A __Giuuu,

perché doveva essere il suo regalo di compleanno e invece è diventato un modo per salutarla, ringraziarla e dirle che le voglio bene.

Senza di te non avrei mai scoperto la meraviglia delle Albus/Rose.

La tua pazza compagna di scleri

1.

Perché Albus sa quando Rose è in difficoltà

L’odore pungente della Bevanda della Pace mi sfiora le narici e sento la testa girarmi. Mi sforzo di non respirare troppo la Pozione, per non rischiare di finire in Infermeria.

Di nuovo.

Me la cavo abbastanza bene in Pozioni. Intendiamoci, non ho la media più alta della classe, però riesco sempre a strappare una sufficienza in un modo o nell’altro.

Tuttavia, ho una spiccata tendenza per i guai.

O meglio, Rose ce l’ha, ma visto e considerato che è la mia compagna di banco, alla fine vengo inevitabilmente coinvolto anche io nei disastri che combina. Non fraintendetemi, è bravissima: a volte ha delle intuizioni geniali che soltanto il professore riuscirebbe ad avere e alle quali noi comuni studenti non potremmo arrivare nemmeno tra un milione di anni.

Tanto è geniale, però, quanto è una pazza spericolata.

Ormai ho preso l’abitudine di buttare un occhio sul suo calderone di quando in quando per evitare che si prenda eccessive libertà e faccia saltare in aria per l’ennesima volta l’intera aula.

Lei sostiene che così facendo freno il suo estro creativo.

Io credo semplicemente di salvare la vita a una ventina di poveri ragazzi con ancora tutta la vita davanti.

«Rose, stai aggiungendo troppo elleboro».

«Non dire stupidaggini, Al».

«Sul libro c’è scritto di metterne pochissimo».

«Il libro sbaglia». Tipico di Rose. È testarda e, se si mette in testa una cosa, non c’è speranza di distoglierla in alcun modo dalle sue intenzioni.

«Rosie, sai meglio di me che è velenoso e non bisogna forzare troppo la mano».

«Non provare a rabbonirmi con quei nomignoli sdolcinati, Potter».

«Merlino, durante le lezioni di Pozioni diventi davvero insopportabile!»

«E tu lo sei tutti i giorni, ma non mi lamento».

«Sei in difficoltà, ammettilo». Decido di stuzzicarla un po’, per vendicarmi della sua battuta sarcastica.

O almeno, mi auguro che lo fosse.

«Passami il coltello».

«Non sai più che cosa fare per portare avanti il lavoro e non puoi seguire il libro, perché hai modificato i passaggi a tuo piacimento».

«Ti ho detto di passarmi il coltello. Ti sembra il momento opportuno per farmi la morale?»

«Ogni occasione per farti arrabbiare deve essere colta al volo, mia cara».

I capelli rossi e arruffati le ricadono sulle sue spalle. Per la rabbia e la concentrazione, ha qualche piccola rughetta ai lati degli occhi: le trovo adorabili. Nonostante ami vederla con quest’aria corrucciata, mi decido a farla finita e a passarle il coltello. Nello stesso momento, anche lei si sporge per prenderlo e ci sfioriamo.

Arrossisce di botto e sussulta; anch'io sento le mie guance andare a fuoco.

Ritraggo velocemente la mano, sperando con tutto me stesso che nessuno ci abbia notati. Nel farlo, però, Rose rovescia accidentalmente nella Pozione la fiala di Polvere di Corno di Erumpent che teneva con l’altra mano.

Non faccio nemmeno in tempo a rendermi conto di ciò che sta succedendo, quando sento un forte rumore e mi ritrovo a terra ricoperto da un liquido gelatinoso.

C’è un odore pessimo, sento dolore ovunque, mi sembra che la testa stia per scoppiare e ho una nausea tremenda.

Tuttavia, c’è lei vicino a me, che ride come una matta e mi stringe la mano, questa volta con tranquillità e disinvoltura, consapevole del fatto che nessuno si preoccuperà di un simile dettaglio, ma piuttosto della nostra salute.

Rose è qui e questo mi basta per essere felice.