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Autore: Lady Eloise    11/04/2012    3 recensioni
E se tutto fosse stato solo frutto della paura di Elena di scegliere senza seguire le regole del buon senso.
Finalmente dopo la partenza di Stefan con Klaus, Elena ha la possibilità di guardarsi nel cuore e capire cosa davvero prova per i due fratelli.
Sceglierà la strada più semplice e resterà fedele a Stefan, oppure scaverà nella sua anima e accetterà la verità sui suoi sentimenti per Damon con serenità.
Tutto si svolgerà all'ombra di Stefan che rientrato a Mystic falls, non sarà più lo stesso e creerà problemi al fratello e ai suoi amici.
Ci saranno scelte dolorose e notti di passione, consapevolezza dei propri sentimenti e tentativi di salvataggio.
L'amore è irrefrenabile e anche Stefan scoprirà che Elena non era l'unica per lui, un vecchio amore sarà la sua salvezza e la sua redenzione.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cap.30 Non si può smettere di amare Cap.30 Ricominciare insieme   POV STEFAN


Il ritorno alla mia vecchia città era stato tutt'altro che piacevole, passavo le mie giornate rinchiuso in una cella con un pensiero fisso che mi faceva impazzire, mi corrodeva il cervello e mi rendeva instabile, il sangue.
Non c'era niente che desiderassi di più al mondo, solo il pensiero del suo sapore e del suo calore sul palato scatenavano la mia sete, ogni fibra del mio corpo era ormai distrutta dall'astinenza e mi chiedeva insistentemente di abbandonarmi alla bramosia e al piacere che solo il sangue sapeva darmi, che solo l'essere l'artefice della vita o della morte poteva darmi.
Qualsiasi tentativo di redenzione cercavo di metter in pratica falliva miseramente, facendomi ripiombare nell'oblio, solo come un cane.
I giorni e le notti si susseguivano tutti uguali e ormai potevano essere passati giorni come anni, la mia prigionia sembrava durare in eterno, senza via di scampo o di salvezza.
La sensazione di solitudine che ormai accompagnava le mie giornate mi stava rendendo folle e i ricordi delle mie vittime non tardarono a presentarsi sotto forma di allucinazioni che mi torturavano senza lasciarmi tregua, rivivevo ancora e ancora tutte le uccisioni, le sofferenze e la disperazione che avevo causato seguendo il mio istinto da Squartatore.
Finchè un giorno, il giorno che avevo atteso da quando ero tornato a Mystic falls, mio fratello mi fece visita e mise fine almeno ad uno dei miei tormenti predonandomi per quello che avevo fatto ad Elena, da quel momento in poi tutto mi sembrò più facile, anche se la strada sarebbe stata tutta in salita mi sentivo più forte e determinato, sapevo che ce l'avrei fatta, prima o poi avrei ripreso il controllo della mia vita.
In tutto quello che ormai era solo caos si era fatta spazio, in silenzioe e senza grandi gesti ma con una determinazione e una dolcezza che ormai l'avevano resa il mio punto di riferimento, Rebekah.
La sua presenza era costante e ormai se non era accanto a me mi chiedevo dove fosse, tanto ero abituato ad averla sempre con me.
Mi aveva spronato ad essere migliore di quello che ero diventato, il fatto che ci conoscessimo da sempre l'aveva aiutata ad abbattere il muro di indifferenza che mi ero costruito per difendermi dalla sofferenza che si agitava nella mia anima.
Non sapevo se sarei mai più riuscito a tornare ad essere il vecchio Stefan, ma con lei accanto di certo potevo sperare di lasciarmi alle spalle almeno la Squartarore.
Quando finalmente dopo diverse settimane riuscii ad uscire dalla mia prigione e a restare nella stessa stanza con degli esseri umani senza provare il desiderio di farli a pezzi, Damon e Rebekah decisero che ero pronto a tornare alla vita civile, in mezzo alle persone o per lo meno potevo tornare nella mia stanza e abbandonare la cella nel semi interrato.
Da quel giorno in poi riacquistai lentamente le mie abitubini e il controllo sui miei istini, il sangue umano era ancora l'elemento predominante della mia dieta, ma invece di attingere direttamente dal collo di qualche malcapitato mi rifornivo dalle sacche di sangue che mio fretello teneva stipate in un frigorifero in cantina, decisamente un bel passo avanti secondo Rebekah, visti i miei precedenti con la dipendenza da sangue umano.
La nostra relazione si faceva sempre più profonda e grazie all' amicizia che ci legava sopportare tutti i sensi di colpa e la sofferenza emotiva mi risultava meno difficile, lei era sempre li ogni volta che ne avevo bisogno e ormai eravamo assolutamente inseparabili.
Non ero ancora sicuro che quello che ci univa fosse qualcosa di più dell' amicizia, ma di una cosa ero sicuro, eravamo assolutamente indispensabili l'uno per l'altra, ogni momento libero lo passavamo insieme, io la accompagnavo a fare shopping, per il quale aveva praticamente un'ossessione e lei veniva con me quando andavo a caccia di animali nel bosco, insomma sembravamo una coppia affiatata e ben oliata.
Un giorno inesorabilmente ma inevitabilmente mi resi conto che Mystic Falls cominciava a starmi stretta e che non c'era più niente lì per me, mio fratello era felice e non aveva più bisogno di me e nessun nemico si sarebbe presentato alla loro porta, così si fece strada in me la consapevolezza che per diventare una persona nuova e lasciarmi alle spalle tutto quello che ero stato e che avevo fatto dovevo assolutamente costruirmi una nuova vita che a Mistic Falls non avrei mai avuto, perciò dovevo andarmene e ricominciare da capo ogni cosa.
C'era soltanto una persona il cui solo pensiero metteva freno al mio desiderio di scappare, Rebekah, come avrei potuto partire senza di lei, lei che per me in questi mesi era diventata indispensabile e lo sarebbe stata di sicuro anche nella mia nuova vita, ma come potevo chiederle di abbandonare il fratello che aveva bisogno di lei quanto ne avevo io e come avrei potuto chiederle di abbandonare una vita che ormai aveva imparato a conoscere e ad amare per qualcosa di ignoto che di sicuro non sarebbe stato perfetto, mi distrussi per settimane con questi interrogativi e cercai diverse volte di parlarle, ma ogni volta che la vedevo felice con suo fratello o con gli amici abbandonavo il progetto sconsolato.
Una mattina qualcosa in me cambiò, aprii gli occhi nel mio letto e fissando il soffitto bianco della mia camera raggiunsi la consapevolezza che se fossi rimasto tutto sarebbe andato a rotoli comunque, nonostante la presenza di Rebekah, così mi alzai e mi diressi in salotto dove trovai l'Originaria seduta sul divano intenta a leggere un libro, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei, non sapevo da dove cominciare, di solito ero bravo con le parole ma questa volta era difficile trovare quelle giuste, la osservai alcuni istanti finché mi decisi a parlare e con un filo di voce dissi << Dobbiamo parlare, ho preso una decisione che cambierà la mia vita, ho deciso di lasciare Mystic Falls, questo posto non fa più per me, sono qui per salutarti >>, l'Originaria si voltò e fissandomi intensamente negli occhi mi disse << Perché mi saluti, non mi vuoi con te ? >>, non mi aspettavo una risposta di questo tipo così imbarazzato le dissi << Non pensavo che volessi...si insomma...che volessi venire con me, qui hai molte persone che ti vogliono bene, qui sei felice >>, Rebekah abbassò lo sguardo e lo puntò sulle sue ginocchia, la osservavo mentre si torturava insistentemente le mai, poi mi fissò nuovamente e disse << Qui sono felice perché tu sei qui, se andremo da un'altra parte sarò felice lì se tu sarai con me>>, non le risposi, mi avvicinai lentamente e la baciai con dolcezza, era la mia risposta, ero pronto per condividere la mia nuova vita con lei.
Nei giorni seguenti mettemmo tutti al corrente della nostra decisione e quando arrivò il momento della partenza tutti i nostri amici erano lì per augurarci un futuro felice e radioso.
Forse un giorno saremmo tornati a casa ma ora era il momento di partire e di seguire la nostra strada, per avere la possibilità di ricominciare a vivere e per essere felici insieme.
Fu estremamente difficile salutare le uniche persone che nella mia esistenza mi avevano amato nonostante tutto, ma il momento più straziante arrivò quando dovetti salutare mio fratello, tratteni le lacrime a fatica, ero sicuro che anche Damon fosse devastato dalla mia partenza ma da bravo fratello maggiore che mi leggeva come un libro aperto sapeva che era l'unica cosa giusta da fare per permettermi di cominciare una nuova vita e lasciarmi alle spalle quella vecchia con tutte le sue sofferenze.
Attesi che anche la mia compagna di viaggio salutasse i suoi fratelli e tutti gli amici, poi afferrai gli ultimi bagagli e ci dirigemmo verso l'auto, Rebekah si sedette al posto del passeggero mentre io caricavo le ultime cose nel portabagagli, non appena ebbi finito mi diressi  verso il posto di guida e mi fermai un attimo ad osservare ancora una volta la casa che mi aveva visto nascere e poi morire, poi nuovamente tornare alla vita, ripensai a tutti momenti che avevo vissuto lì, i giochi con mio fratello, la prima volta che mi ero innamorato quando ero ancora umano, poi tutto era precipitato e il caos aveva preso il sopravvento fino a schiacciarmi del tutto e come era già capitato lasciavo la mia vita e la mia casa per cercare di rimettere insieme i pezzi di un puzzle che ormai avevo distrutto troppe volte.
Ogni volta avevo trovato una compagna di viaggio che mi aveva ispirato aiutandomi a controllare i miei istinti, riportando alla luce un'umanità che spesso nel corso della mia non vita avevo spento e riacceso più volte fino a perderne il controllo, fino a perdermi del tutto, fino a seppellirmi sotto mucchi di cadaveri e atrocità, ogni volta era stato difficile e doloroso riprendere il controllo della mia mente e rinchiudere lo Squartatore nell' angolo più buio della mia anima, ma ogni volta ero riuscito nel mio intento, soffrendo e gridando, distruggendo me stesso e poi ricostruendomi da capo, lavorando sulla mia anima come si lavora sulla creta, smussando gli angoli e rendendola fluida e malleabile.
Venni ridestato dai miei pensieri dalla mano di Rebekah che bussava sul vetro del finestrino, le sorrisi dolcemente e salii in macchina, per un istante ci guardammo negli occhi, entrambi sapevamo quello che stava pensando l'altro, non sarebbe stato facile e la tentazione di restare si faceva sentire prepotente, appoggiai una mano sul volante e l'altra sulle chiavi inserite nel quadro, le girai e misi in moto, ingranai la marcia e partimmo, nessuno dei due si voltò a guardare la nostra vita che si allontanava, d'ora in poi avremmo guardato solo avanti, ad una nuova vita, una vita da cominciare insieme.


Spazio autrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo, ormai la storia sta volgendo al termine e mancano solo due capitoli alla conclusione.
Che dire di questo capitolo, Stefan è tornato tra la gente ma è ancora distrutto da quello che ha fatto e sente la necessità di ricominciare da capo, come d'altronde ha fatto già diverse volte, questa volta al posto di Lexi con lui ci sarà Rebekah che lo guiderà e lo sosterrà.
Vi lascio con un piccolo spoiler sul prossimo capitolo, si parlerà di Elijah e devo dire che è uno dei miei capitoli preferiti, sperò piacerà anche a voi.
Ringrazio come al solito tutti quelli che mi seguono in silenzio o lasciandomi un commento e spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima settimana...kiss kiss










   
 
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