06/11/2006
4 recensioniLa pioggia batteva incessante sul mantello di Ronald, senza che egli vi badasse. Guardava con sguardo perso una tomba in marmo scuro ai piedi di una quercia secolare. Era un unico blocco di pietra, decorato da un angelo con i capelli ricci, gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera. A fianco una foto animata di una ragazza sorridente e solare, nel fiore della giovinezza, nel pieno della sua bellezza. Incisi in caratteri d'oro, sotto la foto, c'erano il suo nome, quando era nata e quando era morta.
Hermione Jane Granger
19/09/1979 - 30/06/1999
Rest In Peace
L'aveva persa ed era colpa sua. La pensava sempre, ogni volta che era lì, ad attendere di svegliarsi da quell'incubo. Sperava ogni mattina di aprire gli occhi e di trovarla accanto a sè con un sorriso dolce, gli occhi luminosi di felicità ed il sole a far risplendere i suoi capelli ramati.
Sentiva freddo dentro di sè, un soffio gelido che non lo abbandonava mai, come il senso di colpa di non averle detto prima che l'amava e di aver avuto paura ad esprimere i suoi sentimenti. Era ormai incapace di versare altre lacrime per il tempo perduto, dopo aver pianto ogni singola lacrima da quando era morta quattro anni fa.
Lentamente, a fatica, si voltò distogliendo lo sguardo dalla foto che lo salutava. A passo lento uscì dal cimitero. Non ricordava più quando c'era stato il sole dopo che tutto era finito, non ricordava più quando un sorriso amico gli aveva illuminato la giornata. Ormai le sue giornate erano tutte uguali, grigie ed invariate. Lavorava in uno dei negozi della catena dei gemelli, usciva, ignorando e ignorato dal mondo, e andava a salutare Harry al cimitero e poi stava lì, a guardare la foto di Hermione per ore e ore domandandosi perchè...
TUMP TUMP TUMP
Il rumore del ventilatore era monotono e continuo. Le pale facevano aria nel piccolo appartamento. Squallido era la prima parola che veniva in mente. Una carta da parete verde acido tappezzava i muri. In più punti era strappata, gonfia di umidità e sporca di muffa. Pochi mobili facevano mostra disè nel piccolo soggiorno. Una poltrona sgualcita e rovinata, usurata dal tempo e dalle termiti, di fronte ad un tavolino con una gamba corta tenuto in equilibrio da un anonimo libro. A fianco solo un camino spento e ricoperto di polvere.
Sulla poltrona, addormentato, giaceva Ron. La mano sinistra ne sorreggeva il capo, coprendone il volto segnato dalle rughe profonde giunte precocemnte. Una ciocca di capelli cadde sulla fronte. Non erano più fiammeggianti, ma candidi come la neve d'inverno.
Sul tavolino erano abbandonati una bottiglia vuota di Whisky Incendiario ed una album di fotografie. La brezza del ventilatore sfogliava piano le pagine. Piccole storie e momenti di felicità impressi su una pellicola. Nove persone all'ombra di un ciliegio, tutti con i capelli infuocati e le lentigini, sorridevano e salutavano gioiosi. Lui, Hermione ed Harry in riva al lago ad osservare la piovra gigante sullo sfondo.
Una piccola festa nuziale, con i gemelli inseguiti da Bill per il loro ennesimo scherzo.
TUMP TUMP TUMP
Ron si trovava in un luogo che non conosceva e si guardò intorno. Sopra, sotto ed attorno a lui si estendeva la volta celeste illuminata da milioni di stelle. Si voltò indietro e la vide. Era vestita con un lungo abito da sera dello stesso colore dello spazio intorno a loro, con brillanti più lucenti degli astri. Le andò incontro e l'abbracciò, stringendola forte a sè, per non perderla più.
Fuori dalla finestra il cielo venne liberato dalle nubi.
Un ennesimo movimento d'aria mosse le pagine dell'album, mostrando la foto di loro due abbracciati, felici ed innamorati, che lentamente si baciavano.
Una dolce lacrima scese lunga la guancia fredda di Ronald Billius Weasley.
Ora era di nuovo insieme alla sua Hermione.
TUMP Tump ...