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Autore: FRENS_94_    10/04/2012    0 recensioni
Una ragazza di 17anni, si è appena trasferita nel centro di New York per un importante audizione di ballo. Miley è una ragazza sveglia, intelligente e piena di sogni con tante ambizioni e progetti per il suo futuro. Ma non aveva ancora calcolato che nella sua vita potesse entrare un ragazzo realista è sincero che avrebbe cambiato tutti i suoi piani. Taylor, che con il suo sorriso angelico,i suoi occhi profondi e il suo carattere al dir poco pazzesco fanno capire a Miley che oltre alle ambizioni esiste qualcosa di più semplice, AMARE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Taylor Lautner
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 La sala da ballo era molto più grande di quella in cui io mi allenavo di solito. Questa era tutta circondata di specchi e sbarre. Andai a cambiarmi negli spogliatoi. Tutti i miei compagni di classe fecero lo stesso. Per un momento persi di vista Taylor, ma sapevo che quando meno me lo sarei aspettata sarebbe uscito allo scoperto. Tornai nella sala vestita con la calzamaglia pronta per la lezione di classico. Non mi sentivo a mio agio vestita in quel modo, ero abituata all'abbigliamento da hip-hop, e non ero l'unica. E poi non capivo perchè in un'accademia di hip-hop si facesse pure classico. Boh. Avrei chiesto a Taylor quando mi sarebbe venuto in mente, cioè mai visto che in sua presenza mi dimenticavo di tutto.
L'insegnante entrò subito dopo di noi. Una donna alta e molto magra, anche lei in calzamaglia, i capelli legati in un monio e il bastone. Mi ricordava tanto quella di Paso adelante, anche se questa sembrava molto più simpatica.
«Buongiorno ragazzi, vedo che siete già pronti. Io sono la vostra insegnante di classico, mi chiamo Bridget jenson. Allora, quanti di voi studiano classico da sempre?» intono a me la maggior parte delle ragazze e ragazzi alzarono la mano, mi guardai intorno, per fortuna non avevo alzato la mano, altrimenti sarei andata davanti..
«Benissimo, allora quelli che non lo fanno da sempre qui avanti per favore.» il sangue mi si gelò. Avevo appena detto che non avevo alzato la mano per non andare avanti, e ora? andrò avanti comunque. Avanzai insieme agli altri sicuramente a disagio come me, non mi era mai piaciuto stare avanti in uno stile che non mi completava, ma se dovevo proprio mi ci sarei dovuta abituare. «Ok, ora facciamo un pò di riscaldamento, prendiamo le sbarre non appena i ragazzi di terza si degneranno di entrare in aula.» Sorrisi, Taylor doveva essere sempre in ritardo alle sue lezioni, o almeno la sua classe.
«Ehi, vieni vicino a me.» mi sentii tirare dal braccio. Mi girai e mi accorsi che era Liam.
«E tu che ci fai qui?» mi lasciò il braccio non appena mi trovai affianco a lui. Mi regalò uno dei suoi bei sorrisi.
«Faccio lezione con te, non sei contenta?»
«Più o meno»
«Ah!»
«Dai scherzavo, almeno c'è qualcuno che conosco.»
«Ma ti sto antipatico? la verità» Mi guardava fisso e io sorrisi appena «dai rispondimi sinc...»
«No, non mi stai affatto sul culo. Solo che non ti conosco, devo ancora prendere confidenza tranquillo»
«Allora voi due, avete molta voglia di chiacchierare?» stavo per rispondere di no. Quando i ragazzi della terza entrarono con le sbarre, si sistemarono in fila e presero posizione affianco alla Sign. Jenson.«Finalmente, vi stavamo aspettando. Ora, ogni ragazzo della terza classe prende un ragazzo della prima classe.» Liam mi guardò senza capire e io sorrisi, era così buffo.
«Tu vieni con me.» Taylor mi prese la mano e mi portò nella sbarra in ultima fila. Arrivammo alla fine della stanza e appoggiai le mani sulla sbarra, poi mi girai a guardarlo; la calzamaglia lasciva ben poco all'immaginazione, era stretta su di lui, i muscoli che si riuscivano a vedere, per non parlare delle sue spalle, dei suoi pettorali e addominali, e poi bé..mi girai di scatto per scacciare quei pensieri che stavano iniziando a invadere la mia testa. Taylor era perfetto, in tutto.
E io tutto il contrario, non avevo niente di perfetto.
«Ehi c'è qualcosa che non va?»
«Eh? No tutto bene tranquillo. Stavo guardando se riuscivo a vedere da qui.» Sorrisi e mi girai un pò verso di lui. Taylor si avvicinò a me, mi prese tra le sue braccia e mi strinse a se «stai benissimo vestita così, dovresti vestirti più spesso, lasci poco all'immaginazione.» Anche se ero abbracciata a lui e non vedevo il suo viso sapevo per certa che stava sorridendo, un sorriso malizioso come solo lui li sa fare.
«Io? no ma dico ti sei visto tu? I tuoi muscoli sembrano che stanno per esplodere dalla maglietta.» passai
le mani sulle sue braccia per staccarmi da lui e i brividi mi percorsero la schiena.
«No non molto. Dai ora inizia la lezione ascolta o rimarrai indietro con il programma.» Ubbidii. La lezione iniziò ed era sicuramente più dura di quanto mi fossi immaginata, per di più durava 3 ore.

Mentre mi cambiavo mi facevano male tutti i muscoli, erano state 3 ore durissime. Non pensavo che erano così impegnative. Se volevo farcela mi sarei dovuta impegnare non molto, moltissimo. Stavo chiudendo la borsa quando mi venne in mente che avevo ancora l'ora di storia. Dubito che sarei riuscita a seguire nello stato in cui mi trovavo. Mi appoggiai all'armadietto fresco del corridoio. I miei compagni avevano preferito andare in camera a cambiarsi, ma se  ci sarei andata io sarei crollata sul letto e buonanotte a tutti.
Arrivare in classe fu quasi un trauma, sapevo che tra pochi minuti sarebbe arrivato Liam e mi avrebbe riempito di sorrisi, ma avrebbe capito la mia stanchezza e si sarebbe limitato a chiedermi come mi sentivo, almeno lo speravo.
La campanella suonò, e io ero sdraiata sul mio banco, cercai di alzarmi senza molto successo, ma alla fine ero appoggiata allo schienale della sedia. Dovevo far vedere che non mi abbattevo per così poco che ero forte, quindi avrei dovuto fare tutto il possibile per non sembrare stanca ed esausta, cioè la mia condizione attuale.
Mentre i banchi intorno a me si riempivano piano piano, stavo pensando che sarei voluta essere tra le bracca di Taylor, che mi avrebbe fatto ridere e stare bene. Allontanai Taylor dalla testa, di mala voglia. In quel momento vidi entrate Liam, che come mi vide sorrise e si diresse verso di me, ricambiai il sorriso e tolsi la borsa dalla sedia per farlo sedere. Era abbastanza riposato, tutto il contrario di me. Non dovevo assolutamente mostrarmi stanca. Mi sedetti composta e sorrisi, facendo capire che ero nel pieno delle forze.
«Ciao, ti vedo in ottima forma.» si, proprio ottima, pensai.
«Si, per essere la prima lezione di ballo è andata benissimo. «Non mi sento per niente stanca.» Mentii e sorrisi facendo finta di niente e prendendo i libri dalla borsa. Mi guardò con gli occhi ad una fessura per capire se dicevo la verità o no.
«Beata te....io sono esausto.» Mi girai di scatto verso di lui. Potevo anche essere più piccola di lui ma non stupida.
«Hai intenzione di prendermi in giro ancora per molto Liam..??» Sorrisi. «E la terza volta che ripeti la 1 e  mi vuoi far credere che questa lezione ti ha stancato?? ma per favore.» continuai a svuotare la borsa in attesa che la professoressa entrasse. Lui sorrise e abbassò un pò la testa. Entrò la professoressa, anzi no, questo era un professore.
«Buongiorno a tutti.» Sistemò la sua cartella sopra la cattedra e ci rivolse un grande sorriso. Non era molto grande di età, gli davo sui 35 anni. Aveva pochi capelli in testa, gli occhiali e un sorriso che metteva quasi inquietudine, ma simpatico.
«Allora ragazzi, io sono il vostro professore di storia James Demetri. Siccome sono molto stanco, e questa è l'ultima ora vi lascio liberi. Basta che non buttiate giù la scuola. Arrivederci.!» Uscì dalla classe. Ci guardammo intorno e poi l porta.
«Ma se ne andato sul serio?» Chiesi sporgendomi un pò in avanti per controllare. Liam si alzòe andò alla porta.
«Allora? cosa stiamo aspettando? abbiamo la giornata libera. Se ne è andato.! Forza, non fate i fifoni.» Uscì dalla stanza. I ragazzi si guardarono e subito dopo presero le loro cose e uscirono dalla stanza, così alcune ragazze. Rimasi seduta al mio posto incredula a quello che era appena successo. Chi se lo sarebbe mai aspettata che il professore abbandoni la classe in quel modo autorizzando tutti di fare quello che volevamo. Era una prova? magari ci stava ossservando per vedere che prendeva sul serio questa scuola. Non mi mossi. Le mie compagne una ad una uscirono. Ora ero da sola.
Mi guardai intorno per vedere se c'era qualcuno.! Niente, nemmeno una mosca.
Non so quanto tempo rimasi li da sola aspettando qualcuno o qualcosa, un segno, ma niente. Mi ero sbagliata, il professore se n'era andato veramente, e io come una stupida ero rimasta li aspettando chissà che cosa. Presi la borsa e mi alzai. Ero intenzionata ad andare nella mia stanza e buttarmi sul letto e dormire fino al giorno seguente.

Nel corridoio non c'era nessuno, probabilmente erano tutti in classe facendo lezione. Non avevo per niente voglia di camminare, un bradipo sarebbe stato più veloce di me in quel momento.
Per fortuna ero quasi arrivata alla mia stanza.
«Dove credi di andare?» Liam mi stava venendo in contro. Noooooo, addio lettino.!
«In camera mia, perchè?»
«Perché ora tu vieni con me.»
«Devo proprio? sai avevo promesso alla mia compagna di stanza che sarei stata un pò con lei oggi..» mentì «..ci rimarrebbe molto male se ora gli dicessi che non posso.» Non mi dispiaceva passare del tempo con Liam, ma avrei preferito dormire in questo momento. Nel viso di Liam il sorriso si spense.
«Ah, ok. Va bene.!» Si girò e se ne andò. I sensi di colpa iniziarono a invadermi la testa. Grrrrrr, mannaggia a me che sono così buona.!
«LIAM.!» gridai rincorrendolo. Lui si girò verso di me.«..per te potrei anche fare un'eccezzione, aspetti che mi cambio?» Il sorriso che apparì all'improvviso sul suo viso fu una cosa che mi riempì il cuore. Era sempre stato così carino con me, ed era l'unica persona che conoscessi oltre a Taylor, se volevo trovarmi a mio agio da qualcuno Avrei dovuto cominciare.
Mi accompagnò fino alla porta e rimase fuori ad aspettarmi. Mi cambiai, una maglietta a maniche corte bianca e i jeans stretti, come piacevano a me. Uscì e lo trovai appoggiato al muro difronte alla mia porta. Rimasi un pò scioccata nel vederlo, avevo sempre detto che Liam era un bel ragazzo, ma visto così era proprio un gran bel figo. Sorrisi non appena i suoi occhi incontrarono i miei.

«Sei pronta?» mi guardò dalla testa ai piedi e mi sorrise.
«Sei bellissima.»
«Grazie, si sono pronta. Dove dobbiamo andare?» Mi prese la mano e mi portò fuori dalla scuola.
«Questo non si dice, è un segreto. Ti fidi di me?»
«Dovrei?» stavamo sempre ridendo quando mi accorsi che ormai la scuola non la vedevo più, mi ero persa gran parte del tragitto e non sapevo più dove mi trovavo. «Ehi dai vuoi dirmi dove mi stai portando? Sono ormai due ore che stiamo camminando. E lo sai che non ci è permesso uscire durante le ore di lezione..» mi fermai costringendo anche lui a fermarsi. Si girò verso di me e mi sorrise.
«Dai Miley, non fare la fifona. Non hai mica paura?» era starno il modo in cui mi stava parlando, non lo avevo mai sentito. Perchè...perchè io non lo conoscevo e di lui non mi fidavo. Non sarei mai dovuta uscire dalla scuola.
«Liam, ti prego torniamo indietro. Mi farai vedere questo posto un'altra volta.» mi prese i  polsi e li strinse.
«No, io voglio fartelo vedero ora.!» mi strinse ancora di più i polsi.
«Liam, mi fai male. Lasciami.!»
«No.!» Ero spaventata. Tutto quello che pensavo di lui era sparito in uno sguardo. Ora mi faceva paura. Mi stava portando chissà dove, lontano da tutti, in modo ke nessuno potesse conoscermi. Iniziarono a scendermi le lacrime . Non so perchè ma invece di cercare di scappare stavo camminando facendomi trascinare. In quel momento vidi un sacco di gente intorno a me. Gridai.! Urlai così forte che tutti si girarono verso di me.
«AIUTO, VI PREGO AIUTATEMI. AIUTO.!» Quello era l'unico modo. Non sarei riuscita a liberarmi dalla sua presa. In questo modo invece qualcuno mi avrebbe aiutato.
«Piccola stronza, questo non dovevi farlo.» mi mollò uno schiaffo e caddi a terra. La parte destra della faccia mi faceva malissimo e mi toccai la guancia con la mano. Dei signori si avvicinarono a me e mi aiutarono a rialzarmi. Ma quando fui ormai in piedi Liam era sparito. Mi girai a destra e a sinistra, guardai da per tutto ma lui non c'era.
«Ti senti bene?» il signore che mi aveva aiutata a rialzarmi mi guardava preoccupato.
«Si, non si preoccupi. Ora sto bene.» Apparte che non sapevo minimamente dove andare. «Scusi, sa per caso dirmi dove si trova la Blade dance accademy?»
«Si, ma è un pò lontano da qui.»
«Molte grazie. Mi ci potrebbe accompagnare?» Il signore mi sorrise. Segno che mi avrebbe accompagnato volentieri.

Quando entrai nella mia stanza ero fradicia. Quel gentilissimo signore non aveva ne macchina ne niente quindi mi aveva accompagnato a piedi, e con la fortuna che mi ritrovavo si era pure messo a piovere.. Erano quasi le 8  ed ero Fuori dalle 4. Se qualcuno lo sarebbe venuto a sapere mi avrebbero buttato fuori.
In stanza non c'era nessuno, segno che Madison stava studiando da qualche parte, sicuramente in biblioteca. Mi spoiai e andai in bagno. Mi guardai allo specchio, come avevo fatto a cacciarmi in una situazione simile? Non ero una persona che si fidava di tutti, e solo Taylor mi aveva dato modo che di lui potevo fidarmi. Scacciai i pensieri, ero davvero esausta.
Entrai in doccia e ci rimasi per almeno un'oretta.
Quando uscì mi sentii più stanca che mai, le ossa che mi facevano male cane e la testa che mi girava. Prima sarei andata a dormire meglio sarei stata. Mi infilai nel mio letto e spensi la luce. Chiusi gli occhi.
«MILEY.!» Scattai dal letto spaventata. «Miley dove cazzo eri ti ho cercato per tutto il giorno.» Taylor mi venne incontro e mi abbracciò così forte che a momenti mi mancava il respiro.
«Certo che avete sempre un buon momento per venire da me.»
«Piccola che hai? Hai un'aspetto orribile.»
«Ah, grazie del bel complimento. Forse è meglio che ti siedi.» Entrò nel mio letto vicino a me. Mi posizionò un pò sopra di lui in modo da poggire la mia testa sui suoi pettorali. Non replicai, anzi. Il suo corpo era bollente, mi appiccicai subito a lui sentendomi a casa e improvvisamente bene. Così iniziai a piangere. Non disse nulla, per tutto il tempo mi accarezzò la testa facendomi sfogare. Quando ebbi finito mi passò una mano sul viso e mi sorrise. Mi sciolsi in quell'istante.
«Allora, perchè piangevi?»
«Sono qui soltanto da due giorni e ho già combinato un casino. Non so se conosci Liam, ha la tua età.!»
«Liam.! Si lo conosco, che ti ha fatto.»
«No pensavo era così. Mi sembrava un ragazzo a posto. Oggi mi ha convinto ad uscire, e abbiamo camminato tanto e stavamo sempre ridendo, quando mi sono ritrovata in un posto che non avevo mai visto. Gli ho detto che volevo tornare indietro e lui mi ha preso i polsi e mi stava facendo male, e a iniziato a trascinarmi allora mi sono messa ad urlare aiuto, e quando tutte le persone si sono girate mi ha mollato uno schiaffo e sono caduta a terra, e poi non lo più visto.! Sono tornata grazie ad un signore che conosceva la strada, ma eravamo a piedi e ci siamo tutti bagnati.» Taylor iniziò a tremare sotto il mio corpo. Il suo sguardo fisso sul muro, così intenso che avrebbe potuto buttarlo giù con lo sguardo. «Questo non doveva farlo.! Non si doveva azzardare a toccarti.»
«Tranquillo, io sto bene ora.» Mi abbracciò.
«Sei troppo importante per me, se ti tocca di nuovo io..io....» Lo strinsi a me per rassicurarlo. Lui tremava dalla rabbia.
«Ti prego ora calmati però, altrimenti mi preoccupo.» Mi staccai leggermente per poterlo guardare negli occhi. Come mi vide preoccupata sul serio mi sorrise.
«Promettimi che non lo rivedrai mai più. E se cerca di nuovo di toccarti mi devi chiamare subito, non stare mai da sola con lui ok?» Mi accarezzò il viso e mi passò il dito sul labbro inferiore. Il mio cuore accellerò.
«Te lo prometto.» dissi quasi sussurrando. Il suo viso così vicino al mio che sentivo il suo respiro.  Lo guardavo negli occhi persa dalla loro intensità. Si avvicinò sempre più a me, le sue labbra quasi sulle mie, chiusi gli occhi e mi avvicinai a lui.






  
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