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Autore: Junna    11/04/2012    12 recensioni
Lucy, è ufficiale, sei una cretina patentata! Il tuo intento era cercare di far innamorare Natsu di te, non di farti odiare da lui!
Mi lascio sfuggire un sospiro.
A quanto pare la seconda opzione mi riesce meglio della prima.
Raggiunta la finestra, si gira verso di me un'ultima volta e mi guarda. Mi guarda proprio fisso, dritto negli occhi, con quell'espressione offesa che mi fa sentire un verme verminoso. Dopotutto cercava solo di aiutarmi, di farmi sentire meglio. Come si comporterebbe il miglior amico del mondo.
Sospira anche lui, sempre offeso. « Sai Lucy, da quando ti sei innamorata...sei diventata proprio acida » e se ne va, volando giù dalla finestra. E io non posso far altro che seguirlo con lo sguardo, fino a che non diventa un puntino lontano.
Più acida è. Deve esserci proprio qualcosa nel mio cervello che non va. Sprofondo nel letto con le sue parole che ancora mi svolazzano nelle orecchie.
In questo preciso istante, vorrei che Aquarius mi avesse affogato sul serio, quel giorno ad Hargeon.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Happy, Loke
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Sproloqui Nord. Ragazze, non ho parole per esprimere la mia gratitudine. Le vostre recensioni non mi hanno solo resa felice...mi hanno -letteralmente- fatto esplodere il cuore di gioia! *-* Vi adoro e vi ringrazio davvero davvero con tutto il mio grande cuoricino.

Spero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento e che non deluda le vostre aspettative, anche se ve lo devo dire: non sono totalmente soddisfatta. Nella mia testa era tutto molto più dinamico, ma ahimè ancora non riesco a sfruttare al massimo prima persona e presente. Anche se più che altro è il tempo verbale a darmi le grane maggiori. Con la prima persona -in particolare cercando di immedesimarmi in Lucy- mi diverto troppo! Non sono certa di essere riuscita a rendere il capitolo esilarante come il prologo, ma ci ho provato...e spero che i miei sforzi siano stati ben impiegati -considerata anche la lunghezza del capitolo LoL xD

Spero che Mira non risulti troppo OOC...ma per qualche strana ragione, secondo me, nel profondo lei è realmente così! :D

Buona lettura :) ci rileggiamo a sud capitolo! Probabilmente...troverete una piccola preview del capitolo 2!

 

 

Capitolo 1. Non facciamoci prendere dal panico.

 

Sono rovinata. Fregata. Fregata di brutto. Ma proprio di brutto brutto.

Ed è tutta colpa di Mirajane. Quella donna è un demonio! Mi ero ripromessa di non dar mai più peso alle sue assurdità, dato che è tutta colpa sua se ho iniziato a guardare Natsu in maniera diversa. Ma non ci riesco. È più forte di me. Continua a ripetere di come io e Natsu sembriamo una coppia, di come lui sia in realtà così preso da me da neanche rendersene conto. E io sto lì ad ascoltarla come una scolaretta alla prima cotta.

« Ehi Lucy, guarda dove metti i piedi, altrimenti rischi di farti un bagno di prima mattina » mi urlano i soliti tipi dalla barca. Li saluto e li ringrazio come sempre, felice di essere stata distratta per un attimo dal mio treno di pensieri impazziti.

Sul serio, devo darmi una calmata altrimenti mi gioco il briciolo di sanità mentale che mi è rimasto.

Entro in gilda, dove i miei compagni mi accolgono calorosamente come ogni mattina e arranco verso la mia solita postazione, al bancone, dove mi abbandono sospirando.

Mira mi si avvicina, con un sorriso talmente grande che quasi le congiunge un orecchio all'altro. Quel sorriso che però non presagisce nulla di buono...ma perché non sono rimasta a letto più a lungo stamattina?

« Allooora? Come va con Natsu? » chiede, con una punta di curiosità velata di malizia. Non mi saluta più nemmeno, la cara Mirajane. A meno che il “come va con Natsu” non sia in realtà un'espressione che sostituisce un troppo scontato “Ciao Lucy, dormito bene”.

« Buongiorno anche a te Mira. Si ho dormito molto bene, grazie » rispondo con un sorriso mentre il suo si allarga ancora di più -ma spero sia solo una mia impressione.

Perché altrimenti la cosa si fa pericolosa. Molto pericolosa.

Mi guarda sorniona mentre mi prepara la solita spremuta d'arancia, canticchiando fra sé. Continua a scrutarmi con quello sguardo solo suo, di quelli che riescono a spogliarti strato per strato, come una cipolla. E quando Mira ti guarda con quegli occhi, vuol dire che sa perfettamente a cosa stai pensando.

Ogni tentativo di evitare quello sguardo è inutile, così come ogni probabilità di affrontarlo e vincere è impensabile -con l'unica eccezione di Erza ovviamente.

Non sembra intenzionata a spiccicare parola: medita di prendermi per sfinimento provocandomi una sorta di crollo nervoso, lo so, ormai le sue tattiche le conosco bene -ne sono vittima spesso ultimamente. E come se non bastasse, mi è presa a battere la palpebra, sintomo della mia crescente agitazione.

« Ecco a te » dice porgendomi il bicchiere e costringendomi a sollevare lo sguardo dal legno del bancone. Che qualcuno mi aiuti!

« G-grazie » balbetto. Di nuovo il silenzio. Mi fischiano le orecchie -che tra l'altro stanno diventando di un acceso color porpora- e la palpebra non ne vuole proprio sapere di smettere di tremare. In più, sento che a breve farò e/o dirò qualcosa di cui mi pentirò.

« Ehi » mi sfugge dalle labbra. Appunto. Bella mossa Lucy!

« Si, Luuucy » risponde, sempre con quel sorriso da brividi « Dimmi, sono tutta orecchie ».

« S-senti...s-se devi d-dirmi qualcosa, fallo. Basta che la smetti di guardarmi in quel modo, non ne posso più! » sbotto, affrontando finalmente il suo sguardo mossa da chissà quale istinto suicida.

Ora Mira sembra davvero soddisfatta, nemmeno avesse vinto il jackpot all'annuale bingo della gilda. Il sorriso che prima le occupava tutto il volto, si è trasformato in un ghigno malizioso. Questa dev'essere proprio la mia giornata “fortunata”, non c'è che dire.

Appoggia i gomiti al bancone e posa il mento sulle mani intrecciate, il suo volto alla stessa altezza del mio. Sono in trappola!

« Ho come l'impressione -e correggimi se sbaglio- che ormai nemmeno tu sia più in grado di mentire a te stessa. Sui tuoi sentimenti intendo, verso un mago di nostra conoscenza. Lo vedo da come sfuggi al mio sguardo...ma lascia che ti dica una cosa » e si fa ancora più vicina, pericolosamente vicina.

« Puoi scappare quanto vuoi da me, tanto ormai l'ho visto » dice, sempre più soddisfatta, mentre io non ho la più pallida idea di cosa stia parlando.

« Scusa? »

« Suvvia, sai di cosa parlo! » esclama ridendo, facendo ondeggiare una mano.

« Ti giuro...non lo so proprio »

« Ma dai, parlo dello scintillio dei tuoi occhi. So riconoscere un paio d'occhi innamorati quando li vedo! » conclude, con un'espressione che sprizza felicità da tutti i pori. Suppongo che, se potesse, inizierebbe a saltellare per la gilda urlando ai quattro venti del mio -non più presunto ma assodato- amore per Natsu. Sinceramente...che problema ha questa ragazza?

« Lucy, proprio te cercavo! » fa una voce nota alle mie spalle. Cana, mia eroina, dimmi che sei qui per salvarmi dall'assurdità di Mirajane - che per la cronaca ancora non si leva quel ghigno fastidioso dalla faccia aaaaaaaah.

« Caaana! Che bello averti qui! » la accolgo con un sorriso a trentadue denti.

Si siede accanto e me e mi sventola uno dei suoi tarocchi sotto il naso. « Poco fa pensavo a te e mi è caduta questa carta dal mazzo...e sai che le mie carte non fanno mai niente a caso » e me la mostra. La osservo incuriosita.

Il Matto.

Francamente, non so se ridere o se piangere. Anche se sono più propensa per la seconda. Con un gemito appoggio la fronte al bancone, il fresco del legno sembra risollevare lievemente il mio spirito.

« Non ho bisogno delle tue carte per capire che presto o tardi impazzirò! Il processo è già iniziato ed è solo questione di giorni, forse ore, se Mira continua a guardarmi in quel modo e a ridere sotto i baffi! » piagnucolo, il volto ancora nascosto tra le braccia.

Anche se non la vedo, percepisco chiaramente la colpevole sopprimere a stento una risata -che deve essere davvero contagiosa, visto che Cana la segue a ruota. Vi prego, datemi treguaaaaaaaaa.

« Su Lucy, lo sai anche tu che una carta, presa da sola, non significa niente! Il Matto può avere talmente tanti significati che bisogna affiancarlo almeno ad un'altra carta. Meglio due! ». Non so se stia cercando di consolarmi...ma un pochino -solo un po' però- ci sta riuscendo.

« Forza! Che aspetti a pescare una carta? » chiede Erza, spuntando dal nulla, facendomi saltare dalla sedia per la sorpresa. « A-aye » rispondo in automatico alla sua richiesta -si, una richiesta che suona più come un ordine però! Cana mi guarda incoraggiante e io non posso fare a meno di sottopormi a quella tortura: le mie aguzzine sono diventate tre e mi pare impossibile ritirarmi.

Indico una carta e Cana la studia, per poi poggiarla al fianco de “Il Matto”. La osservo e vado -letteralmente- in apnea.

Il Drago.

Le mie tre amiche -ma potrei disconoscerle come tali da un momento all'altro- si scambiano occhiate complici per poi voltarsi verso di me. Tre paia di occhi ridenti che mi attraversano da parte a parte, pronti a recepire qualsiasi mia reazione. Non oso muovere un muscolo -anche se prima o poi mi toccherà respirare.

« Beh, l'interpretazione mi pare chiara. Letteralmente parlando, l'associazione di queste due carte sta ad indicare che sei “pazza di un drago”...oppure, se preferisci una spiegazione più poetica, direi che hai l'impressione di star diventando matta...perché non riesci a toglierti dalla mente un certo ragazzo, il quale resterà anonimo, considerato il suo ottimo udito. Senza contare che Il Matto sta anche ad indicare nuovo inizio, novità inaspettate. Chissà che le stelle non ti abbiano riservato un futuro insieme a noi-sappiamo-chi ».

Erza annuisce soddisfatta. « Direi che la terza carta non è necessaria! » esclama Mirajane estasiata. Le altre due sembrano essere d'accordo. Da quand'è che se la intendono così tanto queste tre?

Una mano fresca si posa sulla mia spalla, mentre un'altra amica -forse l'unica che non verrà disconosciuta dalla sottoscritta- si aggiunge al nostro gruppo. Rimane un attimo in silenzio, come per cercare le parole giuste da dire e poi mi guarda, con quel suo viso dolcissimo. Ooooohhh Leeevy, fortuna che ci sei tu!

« Lu-chan, se non ti senti di dire nulla, non farlo. Sono sicura che Mira, Cana ed Erza volessero solo essere d'aiuto » e le guarda, con un aria lievemente severa « ...ma, sono certa che parlare con qualcuno di quello che senti, possa solo farti sentire meglio. Dopotutto le amiche servono a questo. E anche se già sappiamo quello che frulla nella tua testolina, parlarne...palesare i tuoi pensieri, ti libererà di un bel peso dallo stomaco, su questo non ho dubbi ».

Guardo prima Levy e poi le mie tre aguzzine. I loro sorrisi non sembrano più dei ghigni spaventosi. Mi chiedo se quella non fosse solo una proiezione del mio subconscio, troppo impaurito dalla possibilità di materializzare sul serio i miei sentimenti. E mi rendo conto che davvero, non ce la faccio più a tenermi tutto dentro.

« I-io...l-lui...mi piace. No, i-io...credo...mi s-sono innamorata di lui » ammetto.

Oddio, possibile che mi senta così leggera adesso? Talmente leggera da poter quasi toccare il cielo con un dito! Se ripenso a questi ultimi tempi di inferno, passati a cercare di negare l'innegabile, mi sento una cretina completa. Non si può scegliere chi si ama...e non c'è nulla di male nell'innamorarsi di un amico no? Anche se del migliore degli amici. No. Argomentazione infelice...sento l'ottimismo -da poco riacquistato- abbandonarmi di nuovo.

« Oh Lucy... ». Mi volto verso la voce -Elfman, che mi guarda con un'espressione a metà tra il commosso e il colpito. Che mi abbia sentito mentre vuotavo il sacco? E perché proprio adesso ho questa brutta, bruttissima, sensazione addosso? Oh no! No no no, non dirmi che...NO!

« AMMETTERE IL PROPRIO AMORE...E' DA VERI UOMINI!!!! » urla a squarciagola attirando l'attenzione di tutti i membri della gilda -umani e non.

« FAI SILENZIO IDIOTA!» esplode Erza, facendo volare il nostro compagno dall'altra parte della stanza. Apprezzo il suo gesto ma ormai...è troppo tardi.

Mi stanno guardando tutti. E bisbigliano tra di loro, chi con aria stupita, chi sorniona, chi annuendo. E i loro occhi si spostano curiosi tra me e Natsu, Natsu e me. Heeelp.

« Ehi Natsu! » esclama Wakaba rivolgendosi alla fonte di tutti i miei guai, preso a studiare la bacheca delle missioni. « A quanto pare la tua donzella qui si è presa una sbandata per qualcuno, fossi in te...mi preoccuperei » e si gira verso di me, scoccandomi un occhiolino complice. Macao, Romeo, Gray, Laki, Bisca -tutti!- si voltano e mi guardano, con i pollici in alto.

Ah-ah. Questo è un problema. L'intera gilda ha intenzione di giocare al “facciamo i cupidi”. Troverei la faccenda molto divertente -e probabilmente parteciperei anche io- se non fossi la diretta interessata!

Perché, perché in Fairy Tail non c'è una sola persona -oltre a me- con le rotelle al loro posto?

Sulla gilda è di nuovo sceso il silenzio, probabilmente in attesa di una qualche reazione da parte di Natsu, che ancora indugia davanti alla bacheca. Strappa un volantino e si volta, con una faccia strana.

Sembra...contrariato? Per quello che ha detto Wakaba? Per la possibilità che io sia innamorata di qualcuno...che non sia lui? Ma questo implicherebbe che Natsu...LUCY! Ferma con le fantasie. Non è proprio il momento, visto che lui si sta avvicinando.

Oddio, sta venendo proprio da questa parte! Che faccio? Che facciooo?

Lucy! Contegno! Sei una donna, non più un'adolescente in piena crisi ormonale. Cerca di mantenere la calma. Si, la calma. Mantieni. La. Calma. Anche se lui è a due passi da te e ti sta fissando sempre con quello sguardo strano che non riesci proprio a decifrare.

« Ehi, Lucy...non avrai mica un appuntamento con questo tizio proprio domani? » mi chiede Natsu, ormai a un palmo dal mio naso.

« I-io...no! » esclamo tirandomi indietro, le guance in fiamme. Ora sembra quasi sollevato. « P-perché? »

Mi regala il suo solito sorriso, ghignante e contagioso. Quel sorriso che ho imparato ad amare e di cui non potrei più fare a meno.

Mi sorride e mi porge il volantino di un lavoro. Semplice, da 70000 jewels. Esattamente l'importo del mio affitto...che sta per scadere.

« Domani sono due anni esatti che sei entrata a far parte di Fairy Tail » mi dice « ma anche quest'anno ti è passato di mente vedo! » aggiunge, un pochino infastidito.

Oh, se ne è ricordato. Possibile che, da disperata qual ero fino a pochi secondi fa, ora mi senta la persona più fortunata e felice dell'intera galassia?

« Ma non preoccuparti io ed Happy abbiamo già pensato a tutto! »

« Aye! »

« Partiamo stasera con l'ultimo treno -bleurgh- così da arrivare... » mi spiega. E parla parla parla, ma io non riesco a concentrarmi sulle sue parole. Sono troppo presa da lui. Adoro il suo entusiasmo, adoro il modo in cui si scompiglia i capelli mentre parla, adoro i suoi sorrisi, tutto.

« Lucy? Mi stai ascoltando? »

« S-si, certo! » rispondo, risvegliata di botto dal vortice dei miei pensieri. Penso troppo ultimamente, addirittura da estraniarmi dal resto del mondo.

Ecco, lo sto facendo di nuovo.

« ...per il ritorno invece pensavo che potremmo andare a piedi. Se facciamo una piccola deviazione, allunghiamo un po', ma c'è una cittadina dove in questi giorni fanno una fiera del libro e... »

« Fiera del libro? »

« Aye! Ne stavamo parlando ieri con Levy...e Natsu era sicuro potesse interessarti! » mi spiega un Happy con un'espressione che è tutto un programma.

Natsu...vuole davvero deviare per portarmi ad una fiera del libro? Farebbe sul serio questo per me, lui che rifugge la carta stampata in tutte le sue forme?

Oh.

Dev'essere per questo lato del suo carattere che mi sono innamorata di lui.

« Allora? Verrai? Dopotutto hai detto di non avere alcun appuntamento! » mi chiede, impaziente.

Scemo, non potrei dirti di no nemmeno se volessi.

« Sono dei vostri! » rispondo con un sorriso. I miei due compagni di team sono fuori di loro dalla gioia. Davvero la mia presenza...li rende così felici?

Se la loro felicità è pari anche solo ad un decimo della felicità che provo io a condividere le mie giornate con loro, posso ritenermi soddisfatta.

Lasciamo la gilda tutti e tre insieme, seguiti passo passo dalle occhiate maliziose dei nostri cari nakama, che farebbero arrossire pure un gambero. Fortunatamente Natsu è un idiota -in senso buono intendo- e non sembra essersi accorto di niente. Per quanto riguarda Happy invece...quel gattaccio non me la racconta giusta. Continua a ridacchiare e a bisbigliare tra sé e sé in maniera sospetta, ma vedrò di fargli sputare il rospo quanto prima.

 

**

Si sta facendo sera e questi due tipi ancora non ne vogliono sapere di andarsene da casa mia. Mancano poche ore alla partenza e vorrei fare un sonnellino, per essere nel pieno delle forze quando arriveremo a destinazione. Ma se Natsu rimane qui, il sonno non arriverà mai.

Mi sdraio sul letto, a pancia in su, la mia spalla a contatto con la sua. Il mio stomaco inizia a fare le capriole. Chiudo gli occhi. Magari se mi concentro riesco a calmare questo cuore impazzito. Già pensare mi risulta difficile e il martellare del cuore nelle orecchie di certo non mi facilità la cosa. In più, ho il volto in fiamme. Di nuovo. Accidenti a te Natsu!

Possibile che mi basti questo piccolo contatto per andare a fuoco? Respira Lucy, respira.

Riapro gli occhi e mi trovo immersa in quelli di Natsu. Il respiro mi rimane in gola. Si sorregge con le braccia, ai lati della mia testa e continua a studiarmi.

Che...diamine pensa di fare? Non vorrà mica...baciarmi?

Beh, non ci sarebbe nulla di strano, io sono una donna, lui è un uomo -più o meno.

Dunque, nemmeno il grande Salamander è immune al mio fascino. Aha!

Chiudo gli occhi, in attesa. Sono tutta un fuoco. Su Natsu, che aspetti?!

« Lucy... » bisbiglia « ...ma che ti sei addormentata? »

A-addormentata? Ma si può essere più deficienti?

Mi alzo di scatto, spingendolo via. Ho il fiato corto. « Se non avevi intenzione di baciarmi, si può sapere che cavolo avevi in mente? » chiedo, un po' troppo acidamente forse.

« B-baciarti? No, Lucy, stavo controllando... »

« Cosa? Costa stavi controllando? » sempre più acida.

« ...se avevi la febbre. Eri tutta rossa in faccia...e avevi gli occhi lucidi. Mi stavo preoccupando...se stai male è meglio non partire. » mi fa, un po' offeso.

Bene. Lui si preoccupa per te e tu gli rispondi peggio di una zitella inacidita.

« N-no, sto bene. Niente febbre... »

« Allora suppongo che Mira avesse ragione oggi...i tuoi occhi sono lucidi perché sono gli occhi di una persona innamorata » conclude, seguendo il suo ragionamento interiore. Happy dorme. Si, dorme ridendo.

« Deve piacerti proprio tanto questo tizio è? » mi fa, guardandomi negli occhi. E a quegli occhi non posso mentire. Annuisco e mi risiedo sul letto; avvicino le ginocchia al petto e vi poggio il mento. È la prima volta, dopo due anni di “convivenza”, che parliamo di una cosa del genere.

« Chi è? ».

« Non sono affari tuoi! » sbotto, l'acidità prende di nuovo il sopravvento. Mi ha preso alla sprovvista, non mi immaginavo una domanda del genere da lui!

« E invece si! Siamo compagni, tra noi non dovrebbero esserci segreti! » mi risponde, stavolta brusco anche lui. Natsu...io...proprio non ti capisco.

« Beh, una cosa è essere compagni, una cosa è la propria vita privata! Ma ci sono cose che un idiota come te non può proprio capire! » esplodo, senza pensare. Merda. Non ho detto quello che credo di aver detto, giusto?

Un lampo di tristezza attraversa i suoi occhi.

Lucy, è ufficiale, sei una cretina patentata! Se avevi anche una sola possibilità che lui si innamorasse di te, te la sei giocata.

Mi lascio sfuggire un sospiro.

A quanto pare mi riesce meglio farmi odiare. Sono un vero talento.

« Andiamo Happy, a quanto pare la nostra presenza non è gradita al momento ».

L'exceed scuote la testa, rimproverandomi silenziosamente.

Raggiunta la finestra, Natsu si gira verso di me un'ultima volta e mi guarda. Mi guarda proprio fisso, dritto negli occhi, con quell'espressione offesa che mi fa sentire un verme verminoso. Dopotutto cercava solo di aiutarmi, proprio come si comporterebbe il miglior amico del mondo. Già, amico.

Sospira anche lui, sempre offeso. « Sai Lucy, ora che ti sei innamorata...stai diventando proprio acida » e se ne va, volando giù dalla finestra. E io non posso far altro che seguirlo con lo sguardo, fino a che non diventa un puntino lontano.

Più acida è. Deve esserci proprio qualcosa nel mio cervello che non va. Sprofondo nel letto con le sue parole che ancora mi svolazzano nelle orecchie.

In questo preciso istante, vorrei che Aquarius mi avesse affogato sul serio, quel giorno ad Hargeon.

 

3 ore alla partenza. Niente Natsu e niente sonno. Doccia fredda!

 

 

Sproloqui sud. E siamo arrivati a fine capitolo uno! Non so quante di voi siano riuscite a leggere fino alla fine...ma spero di non avervi decimato né deluso in maniera irrimediabile. Anche perché mi rendo conto che non succede nulla di veramente eclatante in queste cinque pagine! Il prossimo capitolo ancora è tutto da scrivere, ma penso di potervi lasciare una piccola anticipazione che ho ben chiara in testa...anche se la forma potrebbe cambiare lievemente -come è successo per l'introduzione, tratta da questo capitolo!

Nient'altro da dire...aspetto i vostri commenti!

 

Dal capitolo 2

 

Quando sono con lui, quasi mi convinco che mi potrei accontentare. Che la sua amicizia, il suo semplice affetto, possano bastarmi. Mi convinco di poter continuare a camminare un passo dietro a lui per tutta la vita, se solo potessimo restare sempre così, come oggi.

È quando sono sola con me stessa, che questa mia convinzione crolla miserabilmente. E mi viene da chiedermi cosa si provi a camminare con la mano stretta nella sua.

Così, presa dai miei pensieri sbatto contro qualcosa di caldo e forte. La sua schiena.

« Ne, Lucy...non ci pensare troppo ok? Quella faccia triste non ti sta bene » mi dice sorridendo.

« La fiera sembra essere un successo...guarda che casino! ».

Mi tende la mano e afferra la mia. « Così non rischio di perderti! » e mi trascina verso il centro della piazza, agguerrito come non mai.

E di nuovo, sento le mie convinzioni vacillare. 

   
 
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