Fiamme. Gelo. Distruzione. Morte.

 

Harry quasi perse i sensi quando Voldemort si impossessò della sua vulnerabile mente in presenza del vecchio preside che gli stava affianco.

Improvvisamente rivisse ogni singola morte, ogni singola vittima, ogni singolo dolore. 

Lily e James a Godric's Hollow che cercavano di proteggerlo.

Cedric, povero e innocente. 

E infine come più doloroso vi era Sirius, il suo unico vero padre, strappatogli via circa qualche ora prima, in mezzo a tutta quella confusione, morto per niente, morto come gli altri, cercando di proteggerlo.

 

I sensi di colpa lo raggiunsero fino a quasi fargli scoppiare la testa e finalmente sentì la voce strascicata del Signore Oscuro.

-Harry! Sirius ha avuto quello che si meritava ma non preoccuparti sicuramente starà meglio lì all'inferno con tuo padre. Andiamo Harry, davvero pensavi che te lo saresti tenuto ancora un po' il tuo paparino? Oh non essere sciocco, pensa a quante altre morti...Andiamo, fai un gesto eroico una volta tanto e unisciti a me per salvare l'intero mondo magico...Perché perderai...Ogni cosa..!-

 

Ad Harry scoppiarono le tempie ed emise un grido disumano; Silente preoccupato gli prese la mano e cominciò a ripetergli le differenze fra lui e Lord Voldemort, ma il giovane non lo ascoltava, lo sguardo fisso su uno dei tanti camini della sala.

Dopo un po', quasi privo di forze, sussurrò.

- Non ce la faccio...i-i miei poteri sono deboli...i-io...-

Silente fece per dire qualcosa ma si voltò di scatto: 

proprio dal camino su cui Harry aveva posato il suo sguardo comparse Severus Piton.

Il professore rimase per un attimo immobile alla vista di quegli occhi così sofferenti, poi capì della presenza del Signore Oscuro, Silente gli lanciò uno sguardo supplichevole.

Harry non ce la faceva, questo era senza ombra di dubbio la prima preoccupazione dei due professori, quindi Severus avrebbe dovuto rinunciare al suo ruolo di spia per l'Ordine e uscire allo scoperto per salvarlo.

- No! Ce la faccio da solo! Ce la devo fare...- 

Gridò il ragazzo capendo le intenzioni di Piton, la sua voce che andava sfumando.

Piton fece qualche passo in avanti e arrivò accanto al preside, annuì in assenso anche se fece tutt'altro che abbandonarlo a sé stesso come il ragazzo aveva chiesto, lo fissò dritto negli occhi ed entrò nella sua mente.

Le scene che gli si pararono davanti riguardavano per lo più la morte di Sirius e il passato del giovane; un attimo dopo avrebbe voluto non sapere ne vedere quelle scene.

//Flashback//

Zio Vernon aprì violentemente la porta del sottoscala, erano le due di notte e lui era stato svegliato dai soliti incubi di Harry, poteva essere l'estate scorsa.

Zio Vernon accese la luce e allentò velocemente la cintura, Harry era in piedi e si stava togliendo la maglia consapevole di quello che sarebbe successo, mentre pensava ancora al suo incubo.

Vernon gli si avvicinò, gli diede un pugno in pancia costringendolo ad inginocchiarsi, si tolse la cinte e gli alzò il viso costringendolo a guardarlo. 

Harry aveva il volto segnato dalla rabbia e dalla stanchezza, la stanchezza di subire abusi, la stanchezza di non dover esistere.

Ma era rassegnato.

Il primo colpo era arrivato sull'occhio destro, il secondo sulla schiena come una frustata.

Harry gemette in silenzio, non osava neanche urlare, neanche ribellarsi, perché sapeva che non sarebbe servito a niente.

- La devi smettere lurido verme! La devi smettere di svegliarmi la notte lurido, anormale, bastardo! Hai capito sudiciume?!-

All'ennesimo colpo in pancia sputò sangue per terra e gridò un "si" di assenso. Vedendo la macchia a terra Vernon lo prese per i capelli e gli sputò in faccia.

-Dopo pulisci il tuo sporco sangue con la lingua pezzo di merda!-

Gli occhi porcini che uscivano dalle orbite.

Lo lasciò e un ultimo colpo alle tempie lo fece svenire.

//Fine Flashback//

Quando Harry si tolse la maglia era ricoperto da cicatrici su tutta la schiena; quella scena fece quasi vomitare Severus se non fosse stato che subito dopo si accorse della presenza dell'Oscuro Signore.

Venne malamente respinto fuori, barcollò pensando a cosa aveva visto, Silente si trovava ancora ad accarezzare il volto del ragazzo quando Voldemort si impossessò completamente del ragazzo.

- Non ti immischiare Severus! Quanto a te vecchio mio, lo stai perdendo il tuo ragazzo d'Oro...-

Ghignò in un modo maligno, il viso di Harry era quasi assomigliabile a quello di Lord Voldemort. Piton lo guardò con sguardo omicida e dopo un attimo il giovane scoppio in un grido straziante, gli occhi iniettati di sangue, la maglia a brandelli, le sue forze unite in un ultimo, grande sforzo. Ci fu un soffione e Colui-che-non-deve-essere-nominato non c'era più. 

Sparito nel mistero di quella sala; Harry si accasciò flebilmente e rimase inginocchiato, Silente con gli occhi lucidi gli venne incontro mentre Piton era immobile di fronte a lui e sorrideva soddisfatto, guardandolo attraverso i suoi occhi neri.

Harry lo guardò con un debole sorriso inebetito, Severus poi incrociò le braccia squadrandolo e ripensando a quello che aveva visto.

"Abusato. Un mio studente è stato abusato. Harry Potter è stato abusato e non me ne sono accorto. Com'è possibile che dietro quella corazza di ragazzo d'Oro ci sia un giovane abusato? E io che pensavo..."

- Grazie Signore...Grazie...-

Disse il giovane sputando sangue.

Dopo neanche un paio di minuti, Harry si trovava fra le braccia di Silente privo di sensi, ai piedi di Severus.