Una ragazza fragile e debole come tutte le altre
"Ricordo che mi hai lasciato in un letto,
hai fatto in modo che non potessi respingerti
i secondi sembravano ore
e tul'hai chiamato divertimento"
< vieni da Daisy! Ti prego ho bisogno di te! > a svegliarla era stato un messaggio della sua migliore amica. Selena rispose con un semplice “arrivo”, si alzò dal letto , buttò per terra il pigiama e indossò velocemente un paio di Jeans, una camicetta e una felpa per poi uscire di casa.
Daisy era una di quelle ragazze super fighette, capo delle cheerleaders che dava feste ogni volta che beccava i suoi genitori fare sesso e a quanto pare capitava spesso. Selena si incamminò a passo veloce verso la casa della ragazza. Lei e Ashley non andava a quelle feste perché odiavano i loro compagni di scuola. La banda era formata da 5 ragazzi, tutti pompati e arroganti ovviamente giocatori di football che insieme alle Cheerleaders si divertivano a rendere la vita un inferno al resto della scuola. Selena percorse il vialetto e entrò nella casa invasa da adolescenti ubriachi che si strusciavano ballando. Tutti la guardavano sorpresi e confusi per vederla in quella festa in cui non era stata invitata , ma a lei fregava ben poco dato che era lì solo per la sua amica. Girò per tutta la casa alla ricerca dell’amica che sembra essere sparita. Si diresse verso la porta che portava in giardino quando si senti prendere per un braccio. – ho bisogno di parlare con te!- disse una voce da gallina. –eh?che vuoi?- rispose infastidita e confusa. –in privato! Vieni…- disse la ragazza bionda davanti a lei per poi trascinarla sul per le scale. Non aveva avuto il tempo di opporsi che si senti prendere per l’altro braccio e si girò di scatto. Un ragazzo dai capelli ricci e dagli occhi verdi, alto 10 cm più di lei la guardava divertito e cattivo. –tutta tua!- esclamò la bionda prima di mollare la presa e sparire giù per le scale. Il ragazzo la trascinò facendola entrare in una stanza. –ma che cazzo fai?!devo andare da Ashley!- esclamò la ragazza avvicinandosi alla porta che il riccio stava chiudendo a chiave che poi mise in tasca. - i miei amici si stanno divertendo con la tua amica! – rispose il ragazzo con un sorriso stronzo sul volto.
Pov. Harry
Era lì in piedi davanti a me che cercava ostinatamente di fare la dura, ma sapevo che nonostante apparisse forte e sicura di fronte a tutti in fondo era una ragazza come la altre: fragile e debole come le altre. Con dei sentimenti come tutte le altre. Era quello il mio obbiettivo, fargli vedere che era esattamente come le altre. Nonostante me ne fregassi delle ragazze che passavano per il mio letto non avevo mai messo le mani su una di loro. Ma c’è sempre una prima volta.
Si dimenava cercando di arrivare alla porta urlando come una bambina spaventata.
Non bastava.
La buttai per terra e li diedi un calcio facendola spostare, poi un altro e un altro ancora.
Mentre cercava di alzarsi la presi per i capelli e la sbattei contro il muro per poi baciarla con violenza.
La stronza mi morse facendomi uscire sangue dal labbro. Urlò quando la copi con un pugno all’occhio.
Mi piaceva vederla debole, indifesa.
La buttai sul letto per poi mettermi sopra di lei iniziando a toccare il suo corpo. La odiavo, ma in fondo era una bella ragazza.
- HARRY!LASCIAMI! TI PREGO LASCIAMI! HARRYYY!! - mi pregava piangendo, la cosa quasi mi divertiva.
Cercavo di tenerla ferma per le braccia, ma la ragazza era difficile da tenere. Presi cosi una corda che mi aveva dato Zayn poco prima e prendendole i polsi li legai il più stretti possibile alla ringhiera del letto.
Adesso non poteva fare molto.
Iniziava il divertimento.
Le mie mani scivolavano sul suo corpo con foga e violenza. I fianchi, le gambe, il petto. Strappai la camicia facendo saltare tutti bottoni. Iniziai a baciarle ogni centimetro di pelle scendendo sempre più in giù.
Non smetteva di piangere e urlare ma con la musica a tutto volume nessuno poteva sentirla.
Le slacciai i jeans li abbassai poi tornado a baciarle il collo slacciai anche i miei.
Entrai in lei con ben poca delicatezza tanto da farla urlare di dolore e di disperazione perché non poteva opporsi a quello che stavo facendo. Le tappai la bocca con una mano e iniziai e muovermi sopra di lei spingendo sempre con più foga. Le mie mani premevano sulle sue braccia con forza tanto da lasciare il segno delle dita sulla pelle.
Si opponeva a quello che il suo corpo sentiva, lo vedevo nei suoi occhi che fissavo.
Continuai cosi finche non venni poi uscì, mi alzai e l’osservai: piangeva convulsamente mentre si girava su un fianco come per coprirsi il corpo. Mi allacciai i jeans e avvicinandomi al bordo del letto sciolsi il nodo della corda in cui erano legati i polsi, notando che la circolazione si era bloccata e che su tutta la circonferenza dei polsi si era formato un livido rosso e viola. Presi la chiave e uscì dalla stanza, lasciandola là ancora sul letto.
Questa e la mia seconda fanfiction spero che vi piaccia nonostantante l'argomento! La storia mi è nata durante una noiosissima ora di storia dell'arte e a me ha subito preso perchè sono attratta da questo tipo di storie.....commentate se volete, mi fa sempre piacere!ciao Rox :)