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Autore: DefyingGravity    11/04/2012    5 recensioni
Quella notte, come quasi ogni sera della settimana, Kurt si trovava allo Scandals, il gay bar a west Lima.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pronti per la diretta?? ommioddio io si *-*  vi lascio il capitolo ;)





Uscire senza dover inventare banali scuse era tutta un'altra storia.

Infatti il soprano si era semplicemente vestito di tutto punto e sotto lo sguardo curioso del padre aveva abbandonato casa sua.

Non c'erano state parole, né rimproveri, né scuse.

Tutto era filato liscio come l'olio!

 

Gli era mancato lo Scandals in quei giorni o forse gli era solo mancato uscire. Kurt non era fatto per restare in casa di notte. Quello era il suo mondo e il suo divertimento e non aveva intenzione di rinunciarci mai più.

 

Ovviamente, appena aveva fatto il suo ingresso nel locale, era stato salutato calorosamente da tutti. Il suo cervello ormai schematizzava la gente in due gruppi: da una parte le persone che aveva conosciuto più “intimamente” e dall'altra parte gli altri. Tutto il resto era pura noia.

 

In quel preciso istante era nella sua classica posizione al bancone del bar.

Cocktail in mano e gambe accavallate... stava scrutando la pista da ballo e constatò con piacere che quella sera lo Scandals era pieno di ragazzi interessanti.

 

Salutò il suo amico Pete con un cenno del capo e intravide dietro la sua figura Dave, quel Dave. Ebbe per un momento la volontà di scendere dal bancone e scappare via ma poi decise di rimanere lì fermo.

Doveva affrontare i suoi problemi e Dave era uno di quelli. Lui e quel maledetto incubo che ancora rovinavano la quiete del suo sonno.

 

Come previsto il giocatore di football si avvicinò al bancone incerto.

Kurt sospirò infastidito aspettandosi di sentirlo parlare.

Avrebbe voluto prenderlo a pugni.

 

“Kurt... come va?” gli domandò Dave con tono fiducioso.

 

“Per la prima volta ti dirò la verità.” disse Kurt freddo, scendendo dal bancone.

 

Il ragazzo più imponente rimase in silenzio.

 

“Sto male. Cioè è tutto uno schifo per me e si è colpa tua. Non solo tua comunque... ma sai che c'è? Mi fai pena. E tutti i giorni mi domando per quale motivo tu e gli altri avete agito in quel modo con me... me lo chiedo sul serio. Ma ormai non conta più nulla perché io sono diverso, sono cambiato... e il passato non mi interessa. L'unica cosa che conta è che tu capisca che non voglio più vedere la tua faccia nei posti che frequento. Pensi sia possibile?” concluse il soprano con uno sguardo penetrante.

 

“Kurt-scusami...ma non puoi proprio perdonarmi, dopo tutto questo tempo? ti chiedo solo questo...” implorò quasi il ragazzo più grosso.

 

“ Scordatelo Karofsky, mai.” rispose il soprano con tono di disprezzo e si allontanò velocemente verso il centro della pista.

 

Dovette respirare a fondo per non farsi sorprendere dai ricordi di quel giorno negli spogliatoi. Aveva una reputazione da rispettare e doveva evitare di farsi vedere debole in quel locale.

 

Si ritrovò a ballare con poca convinzione mentre era ancora intento a finire la sua bevanda.

Adorava letteralmente far impazzire i ragazzi giocando con la cannuccia del suo bicchiere. Quel pensiero superficiale lo distolse dal resto...

 

“Ehi dolcezza vuoi ballare?” gli chiese un tizio del tutto insipido che respinse semplicemente con una smorfia.

 

Ma poi la sua attenzione fu catturata da qualcuno.

Un ragazzo che conosceva e che non aveva intenzione di togliergli gli occhi di dosso.

Con passo elegante e deciso si mosse verso quella zona del locale e una volta giunto dinanzi al ragazzo gli rivolse un sorrisetto compiaciuto.

 

“Perché mi guardi in quel modo?” chiese il soprano divertito.

 

“ Stavo immaginando quello che vorrei farti.” rispose l'altro stando al gioco.

 

“Risposta da cliché. Spero non ti abbia spedito qui il tuo amico...” fece Kurt con sguardo scocciato.

 

“ No lui è a Westerville. Io sono rimasto a Lima per te.” disse il Warbler alzandosi in piedi e avvicinandosi al soprano.

 

“ Oh ma davvero? Carino da parte tua... però-correggimi se sbaglio, mi sembra di averti detto già più volte che non sei il mio tipo.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari non smettendo di leccare la cannuccia.

 

“Forse... Kurt se continui a leccare in quel modo la cannuccia mi causerai qualche problema.” disse Sebastian ridendo.

 

“ E che tipo di problema?” domandò Kurt fingendo di non sapere di cosa si trattasse.

 

“ Lo sai... potresti eccitarmi troppo e potrei non avere più il controllo di me. E finiremmo a farlo violentemente nel bagno... Ma a quanto pare non vuoi perché non sei più il Kurt di cui tutti parlano. Il vecchio Kurt non si farebbe sfuggire un occasione simile... ti pare?” rispose il più alto scuotendo impercettibilmente la testa.

 

“ Non mi freghi con questi mezzucci. Non si tratta della mia reputazione... si tratta solo del mio ottimo gusto in fatto di -scopate-... tu non rientri nei miei gusti, accettalo.” disse il soprano deridendolo appena.

 

“ Davvero non c'entra con la tua reputazione e come questa stia cambiando? Eppure gira voce che tu abbia un ragazzo ora.” buttò là Seb scrutando il volto del soprano leggermente accigliato.

 

Kurt lo guardò con espressione di stupore. Cosa stava blaterando?

 

“ Scusami?” disse il soprano in tono scettico.

 

“Dai che lo sai... Blaine.” rispose il Warbler con un sorriso.

 

“ E in quale universo quel nano sarebbe il mio ragazzo? Non me lo sono neanche portato a letto! E' ridicolo. Dimmi chi ha messo in giro questa voce e provvederò io stesso a fargli rimangiare questa falsa notizia.” rispose Kurt leggermente irritato.

 

“ In realtà nessuno...non ancora per lo meno. Ma sai, se Blaine crede di avere il diritto di giocare al fidanzatino geloso con te... qualche dubbio mi viene, non credi?” chiese Seb squadrando il soprano.

 

La cosa non aveva senso... era del tutto folle.

Il diritto di giocare al fidanzatino geloso?

Kurt iniziò ad innervosirsi.

 

“ Smettila perché mi da fastidio solo sentirne parlare. Blaine per me è archiviato, argomento chiuso... E per dartene la conferma... vieni.” rispose il soprano e prendendo Sebastian per un braccio lo condusse al centro della pista.

 

“Cosa hai in mente?” chiese Seb seguendo Kurt soddisfatto.

 

“ Tu che dici? Beviamo, balliamo e divertiamoci.” rispose Kurt in tono malizioso.

 

Il soprano allora iniziò a ballare in modo provocante aiutato dal suo perfetto movimento di bacino e di fianchi. Si strusciava addosso a Sebastian facendo vagare le sue mani sul corpo dell'altro.

 

Il Warbler rimase piacevolmente colpito dalla piega che stava prendendo la serata. Aveva fatto centro... la sua tattica aveva funzionato.

Kurt era esattamente come lui: amava divertirsi e ci teneva troppo alla sua reputazione per rischiare di essere etichettato come il ragazzo di Blaine Anderson.

 

Sebastian sentendo il sedere del soprano sbattere contro il suo bacino lo afferrò da dietro per tenerlo più stretto possibile e fargli sentire lo stato della sua eccitazione.

 

“Ho percepito il messaggio.” disse il soprano sentendo la lieve erezione dell'altro vicino al suo corpo.

 

“Andiamo in macchina?” chiese il più alto risalendo il petto di Kurt con le mani.

 

“No voglio bere.” rispose il ragazzo dagli occhi chiari staccandosi da lui.

Poi facendo un cenno a Seb si avvicinarono al bancone per prendere da bere.

 

**

 

Blaine aveva sbagliato l'ennesimo lancio su quel maledetto tabellone delle freccette. Stava perdendo in maniera clamorosa e non era mai successo... ma non riusciva a smettere di pensare a Sebastian e Kurt insieme.

 

La cosa stava diventando un ossessione per lui e non ne capiva davvero il motivo. Era successo tutto troppo in fretta e ora si sentiva legato al soprano anche perché era stato aiutato da lui.

 

C'erano anche altre motivazioni pensò Blaine...

Ossia che Kurt Hummel era terribilmente eccitante e il fatto di essere odiato e respinto da lui non faceva altro che aumentare il suo interesse.

Il riccio iniziava a credere di provare piacere nell'essere trattato male.

 

“Blaine stasera sei vergognoso! Non perdevi in modo cosi evidente da quanto?” gli domandò Jeff sconvolto.

 

“Penso non sia mai successo. Senti senza che faccio questi ultimi due tiri... decreto direttamente la tua vittoria.” rispose Blaine amareggiato.

 

“ Quindi mi stai dicendo che... ho vinto ho vinto ho vinto! Paga da bere Anderson!” disse Jeff urlante.

 

“ Non ci credo hai davvero fatto vincere Jeff? Questa è follia!” disse Thad sconsolato.

 

“ Stasera non sono molto concentrato...” rispose il riccio a bassa voce.

 

Nick allora si avvicinò e mettendogli una mano sulla spalla gli disse:

 

“ C'entra Sebastian?”

 

“Si lui c'entra sempre.” rispose Blaine stringendo un pugno.

 

“Oh lo sapevamo che quello stronzo ti avrebbe fatto soffrire. E' davvero un ragazzo particolare...tra l'altro non abbiamo ancora accettato il fatto di vederlo ancora alla Dalton mentre tu sei stato espulso.” fece Nick in tono serio.

 

Blaine li guardò incuriosito.

 

“ No aspetta lui-non mi sta facendo soffrire- cioè sono io che non voglio più avere nulla a che fare con lui! In effetti mi chiedo come abbia fatto a non esser stato cacciato dall'accademia... dato che aveva le mie stesse colpe.” rispose Blaine pensieroso.

 

“Blaine allora la birra?” fece il biondo tirandolo per un braccio.

 

“Si hai ragione. Qualcun altro vuole qualcosa?” domandò il riccioluto ai Warblers.

 

Non ricevendo risposte affermative si avviò verso il bar accompagnato da Thad.

 

“ Cosa ti ordino?” chiese il ragazzo dagli occhi cangianti.

 

“Mhh nulla nulla. Volevo solo dirti che Sebastian-lui è riuscito a rimanere alla Dalton perché il padre ha fatto una imponente donazione alla scuola... credo che la nuova biblioteca avrà il nome del padre di Sebastian o qualcosa del genere.” disse Thad con tono incerto.

 

Ma certo quel bastardo ricco figlio di papà! Era ovvio che avrebbe trovato un modo scorretto per rimanere alla Dalton come se nulla fosse successo.

Tipico.

 

“Ormai non mi stupisco più di nulla... comunque grazie per avermelo detto.” rispose il riccio prendendo la media chiara che gli porgeva la barista.

 

Thad annuì appena.

 

E ritornarono verso il chiassoso gruppetto.

 

“Eccoti la birra!” disse Blaine lasciandosi sprofondare su una panca vicino al tavolo.

 

“Grazie... mmh-Blaine parlo a nome di tutti-ma quel ragazzo che era venuto alla Dalton quella volta... che diceva di essere il tuo ragazzo-lo è davvero, quel Kurt?” chiese Jeff tracannando un bel sorso di birra.

 

“ Assolutamente no e in questo momento si starà divertendo con Sebastian.” rispose il più basso con un alzata di spalle.

 

“Quindi Smythe non è venuto con noi stasera per stare con lui? Quindi loro stanno insieme? Ma aspetta Seb non è tipo da avere ragazzi... non ci sto capendo nulla.” disse confuso il biondino.

 

“ Jeff lascia che ti spieghi. Blaine intende dire che Sebastian è sempre il solito ed invece di passare una serata in allegria con noi... ha colto l'occasione dell'assenza di Blaine per stare solo con quel tipo, che detto francamente era parecchio ambiguo quando è venuto alla Dalton.” spiegò Nick al biondo.

 

“ Esatto. Ambiguo?” domandò Blaine ridendo.

 

“Si beh dava l'impressione di volerci provare con Jeff...” fece Nick indicando il biondino.

 

“Cosa davvero? Oh ma io pensavo scherzasse quando mi aveva proposto una cosa a 3... dovrei ritenermi lusingato?!” rispose stupito Jeff.

 

“Non scherzava... è fatto cosi. Ma non parliamone più! Che ne pensate di una cantata?” chiese Blaine fingendosi allegro.

 

“F-a-n-t-a-s-t-i-c-o! Vado a recuperare Trent e David al biliardo!” disse Nick allontanandosi.

 

“Blaine a te l'onore di scegliere il pezzo da cantare!” disse Thad spronando il riccio.

 

Blaine si rilassò perché l'idea di poter tornare a cantare lo faceva stare bene.

 

Doveva solo cercare di lasciare da parte Lima e concentrarsi su Westerville.

 

**

 

Kurt Hummel non era mai stato tanto ubriaco.

Non si reggeva davvero in piedi e per lui era assurdo perché di solito tendeva ad avere sempre il controllo della situazione.

Aveva sempre odiato la gente che non era in grado di reggere una sbronza ed ora lui a fatica riusciva a non sedersi in ogni angolo dello Scandals.

 

Dopo quel primo cocktail ne erano seguiti una quantità eccessiva.

Cocktail dolci, birra, vodka, rum tutto quello che c'era da bere insomma.

 

In quel preciso momento era praticamente aggrappato a Sebastian per tentare di non cadere.

Portò una mano verso il fondoschiena del Warbler stringendolo appena.

 

“Kurt non mi reggo in piedi potresti aspettare per-fare certe cose-cavolo!” disse Seb mentre Kurt era intento a leccargli un orecchio.

 

“Okk. Ma noi ci conosciamo? Vabbè non importa perché le tue orecchie-hanno-hanno un buon sapore, credo...” disse il soprano tentando di tenere gli occhi aperti.

 

“Ti va di andare in macchina?” domandò Sebastian malizioso.

 

Kurt ormai non avrebbe opposto resistenza era praticamente in balia della sbronza. Certo non si sarebbe aspettato che uno come lui abbassasse cosi facilmente la guardia. Non dovevano andare cosi le cose... ma ormai sarebbe stato un peccato non approfittarne.

 

“Perché che vuoi farmi? vuoi leccarmi?” domandò il ragazzo dagli occhi chiari guardando l'altro famelico.

 

“Shh. Non solo quello... aspettami qui vado a prendere un paio di birre per dopo.” fece l'usignolo e abbandonò Kurt quasi vicino la porta d'ingresso.

 

Il soprano con la schiena poggiata pesantemente sul muro, iniziò a sentire il suo cellulare vibrare.

 

“Oh no-un-attimo-ci-sono-sisi... rispondo-ecco.” disse a sé stesso Kurt, prima di riuscire a tirare fuori il telefono, dalla tasca posteriore strettissima dei suoi pantaloni.

 

Rispose ma dall'altra parte del telefono sembrava non esserci nessuno ed il numero era anonimo.

 

Sentiva respirare ma era troppo devastato per pensare a chi potesse essere.

Quindi iniziò semplicemente a parlare come se si stesse rivolgendo ad una casella vocale.

 

“Pronto?”

“Pronto? Chi sei?”

“Hai chiamato tu... quindi-uhm-se hai il mio numero vuol dire che mi conosci! Chi sei?”

 

“Senti io-non-sto bene ma... oh non avrai mica trovato il mio numero sulla porta del bagno dello Scandals perché no-non ho voglia di fare una cosa a 3, non stasera...”

“Uffa mi sto annoiando si può-sapere-ops-” disse il soprano scivolando e portandosi seduto a terra con la schiena sempre attaccata alla parete.

 

“Sono scivolato-sai-io-ho bevuto tanto-ohh eccoti!” disse il soprano rivolto a Sebastian che era tornato con le bevande.

 

“Con chi stai parlando Kurt?” chiese Seb curioso.

 

“Boh.. non ha detto una parola-non-non lo so.” rispose il soprano chiudendo leggermente gli occhi.

 

“Allora attacca dai che la macchina ci attende...” fece il più alto prendendogli il telefono.

 

Kurt annuì appena sorseggiando la birra datagli da Seb.

 

L'usignolo però, pensando di aver capito di chi si trattasse, prima di attaccare il telefono sussurrò vicino al ricevitore alcune parole “Hai perso.”

Poi rivolse lo sguardo verso il soprano...

 

“Alzati-oh ok ti aiuto io...” fece Sebastian prendendo Kurt per un braccio.

Una volta che il soprano si trovò in piedi Seb gli rimise il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni e poi lo condusse fuori.

 

“ Questa cosa deve rimanere tra noi due, promettilo!” disse Kurt fermandosi nel mezzo del parcheggio.

 

“Cosa esattamente?” domandò malizioso l'altro.

 

“Il modo in cui mi sono ridotto... è imbarazzante.” rispose il più basso mentre veniva spinto da Seb vicino la macchina.

 

“ Volevi solo divertirti... e poi ti hanno già visto tutti là dentro.” rispose l'usignolo indicando la porta dello Scandals.

 

“Io-non mi sento benissimo.” fece Kurt quasi scivolando a terra ma Seb lo mantenne in piedi.

 

“Entra e mettiti comodo sui sedili posteriori ok?” disse l'usignolo facendolo accomodare.

 

“ Oh-si cosi va molto meglio.” sussurrò Kurt rilassandosi sul sedile dell'auto.

 

Sebastian entrò, chiuse lo sportello e si mise praticamente a cavalcioni sul corpo di Kurt.

 

Poi si sporse verso il soprano ed iniziò ad accarezzarlo piano sul volto.

 

“Questo mi piace.” proferì Kurt lasciandosi cullare da quelle carezze.

 

Sebastian si avvicinò al suo collo ed iniziò a baciarlo con delicatezza.

Poi con la lingua leccò ogni porzione di pelle catturandone il sapore ed infine si mise a succhiare insistentemente in un punto non preciso del suo collo.

 

Kurt si stava lasciando beare da quella situazione cosi lasciva e rilassante, fino a che Seb non iniziò a morderlo, interrompendo quel contatto soave di prima.

 

“ Io ho la nausea-non riesco devo-uscire-a dare di stomaco.” fece il soprano dispiaciuto e confuso.

 

Sebastian lo fece passare con un gesto della mano e Kurt uscì nel parcheggio.

Dopo essere tornato nei pressi dell'auto non riuscì comunque a sentirsi meglio.

 

Il soprano si passò distrattamente una mano nei capelli e disse:

“ L'alcool è la mia criptonite. Mi fa diventare una persona debole ed imbarazzante e in questo stato non riesco a fare nulla... io-vorrei andare a casa.”

 

L'usignolo lo fissava dal retro della macchina con sguardo incredulo.

 

“Sono cosi fortunato da aver beccato l'unica sera in cui Kurt Hummel non vuole farsi scopare... “ disse Seb con tono risentito.

 

“ Portami a casa non posso guidare.” fece perentorio il soprano risalendo nell'auto.

 

Sebastian annuì e molto controvoglia si mise al volante.

 

Il viaggio fu vissuto nel totale silenzio.

Kurt aveva la testa troppo sotto sopra per poter esprimere qualsiasi suo solito pensiero pungente e quindi preferiva starsene in silenzio.

 

Sebastian era scocciato a livelli inverosimili. Non avrebbe mai dovuto far bere Kurt cosi tanto. Aveva perso la sua maledetta occasione.

Se non avesse avuto la certezza che l'altro stava seriamente male avrebbe insistito un altro po'... perché cavolo Kurt Hummel era il ragazzo più sexy che avesse mai visto... e poi l'idea di far arrabbiare Blaine era stuzzicante.

 

“Prosegui da questa parte... ecco-si... quella lì è casa mia.” disse il ragazzo dagli occhi chiari sollevato di essere arrivato.

 

“Kurt non pensi di dovermi dare una ricompensa per averti accompagnato fino qui?” chiese malizioso Sebastian.

 

Il soprano stanco fece un gesto con la mano come per dire -basta che sia una cosa rapida-.

 

Cosi l'usignolo iniziò ad accarezzargli le braccia e poi il petto da sopra i vestiti.

Poi portò subito le mani verso le parti basse del soprano cominciando a sbottonargli i pantaloni e introducendo una mano all'interno.

Fece scivolare alcune dita pigramente sul tessuto dei boxer di Kurt.

 

Il ragazzo dagli occhi celesti rilasciò alcuni piccoli gemiti sommessi quando senti le mani fredde di Sebastian farsi spazio oltre i boxer e toccare con mano nuda le sue parti intime.

 

L'usignolo afferrò allora con decisione il membro di Kurt iniziando a massaggiarlo freneticamente. Il soprano abbandonò del tutto la testa all'indietro sul sedile inerme, non riuscendo a capire se era più l'eccitazione che aumentava o il mal di stomaco che cresceva in modo spropositato.

 

Sentì la mano di Seb fermarsi lentamente e iniziare a risalire con un dito tutta la sua lunghezze e in quel momento iniziarono a venirgli in mente delle immagini di ricci scuri e morbidi e di un ragazzo che sapeva di detestare.

 

“Blaine basta. Non mi va più... smettila di starmi addosso!” disse il soprano intercettando la mano dell'usignolo e allontanandola dai suoi pantaloni.

 

Il ragazzo più alto rimase senza parole. Aveva davvero interrotto quel tipo di contatto e per di più chiamandolo Blaine?

L'alcool lo riduceva davvero male.

Rimase a fissare il soprano sconcertato.

 

Kurt si sistemò i pantaloni ed alzando lo sguardo si congelò.

 

“Oh ma tu-non sei lui. I troppi cocktails mi stanno facendo delirare... è meglio che vada.” disse il soprano scendendo dall'auto.

 

“Questo deve rimanere tra noi mi raccomando.” fece Kurt barcollando leggermente.

 

“Certo dolcezza ma sei in debito con me.” sussurrò Sebastian sorridendo.

 

“Non chiamarmi dolcezza. Mi fai venire i brividi.” rispose Kurt sbattendo lo sportello e avviandosi verso casa.

 

**

 

Il riccioluto aveva terminato la serata con i suoi amici nel migliore dei modi.

Avevano cantato come ai vecchi tempi e riso di gusto. Si era aperto con loro confessandogli i suoi dubbi passati e le sue paure.

Infine gli aveva promesso che sarebbe tornato presto a trovarli a Westerville per riprendersi quella rivincita con Jeff.

 

Amava quei ragazzi, rendevano la sua vita meno grigia.

A volte pensava davvero che ognuno di loro rappresentasse un colore nel buio dei suoi pensieri.

 

Una volta tornato a casa ed essersi cambiato non vedeva l'ora di godersi la comodità del suo letto. Cosi nel caldo del suo piumone si ritrovò a pensare... quando invece avrebbe davvero solo voluto dormire.

E gli venne la malsana idea di chiamare Kurt, malsana perché sapeva che la cosa non sarebbe finita bene e perché era sicuro che non avrebbe avuto il coraggio di proferire parola.

 

Cosi nel buio della sua camera compose il numero con l'anonimo ed attese finché qualcuno non gli rispondesse... poi rimase in silenzio tutto il tempo.

 

Alla fine della conversazione quello che aveva ascoltato gli causò un moto di rabbia cosi improvviso che lanciò il suo cellulare addosso all'armadio al lato opposto della stanza.

Dalla voce Kurt sembrava ubriaco ed era in compagnia di Sebastian che nonostante avesse usato il numero anonimo doveva averlo riconosciuto.

Perché aveva detto chiaramente di -aver vinto- prima di chiudere la conversazione.

Ma più di questo la cosa che lo disgustò profondamente fu il fatto che lui si era creato tanti problemi per aver chiesto il numero di Kurt a Finn ed invece il soprano aveva scritto il suo numero alla vista di tutti nel bagno dello Scandals.

Era una cosa che lo faceva imbestialire. Come poteva essere possibile?

Come poteva semplicemente una persona svendersi in quel modo?

 

 

**

 

Kurt sorreggendosi come meglio poteva raggiunse casa sua a fatica ed aprì la porta. Solo un'altra volta si era ridotto cosi male dopo aver bevuto e si era ripromesso di non ricascarci di nuovo.

 

Non si aspettava di trovare qualcuno sveglio vista la situazione tesa che c'era in famiglia. Ed invece pur essendo le 3 passate trovò la luce della cucina accesa. Cercò di camminare più lentamente possibile e di mantenere una dignità, ma il troppo alcool in corpo non gli fece vedere la lampada a terra nell'ingresso, che quindi intruppò, facendola cadere con tanto di rumore.

 

Dalla cucina uscì Burt con una faccia stanca. Accese la luce dell'ingresso per capire cosa era accaduto e lì trovò suo figlio che rimetteva in piedi la lampada distratto.

 

Kurt alzò immediatamente la testa e nel vedere suo padre si sentì male. Male perché dopo tutto quello che era accaduto... ora lo avrebbe visto anche in quello stato pessimo.

 

Sperava di non sentirsi rivolgere parola ed invece:

 

“ Ti stavo aspettando in piedi... io-volevo parlarti. Pensavo rientrassi prima... è tardi.” disse cauto Burt guardando il figlio.

 

“Ti dispiacerebbe non parlarmi-io-non ce la faccio.” rispose Kurt che voleva davvero solo andare a stendersi sul letto ed evitare di sentire la sua testa battere.

 

“ Certo sei ubriaco fradicio.” disse Burt in tono dispiaciuto.

 

“Perché devi giudicarmi senza sapere nulla?” rispose Kurt blaterando.

Sapeva di essere nel torto ma ragionare gli rimaneva davvero difficile.

 

“ Non c'è bisogno di sapere. Ti vedo. Hai una faccia sconvolta, non riesci a mettere due parole in fila e non ti reggi in piedi.” rispose il padre indicandolo.

 

“Bravo hai indovinato! Complimenti ora puoi anche iniziare a rimproverarmi o a guardarmi in modo deluso come se non valessi nulla per te!” sbottò Kurt gesticolando.

 

“ Se ti rimprovero è perché semmai vali troppo per me... ma non voglio nasconderti di essere ancora una volta deluso dal tuo comportamento.” disse Burt incrociandole braccia.

 

“ Papà-sono cosi stanco... cosi stanco. Non posso cambiare me stesso per farti contento.” disse Kurt superando il padre diretto verso le scale.

 

“Non devi cambiare te stesso... io voglio solo che impari a rispettarti Kurt. Come facevi un tempo... ma fino ad allora si, continuerò a guardarti in questo modo. Non riesco a riconoscerti in questo stato.. mi dispiace.” terminò Burt avviandosi verso la cucina.

 

Kurt sapeva che il padre aveva ragione. Sapeva che la sua vita era un completo disastro e che stava mandando tutto a rotoli.

Doveva fermare tutto questo processo, questo tremendo buco nero in cui era stato risucchiato... ma come?

 

Arrivato in camera si chiuse la porta alle spalle ed iniziò a dare dei pugni di frustrazione sulla superficie di legno.

Perché non sapeva da che parte cominciare... come fare per tornare indietro.

Avrebbe tanto voluto scambiare la sua esistenza con quella di qualcun altro.

 

Si trascinò con passo malfermo verso il letto e si lasciò cadere totalmente vestito lì sopra, addormentandosi quasi subito, nonostante il fastidiosissimo mal di testa.

 

**

 

Blaine quella mattina, era stato svegliato dalla voce della madre che gli annunciava l'ora di pranzo.

Era già cosi tardi? Aveva dormito per un numero di ore non indifferente.

 

Dalla finestra della sua camera filtrava la luce di quella che si dimostrava essere una bellissima giornata.

Si sentiva più consapevole della sera precedente. Era arrivato ad una sorta di decisione forzata che implicava il disinteresse. Non aveva intenzione di farsi coinvolgere cosi tanto negli affari di una persona che conosceva a stento...

 

Passò un pranzo piacevole in famiglia. Parlando del più e del meno, raccontando la sua serata e domandando a Cooper quali fossero le sensazioni nell'iniziare a lavorare in una nuova scuola.

Sembrava uno di quei pranzi infiniti, i pranzi dei banchetti... quelli in cui non ti è neanche concesso di alzarti da tavola. Blaine aveva il sospetto, che la madre ci tenesse a farlo mangiare tanto finché si trovava a Westeville, perché aveva paura che il figlio a Lima non si nutrisse abbastanza.

Era un comportamento un tantino preoccupante... ma apprezzava le cure della madre nei suoi confronti.

 

Passò con tranquillità anche il pomeriggio, in giardino, giocando con Cinnamon e portandola a spasso nel vicinato, finché non calò il sole e si preparò per tornare a Lima.

 

“ Blaine ma non voglio che guidi con il buio... non puoi aspettare domani?” chiese Eleaonor con gentilezza.

 

“Mamma sono perfettamente in grado di guidare anche se non è giorno... e poi no, domani ho parecchio da studiare... vorrei iniziare dalla mattina quindi mi è più comodo tornare a Lima adesso.” fece Blaine mentre riponeva le sue cose dentro il borsone e prendendo anche dei vestiti che aveva lasciato lì quando era scappato a casa dei suoi nonni.

 

“D'accordo... ma lasciati preparare qualche panino per il viaggio!” disse la donna e scappò in cucina.

 

Il ragazzo riccio sorrise appena mentre chiudeva la zip del borsone pronto a scendere al piano di sotto.

 

Andò da suo padre nello studio e lo salutò con calore.

 

“ Se ti manca il football sai che qui puoi venire a vedere tutte le partite che vuoi figliolo...” fece l'uomo dando un abbraccio a Blaine.

 

“ Penso che prenderò alla lettera il tuo invito... “ rispose il ragazzo allegro.

 

Nello studio furono raggiunti anche da Cooper e dalla madre che gesticolava con 3 panini perfettamente incartati tra le mani.

 

“3? mamma ma con quello che ho mangiato oggi a pranzo non ho tutta questa fame!” disse il riccioluto scuotendo la testa divertito.

 

“Oh non si può mai sapere... e se ti venisse fame mentre sei in strada? Almeno cosi sai cosa mangiare!” rispose la donna andandogli a mettere il cibo nella borsa.

 

“Come mai a me non dai tutte queste attenzioni?” disse Cooper fintamente deluso.

 

“Perché sei grande e grosso... ma se vuoi ti preparo i panini anche per il tuo primo giorno di lavoro!” rispose la donna ridendo di gusto.

 

Quanto gli era mancata la sua famiglia. Blaine adorava questi momenti di pura spensieratezza.

 

“ Meglio di no non vorrei rischiare di farmi prendere in giro dai miei studenti... Blainey allora noi ci vediamo lunedì!” disse Cooper dandogli una pacca sulla spalla.

 

“Si Coop e riderò moltissimo di te! Bene-allora io andrei... grazie di tutto. Ci sentiamo presto...” disse Blaine mentre la madre si avvicinava per racchiuderlo in un abbraccio infinito.

 

Mentre in giardino accarezzava il suo Labrador e si avviava per il vialetto verso la macchina, gli urlarono praticamente in coro : “Facci sapere quando arrivi!”

 

Il riccioluto annuì deciso con la testa e si introdusse in macchina.

 

**

 

Kurt aveva passato tutto il sabato a dormire e a bearsi della calda piacevolezza del suo piumone.

Certo, aveva anche visto tv spazzatura e tentato di fare i compiti. Ma era ancora troppo spossato per fare qualsiasi altra cosa.

In più c'era la nausea e il mal di testa martellante ad averlo convinto a nascondere la testa sotto il cuscino per tutta la giornata precedente.

 

Ora invece si ritrovava in camera sua con la consapevolezza che era domenica e lui odiava quel giorno. Lo considerava particolarmente inutile e noioso e non c'era mai nulla di interessante da fare. Sembrava quasi un giorno che per forza si dovesse passare in casa... un giorno da passare con la famiglia. Quindi quelle 24 ore difficilmente lo rendevano di buon umore.

 

Gli era venuto in mente che doveva andare a riprendere la sua macchina allo Scandals, perché venerdì notte si era fatto riaccompagnare a casa da Sebastian. Si diresse velocemente in camera del fratellastro bussando appena.

 

“Finn lo so che tra di noi le cose sono un po' strane in questo periodo ma-” si interruppe vedendo il fratellastro che ascoltava beatamente musica sul letto ed aveva le cuffiette alle orecchie.

 

Si avvicinò toccandolo piano sulla spalla ma l'altro sobbalzò comunque.

 

Finn sorpreso si liberò di corsa dalle cuffie.

 

“Che c'è?” chiese quasi sorpreso. Era strano perché ultimamente Kurt se ne stava sempre per conto suo.

 

“ Ehm- so che in questo periodo non siamo sulla stessa lunghezza d'onda-ma avrei bisogno di un favore...” fece Kurt guardando speranzoso il fratellastro.

 

Finn fece un cenno con la testa permettendogli di continuare.

 

“ Dovrei andare a riprendere la mia macchina allo Scandals, l'altra sera mi sono fatto riportare a casa da un amico... perché avevo bevuto, quindi non so- se potessi darmi un passaggio fino a lì...” concluse il soprano in tono basso.

 

Finn sembrò tranquillizzarsi dopo aver sentito quella richiesta.

Chissà perché quando c'era Kurt nei paraggi gli capitava sempre di pensare agli scenari più strani e burrascosi.

 

“Non c'è problema... ti accompagno volentieri. Tanto devo uscire comunque perché mamma mi ha chiesto di passare al supermercato...” rispose Finn scrollando le spalle.

 

Supermercato che noia. Avrebbe dovuto adattarsi, pensò il soprano.

 

“Perfetto, andiamo?”

 

**

In macchina, dopo aver discusso a lungo di pettegolezzi vari sul glee club:

 

“ Mi fermo qui a fare la spesa dato che è a metà strada tra casa nostra e quel locale...” fece Finn mettendo la freccia e girando nel parcheggio del supermercato.

 

Kurt annuì mentre cambiava stazione alla radio. Dio, che musica scadente si sentiva su certe stazioni!

 

Parcheggiata la macchina e preso un carrello entrarono nel supermercato.

 

“ Di cosa abbiamo bisogno?” domandò il soprano pensieroso.

 

“ Qui ho la lista... uhm- tieni.” disse Finn dividendo a metà il foglietto con la lista della spesa.

 

“Quindi io cerco queste cose e tu le altre e ci ritroviamo alla cassa?” chiese il soprano.

 

“Esatto non dovremmo metterci molto...” concluse Finn confuso dirigendosi verso uno scaffale alla sua destra.

 

Kurt sbuffò appena ed iniziò a leggere il primo nome sul foglietto:

merendine.

 

Seguì con facilità le indicazioni al di sopra di ogni corsia ed arrivò nella zona di merendine, biscotti e cose simili.

 

Afferrò due confezioni diverse di merendine ed interessato lesse il secondo nome: zucchero.

 

Alzando gli occhi vide una figura dai capelli ricci scuri estremamente familiare.

Sarebbe stato contrario a quell'incontro normalmente, ma non in quel giorno... perché in effetti aveva già programmato di parlargli l'indomani a scuola. Ed anticipare la conversazione sarebbe stato anche meglio...lontano da occhi indiscreti.

 

Il ragazzo riccioluto stava prendendo della marmellata dallo scaffale e concentrato com'era non si rese conto della presenza del soprano.

Kurt si avvicinò lentamente e poi prese a picchiettare piano un dito sulla spalla del riccio.

 

Blaine si girò sovrappensiero e si ritrovò a stretto contatto con due intensi occhi celesti che lo guardavano. Avrebbe riconosciuto quello sguardo ovunque... deglutì prima di indietreggiare.

 

“ Ciao.” fece Kurt in tono distaccato.

 

“ Cosa ci fai qui?” domandò il riccio guardandosi intorno.

 

“ Non posso fare la spesa?” chiese retoricamente il soprano.

 

“ Beh si che puoi... ma devi ammettere che è strano incontrarsi qui...cioè-non importa.” concluse Blaine dando le spalle al soprano e tornando alla sua marmellata.

 

“ Sento del risentimento nella tua voce. Uhm- sei arrabbiato con me?” domandò in tono derisorio Kurt.

 

“ Perché dovrei? È solo che non abbiamo nulla da dirci... quindi se potessi lasciarmi alla spesa cosi mi sbrigo e torno a casa a studiare.” rispose Blaine scocciato.

 

“In realtà devo parlarti-” stava dicendo Kurt quando fu interrotto dalla voce del fratellastro che urlò “ Oh eccoti! Ti stavo cercando!”

 

“Mi hai trovato.” disse il soprano alzando le spalle.

 

“Bl-aine? anche tu qui?” si intromise Finn con le mani piene degli alimenti che componevano la sua lista della spesa. Kurt si domandò dove avesse lasciato il carrello.

 

“ Già sto facendo un favore a mia nonna che era troppo stanca per uscire...” rispose il riccioluto sorridendo a Finn.

 

“ Esatto e Blaine è cosi gentile che si è addirittura proposto di accompagnarmi a riprendere la macchina al posto tuo. Non è fantastico?!” disse Kurt in tono sereno rivolto al fratello.

 

Blaine strabuzzò gli occhi non riuscendo a capire dove volesse arrivare Kurt ma lo lasciò fare.

 

“Oh-davvero? Allora se non devo più accompagnarti posso fare un salto veloce da Rachel prima di tornare a casa!” disse il ragazzo più alto sorridente.

 

“Ottima idea Finn, salutamela... questa è la lista della spesa, prendi le cose mancanti e ci vediamo dopo.” fece Kurt in tono diplomatico facendo allontanare il fratello e salutandolo.

 

Poi tornò verso Blaine che lo fissava meravigliato.

 

“Qual'è il tuo piano?” chiese con diffidenza.

 

“ Nessun piano. Devo solo parlarti di alcune voci che mi sono giunte...” rispose il soprano squadrandolo.

 

“ D'accordo... comunque stavo pensando che è impressionante come tu riesca a manipolare le persone.” disse Blaine in tono aspro.

 

“Finn si farebbe manipolare anche da te credimi... è una persona troppo buona. Vaaa bene ti aspetto fuori Anderson, sbrigati.” fece Kurt prima di dare le spalle a Blaine ed avviarsi verso l'uscita.

 

Il riccio si maledì perché si era soffermato un po' troppo con lo sguardo sulla schiena e sull'invitante lato b del soprano.

Si morse un labbro vedendolo sparire e tornò a pensare alle cose da comprare.

 

Kurt aspettò il riccioluto vicino alla postazione dei carrelli della spesa.

L'attesa non fu lunga...

 

Arrivati alla macchina, Blaine posò dietro al cofano quello che aveva comprato.

Poi una volta saliti in auto, ci furono pochi minuti di silenzio e il riccio chiese al soprano:

 

“ Dove dovrei andare esattamente a prendere la tua macchina?”

 

Kurt scoppiò a ridere.

 

“ Non c'è da ridere.” disse il riccio con tono serio.

 

“ In realtà c'è ma tu sei un tipo noioso quindi eviterò di spiegartelo. Comunque allo Scandals...” concluse il soprano guardando fuori dal finestrino.

 

“ Come mai allo Scandals?” domandò Blaine pentendosi subito di aver fatto quella domanda.

 

“ Venerdì notte avevo bevuto troppo e mi sono fatto riportare a casa da un amico.” rispose Kurt stiracchiandosi le braccia.

 

Il riccio non aveva risposto. Sembrava stesse riflettendo su qualcosa.

 

“ Vuoi sapere da chi mi sono fatto riaccompagnare?” chiese Kurt malizioso.

 

“No non mi interessa.” disse Blaine anche perché in realtà sapeva già quale fosse la risposta.

 

“ Te lo dico lo stesso: Sebastian.” rispose il soprano deciso.

 

“Ti sei fatto sbattere nel bagno del locale?” chiese Blaine con poca delicatezza.

 

“ Non sono affari tuoi. Comunque io non mi faccio sbattere.” rispose Kurt trafiggendolo con gli occhi.

 

Blaine non aggiunse altro.

 

Kurt approfittò del silenzio per parlare:

“ A proposito di Sebastian posso farti quel discorso... mi sono arrivate delle voci poco piacevoli, Blaine. Mi è stato riferito che tu fingi di essere qualcosa che non dovresti essere... e che pecchi di gelosia nei miei confronti. Questo è sbagliato, rivoltante e non deve succedere mai più, chiaro?” fece il soprano studiando il riccio con i suoi occhi celesti.

 

“ Tu sei pazzo. Non so di cosa tu stia parlando... Kurt ti conosco appena sarebbe folle una cosa simile, no?” domandò Blaine lievemente imbarazzato.

 

“ Infatti è una cosa folle e voglio davvero sperare che Sebastian mi abbia detto il falso... in ogni caso prendilo come avvertimento.” fece Kurt in tono indifferente.

 

Il riccio svoltò verso lo Scandals. Essendo giorno c'era praticamente solo la macchina del soprano parcheggiata.

 

Fermò la macchina e si girò verso Kurt guardandolo intensamente.

 

“ Sei una persona davvero irritante... e stai facendo di tutto per farmi cambiare idea, ma la mia promessa è ancora valida. Cambierai.” disse Blaine incatenando i suoi occhi a quelli del soprano.

 

Kurt distolse immediatamente lo sguardo in difficoltà. Difficilmente qualcuno gli aveva rivolto uno sguardo cosi intimo e profondo. Si senti rabbrividire...

 

“Blaine per favore. Non puoi semplicemente smetterla di darmi fastidio? Cosa non ti è chiaro? Perché continui a preoccuparti per me! Non devi farlo.” rispose leggermente irritato il soprano slacciandosi la cintura.

 

“ Mi piacciono le sfide. Vedila in questo modo.” rispose il riccio sorridendo.

 

Kurt scosse la testa infastidito. Perché non voleva capire?

 

“ Non hai nessun diritto di comportarti cosi. Quindi se non lo vuoi tu, il pugno in faccia questa volta, dovresti darci un taglio!” disse Kurt alzando la voce e facendo per aprire lo sportello.

 

Blaine lo afferrò per un polso con un tocco delicato.

Ma Kurt si liberò subito dalla sua presa.

 

Rimase un po' a fissare gli occhi cangianti di Blaine e si perse in quelli.

Dopo allungò una mano verso i suoi capelli beandosi di sentirli cosi morbidi.

 

Prese un riccio di Blaine tra le dita giocandoci un po' e poi fece scivolare la mano sulla guancia del moro accarezzandola appena.

 

Poi come se fosse finito un incantesimo, repentinamente, distanziò la mano.

 

“E questo per cos'era?” domandò il riccio sorridendo imbarazzato.

 

“ Niente solo... ricordati di questa carezza perché sarà l'unica che avrai mai da me.” disse Kurt con freddezza.

 

Poi aprì lo sportello e si catapultò fuori dalla macchina.

 

Prima di allontanarsi aggiunse:

“Io non sono fatto per stare con nessuno. E neanche mi va. Mi interessa solo di una cosa e prevede tanto movimento e sudore... e tu non sei nessuno per farmi rivedere le mie priorità. Sei un bravo ragazzo Anderson... cerca qualche ingenuo sentimentale come te. Ci vediamo domani a scuola.” e con un gesto deciso chiuse lo sportello della macchina.

 

Blaine rimase imbambolato a fissare la sinuosa camminata di Kurt fino alla sua automobile. E non poteva fare altro che rendersi conto di una cosa: più veniva respinto più si sentiva vicino a lui. Era una sorta di strana legge del contrappasso che non riusciva ad impedire.

 

Kurt, chiuso lo sportello della sua vettura, si lasciò sprofondare sul sedile e fece un piccolo sospiro di sollievo.

 

Aveva ceduto per un attimo. Il motivo gli era del tutto ignoto ma aveva abbassato per un attimo la guardia... perché si, era riuscito ad inventarsi una buona scusa, ma quella carezza era stata del tutto improvvisa e sincera. E soprattutto non prevista!

 

Kurt si passò lievemente un pollice sulla mano che aveva toccato Blaine.

 

Poi guardò immediatamente il proprio riflesso allo specchietto della macchina e facendo un bel respiro, si ricompose.

 

Non avrebbe ceduto. Non ci sarebbe ricascato di nuovo.


***************


Sono cosi emozionata per il ritorno di glee che non riesco neanche a fare un commento di fine capitolo decente xD

Vabbè meglio cosi, almeno vi risparmio le mie solite lunghe chiacchere finali :D

Nel prossimo avremo il primo giorno di scuola di Cooper come professore con un Kurt decisamente molto portato a flirtare xD

Ringrazio tutti quelli che seguono la storia e la preferiscono!
Ma soprattutto coloro che perdono un po' di tempo a farmi sapere cosa ne pensano di quello che scrivo!
Adoro leggere le vostre recensioni *-*

Alla prossima, buon Glee a tutti *-*

P.S. Momento pubblicità: Ho pubblicato una OS in parte Kurtbastian e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano coloro che non disprezzano del tutto questa ship ;D http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1019715&i=1

   
 
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