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Autore: Holli_tan    10/04/2012    4 recensioni
"L'inferno ha lo stesso suono che fa un agnellino che viene bastonato fino a che il suo cranio si rompe e il suo cervello perde consistenza, e fino a che gli occhi non gli si spappolano e di lui non rimane che carne e sangue e resti di agnellino martoriato."
Poteva saltare giù e scomparire per sempre, e nessuno se ne sarebbe accorto, ne avrebbe sentito la sua mancanza.
"Forse mi sto sbagliando."
Eccolo, un pensiero diverso.
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Dedicata ad una persona che è entrata nella mia vita come un elefante in una cristalleria.
Grazie.
Minami_tan
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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"Sai com'è l'inferno, Ras?"
Si era fatta notte, di nuovo.
E non una sola parola diversa dalle solite stupide constatazioni aveva fatto capolino tra i pensieri di Arietis.
Io amo Dem.
Dem ama Ras.
Io amo ancora Dem, ma ora Dem ha una cotta per Pos.
Io amo sempre Dem, ma ora a Dem piace An.
Io amo solo Dem, e ora Dem sta con Kas.
Ras ama ancora Dem.
Io amo ancora Dem.

"All'inferno tutti ti odiano, e soffri come un matto."
Kas dice che se non sono felice del fatto che Dem è felice con lui, allora io non lo amo davvero.
Sentì uno scrosciare, come il rumore dell'acqua che s'infrange contro una qualche parete di roccia.
Il mare.
Si fermò dopo un paio di metri, e si voltò verso la lunga ringhiera di metallo opaco che lo separava dall'immensa distesa di acqua.
Piano, un sorriso malinconico si fece largo tra le sue labbra.
"Sai che rumore ha l'inferno, Ras?"
In un nonnulla, l'ariete sarebbe potuto scomparire dalla faccia della terra.
Come segno di fuoco, gli è impossibile nuotare.
Forse io non lo amo davvero.
Però sto tanto male.
Forse sono solo egoista.

Stava piuttosto bene, lì.
Con il venticello fresco che gli scompigliava i capelli bianchi come il latte.
La febbre?
Quella gli era passata già da tempo, ormai.
Rasalhague l'aveva capito.
La febbre non l'aveva presa Arietis, no.
La febbre l'aveva presa il suo cuore.
"L'inferno ha lo stesso suono che fa un agnellino che viene bastonato fino a che il suo cranio si rompe e il suo cervello perde consistenza, e fino a che gli occhi non gli si spappolano e di lui non rimane che carne e sangue e resti di agnellino martoriato."
Poteva saltare giù e scomparire per sempre, e nessuno se ne sarebbe accorto, ne avrebbe sentito la sua mancanza.
Forse mi sto sbagliando.
Eccolo, un pensiero diverso.
"ARIETIS!"
Eccolo, un grido diverso.
Il biondo corse a perdifiato verso l'albino.
"Sono due giorni che ti cerco, Arietis! Si può sapere dov'eri finito?!"
Quest'ultimo si voltò, lentamente, del sorriso non c'era più traccia, sul suo viso era rimasta unicamente un'espressione persa, intontita.
Vuota.
Rasalhague riuscì a calmarsi e a riprendere fiato, per la corsa, aspettando risposte da parte dell'altro.
Si rimise dritto, essendo più alto, a sovrastare l'ariete.
Questo, con il viso basso e la voce atona e paranoica, prese a parlare.
"Sai com'è l'inferno, Ras?"
"E questo che c'entra?"
"All'inferno tutti ti odiano, e soffri come un matto."
"A-Ari... ti senti bene...?"
"Sai che rumore ha l'inferno, Ras?"
"Arietis... che ti prende?"
Avvicinò una mano, a volergli accarezzare la testa.
"L'inferno ha lo stesso suono che fa un agnellino che viene bastonato fino a che il suo cranio si rompe e il suo cervello perde consistenza, e fino a che gli occhi non gli si spappolano e di lui non rimane che carne e sangue e resti di agnellino martoriato."
Fermò la mano e sgranò gli occhi.
"...Quell'agnellino sei... tu, Ari...?"
"E sai dov'è l'inferno, Ras?"
L'ariete si alzò sulle punte dei piedi.
Niente spazio per l'espressione vuota, non più.
Ora lo spazio era tutto per i suoi occhi rossi surrealmente spalancati, per quel sorriso di insana pazzia che solo lui sapeva avere.
"Non sai dov'è l'inferno, Ras?"
Avvicinò le labbra, fino ad unirle con quelle dell'altro.
"E' nella mia testa."

~                                           ~                                           ~                                           ~                                           ~

Questa one-shot è completamente ed assolutamente dedicata a Marika, neo-compagna di roleplay a cui sto volendo sempre più inaspettatamente bene.
Per la cronaca, i tipetti da me sopra citati sono personaggi inventati NON da me, escluso Arietis, e sono rappresentazioni dei 13 segni dello zodiaco (Rasalhague rappresenta l'Ofiuco, tredicesimo segno).
Serena, Alice, Antonella, Paola, grazie.

"Lo sai dov'è l'inferno, Ras?" - Fine
  
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