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Autore: blu cielo    11/04/2012    1 recensioni
A volte due calamite uguali si respingono, ma gli opposti si attraggono sempre
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seth Clearwater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Niente, anche stanotte li ho nella mente, è un dolore atroce non riuscire a pensare ma avere la mente annebbiata da parole pensieri sorrisi frustrazioni emozioni non tue. Era facile conviverci i primi giorni, li avevo scambiati per sintomi di stanchezza ma non è così sono sempre lì ad aspettarti e non si stancano non riposano mai e le cicatrici cominciano a fare davvero male. Ci sono giorni dove non ci faccio nemmeno caso, loro sono comodi intrufolati dentro me ed io devo evitare in tutti i modi di sembrare una matta, a volte vorrei urlare pur di non sentirli solo il tempo di un respiro ma non è possibile. Dormire con un tremendo mal di testa e svegliarsi con il triplo dolore. Torno a dormire , ed eccoli anche loro ci sono due occhi incredibili, gli occhi che riescono ad incantarti gli occhi che non puoi evitare.
< Eh dovresti metterci meno tempo sai? se la figlia dei fiori deve preparasi non sono problemi miei giusto? lo so lo so ormai le tue battute le conosco a memoria> lui? la persona più irritabile del mondo Brad  il mio Brad! Ucciderei pur di renderlo felice.
< Zitto e inizia ad accendere siamo in ritardo ed io non ho ancora fatto colazione> salgo in macchina e il telefono squilla.
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<< Bambina mia perdonami ma sono occupato, il tour sta andando alla grande ma non trovo nemmeno il tempo di respirare, ho mandato un pacco con le foto e un regalo per te, vorrei correre da te e abbracciarti ma non posso penso che ci rivedremo in estate. Perdonami amore ma qui è tutto...>> non riesco chiudo la chiamata, davvero non provo nulla a sentire le sue parole ho solo un senso di nausea. Sin da piccola sono stata abituata alla sua assenza e il ruolo di padre amorevole non gli si addice. Faccio un bel respiro.
<< Va tutto bene, oggi pomeriggio andiamo a prendere i biglietti è una promessa che devo mantenere!>> lui è sempre la mia scimmia! Arriviamo a scuola e subito in classe, il compito è già sul banco mi siedo, sento freddo ma non per via del tempo sento freddo di casa. LA CASA E' DOVE PUOI RISCALDARTI E NON AVERE FAME DI AFFETTO. Ho smesso di credere anche a Babbo Natale sin dai 2 anni. Le voci sono li oggi sono felici, i nomi sono sempre gli stessi ma oggi mi risuona "Jake", li metto a zittire e mi concentro sul da farsi. Riesco a finirlo con un può di anticipo ho il tempo di mandare un messaggio di scuse a mio padre a volte è un bene averlo il più lontano possibile New York per essere precisi. Prendo la borsa e vado alla lezione seguente, Brad mi ha tenuto il posto abbiamo un ora insieme.
<< Scimmia domani sera sei impegnata!>>. sorrido sarà una sfida a chi è più bravo alla Wii.
<< Solo se mi prometti di non barare>> mi pizzica un fianco facendomi balzare. Adesso e lui che sorride.
<< Ti uccido, sei scorretto ti approfitti di una bambina indifesa.>> faccio due occhioni tristissimi gli occhi da gatta che lo spiazzano sempre.
<< Sei ingiusta!>> e mi da un bacio dove poco prima aveva pizzicato.
La lezione inizia ed ognuno inizia a prendere appunti ma le mie voci non sono daccordo "è arrivato il momento". Le mani iniziano a sanguinare ma il sangue proviene dai morsi sulle braccia, afferro il giubbotto e vado via di corsa.
<< Rebecca>> cavolo Brad devi sempre arrivare nei momenti meno opportuni? Cerca di toccarmi ma viene frenato. Dalla mia bocca esce un ringhio e le sue mani poco dopo sono sulle mie braccia ma sento un freddo strano, mi penetra le ossa davanti riesco solo a vedere i due grandi occhi dei miei sogni.
<< Principessa , principessa>> mamma? oddio non ricordavo nemmeno la sua voce, dove sei? ho freddo, ho freddo voglio andare a casa.  LA CASA E' DOVE PUOI TROVARE CALORE DOVE PUOI SENTIRTI PROTETTA, LA CASA E' QUELLO CHE IL MONDO NON SEMPRE può' DARTI.Brad ha le mani infuocate e gli occhi inespressivi, provo ad urlare ma non esce alcun suono dalla mia bocca, le voci sono affollate tra loro ma voglio solo dell' acqua per salvare lui. Acqua acqua acqua riesco solo a pensare a questo, lui non deve soffrire, finalmente l' acqua arriva ma viene dalle mie mani, dopo essermi bagnata dalla testa ai piedi riesco a mettere le mani nella sua direzione ma è troppo forte cado sulle ginocchia. Voglio solo salvarlo, il fuoco cessa di bruciarlo, le sue mani sono apposto ma l' allarme della scuola è suonato, scappo.
Corro corro corro, devo scappare vado a casa non so nemmeno come abbia fatto, il petto brucia e il respiro non lo sento nemmeno. La porta è chiusa a chiave e nella fretta non ho preso la borsa dal pavimento, cavolo! Basta un mio sguardo par spalancarla, non ho tempo, vado in camera e prendo la cassetta dei risparmi la valigia e inizio a mettere più cose possibili dentro, cd, una foto mia e di Brad, una collana i vestiti, non so nemmeno se dimentico qualcosa. Scendo in cucina è trovo un pacco, è quello di mio padre, non ho tempo prendo i soldi che spedito e getto nel cestino della spazzatura l' ennesima foto di uno dei suoi concerti. Accendo la macchina, dovrei respirare, non so nemmeno dove andare. Cammino, ricordo una casa non molto distante da qui, ci andavo da piccola quando mio padre partiva per "meditare" deve essere nei paraggi, scendo dall' auto e proseguo a piedi. Eccola l'ho vista, entro ed è esattamente come ricordavo una piccola cucina e la mia stanza. Appeso ad una delle pareti c'è uno specchio, trovo la forza di urlare! Gli occhi verdi sono diventati come le orecchine di tanzanite della mamma, i capelli sono lunghissimi e raccolti da un nastro, la pelle è bronzea. Dò un pugno con quella forza che rimane.

<< Chi sei?>> urlo. Ma sò perfettamente la risposta, l'ho sempre saputa, io non esisto realmente, non può esistere una persona capace di far tanto male alle persona che le sono vicine. "Sei Rebecca" oh voci volete che parta un upplauso per la vostra risposta? ci mancavano solo loro.

<< Basta.>> vado in cucina e apro il cassetto della posateria "non puoi voltare le spalle al destino".
<< Sto solo rifiutando di giocare.>> prendo il primo coltello che i miei occhi riescono a vedere, " non puoi" . Miro al petto, nulla ha più senso questo giorno doveva arrivare già da un pezzo, ho pensato varie volte al suicidio ma ogni volta c' era qualcosa per cui restare adesso no. 1 2... 3 dritto al cuore. Silenzio, niente voci, non sento il mio respiro, non sento nemmeno il cuore che batte, morire? Dovevo trovare prima questa parola, adesso capisco mia madre. La tranquillità eterna.
  
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