Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: DiannaHananel    11/04/2012    3 recensioni
Una guerra che va avanti dalla notte dei tempi, forse sin dalla creazione della razza umana. Quando Dio e il suo braccio destro, l'angelo Lucifero, discussero, quest'ultimo decise di abbandonare il Regno dei Cieli e fondare un nuovo regno nei meandri della terra. Alcuni angeli decisero di seguirlo, sperando in una maggiore libertà ed indipendenza sulla terra. Quando però scesero sulla terra scoprirono che stavano cambiando: l'alone di luce che li avvolgeva costantemente si tramutò in oscurità, le loro grandi ali bianche vennero sostituite con delle ali nere e anche il loro carattere cambiò radicalmente, lasciando posto alla fame di potere. Inoltre scoprirono di essere costretti a nutrirsi di sangue umano per sopravvivere.
Gli angeli rimasti fedeli al regno Superiore combattono fin d'allora questi esseri, detti Demoni, e li combatteranno finché una delle due fazioni non si estingui completamente.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Intanto, grazie a tutti quelli che hanno letto il capitolo, aspetto le vostre Recensioni... positive o negative che siano ! 
Ho deciso di dividere la storia in capitoli, ognuno dal punto di vista di Imogean e dell'altro personaggio che tra poco entrerà in scena. Spero che questa scelta vi piaccia e che non la reputiate troppo banale. 
Voglio sapere tante vostre opinioni ! Buona lettura ! 
Baci, Dianna.
 
- Ti vedo preoccupato, cosa hai? – chiesi stiracchiandomi. Allungai le gambe nude fasciate solo da pantaloncini di jeans chiaro, poggiandole sulla scrivania attenta a non sporcare le carte con gli stivali.
- Ethan è in movimento. E non capisco cosa ha in mente. – mormorò Daniel, camminando a grandi passi per la stanza. Si appoggiò con una mano al camino in pietra e alla luce del fuoco notai che il viso sembrava invecchiato di decenni. Ma che dico, gli angeli non invecchiano. Aveva solo una faccia stanca, stremata ed estremamente preoccupata.
- E’ questa la missione che hai dato a Samuel da compiere? L’hai mandato via per questo? – dissi con esitazione.
- Si, - disse deciso, lanciandomi solo un’occhiata di sfuggita – è partito insieme ad Eva.-
- Dove sono Daniel? – mormorai con un ansia crescente. Non poteva averlo fatto sul serio. – Dove sono andati? – ripetei con più forza alzandomi.
Lui non rispose. Rimase a fissare il crepitio del fuoco.
- Non ci credo. Samuel ed Eva nel Regno degli Inferi! Potrebbero morire, non hanno la preparazione giusta. Potevi mandarci gli altri… sia Gabriel che Raphael sono più allenati, più esperti! - gridai sconsolata all’uomo che continuava a guardare il fuoco con l’espressione tormentata. Se avessi perso Samuel, non avrei potuto sopportarlo. Lui sapeva cosa significava per lei.

Samuel, come Eva, Raphael e Gabriel erano i nuovi arcangeli del regno. Erano succeduti alla vecchia generazione, che erano tutti morti, tranne ovviamente l’ultimo rimasto: Daniel. Il loro ruolo principale era proteggere il regno, infatti nel loro sangue scorre un potere molto più forte di qualsiasi altro angelo e per questo, purtroppo, erano anche i più ricercati dai demoni di alto rango.
I miei genitori, morti per mano di un demone mi avevano lasciato nelle mani di Daniel che mi aveva cresciuto con i quattro arcangeli, allenandomi ed istruendomi al loro pari. Fin da bambina, forse fin da prima che nascessi, ero stata promessa a Samuel. Era il mio destino. E l’avevo accettato, amavo Samuel, mi fidavo di lui. 
No, non potevo permettere di perdere anche lui.

-Daniel… - sussurrai appoggiando il mento sulla sua spalla. Era rimasto in silenzio, il respiro leggermente accelerato era l’unico rumore della stanza, le spalle che si alzavano e abbassavano ritmicamente l’unico movimento
– scusami. Sono solo tremendamente preoccupata. Hai avuto loro notizie?-
- No. Ma sono vivi, lo so. Avrei sentito se fossero morti. – sobbalzai al pensiero di Samuel nelle mani dei demoni - ragiona, cosa altro avrei potuto fare? Se avessi mandato Gabriel e Raphael, i demoni avrebbero attaccato il regno. -
In effetti era vero, i demoni erano terrorizzati dai due arcangeli maggiori. Erano i più anziani: Gabriel con la sua corporatura massiccia e altera avrebbe spaventato chiunque e Raphael, agile e scattante, con un corpo snello e muscoloso avrebbe fatto concorrenza ad una pantera.
- Non c’era altro da fare. – decretò con tono ferreo – hai salvato Juliette? -
Notai il suo improvviso bisogno di cambiare argomento e non discussi. Se necessario, sarebbe scesa lei a cercare i due ragazzi.
- Si, una ragazza promettente. L’ho lasciata alle cure di Evelyn, io devo fare il giro di ronda nel parco di New York. – gli diedi un bacio leggero sulla guancia, ed ad un suo cenno sparii. Non era serata per discutere. Daniel era distrutto, stanco, provato dalle mille difficoltà.

Mi sedetti a Central Park guardandomi intorno. L’aria era gelida, ma una semplice maglia sblusata bastava a coprirmi. Quell’area pullulava sempre di demoni, pronti a nutrirsi della prima vittima che attraversava il parco diretta a casa.
Le avrebbe fatto bene scaricare la rabbia.
  
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