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Autore: Sammy_Stark    11/04/2012    9 recensioni
"Questa nave non può affondare!".
E se il Titanic non fosse affondato? Se quella notte fosse riuscito ad evitare l'iceberg?
Che ne sarebbe stato di Rose e Jack?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caledon Hockley, Margaret Brown, Ruth Dewitt Bukater, Spicer Lovejoy | Coppie: Jack Dawson/Rosalinda Dewitt Bukater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jack e Rose erano lì, sul ponte, a scambiarsi teneri baci, ardenti d'amore l'uno per l'altra. Non importava che qualcuno li vedesse, ormai si erano spinti troppo oltre per poter curarsene. Nessuno avrebbe mai potuto davvero dividerli..almeno finchè erano a bordo del Titanic.
Ad un tratto si sentì l’allarme. Tutti i presenti sul ponte lo videro. Un gigantesco iceberg si ergeva dinnanzi a loro.
Fu immediato il comando di virare. La nave dei sogni andava troppo veloce e l'iceberg era sempre più vicino...
Il capitano strabuzzò gli occhi. Inutile dire che non gli rimaneva che pregare, già pronto alla collisione e quindi, al conseguente disastro..
Il Titanic però, inaspettatamente, riuscì a cambiare rotta giusto un istante prima della collisione.
Quella notte nessun passeggero del Titanic si era reso conto di quanto vicino alla morte era stato. Magari molti si sarebbero salvati, ma altri sarebbero morti... quasi la metà, dato che si era fatto risparmio di scialuppe per ingrandire i ponti delle sezioni della prima classe.
Rose e Jack tornarono a baciarsi, sorridere e scambiarsi dolci sogni e speranze dopo aver a lungo fissato il vicinissimo iceberg con timore.
Ma poco dopo i due si ritrovarono bloccati nella cabina di lei da sua madre, Ruth, e dal suo fidanzato, Cal. Avevano incolpato Jack del furto del Cuore dell'oceano, il diamante che Cal aveva regalato a Rose come dono di nozze.
Spicer Lovejoy, quel meschino farabutto del tirapiedi di Cal, aveva infilato nella tasca del cappotto di Jack il gioiello. Era una vendetta, la sua. Aveva visto il ritratto che Jack aveva fatto a Rose e si era infuriato.
Fece arrestare il giovane, che venne ammanettato ad un tubo nell'ufficio del capitano d'armi.
Quella stessa notte che pareva così idilliaca, si trasformò in un incubo per i due amanti.
Lui arrestato e lei costretta a stare con Cal, costretta a sopportare in silenzio le sue offese, i suoi schiaffi... E
I giorni seguenti furono sempre peggio. Jack era stato lasciato a morire di fame e Rose, lo stava seguendo, rifiutandosi di ingerire qualsiasi pietanza. Molly, la nuova ricca, divenuta ormai amica della coppietta, provava a farla ragionare, ma lei non ne voleva sapere nulla.
-Salta lui, salto io.- Rispondeva semplicemente Rose.
Arrivò così il giorno dello sbarco. Lo sguardo di Jack cercava la sua amata, che pareva però dissolta tra le 2225 anime che erano a bordo del Titanic. La speranza di rincontrare colei che lo aveva stregato a tal punto di farlo arrossire, balbettare e tremare in sua presenza, si affievoliva come il lume di una candela quasi del tutto consumata.
Era la mattina del matrimonio tra Cal e Rose, quando la ragazza, disperata, chiamò la madre e il suo fidanzato in una stanza.
-Sono incinta.-
Aveva detto soltanto. Fiera di quelle parole. In effetti, un po' tutti i membri della servitù avevano iniziato a sospettare dei continui malori della ragazza. Pochi giorni prima di quella mattina, aveva rivisto Molly per caso. L'aveva abbracciata e le aveva svelato la gravidanza. Molly le aveva promesso che l'avrebbe aiutata a ritrovare il suo Jack, ma prima avrebbe dovuto trovare il coraggio di lasciare quel dittatore di Cal.
Era per questo che aveva sciolto il suo lungo silenzio. Era ansiosa di poter tornare ad essere stretta fra le braccia del suo unico, vero amore.
- E' stato quel bastardello di terza classe, vero?? Signora, ci lasci soli, dobbiamo parlare in privato!- Sbottò, rivolto a Ruth, la madre di Rose. La donna a capo basso, lasciò la stanza. Sapeva che ormai la loro famiglia era destinata a cadere in povertà, senza la dote che Cal avrebbe offerto loro.
-Te lo dissi quel giorno nella nave e te lo ripeto: sei una sgualdrinella! Una puttana! -.
Volarono altri insulti, altri schiaffi. La collera di Cal era tale che pugni e calci si aggiunsero stavolta.
per qualche istante Rose pensò che volesse ucciderla. Ma non mirava a lei, bensì al bambino che portava in grembo.
Dei poliziotti entrarono d'improvviso nella stanza.
-Arrestate quell'uomo! La sta uccidendo!- Piagnucolò Ruth, correndo dalla figlia sdraiata a terra, sanguinante.
Fu presto portata in ospedale.
Non erano certi della salvezza del bambino, ma per il momento era meglio non dire nulla a quella povera anima.
Dopo pochi giorni Rose si riprese quel tanto che bastava per essere cosciente. Riaprì piano gli occhi. Qualcuno le stringeva la mano.
-Tu, Josephine sulla macchina, vieni con me… più su… vola via cone me…-
Quella voce... era giusto un sussurro, ma Rose ne era sicura, dopotutto solo lui le aveva cantato quella canzoncina e aveva usato quello stesso tono che ora risuonava nella sua mente. Non poteva che essere il suo... -Jack!-. Gli occhi di Rose si gonfiarono all'istante di lacrime, nell'incontrare lo sguardo del ragazzo, commosso quanto lei.
-Jack, io avrei voluto cercarti ma Cal...- Un dito indice di Jack si posò sulle sue rosee labbra, zittendola.
-Lo so... ti ho ritrovata perchè ho letto sul giornale quell che ti ha fatto... è stato tutto un enorme scandalo...- Sospirò, sorridendole amaramente. L’avrebbe fata pagare a quel bastardo, lo aveva promesso a se stesso.
-Lui però sta bene...ed anche tu.. è questo quello che conta..-. Posò una mano sul ventre della giovane, avvicinandosi col viso al suo per baciarla.
- Non avremmo dovuto, Jack...- Singhiozzò lei, sulle sue labbra.
- Che stai dicendo?? non sarai davvero diventata una timorata di Dio ora...- Ridacchiò, prendendola dolcemente in giro.
- Fuggiremo insieme, vedrai... andremo ad abitare lontano da qui.. e ti insegnerò a cavalcare come un vero cowboy, come ti avevo promesso! e lo insegnerò anche lui... saremo una bellissima famiglia, Rose! E andremo a pescare sul ghiaccio!-
La giovane si sciolse in un sorriso, piangendo silenziosamente nello stringersi finalmente a lui.
- Ho fatto degli incubi atroci, Jack... eravamo sul Titanic... quella sera che..- Arrossì lievemente.
- E c'era l'iceberg... ma la nave non riusciva ad evitarlo...Morivano tantissime persone, la nave affondava e l‘acqua era gelida e... tu...- Riprese a singhiozzare, dopo un attimo di puro terrore leggibile nei suoi occhi.
Lui la guardò, abbozzò un sorriso, si infilò sotto le coperte, accanto a lei e la strinse forte a sé. Aveva fatto anche lui quell‘incubo più volte …
-E' stato solo un sogno, Rose. E' stato tutto solo un sogno….- .
   
 
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