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Autore: Laila    07/11/2006    3 recensioni
"- Ehi secchiona! Riesci a leggere cosa c’è scritto? – vi punta il suo fascio di luce sopra e scoppia a ridere.
Scorro con gli occhi sopra quel pezzetto di carta logoro.
E' il Morsmorde…
Brividi in serie si ramificano per tutto il corpo atterrendomi.
Un iniziazione…soffoco quasi sul nascere un - Cosa? -
Quella folle punta dritta la bacchetta su di noi, il compagno si sposta dalla sua traiettoria.
- Imperius! - "
Salve! questa storia è ispirata al mio paring preferito, la coppia Draco ed Hermione. Buona lettura! Laila
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Quando hai una cosa, questa può esserti tolta.

Quando tu la dai, l'hai data.

Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

Citazione di James Joyce.

 

Animo controvento

 

Fa caldo, il ginocchio sfrega contro il tessuto della coperta, mi sfugge un lamento strozzato.

Colgo l’immagine nebulosa di un golf dalla tinta caffèlatte, ma subito strizzo le palpebre abbagliata. Realizzo di stare distesa in un letto e allo stesso tempo d’averci dormito malissimo.

I miei capelli, probabilmente anch’essi ridotti ad un intreccio ruvido sopra al cuscino, sono appiccicati a mo’ di ragnatela su di una tempia.

Una mano stringe cauta la mia, non ho la forza di ricambiarla, i tendini del polso destro mi fanno un male insostenibile.

- Hermione sei sveglia? -

- …Ron cosa? –

- Eravamo molto preoccupati per te, Harry sta ancora parlando con Silente… è tutta la notte che ti cerchiamo… pioveva a dirotto quando ti hanno ritrovata. – questo spiega la vestaglia che ho indosso. Biascico un - So-sono in infermeria? – conferma la mia supposizione con un cenno della testa. - E’ stato quel centauro a trovarti –

- Fiorenzo? –

- Sì –

Lascia scorrere l’altra mano sul pomo d’Adamo, portando lo sguardo alla finestra o forse più lontano, sulla foresta.

Provo a sforzarmi ma non ricordo assolutamente niente della nottata precedente, ne di come mi sono procurata questi maledetti bruciori.

- Ho la mente vuota, non mi ricordo nulla… -

Il suo sguardo aumenta d’intensità.

- Qualcuno ti ha abbandonata là fuori e t’ha lasciato questo! -

Mi arrotola la manica ed infine mi gira il polso al rovescio, un teschio che spalanca la bocca, facendone fuoriuscire un sinuoso serpente risalta sull’insolito pallore della mia pelle.

Trattengo il fiato come se potessi contaminare Ron col solo respiro.

- E ora come lo dico alla mamma? – cerco d’ironizzare, ma lui non ride.

- Chi te l’ha fatto Hermione? Sforzati di ricordare! -

- Non lo so ma… non posso accettarlo passivamente… – sento la mia stessa voce complice dell’emozione.

- E’ stato Malfoy? Uno dei suoi amichetti forse? -

- No! – accorgendomi di aver urlato mi do’ un contegno – Lui non c’entra –

Scorticare il disegno repellente del marchio via dal mio avambraccio sarebbe un gesto inutile, per quanto la tentazione di farlo sia insita, tanto da farmi venire un prurito indicibile in quella zona.

Alla stregua di un tumore implacabile, quel teschio ricomparirebbe comunque, evidenziando con durezza lo stato di fatto, scritto e taciutomi dal destino.

Mi sento sollevare di peso, abbracciata con l’attenzione che si può dare ad un’amica malandata e per un istante mi abbandono a Ron completamente inerte.

Mi accarezza la testa cercando di non tirare neanche uno dei miei spettinatissimi capelli.

- Chiunque sia la pagherà cara, stanne certa, nessuno può farti del male senza avere a che fare col sottoscritto – sussurra piano.

Gli cingo la vita posando la fronte sulla sua spalla. – Ho paura Ron… tanta paura… –

Sento la punta di un legnetto appoggiarsi contro la colonna vertebrale.

- Finite Incantatem! –

Scosto il capo per cercarlo, occhi negli occhi –Guarda che questo non può funzionare… –

Però qualcosa si sblocca. La sua faccia inizia a riempirsi di milioni di lucciole bianche, certamente simboli d’allucinazione, fino a che le immagini di un bosco si accavallano lapidarie nella mia mente.

Le palpebre si chiudono repentine, i pugni stringono sulla coperta e mi permettono di non perdere il contatto con la realtà. Qualcuno mi tocca una spalla, tiro il fiato che ho inconsciamente trattenuto.

- Che ti succede? -

Porto una mano al viso coprendolo per la sorpresa.

- Blaise e Pansy, sono stati loro… sì, sono stati loro! – finisco per raccontargli tutto quello che ho sentito di nascosto l’altra notte, in uno sfogo d’impeto.

Gli occhi di Ron assumono sfumature litio, sorride, ma più che un sorriso il suo è un ghigno.

- Hanno passato ogni limite! – Dalla sua bocca esce un timbro particolare, con uno strascico aspro tipo soft-rock che non gli riconosco.

Lo trattengo, c’è qualcosa che non quadra.

Si libera dalla mia già debole presa.- Volevano colpire me, non te… – dice.

Il nome del centauro che non ricordava, il suo auto-accusarsi per appurare la mia reazione, ogni cosa assume un significato.

- Malfoy non fare il cretino!Rischi troppo, lascia che lo dica a Silente! - una morsa mi attanaglia alla bocca dello stomaco.

Si siede sul letto accanto, le gambe divaricate e le mani incrociate sulle cosce, immobile.

- La giustizia a cui ti affidi Granger non fa per me… io mi fido solo della mia di bacchetta -

- Se ci tieni a me non farlo! Aspetta… Tu ci tieni a me, no? –

S’alza incamminandosi verso l’uscita, davanti alla vetrina delle erbe curative si ferma.

- Ti arrabbiavi se non ti dicevo niente di personale, ma se fossi stato Malfoy anziché Weasley non ti saresti sfogata così bene e il perché lo sai anche tu, non mescoliamo le carte in tavola… non ti fidi abbastanza del sottoscritto – gran parte dei suoi capelli si sono scoloriti in biondo, questo significa che il polisucco è stato quasi interamente assimilato dal suo organismo.

Abbasso lo sguardo sulla sovraccoperta violacea e tossisco accanitamente, si volta scoprendosi preoccupato per me, la sua mezzosangue. 

Non mi fido, ha ragione, ma questo non cambia che sono arrabbiata.

- E’ vero il contrario Malfoy, sono sempre un po’ insicura quando ti parlo però ho cercato mille volte di capirti, ma tu non mi rendi niente facile, sei tu che non ti fidi!  – raschio col mal di gola in arrivo ma a costo di perdere la voce, parlo.

- Sono stanca di litigare, non ti ho mai chiesto di fare il sentimentale e ce l’ho messa veramente tutta per fare funzionare il nostro rapporto –

Forse Malfoy mi attrae proprio per la sua diffidenza, il suo confondere le acque e rendermi tutto più complicato del previsto.

- Cosa vuoi fare allora Granger? –

Le proprietà plastiche della pozione sono esaurite, sta lì fermo, col suo magnetico aspetto naturale e gli opposti, è scientifico si attraggono. Scendo dal letto.

- Pensi di riuscire a farmelo sapere prima o poi? - sospiro sconfortata. - Solo un sì od un no Malfoy, mi ami? Guarda che per me è importante! –

Crudele, come elemosinare un orgasmo.

Mi stacco dalla spalliera del letto ed ogni passo è una scia di brividi che fanno vacillare il mio equilibrio, Malfoy dapprima esitante si protende in avanti e mi afferra saldamente.

- Rimettiti a letto… sei imbarazzante conciata così! – bisbiglia con ovvietà, facendosi carico del mio peso per riportandomi ben inteso dov’ero.

- Non fare finta di niente! Ogni ragazzo lo dice alla propria ragazza e viceversa… e comunque chiarirmi i tuoi sentimenti, non ti renderà meno subdolo di quel che sei! Non capisco che cosa ti costa…-

Sgrana gli occhi allibito. – In cambio che ne ricavo Granger? –

Comincio a pensarci - Beh… La mia gratitudine innanzi tutto -

Sbuffa divertito. – Potrei dirti una bugia, prendermi gioco di te… l’ho già fatto in passato... con le mie ex, loro pendevano da queste labbra! –

La mia parte meno modesta e riformatrice viene costretta ad emerge.

- Dimentichi che non ho solo un bel fisico… il test che facemmo durante il primo anno, fra gli studenti di prima e seconda di questa scuola, il mio era il quoziente intellettivo più alto… a me non la faresti bere! -

Si ferma dirimpetto al materasso, tenendomi in braccio, sospesa a mezz’aria.

- Qualunque cosa ti rispondessi, poi ti metteresti l’anima in pace e non avresti più il dolce tormento del dubbio… - Sospiro sfinita mentre mi posa giù.

– Vedi? E’ per questo che in prima, seconda, terza, quarta e quinta ti stavo alla larga… è già difficile dover affrontare Harry e Ron sul perché spreco le mie serate con te e non capirlo io stessa, ma non ho intenzione di affrontare tutto questo solo per divertirti, voglio sapere che abbiamo una relazione seria, altrimenti non la voglio continuare! – Cerca negli occhi la profondità delle mie intenzioni.

- Il tuo ultimatum esattamente quando scade? Me lo concedi un ultimo desiderio? – ribatte sprezzante.

- Sapevi che saremmo arrivati a questo, lo sapevi fin dalla prima volta – mugugno.

- E se ben ricordo, mi dicesti che saresti restata con me lo stesso – Sogghigna trionfante.

Con una smorfia gli passo le nocche lungo uno zigomo, ricambia la gentilezza tirandomi le coperte sotto al mento.

La sua espressione deforma in serietà, di quella impostata negli anni come il più ribelle dei serpeverde, una parte di lui che non morirà mai perché oramai è sua.

– Ci rivedremo presto –  La porta si spalanca.

- Oh, prima di quanto credi Malfoy! – Harry lo fronteggia seguito a ruota da Ronald, quest’ultimo  indossa semplice una canotta sopra ai jeans.

- Malfoy questa volta sei morto! – minaccia il rossino indicandolo nervoso.

- Smettetela! Sono stufa! – urlo riprendendo a tossire, maledizione! credo di aver preso la febbre.

I tre si girano verso il mio capezzale.

- Malfoy e i suoi scagnozzi hanno immobilizzato Ronald e gli hanno rubato il maglione! – m’informa Harry, - Inoltre… - continua partecipe incrociando lo sguardo di Malfoy: - Credevo trovassi squallidi i nostri abiti! –

Il serpeverde getta il golf per terra, rimanendo così in camicia, una smorfia di tensione gli altera il viso aguzzo.

- Credevo fossi venuto qui per rincuorare la mezzosangue – replica aspro.

Allargo le braccia euforica per farmi vedere – Giusto! Chiedetemi come sto almeno… mi fa piacere che siate venuti. -

Harry e Ron si avvicinano ai bordi del letto, lasciando il biondino alle loro spalle e dedicandomi le loro attenzioni.

- Anch’io sono contento di rivederti, non sai quanto! -

Il sopravvissuto mi porge un bacio sulla fronte, Draco in un presagio tutt’altro che benigno affina le labbra in un ghigno curioso.

- Zucchero, se ti dicessi ciò che vuoi sapere mi risponderesti senza indugi? -

Aguzzando la vista annuisco.

- Ti amo –

- Anch’io – rispondo senza quasi rendermene conto, ubriaca di felicità.

I grifondoro rivolgono uno sguardo spaesato al serpeverde che sparisce oltre la soglia e poi uno a me. Imbarazzata stritolo le dita delle mani, mentre soppeso ciò che è successo.

I miei amici assumono un’aria fra il disappunto e lo sbigottito, per rimediare, provo a mimare un sorriso forzato quanto ebete.

Finalmente allo scadere del minuto, il ragazzo segnato dalla cicatrice a forma di saetta trova il coraggio di parlare.

- C-come stai? -

Sorrido con sarcasmo, rilassandomi per questo cambio d’argomento…

– Fisicamente Harry ho avuto giorni migliori – ne segue un nuovo attacco di tosse esacerbata.

- Abbiamo saputo quello che ti hanno fatto, ci dispiace di non averti protetto… avremmo dovuto restare nelle vicinanze…– non sa più che pesci prendere ma la sua preoccupazione per la sottoscritta è vivamente sentita.

- E’ stato uno scherzo stupido ma ora sono qui, tu e Ron non avete colpa, non immaginavate… loro volevano solo spaventarmi, pensavano che avrei dimenticato o che avrei avuto paura di parlare suppongo –  poteva andarmi peggio, e proprio mentre lo penso m’irrigidisco.

- Dovete fermare Malfoy prima che vada ad uccidere qualcuno! –

Ron si schiarisce la gola – Dunque è una cosa seria fra voi… –

- Ma non mi avete sentito? Dobbiamo fermarlo!-

Il preside alza un sopracciglio scettico varcando la soglia.

- Fermare chi, signorina Granger? –

- Draco Malfoy signore – velocemente gli confido le intenzioni del serpeverde.

- Oh, beh! Lui non può trovarli qua in giro, Zabini e Parkinson sono stati ritrovati e condotti al dipartimento degli auror, in questo momento li staranno interrogando… piuttosto Fiorenzo testimonierà, è stato lui che li ha messi in fuga, devi ringraziarlo perché ti ha riportato al castello sana e salva e ci ha raccontato di buon grado quello che ha visto… ho scritto una lettera ad un vecchio amico influente, per spiegargli in quali anomale circostanze ti sia fatta il marchio… devono catalogarti, sai è la prassi.-

Annuisco pacatamente, ringraziandolo.

Sprofondato di fianco al materasso Ronald mi accarezza i ricci provando a modo suo a pettinarli.

- E’ un peccato che ti perda la finale – dice, mentre Harry gli lancia un occhiataccia.

Faccio spallucce – La leggerò sulla gazzetta non preoccuparti –

- I festeggiamenti però non puoi perderli – s’intromette il preside – Convincerò madama Chip a farti scendere per la sera -

Restarono ancora per una manciata di minuti a rallegrarmi, prima che la soprannominata madama Chip si presentasse con un’ampolla curativa e li facesse sparire in massa.

Naturalmente l’ultima partita non potevamo perderla e quando Calì e Lavanda irruppero di corsa dentro all’infermeria, precedendo la squadra, capii al volo che Harry aveva preso il suo boccino.

 

 

Angolo dell'autrice:

picci 1989: Hermione una mangiamorte? No, sarebbe troppo OOC^^! questo capitolo è il penultimo della serie perciò siamo quasi alla fine.

sakura_kinomoto: Visto? Ho aggiornato un po' prima! Non morire...manca solo un cap. XD!

Valemione: Anch'io adoro il biondo, anche se a volte pure lui fa' la figura dello stupido^^

Darklight92: Ho aprezzato tantissimo i tuoi complimenti, ho ritoccato diverse volte lo scorso cap!

 

Un bacio,

Laila

 

 

 

 

 

   
 
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