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Autore: maryfantastica_98    11/04/2012    2 recensioni
Rachele va in palestra per cercare la sua migliore amica, Daria, e la trova. Ma senza vita. Da quel giorno niente è più lo stesso: la sua vita, la sua famiglia, la sua mente. Una civetta bianca si insinua nei suoi sogni e nella sua vita. Quella civetta vuole dirle chi ha ucciso Daria? Oppure scoprirà l’assassino da sola capendo allo stesso tempo molte cose su se stessa e sul suo legame con Daria?
E’ la mia prima storia originale. Spero che vi piaccia quanto a me piace scriverla. ;D
Genere: Drammatico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il volo della civetta bianca

 

Capitolo 3

La richiesta d’aiuto

 

Massimo abitava molto lontano dalla scuola. In una zona di periferia sperduta tra le strade piene di querce e cipressi. Le case in quella zona erano tutte molto grandi e a due piani, con il giardino sul retro. Le solite case americane per ricconi. Infatti Massimo stava molto bene economicamente, suo padre insegnava greco e latino all’università. Aveva anche scritto qualche libro.

Rachele era stata a casa di Massimo solo una volta, per il suo compleanno, quello in cui  Daria aveva fatto una torta disgustosa. Si ricordava ben poco:  casa sua era molto grande e moderna. Molte librerie sparse per la casa e qualche foto a grandezza naturale appese alle pereti.

Veronica bussò al campanello. Rachele sperò per un secondo che Angela e Massimo non fossero in casa, ma il suo piccolo desidero non si avverò: Quando il ragazzo  le aprì la porta il suo cuore mancò un battito e il gelo regnava nel suo corpo e nei suoi pensieri. Le venne voglia di scappare.

Massimo esercitava una stana forza su di lei. La impauriva, ma allo stesso tempo la disgustava. E anche il ragazzo non simpatizzava molto per Rachele. Come c’erano arrivati ad odiarsi così tanto loro due? Per Daria. Massimo non l’amava veramente. I due ragazzi si conobbero nell’inverno del 2011 , in palestra. Daria non aveva mai visto Massimo, invece lui la conosceva eccome. Per Daria l’incontro in palestra fu puramente casule, ma per Massimo no. Pianificò ogni dettaglio, ogni minuto, ogni secondo di quell’incontro. Per via di una stupida, stupidissima scommessa fatta con il suo gruppo di amici.

 “Riuscire a conquistare la ragazza più strana di tutta la scuola”, questa era la scommessa che, purtroppo, vinse Massimo.

Ricordando quella scommessa si riaccese in lei l’odio per quel ragazzo così bello, ma si spense per via della paura che lui le suscitava. Non sapeva spiegarsi il perché, ma era così: Massimo le metteva paura. Tanta paura.

<< Volete entrare? >> chiese Massimo stupito. Sicuramente lui non sapeva nulla del piano della madre.

Veronica entrò con disinvoltura dirigendosi in cucina dove c’era Angela. Rachele seguì titubante la madre. Le tremavano i denti e non si sentiva le gambe.

Massimo si appoggiò alla porta della cucina mentre  Rachele salutò Angela.

<< Ragazzi perché non andate in camera? >> disse Veronica.

“Nella tana del lupo?” pensò Rachele

Massimo si diresse verso la sua camera al piano di sopra e Rachele lo seguì ad almeno un metro di distanza.

La stanza di Massimo era priva di luce. Le persiane erano completamente calate giù. Era una camera molto pulita per essere di un ragazzo: il  letto era perfettamente rifatto, anche se con un piumone nonostante il caldo d’Aprile. Appena Rachele  entrò in quella camera buia fu subito attratta da una vasta libreria, che si notava benissimo nell’oscurità per il suo colore bianco acceso

<< Scusa per la luce... è che la mattina guardo sempre qualche film in TV prima di andare a scuola >> Disse il ragazzo mentre alzava le persiane.

Appena ci fu luce Rachele andò verso la libreria, piena di film anziché libri come si era aspettata.

C’erano DVD di tutti i generi, tutti in versione originale. C’erano alcuni film che conosceva benissimo e che le piacevano molto, altri che non sapeva nemmeno l’esistenza.

<< E’ la mia piccola collezione personale >> disse Massimo spavaldo

Rachele non batté ciglio

<< V-vuoi vederne uno? >> chiese lui

<< Dovrei fare i compiti >>

<< Ah... va bene... cosa devi fare? >>

<< Devo imparare quattro pagine di storia >>

Massimo fece una smorfia e poi squillò il telefono.

 Prese il cellulare, guardò il display, uscì dalla stanza, chiuse la porta dietro le spalle e poi rispose.

Rachele si sentiva una stupida stando in quella camera. Era costretta a trascorrere un pomeriggio insieme a una persona che non gradiva la sua compagnia e che odiava proprio il giorno che doveva fare meno compiti.

Frustrata dalla programmazione del suo tempo libero guardò fuori dalla finestra. La vista non era un granché,  si vedeva solamente il ramo di un albero pieno di fiori di pesco. Se Rachele fosse stata una ragazza romantica come Daria, oppure fissata con il paesaggio e la natura avrebbe gradito senz’altro quel piccolo panorama. Ma Rachele non era nulla di tutto questo, perciò per lei quello era solo uno stupido ramo.

Fino a quando su quel ramo  si posò il volatile che la ragazza tanto conosceva.

La civetta bianca la fissava con i suoi ammalianti occhi dorati. Rachele si pietrificò quando quella iniziò a stridere. Prima lievemente come un sussurro.

Poi sempre più forte. Rachele guardava il becco del volatile aprirsi sempre più, provò l’impulso di otturarsi le orecchie, ma rimase immobile. Anche quando il volatile smise di cantare.

La porta si aprì all’improvviso. Rachele guardò la civetta chiudere gli occhi – quasi in segno di rassegnazione- e volare via prima di voltarsi.

Massimo aveva ancora il cellulare in mano, poi lo posò sulla scrivania dove c’era il suo diario scolastico.

Rachele guardò quei gesti stupita.

Era stata l’unica a vederla?

<< L’hai vista anche tu? >> chiese la ragazza supplicando con gli occhi una risposta affermativa.

<< Visto cosa? >>  disse Massimo con gli occhi incollati sul diario.

Rachele, frustrata dalla risposta, emise un gemito.

<< L-la civetta. Su-sul ramo! E-era b-bianca >> balbettò la ragazza indicando la finestra.

Massimo distolse gli occhi dal diario e inarcò un sopracciglio.

Guardò fuori dalla finestra: c’era solo un ramo vuoto.

Sbuffò e poi si rivolse a Rachele: << Non è il momento di pensare agli uccelli. Mi ha chiamato la madre di Daria >>

<< Che ha detto? >>

<< Fanno il funerale domani >>

Il cuore di Rachele mancò un battito. Non era ancora pronta per quello.

***

Rachele e Massimo andarono a riferire la notizia alle rispettive madri.

Veronica e Angela decisero di non mandare i figli a scuola. Ma la ragazza decise di fare comunque le quattro pagine di storia. A Massimo disse che le faceva per non rimanere indietro, ma sapeva benissimo che quella era solo una scusa per perdere una mezz’oretta. Meno tempo passava con Massimo meglio era.

Quattro pagine di storia dopo...

<< Bene abbiamo finito >> disse il ragazzo che aveva ascoltato tutta la spiegazione fatta da Rachele

<< Già... >> rispose lei chiudendo il libro << Allora... domani c’è il funerale >>

Voleva iniziare a parlare con lui, affinché la madre non la portasse più lì. Affinché non rivedesse più Massimo.

Il ragazzo accennò un sorrise e poi si avvicinò a Rachele.

<< Mi credi stupido? >> le chiese all’orecchio.

Rachele ebbe l’impulso di svenire, ma rimase ferma sulla sedia. Lentamente si voltò e lo guardò negli occhi.

<< So cosa ci fai qui >> disse Massimo con un sorriso molto maligno.

Le pulsavano le orecchie, il cuore le batteva a mille, i denti tremavano freneticamente:  era stata scoperta.

<< Non so di cosa stai parlando >> disse lei neutra con un coraggio trovato chissà dove e che non sapeva di avere.

<< Mia madre ha chiamato la tua per farmi una seduta, ma Veronica ha rifiutato. Ha preferito mandare la figlia >>  disse lui spavaldo mentre si sedeva sul letto.

Rachele si girò e lo guardò di nuovo. Un po’ le faceva pena.

<< I-io voglio aiutarti >>

<< Non ho bisogno di aiuto >> fece Massimo mentre si portava le mani sugli occhi.

Rachele si avvicinò piano al letto. Si sedette vicino a lui.

Guardò  fuori dalla finestra e capì.

Capì tutto.

<< Allora aiutami tu >> disse. << Ho bisogno del tuo aiuto >>

Massimo la guardò.

Quella piccola figura esile non poteva essere un pericolo. Poteva fidarsi di lei. E lei poteva fidarsi di lui.

Qualsiasi cosa volesse.

***

 

Bianco.

 Un enorme spazio bianco l’accecava gli occhi.

Rachele era distesa su un pavimento freddo e lucido completamente bianco.

Si alzò e iniziò a camminare.

Una figura lontana avanzava verso di lei. Piano piano si faceva più vicina.

Adesso Daria era di fronte a lei e la sorrideva felice.

Anche Rachele sorrise. Sembrava un angelo. Aveva un vestito bianco lungo fino alle ginocchia con le maniche lunghissime e larghe, molto simili a quelle di una strega. I capelli erano sciolti e sembravano anche più chiari con tutto quel bianco.

<< Daria... >> sussurrò Rachele.

<< Ascoltami. Guardami.  >> disse Daria con un sorriso.

<< Come? >>
Il sorriso era scomparso dal viso di Daria. I suoi occhi non guardavano più quelli di Rachele. Erano incollati su un punto fisso aldilà delle spalle dell’amica. Rachele si voltò e non vide niente, ma quando girò di nuovo la testa Daria non c’era più.

La paura l’assalì. Ma quello era solo l’inizio del suo incubo.

Uno stormo di avvoltoi la circondò. Non aveva idea di quanti fossero Non riusciva a gridare talmente che era scioccata. Non capiva cosa le stesse succedendo. Sopra la sua testa volava la civetta bianca e gli avvoltoi  sbattevano le ali in un modo spaventoso. Le piume nere cadevano sulla pelle di Rachele, terrorizzandola quasi fossero gocce di sangue.

Rachele lanciò un grido. Cadde a terra sui ginocchi.

Vide la civetta volare via prima di svegliarsi madida di sudore .

 

***

Questa è una foto che ho modificato da sola per farvi vedere un po’ la mia “civetta bianca” <3.

L’angolo della civetta:

1.     Graaaazie di cuore a tutte le persone che hanno recensito, non solo a lla mia storia ma anche alle mie poesie.

2.     Grazie soprattutto a Libera45 che l’ha indicata per le scelte <3

3.     Anche se  non c’entra manca precisamente 1 ora al mio compleanno <3 __ <3

4.     Pubblico la storia a mezzanotte perché non riuscirò a pubblicarla domani: la mia professoressa di greco mi vuole interrogare il 12 e voglio prepararmi bene, tanto non fa niente. Per me l’importante è che ci sia l’aggiornamento l’11 aprile, perché credo moltissimo in questo numero <3

5.     Troppi <3 eh?

6.     Recensite mi raccomando!

7.     Buona giornata/pomeriggio/sera/ a tutti e sogni di platino se state per andare a dormire.

 

 

 

 

   
 
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