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Autore: OceanMind    11/04/2012    1 recensioni
Moody e Piton, due strade apparentemente del tutto differenti.
[...]
“Moody” lo apostrofò.
“Piton” ringhiò Malocchio di rimando. “Come stanno i tuoi amici? Avete già deciso la data della prossima retata?”
[...]
Una chiacchierata amabile tra nemici
Storia partecipante al Contest "My favourite character and... the worst" indetto da M4RT1 e classificatasi 1°
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alastor Moody, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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-Nome: OceanMind
-Titolo: Soliti Vecchi Nemici
-Personaggi: Severus Piton (più amato), Alastor Moody, (più odiato) Molly Weasley, Sirius Black
-Rating: Verde
-Avvertimenti:
-Genere: One-Shot
-Anticipazioni: Alastor Moody è burbero, vigile e guardingo. Tuttavia non può essere solamente questo! Esplorando  i pensieri di uno dei personaggi che (non mi uccidere) proprio non mi piace, forse perché così poco descritto dalla Rowling.
 

 
SOLITI VECCHI NEMICI

 
 
Clunk. Clunk. Clunk.
Dannata gamba, uno Schiopodo Sparacoda avrebbe fatto meno rumore.
Alastor Moody si arrampicò zoppicando su per la ripida scalinata di Grimmauld Place.
Udì un lieve trafficare di pentolame in cucina e vagliò rapidamente la possibilità  di fermarsi  giusto un po’ di tempo in più quella mattina, per gustare le prelibatezze di Molly Weasley. In fondo se la meritava una colazione decente, una volta ogni tanto. Con il pensiero ancora ben piantato sulle focaccine al miele, il cui profumo si sprigionava a zaffate intense proprio dalla stanza accanto,  Alastor non riuscì proprio a capacitarsi quando urtò un pesante portaombrelli che cadde a terra con un tonfo sordo.
“Dannazione” Moody digrignò i denti “Come un novellino”.
“Alastor Moody” sibilò un’inviperita Molly Weasley agitando furiosamente un mestolo ricoperto di salsa. “Harry è tornato da poco dal Wizengamot, non vorrai davvero svegliarlo!” La sua espressione si addolcì “Povero caro, ne ha passate davvero così tante.” Scosse la testa e fece ritorno in cucina.
“Allora Alastor, mangi qualcosa prima di andar via?” Una voce affaccendata lo raggiunse dalla soglia che la donna aveva appena oltrepassato. Malocchio grugnì  qualcosa che vagamente avrebbe potuto assomigliare ad un “Sì, grazie” e raggiunse la strega dai capelli color fuoco che, come sospettava, si stava destreggiando tra almeno una decina di padelle di varie dimensioni.
Quello che al contrario non si aspettava di trovare, era un uomo dal naso adunco che leggeva silenziosamente la Gazzette del Profeta. Sul  volto di Moody, sebbene deformato ormai da una manciata di cicatrici che lo solcavano lungo tutta la sua lunghezza, comparve un’inconfondibile espressione di disapprovazione, condita con una punta di disprezzo. A Molly Weasley ciò non sfuggì. Per tutta risposta gli indirizzò in tralice un’occhiata di aspro rimprovero che tacitò immediatamente Malocchio.
L’auror si abbandonò pesantemente su una sedia, che emise uno scricchiolio poco rassicurante.
“Ti ho preparato le focaccine al miele, Malocchio”. Bisbigliò la donna, posando delicatamente sul tavolo un piatto stracolmo ed una caraffa di succo di zucca ghiacciato.
“Vado a svegliare Sirius. Mi raccomando non…” Sospirò, voltandosi verso l’uscita “comportatevi bene, d’accordo? Come due adulti” sottolineò enfaticamente l’ultima parola.
Alastor scrutò sottecchi l’uomo, odorando minuziosamente la sua focaccina prima di addentarla con gusto. D’un tratto incrociò il suo sguardo beffardo, in cui scorse un sottile punta di ironia.
“Moody” lo apostrofò.
“Piton” ringhiò Malocchio di rimando. “Come stanno i tuoi amici? Avete già deciso la data della prossima retata?”
Severus Piton rimase impassibile davanti alla provocazione. “I miei amici, come li chiami tu, stanno benone. E i tuoi Alastor?” ghignò sprezzante. “Ah già, dimenticavo. Il Grande Malocchio Moody non si fida di nessuno, lui non può avere amici”.
Colpito. Mangiamorte 1 Auror 0. Alastor era una persona malfidente, sospettava di ogni singolo mago, perfino di Albus Silente ed Harry Potter.
 Gli tornarono alle mente le parole del Preside di Hogwarts, mesi prima.
“Alastor, non devi preoccuparti di Severus, gli affiderei la mia stessa vita e quella del giovane Harry ad occhi chiusi”.
E malgrado Malocchio avesse tentato di fare affidamento su ogni singolo membro dell’Ordine, in cuor suo era conscio che l’unico in cui avrebbe riposto totalmente la sua fiducia sarebbe stato solamente lui stesso, e nessun altro. E non ne era nemmeno più molto sicuro, visti gli avvenimenti dell’anno precedente.
“Vigilanza Costante” lo ripeteva a tutti, come un mantra, una filastrocca per confortarlo e rassicurarlo.
“E tu, Severus, tu non hai amici?” La voce roca di Alastor cercò di mettere in difficoltà l’ex-Mangiamorte.
“Non posso permettermi il lusso di stringere legami, come tu ben sai” replicò altezzoso.
Bugia. Bugia. BUGIA! Piton aveva Silente, tutti erano rimasti colpiti da quel tacito sebbene profondo legame. Severus stesso ne era consapevole, anche se non l’avrebbe mai ammesso a voce alta. Alastor non riuscì a trattenere un lieve sorriso sconsolato.
“Lo sai qual è il colmo, Piton?” gli abbaiò contro, stringendogli improvvisamente il polso. “Tu sei feccia e tale resterai, ne sono certo. Tuttavia, caro il mio Mangiamorte, il mondo ti ha concesso una persona degna di fiducia, ad una carogna come te!” Una lieve scintilla di sorpresa si propagò per gli occhi di Severus, neri come la pece. Continuò impettito a fissare Malocchio, che seguitava a stringere la presa sul suo polso.
“Io mi batto ogni singolo giorno per la giustizia, da decenni io mi batto per il bene di questo sordido e lugubre mondo, con la flebile speranza di poter intravedere almeno uno spiraglio di luce attraversare la coltre di tenebre che da anni ormai ci circonda. Tuttavia è solo questo che ho ricevuto in cambio. Solo cicatrici e mutilazioni da un mondo ingrato. Tu non hai neanche la minima idea della fortuna che ti ritrovi ad avere qualcuno da poter chiamare amico.”
E si zittì, scrutando Piton con uno sguardo carico di astio, aspettandosi la solita risposta pungente. Inaspettatamente, gli angoli della bocca di Severus si stiracchiarono in un sorriso amaro, gli occhi ridotti a due fessure corvine.
“Se ho imparato qualcosa, Alastor, durante il periodo in cui sono stato accanto all’Oscuro Signore, è stata quella di comprendere profondamente l’importanza del la portata delle azioni di un solo, singolo uomo. Homo faber  fortunae suae, non c’è modo di evadere a questa legge. Io mi sono unito ai Mangiamorte e sono stato fonte di dolore, non solo per me stesso, ma soprattutto per coloro che amavo, colei…” Deglutì il groppo che si era formato in gola e riprese più deciso “Ora è solo grazie alle mie scelte se mi trovo in questa situazione, solo grazie a ciò che ho fatto se Albus mi considera una persona degna della sua più totale fiducia. Non lasciarti ingannare, non ne sono compiaciuto, spesso preferirei essere morto piuttosto di dover affrontare la conseguenza delle mie malvagità. Tuttavia lotto ogni singolo giorno, per un ideale, per una persona, per tutto ciò che ho distrutto, per tentare disperatamente di ricostruirlo. Non è il mondo che ti ha precluso la fiducia degli altri, sei stato solamente tu, e nessun altro. Non lamentarti di ciò che non hai ricevuto, perché il mondo te l’ha offerto, e te lo sta ancora offrendo su un piatto d’argento. Perciò non dare la colpa al mondo: se vuoi incolpare qualcuno, incolpa te stesso, perché ti sei arreso, ti sei ritirato dalla prima linea per la paura di restare ferito, o peggio, ucciso. Perché ci sarà un giorno, Alastor, in cui non potrai più rimediare, in cui la Dea Bendata ti volterà le spalle. Mi auguro che tu non vivrai di rancori e rimpianti fino a quel giorno, mi auguro davvero che tu compirai le scelte più oculate fino ad allora”.
La voce melliflua di Piton si spense in un sussurro, e l’uomo riprese semplicemente la lettura dl giornale come se niente fosse accaduto, mentre Moody seguitava a fissarlo basito, come se improvvisamente l’arcigno ex Seguace di Tu-Sai-Chi si fosse trasformato in una Puffola Pigmea e avesse confessato di avere un debole per i cuccioli di balena.
Mangiamorte 2 Auror 0, fu l’unico pensiero coerente che riuscì a formulare il suo cervello.
In quell’istante Molly Weasley fece capolino in cucina e squadrò Malocchio che ancora stringeva saldamente il polso di Severus. Subito l’auror si staccò, come se una scarica elettrica lo avesse fuminato.
“Cosa sta succeden…”
“E’ meglio che vada Molly, ho parecchie cose arretrate.” Si avviò pesantemente verso l’uscita.
Clunk. Clunk. Clunk.
“Grazie Severus”. Bisbigliò con un tono appena udibile. Piton non si degnò nemmeno di alzare lo sguardo, ma un lieve sorriso, accuratamente celato dall’ampio colletto del suo amato mantello nero, si stiracchiò sul suo volto.
“Ehi Malocchio, vecchia carogna, te ne vai già?” Esclamò Sirius, appena giunto al fianco di Molly. “Ti capisco, sai? Me ne andrei anche io se potessi, non augurerei a nessuno di stare nella stessa stanza con Mocciosus!” Ghignò.
“Non preoccuparti, cane pulcioso, tra poco Silente sarà qui ed io, a differenza tua, uscirò e farò qualcosa di concreto per l’Ordine” replicò con un sorriso soddisfatto dipinto sul viso.
Alastor Moody imboccò la via d’uscita e si ritrovò in men che non si dica fuori dal Quartier Generale.
Clunk. Clunk. Clunk.
Forse c’era ancora speranza per lui, dopotutto non era ancora morto, la guerra era alle porte.
Clunk. Clunk. Clunk.
No, sarebbe ritornato a combattere.
Clunk. Clunk. Clunk.
Avrebbe intrapreso la sua battaglia, senza paura.
Clunk. Clunk. Clunk.
Malocchio apprezzò per qualche secondo il calore dei raggi solari che si irradiava sulla sua pelle, illuminando per bene ogni sua cicatrice, e si smaterializzò.
Era un nuovo giorno per Alastor Moody, il giorno perfetto per incominciare a ricostruire 


                                                                      ____________________________

-Grammatica: 9.7/10
-Stile: 8/10
-IC: 9/10
-Originalità: 10/10
-Imparzialità: 5/5
-Gradimento personale: 7.5/10:
Diciamo che, a tua differenza, non amo particolarmente Piton. Tuttavia questa storia mi è piaciuta molto, quindi non potevo darti meno di un 7.5!

PER UN TOTALE DI: 49.2/55
  
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