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Autore: Eloise_elle91    10/04/2012    2 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi con una nuovissima long fiction che è il continuo di Doppleganger Petrova, le origini.
Abbiamo lasciato Elena a Manhattan e Klaus che vuole costringere i nostri fratellini a uccidere la donna che amano... cosa succederà? Arriveranno nuovi personaggi forti e carichi di misteri e segreti.
Vi dico subito che la storia avrà un’impronta Delena e che ci sarà una loro storia d’amore, quindi vi prego di non offendere e di non linciare, ma anche se siete Stelena questa storia potrebbe fare per voi, perché ciò che racconto è legato anche alla storia della prima doppleganger e alla storia degli Originari. Vi auguro una buona lettura, spero che mi seguirete e che recensirete al meglio questa storia :) Vi aspetto!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve salvino a tutti! Perdonate il ritardo nell'aagiornare il capitolo, ma con le feste di Pasqua di mezzo sono stata piuttosto impegnata :P
Bene arriviamo al capitolo, siamo già a 3/4 del percorso e in questo capitolo entra in scena il terzo nuovo personaggio, un personaggio fortissimo che spero vi piacerà, perchè a me fa impazzire :D
Ora volevo fare un piccolo appunto: vedo tantissime persone che leggono la storia in silenzio e non recensiscono (tantissime visualizzazioni ma pochissime recensioni) e questo mi dispiace, ma è una scelta che rispetto quella di leggere in silenzio perchè anche io lo faccio a volte, ma di chi ha messo la storia fra le seguite recensiscono sempre le stesse persone ( che a me fanno piacere anzi le ringrazio con tutto il mio cuore <3 ) ma a volte mi piacerebbe sentire anche una vocina diversa, anche per capire se quello che sto  scrivendo fa davvero schifo! perchè forse è questo il problema? Fa molto molto schifo quello che pubblico? Perchè io invece lo trovo ORIGINALE E CREATIVO, è una trama diversa rispetto alle stesse solite cantilene su Stelena e Delena.
Detto questo ringrazio tutti le persone che hanno recensito tutti i capitoli fino ad ora pubblicati, tutte le persone che hanno messo la storia fra le seguite e le preferite, con la speranza di sentire presto anche altre persone recnesire :)
Un bacio a tutti e buona lettura <3

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                                                                           Capitolo 7: angeli dal futuro.

“Si, sono io quella che ha aperto il sigillo temporale” rispose Valéry mostrando l’anello di congiunzione a Meredith, che messa con le spalle al muro di fronte all’evidenza non poté fare altro che acconsentire e rivolgere un cenno a Damon e Joey, che se ne stavano in disparte pronti ad intervenire contro qualsiasi mossa.
Il morso di Stefan intanto continuava a peggiorare e nel giro di sole poche ore aveva già l’aspetto di un vampiro prossimo alla morte, bianco in viso più del solito, gocce di sudore che inondavano ogni centimetro del suo viso e le urla per le allucinazioni continue che si facevano sempre più frequenti. Damon non osava avvicinarsi al fratello, sembrava avesse paura di una sua reazione, mentre Joey aveva l’aria di uno che stava per scoppiare dalla voglia di dire qualcosa. Elena invece voleva capire di più su tutta quella faccenda e  come avrebbero curato Stefan senza il sangue di Klaus...

“Qual è la cura?” disse Elena rivolta alle due ragazze; entrambe si guardarono per un minuto, poi Valéry scosse la testa e Alaya, con aria risentita, rispose:

“Non lo lasceremo morire...”

“Non era questa la mia domanda” disse Elena stavolta in tono più minaccioso, duro e freddo, prima di continuare:
“Voglio sapere come cureremo Stefan senza il sangue di Klaus”

Alaya si limitò ad abbassare lo sguardo, mentre Valéry continuava a dare a Stefan l’essenza di narciso per calmargli i sintomi, anche se la situazione sembrava più grave di quanto, chiaramente, le due ragazze si aspettavano.
“Mi dispiace Elena, ma per ora non posso risponderti...” disse Alaya, ma improvvisamente la ragazza di ritrovò contro il muro con al collo stretta saldamente la mano di Damon, mentre Joey teneva ferma Valéry, a terra anche lei. Damon non sembrava intenzionato a lasciare la stretta attorno al collo della ragazza, che ansimava e stava quasi per soffocare. Non riusciva a trattenersi più, volevano ammazzare suo fratello, non c’era nessun piano per aiutarli o per salvarlo, il loro scopo era un altro e prima di finire in una pozza di sangue il vampiro dai capelli corvini sembrava più che propenso ad ammazzare entrambe le ragazze.
“Ora, piccola saputella, dimmi quali sono le vostre intenzioni o giuro che non rivedrai mai più il tuo adorato mondo iper tecnologico...”
Non fece in tempo a finire quella frase che sentì qualcosa di appuntito sfiorare la sua nuca da dietro e allo stesso tempo sentì Elena trattenere il respiro bruscamente e il suo cuore che pulsava alla velocità della luce in un misto di paura e terrore.

“Lasciala andare, Damon e la mia freccia non oltrepasserà il tuo bel cervellino” disse una voce femminile, così il centenario vampiro non poté fare altro che obbedire a quella richiesta. Lasciò la presa dal collo di Alaya e quando si girò per guardare in faccia chi aveva osato minacciarlo in quel modo si ritrovò di fronte alla ragazza più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita, bellissima quanto pericolosa: aveva un arco teso e una freccia che puntava dritto in mezzo ai suoi occhi. Fu solo allora che Alaya disse:
“Lei è la cura di Stefan...”

Damon la scrutò per qualche minuto, gli ricordava tanto una persona, ma solo per gli occhi. La ragazza abbassò l’arco e mostrò a Meredith l’ultimo anello del sigillo temporale, poi si diresse verso Stefan. Lo osservò per un po’ di minuti, poi disse:
“Abbiamo ancora un’oretta circa, giusto il tempo di presentarmi ai gentili signori. Il mio nome è Illiria e sono qui per cambiare le cose, se me lo permetterete, sarà tutto a vostro e mio vantaggio. Ci guadagneremo tutti.”

“Non mi fido” disse subito Damon.

“Neanche io, bella coincidenza no?” replicò la ragazza “Ma siccome mi hanno insegnato che non bisogna mai far morire il proprio nemico, sono qui per guarire lo squartino...”

“E come hai intenzione di farlo?” chiese Joey.

“Oh, credimi dopo questo che sto per fare, vi rimangerete le parole” disse Illiria avvicinandosi a Stefan e inginocchiandosi accanto al suo corpo addormentato; scoprì leggermente la ferita sulla spalla che gli aveva lasciato Alaya, poi chiuse gli occhi e dopo un po’ delle lacrime cominciarono a scendere dal suo viso, depositandosi sulla ferita, sulla quale il tocco di quelle gocce bianche sembravano avere un effetto curativo. La ferita si rimarginò del tutto con enorme sorpresa di tutti i presenti nella stanza, compresi Joey e Damon, mentre Valéry estrasse dalla sua borsa un flaconcino contenente del liquido azzurro e lo versò in parte sulle labbra del vampiro ancora addormentato. Stefan dormiva profondamente e la sua ferita era completamente guarita, non vi era nessuna traccia del morso, sembrava tornato tutto normale, a parte il fatto che dormiva, cosa molto rara in un vampiro che era appena stato guarito...
“Siete contenti ora? Il vostro squartatore è sano e salvo” disse Illiria con un ghigno sulla faccia guardando tutti i presenti, ancora scossi evidentemente. Così avanzò lei per il soggiorno esaminando ogni singolo oggetto che arredava quella casa prima di fermarsi di fronte alla libreria, osservandola accuratamente. Prese un libro, il libro, perché fra i tanti che c’erano scelse proprio Cime Tempestose.

“Ho sempre adorato questo libro, fa bene leggere, aiuta il cervello ad elaborare. Brava a chi lo sta leggendo...”

“è mio” disse Elena avvicinandosi a lei. Illiria, che dava le spalle alla doppleganger, sorrise in modo quasi sadico, come se si aspettasse quella risposta, come se avesse già programmato la conseguenza a quell’azione compiuta pochi istanti prima. Si girò verso Elena e le restituì il libro. Tutti gli altri se ne stavano in silenzio, mente Alaya e Valéry si guardavano a turno a vicenda, a quel punto fu proprio Illiria a fare la sua mossa dicendo:

“Credo che Alaya vi abbia già detto da dove veniamo, ma non vi ha detto il perché siamo qui. Trovo giusto spiegarvelo. Allora, da dove comincio? Ah si... Klaus, il caro ibrido che ha distrutto le vostre vite e vi ha gettato nell’inferno totale eccetera eccetera... oppure potrei partire dalla stirpe delle doppleganger e tracciare la loro storia o semplicemente potrei partire dicendovi che sono venuta fin qui per guardare in faccia l’assassino dei miei genitori”
Nessuno disse niente, Caroline continuava a lanciare sguardi interrogativi verso Meredith, in cerca di una spiegazione, ma la strega sembrava la più disorientata di tutti. Damon prese posto accanto a Elena, seduta sulla poltroncina accanto al fuoco, passandole un braccio attorno al collo, mentre Joey sembrava il più interessato di tutti nel sentire quel racconto.

“Sei venuta qui per vendicarti?” disse l’Originario.

“No, mio padre non voleva che mi sporcassi le mani diventando un’assassina, voglio trovare un modo per riportarlo indietro...”

“E noi cosa centriamo con te?”

“è difficile da spiegare però farò uno sforzo, io non sono molto brava con le parole. Allora un bel giorno a Mystic Falls quando avevo l’età di sette anni hanno ammazzato la mia mamma davanti ai miei occhi, ma io non ricordo niente perché i ricordi mi sono stati rimossi da un soggiogamento, così mio padre è diventato il centro del mio universo fino a quando, all’età di dieci anni mi ha lasciata e ha raggiunto la mamma in paradiso, o almeno spero, visto che mio padre aveva un’anima dannata, così lui amava definirsi. Un uomo dall’anima dannata. Rimasi sola al mondo, tutti i parenti di mia madre erano morti e l’unica zia, se così posso chiamarla, non se la sentiva di prendersi una responsabilità così grande. Così un bel giorno, un vampiro di nome Joey mi tolse dalla strada e mi portò a casa sua, ma morì per salvarmi la vita perché chi aveva ucciso mio padre voleva arrivare a me, così rimasi di nuovo sola, fino a quando non si formò un’alleanza tra fratelli e gli Originari ritornarono ad essere una famiglia, così decisero di adottarmi e da allora mi hanno addestrata a combattere per sopravvivere, perché la perdita di un altro dei loro fratelli aveva sottolineato la pericolosità di avermi in casa con loro, ma non per questo in otto anni, nessuno di loro mi ha mai ammazzata nel sonno.”

Illiria rimase in silenzio per qualche minuto, strofinandosi le mani accanto al fuoco sforzandosi di mantenere la calma. Deglutiva e tremava, revocare la sua vita le faceva male...

“Quindi chi sei tu?” chiese Joey avvicinandosi a lei per guardarla dritta negli occhi.

“Illiria, vi basta e vi avanza. Io sono venuta qui per salvare le vostre vite, vi prego accettate il mio aiuto...”

“Chi erano i tuoi genitori?” chiese Elena “Magari li conosciamo, possiamo aiutarti noi...”

“No, non li potete conoscere, io appartengo a una generazione che forse farebbe meglio a scomparire per sempre, comunque perché sono qui? Perché parlo proprio con Elena Gilbert? Perché vivendo con l’Originario per eccellenza e visto che non seguo mai nessuna regola, mi sono informata sul passato di questa cittadina, così ho scoperto che tu sei la chiave che vogliono tutti per aprire il forziere della felicità e allora decisi di venirti a fare una visitina...”

“L’incidente d’auto...”

“Già... mi dispiace, non volevo farti del male, o forse si, avresti smesso di soffrire, ma farti morire così banalmente avrebbe dato solo soddisfazione a coloro che ti danno la caccia...”

“Chi è che mi da la caccia?”

“Oltre Klaus? Un mucchio di creature che non vedono l’ora di farti fuori...”

“Tu devi essere per forza sovrannaturale, altrimenti non si spiegherebbe la guarigione di Stefan...” disse Meredith.

“Beh, a volte sono umana, quando serve divento sovrannaturale, è la legge della vita Meredith...”

“Perché non vuoi dirci tutto?” chiese Elena “Per quale motivo sei venuta qui?”

“Non voglio dirvi tutto perché non posso. Le leggi del tempo parlano chiaro, non bisogna interferire più di tanto, quindi meno sapete chi sono e meglio è, più ci fidiamo l’uno dell’altro meglio è, ammazziamoci tra di noi e sarà la fine.”

“Sta dicendo la verità Meredith? Davvero non si può interferire con il tempo?” disse Elena voltandosi verso la rossa.

“Si, quello che dice è vero. Soprattutto se loro vengono da un tempo futuro, tutto ciò che cambieranno qui lo sarà anche nel loro tempo, ma se noi dovessimo indagare di più su di loro, correrebbero dei rischi come la morte o peggio molti di noi potrebbero morire prima del previsto.”

“Bene!” disse Damon ironicamente “Allora, non ci possiamo fidare di voi, non possiamo uccidervi ne sapere chi siete realmente, mi dite cosa dobbiamo fare ora? Perché io non ci capisco più niente...”

“Abbiamo un piano” disse Illiria “Ma Damon tu devi fidarti, la tua fiducia è fondamentale per la riuscita di quest’impresa. Ci serve,mi serve, il tuo aiuto. Per favore”

Illiria era davvero bellissima, aveva dei grandissimi occhi  azzurri come il ghiaccio, il suo viso sembrava fatto di porcellana, sulle labbra portava un rossetto rosso e la totale assenza di trucco rendevano il suo viso simile a quello di una bambola. Aveva i capelli neri lunghi fino alla vita nonostante li tenesse legati da un solo lato lasciando scendere morbidi i suoi ricci perfettamente definiti. Era vestita in modo diverso rispetto alle altre due: non portava una tuta, ma aveva addosso un vestitino a palloncino blu con delle calze rosse e degli stivali bassi neri. Tra i capelli aveva un fiocco rosso e indossava una borsa a tracolla sempre nera. Era molto coordinata ed eccentrica rispetto alle altre due; la sua bellezza fisica rispecchiava chiaramente anche una bellezza interiore, anche se ostentava aggressività, antipatia e il suo tono era tipico di una so-tutto-io. Tutto questo le donava e la rendeva più attraente che mai e il fatto che sapesse usare arco e freccia era indice di un saper combattere per davvero e non usare quell’arma solo per intimidire o minacciare, quella freccia l’avrebbe schioccata se Damon non avesse allentato la presa su Alaya.
Elena era curiosa, fin troppo, di conoscere la vera identità delle tre ragazze, anche se quella che la incuriosiva di più era di sicuro Illiria. Aveva un caratteraccio, sembrava un maschiaccio in gonnella, ma doveva avere i suoi motivi e il fatto che gli Originari l’avessero addestrata a combattere la rendeva molto forte e temibile e poi aveva dei poteri curativi da non sottovalutare.

“Ok, visto che non puoi dirci di più, puoi almeno dirci se hai intenzione di aiutarci a distruggere Klaus oppure no?” chiese Elena.

“Sapete nel futuro non sarà di lui che vi dovrete preoccupare, Klaus è un vampiro e come tutti i vampiri ha delle debolezze, come il senso di nostalgia, il rimorso per aver ucciso una persona che amava e tanto altro ancora, è vero, le sue minacce incutono terrore e a volte ti fanno davvero tremare, ma non sarà lui il vostro pericolo.”

“Come?” chiese Damon alterandosi “Forse tu non hai capito un fico secco della situazione, ma per colpa sua mio fratello è un pazzo fuori controllo, Elena ha perso sua zia e Bonnie, la strega che stava dalla nostra parte, è filata dritta nelle sue grazie e visto che ora conosce tutti i nostri segreti saremmo tutti in pericolo! Tu vieni qui e mi dici che c’è qualcuno di ancora più pericoloso di Klaus e che lui è l’ultimo dei nostri problemi?”

“Si, visto che il nuovo pericolo sarà quello che metterà fine alla tua vita, Damon” rispose Illiria lasciando Damon spiazzato di fronte a quelle parole, ma non voleva dargliela vinta e ribatté subito:

“Senti ragazzina del pianeta del futuro, io non ho tempo da perdere con queste scemenze. Non credo possa esserci niente di più pericoloso di Klaus...”

“Fai come vuoi. A me non interessa che fine farai, l’ho detto solo per avvisarti e quando ti ritroverai faccia a faccia con il tuo nuovo nemico ti ricorderai del mio avvertimento” disse Illiria portandosi le mani ai fianchi, sembrava stanca di parlare al vento, si avvicinò a Stefan e gli passò una mano sulla fronte mormorando delle parole incomprensibili. Pochi istanti dopo il corpo di Stefan dormiente sparì nel nulla. Lo aveva fatto di nuovo! Li aveva lasciati a bocca asciutta per la centesima volta. Solo Alaya e Valéry sorridevano soddisfatte, mentre tutti gli altri non sapevano cosa fare ne che dire. Meredith si portò una mano al cuore e dovette sedersi per non cadere a terra, Joey sembrava quasi terrorizzato, Caroline aveva lanciato un piccolo urlo, mentre Damon ed Elena incrociarono i loro sguardi e poi si voltarono verso Illiria, non prima di aver visto i suoi occhi diventare blu questa volta mentre faceva quello che sembrava un incantesimo, per poi ritornare della loro bellezza naturale.

“Cosa hai fatto? Dov’è Stefan?” chiese Elena in un sussurro appena udibile.

“Come hai fatto?” chiese Meredith “Quell’incantesimo ci ho messo cinque anni ad imparare a farlo sugli animali, come hai fatto a farlo su un vampiro?”

“L’ho spedito al pensionato, non ricorderà di essere mai stato qui, ne del morso ne di noi tre, ovviamente non posso cancellargli il soggiogamento di Klaus, non sono mica sua madre?” disse Illiria sottolineando attentamente le ultime due parole. Elena trattenne di nuovo il respiro e incrociò lo sguardo di Joey, stavolta realmente spaventato. Non era possibile che sapesse fino a quel punto la ragazza, ma i pensieri di Elena furono interrotti da Meredith che diceva:
“Non capisco, cosa sei tu? Perché è chiaro che non sei una semplice umana... queste cose possono farlo solo le streghe!”

“Beh, lei è una strega” disse Alaya parlando per la prima volta da quando Damon l’aveva quasi soffocata.

Illiria una strega? Non poteva essere! Meredith non riusciva a percepire quell’energia mistica che ogni strega manifestava, non riusciva a percepire la stessa energia che aveva sentito con Valéry! Con lei l’aveva sentita subito, mentre con Illiria no, quindi non poteva essere una strega. Aveva dei poteri, come Elena, anzi molto più sviluppati. Forse era una mezza strega, ma le streghe non nascono con i poteri a metà. L’energia che Meredith avvertiva quando osservava Illiria era più simile ad un’aurea, qualcosa di etereo, come se non fosse concreta...

“Tu non puoi essere una strega” disse subito Meredith “Chiunque tu sia, lo scoprirò stanne certa.”

“Accetto la sfida, anzi quando scoprirete chi sono fatemi uno squillo sul cellulare così posso avvertire gli dei dell’olimpo...” rise Illiria insieme ad Alaya e Valéry.

“Non c’è molto da ridere!” protestò Meredith.

“Certo che non c’è niente da ridere” disse Illiria ritornando seria “Ma ci sarà tempo anche per quello, tranquilla Meredith.”

“Non puoi essere soggiogata, vero?” disse Meredith.

Illiria non rispose, ma quel silenzio valeva più di mille risposte. Fu solo in quel momento che Elena si diresse verso la ragazza, oltrepassando Meredith e trovandosi faccia a faccia con Illiria che la guardava in faccia con aria dura anche se i suoi occhi trasmetteva un grande bisogno di affetto. Elena le sfiorò la mano per vedere se avvertiva qualcosa, ma niente.
“è inutile che cerchi di leggermi la mente con la tua empatia, Elena. Con me non funziona, ho imparato a controllare chi vuole entrare nella mia testa.”

“Immagino che vi serva un posto dove stare...” disse Elena ignorando le parole dette dalla ragazza.

“Elena sul serio non vorrai...” cominciò Damon, ma Joey gli fece segno di tacere: non era il caso di mettersi quelle tre contro, molto potenti per giunta e che sembravano pronte all’attacco ogni minuto.

“Una stanza ci basta, saremmo molto felici di restare” rispose Valéry facendo un breve inchino con la testa a Elena che non riuscì a capire il significato di quel gesto, mentre Meredith affiancò la sua amica e le disse:
“Direi che questa è la prova che possiamo fidarci, Elena. Vedi il gesto che ha fatto Valéry è un segno criptico che usiamo noi streghe di Salem per farci riconoscere. Potevi dirlo anche prima...” concluse la rossa rivolgendosi a Valéry, che le sorrise un po’ timidamente.
“Ok, di sopra c’è una stanza libera, potete prenderla, ma non voglio strane armi e soprattutto non voglio che qualcuno si faccia del male, chiaro?” disse Elena alle tre, che annuirono con la testa. Ancora una volta lo sguardo di Illiria puntava dritto verso Damon, non riusciva a togliergli gli occhi di dosso e anche il vampiro era ancora ammaliato dal fascino della ragazza anche se c’era qualcosa che lo tratteneva nei suoi confronti: non era una ragazza normale, eppure aveva la sensazione di averla già vista da qualche parte o peggio di conoscerla da sempre. Il suo modo di fare somigliava tremendamente a una persona che aveva conosciuto tanto tempo fa, il cui ricordo era ancora vivido nella sua mente.
                                                                                                      ***

La notte alla casa sul lago era trascorsa normalmente, le tre ragazze si erano sistemate nella stanza di fronte a quella di Elena e Meredith e non si erano sentite per tutto il trascorrere della nottata. Elena aveva sentito Damon la sera prima di addormentarsi e visto che ora doveva dividere la camera con Meredith gli aveva chiesto di non sbucare più all’improvviso per andarla a trovare, ma di avvisare onde evitare un infarto momentaneo alla povera Meredith, ancora scossa per l’arrivo delle tre ragazze. Elena aveva imparato a fidarsi di vampiri, li aveva affrontati e ora non poteva negare la fiducia a tre ragazze che avevano fatto un viaggio così lungo se pur straordinariamente fuori dall’ordinario solo per aiutarli a mettere la parola fine a tutta quella storia. Joey raggiunse Charlotte per informarla dell’accaduto, mentre Caroline aveva deciso di restare.
La mattina durante la sua solita corsetta prima di andare a scuola Elena vide Illiria già in piedi davanti al camino con in mano una tazza di latte caldo, che stava sorseggiando addolcita dal calore del fuoco, quando si accorse di Elena si voltò e disse:
“Buongiorno!”
“Ciao, Illiria... che strano nome che hai” rispose Elena sedendosi accanto a lei.
“Oh si, il nome lo scelse mio padre. Le altre dormono ancora, ieri sera prima di addormentarsi Valéry si è messa a leggere un libro lungo un’infinità, mentre Alaya ha il sonno di un ghiro”
“Oh bene!” disse Elena sorridendole “Sembri un angelo”
“Si, un angelo del futuro... me lo dicono tutti, ma il mio bell’aspetto non cambia ciò che sono realmente. Vedi ho sempre lottato per essere me stessa, anche quando gli altri hanno provato a cambiarmi e da allora ho capito che io sono me stessa per il modo in cui mi vesto, perché senza un’arma non mi sento al sicuro e so anche cosa vuol dire concedermi fiducia. Grazie per averlo fatto.”
“Io non ho detto che mi fido completamente, ma non so c’è qualcosa in te che mi ispira. I tuoi poteri, il tuo modo di fare... colpisce!”
“Beh, allora visto che ci siamo e siamo solo io e te, visto che ti colpisco ti rivelo un paio di segreti. Il primo è che sono stata io a liberare Elijah, il secondo è che d’ora in poi tu soprattutto devi temere Bonnie ancora più di Klaus.”
“Hai liberato tu Elijah? E cosa centra Bonnie?”
“Si, ma c’è un motivo per cui l’ho liberato e credimi se non lo avessi fatto io, molte cose sarebbero peggiorate. Non fidarti di Elijah...”
“Se non devo fidarmi, allora perché lo hai liberato?”
“Fatti due conti Elena...”
“Cos... ma certo! Per ucciderlo di nuovo?”
“Questa volta per sempre, ma ogni cosa a suo tempo e tu non centri niente. Quella sarà una guerra personale tra fratelli, meglio non immischiarsi negli affari di famiglia.”
“E cosa mi dici di Bonnie? Perché devo temerla?”
“Perché ora è una strega assetata di vendetta nei tuoi confronti Elena e poi è una strega Bennett e come tutte quelle della sua stirpe è facile all’ascesa verso il male.”
“Era la mia migliore amica...”
“Gli amici non durano per sempre, si chiamo amici quelle persone che non portano rancore nei tuoi confronti anche se hai fatto qualcosa di sbagliato, sono quelle persone che ti sostengono anche se la distanza vi separa. Credimi io ne so qualcosa, ho perso il mio migliore amico da poco...”
“Litigio?”
“No, è morto, per colpa mia.” Disse Illiria passandosi un dito sotto l’occhio destro per asciugarsi una lacrima.
“Eravate molto legati?”
“Lo conoscevo da quando avevo quattro anni, siamo cresciuti insieme ed è morto sacrificandosi per me e ancora una volta ho perso una persona che amo...”
A quelle parole Elena non poté fare altro che capire la ragazza, chi meglio di lei sapeva cosa voleva dire perdere qualcuno a cui si tiene molto?
“Senti Illiria, perché non facciamo un bel legame dell’amicizia? Te lo hanno mai insegnato alle elementari?”
“Certo! È quello in cui il mignolo mio e tuo si uniscono facendosi una promessa?”
“Esatto! Dai vieni!” disse Elena unendo il suo mignolo con quello di Illiria e dicendo:
“Io, Elena Gilbert, giuro solennemente di aiutare Illiria a salvare tutte le persone che ama.”
“E io, Illiria, giuro di aiutare Elena Gilbert a uscire dal girone dei dannati anche a costo della mia vita.”
                                                                                                      ***

Il pensionato dei Salvatore era completamente vuoto a parte Damon che andava in giro per casa con il suo solito bicchiere pieno di Wisky, pensando a tutto ciò che era accaduto nelle ultime ventiquattro ore. L’arrivo delle tre ragazze, in particolare Illiria, un nome una leggenda. Ecco come l’aveva soprannominata, aveva acconsentito a lasciare Elena da sola con loro per non sembrare un ragazzo possessivo, ossessivo e geloso come lo era Stefan, ma di quella ragazza, secondo lui, c’era poco da fidarsi. La sua bellezza era così sconvolgente che aveva destabilizzato anche lui, sembrava un misto tra una dea e il diavolo in persona, era davvero sorprendente. Ma quanto Elena!
Pensava nella sua mente, no, lei era tutta un’altra persona. Non si poteva non amare Elena, invece Illiria era riuscita in cinque minuti a farsi odiare da lui. Eppure guarda che occhi!
Si beh, aveva degli occhi bellissimi, difficili da trovare sulla pizza, fascinosi e sensuali come quelli di una tigre bianca. Era un essere sovrannaturale, era troppe cose messe assieme. Non sembrava nemmeno tanto normale, forse perché è cresciuta con una banda di Originari? È sempre Joey! Gli piace fare l’eroe anche nel futuro a quanto pare. Non capirà mai che non può fare il grande puffo con tutti? Insomma Damon non si era sorpreso più di tanto appena la ragazza aveva detto che l’Originario era morto nel futuro... ma che lui, Damon morisse per un nemico che non era Klaus? No! Cosa poteva esserci di peggio? Stefan? Si sarebbe fatto uccidere da suo fratello nel futuro?
Stefan gli voleva bene e lui ne voleva a lui, non lo avrebbe mai ammazzato senza un motivo! Non ne avevano avuto il coraggio per 146 anni! Suonava tutto così strano, cosa significava? Un nuovo pericolo... non preoccuparsi di Klaus... facile come fare zapping alla tv no?

 Angolo Autrice:
Eccoci qui, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Mi raccomando non pretendo chissà quante recensioni, ma almeno fatemi sapere cosa ne pensate, ok? :)
Volevotrovare il modo di dare dei volti a questi nuovi personaggi, domani aggiornerò con le foto qui sotto <3
Illiria... cosa ne pensate del nome? A me piace un casino, è un personaggio creato da me quindi guai se ne trovo una copia in giro! detengo i diritti d'autore! :)
Non vi lascio indizi... questa volta voglio vedere che idea vi siete fatti di questi nuovi personaggi :)
A presto con il prossimo capitolo ^^
Ely

  
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