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Autore: axlrosespack    10/04/2012    3 recensioni
Il 26 Settembre 1979. Quella sarebbe stata una fotocopia di tutte le giornate già trascorse. Quella sarebbe stata la stessa pioggia di sempre. William sarebbe stato lo stesso di sempre. Sarebbe cambiato però qualcosa il giorno dopo?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di leggere voglio dirvi una cosa.
Innanzi tutto scusate per l'attesa. So che sto prendendo il vizio di pubblicare ogni cent'anni. Il prossimo (cioè l'ultimo) lo pubbblicherò subito. *spera*
Questo capitolo è un 'intermezzo' diciamo. E' solo una specie di "specificazione". E' corto e anche bruttino direi. *si*
Se volete potete anche non leggerlo ecco. Questo è quanto.



 

Chiudi quello che c'è di me come una goccia di sudore nella tua fascia rossa.

 
November 11, 1979. 
 
Delicato come i fiori che cadono dagli alberi di Primavera, si poggia su un manto di pelle che vuole sentire il suo sapore, l'impatto forte come una tempesta. Occhi chiusi, poi l'immenso calore delle sue labbra.
 
Buongiorno. - Lui.
Cosa farò quando non vedrò più la tua ombra vicino alla quercia? 
Non voglio perderti come la pazienza, non ora. - Io.
Non qui. - Lui.
 
09:00.
I suoi occhi fissavano i miei, sembrava stesse tremando dentro; il suo corpo gracile non sopportava questo. Si avvicinò.
Stasera sarò lì ad aspettarti. - Lui.
Mi avvicinai a piccoli passi e portai le mie braccia intorno alla sua vita. 
Lui poggiò il suo mento sulla mia testa, senza muovere le braccia, guardando in alto.
Ci sarò. Lo giuro. - Io.
 
09:05.
 
Non m'interessava come avrebbe risposto la mia casa alla mia assenza.
C'era solo mia madre, seduta su una sedia, indifferente.
 
Ieri sera non mi hai vista tornare. - Io.
Non devi spiegarmi niente, io ho capito. - Mamma.
 
E che una come me avrebbe amato qualcuno che non fosse Robert Plant, l'avresti immaginata? - Io (ridendo).
Eri felice un tempo; poi perdesti tutto pendendo solo dai ricci del sig. Plant. E ora sei felice, grazie a qualcuno che della felicità ne sa meno di te, forse. - Mamma (ridendo).
Le foglie di Primavera saranno grezze e secche dopo stasera. - Io.
Mi dici spesso che 'niente dura per sempre'. - Mamma.
Ed è così. Ingiusto. Neanche stanotte tra respiri violenti e gioia secca alla mattina è durata per sempre. Ma sentivamo di doverlo fare ora, per non aspettare un giorno perso nel per sempre. - Io.
La lontananza dovrà essere l'ultima delle tue paure, altrimenti ti assorbirà come una siringa fa con il sangue. - Mamma.
Niente è lontano con lui, tutto è lontano senza di lui.
Sentimento, gioia, respiro, ansia, delicatezza non si fanno valere senza di lui. 
Gli occhi non si apriranno per guardare i suoi come facevano un tempo. Lo faranno solo per guardare la pioggia che cade attraverso la finestra.
Le lacrime rovineranno il tuo volto con rancore, disprezzo, dispiacere, dolore.
Morte non ci sarà, anche se la vorrai. - Io.
La pioggia di Novembre sarà l'ultima a morire. - Mamma.
Non mi ha mai abbandonata, e non lo farà. - Io.
 
Salgo in camera mia.
Ci rimango tutta la giornata.
E' come se avessi dimenticato tutto.
Dove vai piccolo Will? La pioggia sta abbandonando gli abitanti di Lafayette uno ad uno. 
Quasi mi dimenticavo di pensare.
 
Riuscivo solo a ripetere una frase: "E' passata la guerra, passerà anche questo."
 
21:00.
Era poggiato alla quercia, gambe vicino al petto e le braccia sulle ginocchia, tenendosi una mano con l'altra.
Guardi il vuoto Will? - Io.
Guardo la vita, senza la tua ombra. - Lui.
 
Cammino verso di lui, arrivo vicino alla quercia e mi siedo.
Il vuoto ha una sua caratteristica. E sai qual è? Che è vuoto, ecco. 
Io invece non ho nulla, non sono neanche vuota senza la tua ombra che veglia sulla mia vita. - Io.
Sai perché sento di amarti? Perché tu sei forte. Sedici anni. E non ti sei sgualcita come carta sotto la pioggia. - Lui.
Sono stata dimenticata dalle cose, e quando ho ritrovato la vita lei di nuovo si dimentica di me. - Io.
 
Lui si gira verso di me, portando la sua mano sulla mia guancia.
Ora.
Guardalo per l'ultima volta.
Accarezza la sua pelle delicata per l'ultima volta.
Senti il battito del suo cuore sul tuo petto, che trema come le foglie d'Autunno appena cadute.
Il rosso dei suoi capelli sarà l'unico che ti farà amare quel suo essere unico.
Senti il suo corpo esile tremare stretto al tuo.

Bacialo, per l'ultima volta.
 
Mi avvicino lentamente, portando la mia mano alla sua nuca.
I nostri sguardi s'incrociano, un millimetro separa le sue labbra dalle mie.
Solo le nostre anime in quella fredda notte tremano sotto la pioggia di Novembre.
 
E morte non ci sarà più. - Io, a un millimetro dalle sue labbra.
 
Ad occhi chiusi ero ancora viva, per sempre sarebbe durato quel bacio?
 
"Chiudi quello che c'è di me come una goccia di sudore nella tua fascia rossa."
  
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