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Autore: thunders_lightnings    11/04/2012    6 recensioni
Percy ha una sorella gemella, Eveline, separata dalla famiglia quando aveva cinque anni, che ha ritrovato a nove anni il fratello e la madre.
Questa sorella accompagna il nostro eroe in tutte le sue avventure che noi conosciamo, ma la sua avventura si rivelerà molto difficile.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luke Castellan, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Eveline Jackson and the Olympians'
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CAPISCO CHE CASTELLAN E' DAVVERO UN IDIOTA
(Eveline)

 


-Jackson! Ehi, Jackson!-
"Eveline, continua a camminare."
-Jackson!-
"Non ti voltare. Non ti voltare."
-JACKSON!-
-Per favore, non interrompermi mentre ti sto ignorando.-
-Mi stavi ignorando?- chiese Castellan, inarcando un sopracciglio.
-Ci stavo provando.- risposi con un sospiro. -Cosa vuoi?-
-Beh, ecco.. per la cosa dell'impresa.. secondo me..-
-Tanto la tua opinione è irrilevante perchè ti odio.- Mi guardò con aria afflitta.
-Mi odi?- mormorò.
-No, Castellan, non è che ti odio, ma diciamo, se io avessi un secchio d'acqua e tu stessi bruciando, berrei l'acqua.- ironizzai.
-Quindi mi odi.- concluse lui.
Però, perspicace.
Esitò un attimo, poi disse:-Sbaglio o noi avevamo in ballo una scommessa?-
-Oh, giusto.- Tirai fuori un foglio dalla tasca dei pantaloni. No, non me ne ero dimenticata. Nonostante l'impresa, non era stato difficile trovare 101 motivi per odiare Luke Castellan. Glielo consegnai. Lui lo guardò, quasi per controllare che ci fossero tutti.
-Bene- disse. -Hai vinto tu.-
Aggrottai la fronte. Sapevo di aver vinto, ma rimasi sorpresa dal fatto che Castellan lo ammettese con tanta facilità.
-Ok, ora non abbiamo più niente da dirci.- affermai. Lui si rabbuiò, ma annuì.
-Addio, Jackson.- mormorò. Abbozzai un sorriso e mi voltai, con uno strano pensiero in testa. Perchè addio?

...

Castellan stava uscendo dal bosco, con passo affrettato, la spada in mano.
La spada. Non era la sua solita spada. Era per metà di bronzo e per metà di acciaio.
-Castellan- lo chiamai. -Hai visto Percy?-
Non mi guardò. Sembrò sforzarsi per rispondere.
-E' nel bosco.- mormorò, gli occhi bassi. -Sbrigati ad andare.-
-Cos è successo?- ringhiai. Il suo tono, il suo atteggiamento mi fecero pensare che fosse appena accaduto qualcosa di strano, forse addirittura di male.
-Niente- disse, cambiando espressione, come se improvvisamente fosse diventato un'altra persona.
-Castellan- sguainai la spada. -Non te ne vai finchè non me lo dici.-
-Jackson, ti prego. Non rendere le cose più difficili.-
-Quali cose?- domandai confusa.
-Lo sai benissimo. La risposta è stata sotto i vostri occhi tutto il tempo. Se provi a pensarci ci arrivi.-
La risposta. Quale risposta? Cosa voleva dire?
-Chi ti ha dato quella spada?-
-Di sicuro non coloro che avete appena aiutato perchè non scatenassero la guerra.- rispose con un mezzo sorriso. In un istante capii. Era stato lui a dare a Percy le scarpe alate. Aveva esattamente l'intento di farlo finire dentro il Tartaro.
-Sei stato tu fin dall'inizio?-
-Sì, ma non credere che ne vada fiero. Non ho fatto un buon lavoro. Il mio signore non era molto contento.-
-Il tuo signore? Dei, Castellan, come puoi essere così idiota?-
-Grazie per darmi sempre e comunque dell'idiota, Jackson. Ma invece di insultarmi potresti andare ad aiutare il tuo caro fratellino.-
-Non ti lascerò andare via così facilmente.- Lo attaccai, ma lui parò il colpo. Continuai a fare affondi, senza successo. Scoprii che battere Castellan non era più facile come prima. Era la spada, forse, non avrei saputo dire, ma lui continuava a stare sulla difensiva, senza dare segno di voler combattere.
Un tratto, uno scintillio dorato nei suoi occhi lo fece alzare la spada per attaccare. Colsi al volo l'occasione e riuscii a ferirlo poco sopra il fianco sinistro. Si tamponò la ferita con la mano, stringendo i denti per il dolore. Avrei potuto colpirlo di nuovo, farla finita in quel momento, ma ebbi un attimo di esitazione. Non era come uccidere un mostro. Lui era un semidio, esattamente come me.
In questo piccolo attimo, una nebbia lo avvolse, sparendo dopo pochi secondi. Al suo posto, non c'era più nessuno. Castellan era sparito.
Rimasi qualche istante a fissare il punto in cui era appena scomparso, poi abbandonai la spada e corsi verso il bosco.






Spazio autrice non molto sensato: Buondì! :D
Ieri non ci sono stata, perdono! Sono andata a Milano con i miei fratellini (Poseidone e Ade) e ho pure rubato scambiato una sciarpa con degli indiani. No, loro non ci hanno perso niente, non sono così malvagia. Però era un piano degno di un figlio di Ermes. Luke mi amerà ! ^^
Contaci.
Eclissati!
No! Così sei andata a fare un giretto in una città piena di mortali con i tuoi fratelli immortali? Scusa, ma non mi sembra di avervi dato il permesso!
Ma, papà, siamo grandi! Vogliamo la nostra indipendenza! E poi tu non sei mai stato molto presente come padre!
Mi avete rinchiuso nel Tartaro! Come pensi possa essere presente?
Quanto sei pignolo! Sono dettagli!
But the way, this is the chapter! :D Luke se n'è andato, ha tradito tutto e tutti.
Vuole solo me!
Zitto tu!
Mancano due capitoli alla fine.
*la folla esulta*
Non esultate così tanto, ci sarà il sequel!
*la folla eslama un NOOOO collettivo*
Bene, vi lascio alle vostre faccende, ringraziando, come sempre tutti, perchè 69 recensioni, 5 persone che l'hanno messa fra le preferite, 1 fra ricordate e 8 fra le seguite mi fanno commuovere! :') Merci beaucoup! <3
Baci,
Tea_Zeus

  
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