Ed eccomi ancora qui.
Come vi sentite? Annoiati? Immagino le vostre facce ._. ! Ma comunque... Che ne pensate di questa situazione? Il Labirinto non esiste più e Jareth, come al solito, ha dovuto coinvolgere Sarah (niente da fare, per la rottura di scatole si è fatta fare l’abbonamento, povera fanciulla)! Comunque...
Questo capitolo vi sono delle cosucce che ho aggiunto. Stavolta, per descrivere le scene viste da una sfera di cristallo, al posto delle virgolette e del corsivo, vi sono altri simboli (questo perché è Kassandra che spia Jareth e Sarah in maniera personale che non sto a spiegarvi qui, sennò potrei farvi spoiler X3!)
Come sempre, vi auguro una buona lettura e regalo un bacetto a Piso93! Ciao a tutti!
La sfida era appena iniziata.
Sarah tirò un sospiro, chiaramente delusa dal fatto che non avrebbe potuto superare il Labirinto come lei ricordava. I due notarono che davanti all’entrata vi era un guardiano. Era sicuramente uno gnomo. Indossava un armatura semplice, un mantello, aveva gli occhi azzurri e due baffoni grigi risaltavano sulla sua pelle rossastra
-Salve, a voi! - disse la creatura – Io sono Tyrone, il guardiano della Porta della Tentazione! Sua Altezza Kassandra mi aveva avvisato che avrei avuto visite! Con chi ho il piacere di parlare? –
Jareth si fece avanti
- Lei è Sarah, io sono Jareth e... –
- Oh, sì! Jareth... – lo interruppe il guardiano – Sua Maestà Kassandra mi aveva anche detto che tra i visitatori c’era uno che si chiama Jareth ed è un fae! –
- Esattamente! –
- Bene! – disse il guardiano – E’ giusto che voi sappiate che in questa sala, come tutte le altre del resto, vi sono delle regole da seguire! – si rivolse al sidhe – Jareth, per far sì che riuscirete a superare questa prova, in questa stanza non potrai usare i tuoi poteri a piacimento: dovrai usarli una solo volta, e dovrai farlo con saggezza! –
I due si stupirono
- Solo una volta? – si stupì Sarah
- Sì, madamigella! – annuì il guardiano – Solo una volta, non una di più! –
- D’accordo! – esclamò Jareth – Quali altre regole ci sono? –
- Nessun’altra, oh giovane! Dovrete solo cercare di superare la stanza nel tempo che ritenete opportuno ed usare solo una volta la magia! –
- Cosa dovremmo fare con esattezza, Tyrone? – chiese gentilmente Sarah. Tyrone indicò loro una via e si formò una sala che Jareth riconobbe
- Ma è uguale ad una delle mie sale ! – esclmò Jareth
- La sala di Escher...! – si stupì Sarah
- Dovrete solo raggiungere l’uscita, ragazzuoli! – spiegò Tyrone – Attenti alle scale, possono fare qualche scherzetto! –
- Non vedo dove siano le tentazioni! – disse Sarah dubbiosa
- Sarà un gioco da ragazzi! – disse Jareth – Conosco i trucchi di questo tipo di stanza come il palmo della mia mano! Kassandra ha di certo poca fantasia! Non dovrò nemmeno usare la magia per questo! –
- Non partire col piede superbo, giovincello! – lo avvertì Tyrone – Ti avverto, usa la magia con prudenza! –
I due si misero in cammino.
Purtroppo, Jareth si sbagliava:
- La tua superbia no ha limiti, caro cuginetto! – diceva Kassandra mentre osservava la scena dal vino versato nella coppa dorata che aveva intenzione di bere – Sai, Jareth... Mi sono presa la libertà di farti una sorpresina, mi spiace solo di recare fastidio alla giovane mortale! Scusami, Sarah. Nulla di personale! –
così dicendo, riprese a sorseggiare la forte bevanda rossa!
Intorno a loro vi era solo buio, la luce bianca era solo creata dalle candide scale di platino. I loro passi echeggiavano nel silenzio della stanza
- E’ diversa – disse Sarah – da come la ricordavo! –
Era da mezz’ora che continuavano a girare a zonzo per le scale, e ancora pareva di ritrovarsi sempre nello stesso punto
- Te l’ho detto, Sarah! – esclamò Jareth - Conosco i trucchi di questa stanza molto bene! Solo un po’ di pazienza! –
- Jareth, non voglio offendere la tua intelligenza, ma a me sembra che stiamo solo girando intorno... –
Jareth sapeva che Sarah diceva il vero, ma cercò di non darlo a vedere
- Dobbiamo avere pazienza, Sarah! – sostenne Jareth – Nient’altro! Solo così potremmo raggiungere l’uscita! –
- Ma se non abbiamo fatto altro che camminare! – si stizzì Sarah – Altro che “Porta della Tentazione”, questa mi pare la porta della follia! –
- Vuoi stare calma? – quasi le gridò Jareth – Nemmeno a me diverte questa situazione! Ma così facendo non mi aiuti, lo sai? –
Sarah abbassò lo sguardo, consapevole di essersi comportata da bambina.
- Dannazione! – imprecò Jareth – Non ce la faccio più! E’ tempo di usare la magia! Mi sono stufato di camminare per poi andare a finire nello stesso punto! –
Stava agitando le mani per lanciare un incantesimo, ma Sarah lo fermò in tempo
- Aspetta, Jareth! Potrebbe essere una trappola! –
- Cosa? –
- Forse è proprio per questo che si chiama “Porta della Tentazione”! – spiegò Sarah - Non capisci? L’ha detto Tyrone che le scale amano fare degli scherzi : sono proprio loro che ci danno l’illusione di proseguire nella stessa direzione! E’ proprio questo che vuole Kassandra: farci perdere la pazienza a forza di camminare inutilmente, farti usare i poteri e poi, se ti servirà per cose più importanti, restare fermo a guardare, di conseguenza, perdendo la prima prova! –
Lui le afferrò le spalle con delicatezza- I suoi occhi gelidi si incontrarono con quelli di lei
- Sarah, sei un genio! –
Come se la sala avesse udito le loro parole, improvvisamente, davanti a loro apparve una porta di legno
- Che sia l’uscita? – domandò Sarah
Jareth afferrò la maniglia, la piegò verso il basso e i due entrarono.
La scena cambiò totalmente. Era sparita la stanza buia illuminata dalle scale di platino e davanti a loro si presentava un meraviglioso paesaggio naturale. Erano di fronte ad una cascata. Gocce di acqua bagnavano il viso di Sarah, stupita da tanta bellezza fiabesca. Tutto intorno era bellissimo
- Sarah, guarda! – Jareth le indicò una porta che stava in mezzo alla cascata – Deve essere quella l’uscita! –
La porta era situata in mezzo alla forte acqua. Sarah notò che c’era qualcosa di molto strano. Poggiò le dita sulla limpida acqua e la ritrasse all’istante
- E’ bollente! – esclamò massaggiandosi la mano
- Doveva esserci per forza una clausola in carattere minuscolo! – sbuffò Jareth – Non temere, Sarah! Userò la magia per diminuire la temperatura dell’acqua, così riusciremo a passare senza problemi! –
Aveva fatto bene Sarah a non fargli usare i poteri, pensava il fae, a quest’ora si sarebbero ritrovati lì davanti alla porta senza far nulla o, peggio ancora, provare a raggiungere la porta finendo bolliti! Jareth stava per ricorrere alla magia, quando improvvisamente, sentirono un urlo agghiacciante, provenire sopra di loro
- Aiuto! Qualcuno mi aiuti! –
I due alzarono lo sguardo e videro una bambina appesa ad un ramo proprio sopra la cascata
- Aiutatemi, vi prego! – piagnucolò la piccina
- Oh, no! – esclamò Sarah – Quel ramo si regge appena! Non resisterà a lungo! – si voltò verso Jareth – Jareth, dobbiamo fare qualcosa! –
-Ma, Sarah – disse egoisticamente il sidhe – abbiamo l’uscita a pochi passi! Mi basterà usare i poteri per andare via e toglierci la prima prova dai piedi! –
A quelle parole, Sarah non ci vide dal nervoso e afferrò il sidhe per la camicia
- Per arrivare all’uscita troveremo un’altra soluzione! Quella bambina va aiutata adesso! –
- Che insolente! – Jareth si liberò dalla presa. Doveva decidere all’istante. Salvare la bambina, sprecando l’unica possibilità di usare i propri poteri, o usarli per raggiungere l’uscita?
- Dannazione! – gridò Jareth e scelse giustamente di salvare la piccina. Con un gesto delle mani, fece fluttuare la bambina facendola atterrare verso di loro. La piccola smise di piangere. Sarah le andò vicino
- Tutto bene? – le chiese
- Sì, grazie! – sorrise la piccola – Siete stati bravi! –
- Cosa? – Sarah non fece in tempo a completare la frase che la piccola continuò a spiegare
- Se avreste scelto di andare in quella porta, sareste ritornati al punto di partenza! Grazie per avermi salvata, vi ricompenserò a dovere! – con queste parole, la piccina si trasformò all’istante in una porta.
Jareth e Sarah restarono di stucco, ma dovevano muoversi, ogni secondo era prezioso. Entrarono e la scena davanti a loro li lasciò a bocca aperta
- Già qui? – chiese loro una voce familiare
- Gudule? – si meravigliò Sarah
- Bravi, ragazzi! Avete superato la prima prova! – la vecchia fece notare loro che sopra la Porta della Tentazione era acceso un braciere che emanava un fuoco rosato, simbolo della prova superata
Jareth osservò Sarah
- Grazie per avermi indotto a ragionare! –
Lei sorrise teneramente
– Non so come avete fatto, - continuò Gudule - ma le mie più sentite congratulazioni! Presto, presto! Entrate nella seconda porta! Avete solo dieci ore! –
I due non la fecero continuare che già erano entrati nella seconda porta sparendo nella luce verde smeraldo, la Porta dell’Enigma!