Si era immobilizzata già da qualche minuto, lì, sul sedile traballante del bus in corsa, la schiena premuta contro il vetro freddo e le gambe schiacciate contro il petto... le orecchie tese ad ascoltare semmai qualcosa di meno debole di un sospiro fosse uscito dalle labbra dell'uomo davanti a lei. Se ne stava con gli occhi chiusi, proprio nello stesso modo in cui l'aveva visto tante volte soffocare un grido di dolore o cercare di mantenersi in piedi... per la stanchezza... non mangiava da giorni, e lei lo sapeva. Sorrise debolmente vedendo come aggrotava le sopracciglia in quello che sembrava somigliare sempre più a un sonno leggero e tormentato... la borsa stretta sul torace a fargli da cuscino... schiuse gli occhi castani e gettò uno sguardo attorno, giusto il tempo per accorgersi che non era rimasto più nessuno ad aspettare la propria fermata, più nessun rumore a riempire le sue orecchie... solo il ronzio sommesso del motore... pochi secondi per incontrare lo sguardo della ragazza sul sedile distrutto della fila opposta, lo guardava ancora, come sempre e come avrebbe continuato sicuramente a fare...
Se ne stava andando per sempre, fissando dall'altra parte del finestrino il treno che l'avrebbe portato via da lì, mentre si avvicinavano silenziosi al capolinea. Si mosse appena e in un attimo era già in piedi, pronto a saltare giù.
- Giovanni...?-
Si voltò, era lei.
- Come stai. -
- Sto morendo, lo sai...-
- lo so... posso amarti ancora o dovrò smettere? -
- Puoi farlo... prega per la mia anima anche...-
- Ti rimane ancora qualcosa da fare. -
- Cosa? -
- Puoi sempre sorridermi una volta-
- Ci vediamo dall'altra parte. -
- Quale parte?-
Un sorriso, un sospiro profondo.- lo scoprirai. -
RECENSITE PER FAVORE...