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Autore: Psychedelic Mushroom    12/04/2012    5 recensioni
E se Bionda si ritrovasse a vivere in una casa che non è la sua?
E se lei e Tom si odiassero?
E se Bill volesse avvicinarsi di più a lei?
E se loro... no vi sto dicendo troppo xD
Se vi ho incuriosito almeno un pò, leggete!
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Settimo Capitolo!
Qui succederà qualcosa di davvero brutto a Bionda.
Buona lettura e un grazie a tutte le lettrici!
                            BIONDA BECKER.

Sento la sveglia suonare e lentamente mi sveglio.
Mi alzo e, ancora mezza addormentata, vado in bagno, o almeno ci provo visto che davanti alla porta c'è gia una lunga fila.
Papà, Simone e Tom.
- Buongiorno Bionda - mi dice Simone e io le sorrido.
- Allora come va tra di voi? - riceve solo verso strano dal figlio.
- Mmh... allora Tom... ho saputo che giochi a basket... se vuoi dopo ci facciamo due tiri insieme - dice papà sorridente.
Ma da quando papà gioca a basket?
- No -
- Tom - esclama Simone un pò arrabbiata per come ha risposto a papà.
- Simone - incrocia le braccia al petto e giuro che ha una faccia da schiaffi.
Non ho ancora capito perchè la chiama per nome e non mamma.
Simone sospira e scuote leggermente la testa.
- Sono pronto - dice Bill aprendo la porta.
- Bene... amore vai prima tu? - chiede papà.
- Bhe varamente... -
No!
Non possono farlo... no!
Si sono chiusi in bagno insieme.
Che schifo!
- Sembri un personaggio di Sex and the city - dico a Bill.
- E tu una scimmia scappata da uno zoo - detto questo si chiude in camera sua.
- Ma guarda questo - dico sedendomi su un mobiletto in legno che sta accanto alla porta del bagno e guardo Tom.
Quando lo feci conoscere a Maky disse che è carino, ma io di carino in lui non ci trovo proprio niente.
- Mi spieghi che hai da guardare? -
- Mh... niente... pensavo a quanto mi fai schifo -
- Ah... bene... vedo che la telepatia non ce l'ho solo con mio fratello - gli faccio un sorriso che più falso di quello non esiste e lui fa la stessa cosa.
Sbuffo. Ma quando escono da questo maledetto bagno?
- Ma che stanno facendo là dentro da tre ore? - chiedo stanca di aspettare.
- Sesso -
- Ooh... vabbè ma tu non credi che in fondo sia bello... insomma non sono più dei ragazzini, ma si amano -
- Contento? No... sai perchè? Perchè sono costretto a sopportarti -
- Mh... lo sai che ti odio talmente tanto da diventare razzista... contro la mia stessa razza -
- Sì -
- Mh... bene -
- Vabbè questi non escono - dice andandosene in camera sua.
Cacchio quanto odio questa casa, soprattutto la mia stanza.
Ma non potevo scegliermene un'altra?
Scendo dal mobiletto e vado al piano inferiore.
C'è un casino pazzesco. Scatoloni e valige ovunque.
Vado vicino alla finestra e guardo fuori. C'è il sole e sicuramente non fa freddo qundi vado di sorpa, entro in camera mia e mi vesto.
- Amore dove vai? - mi chiede papà vedendomi uscire dalla mia camera vestita e truccata.
- Vado a fare una passeggiata... ho visto che c'è il sole -
- Senti... non potresti chiedere a Tom e Bill se vogliono uscire con te? -
- Papi non ti è bastato il bagno? Ci vuoi anche fuori casa? -
- Ma no... non è per questo... mi farebbe piacere se voi provaste almeno a parlare come persone normali invece che insultarvi -
- Ma guarda che sono loro -
- Bionda io lo so che non è facile, ma per favore io voglio davvero che la cosa funzioni... voglio davvero che diventiamo una famiglia unita... però senza il tuo aiuto non lo saremo mai -
- Lo so papà...il fatto è che trasferirmi, lasciare Joe, Gustav, Maky, la scuola, la vecchia casa, Berlino non è stato facile e, sinceramente, ritrovarmi a vivere in una casa di Amburgo con persone che ho incontrato un paio di volte e che a stento sopporto è davvero difficile -
- Sì, Bionda io ti capisco... è solo che loro magari potrebbero farti inserire meglio in questa nuovo città visto che la conoscono e poi avete la stessa età e potreste frequentare le stesse persone e magari non diventare... fratelli, ma buoni amici -
- Ok... papà io ci provo, ma tu sai benissimo che ho un grande senso dell'orientamento e quindi se non vogliono uscire con me vado da sola, tanto non mi perdo -
- Grazie amore - mi sorride e mi abbraccia.
-E di che... tanto prendere in giro quei die per me è uno spasso - ride e mi dice di andare.
Busso alla porta di Tom e non mi risponde. Sento dei rumori strani e decido di entrare, tanto anche se si arrabbia non mi importa.
Apro la porta e vedo Tom che... da dei pugni al quanto forti ad un povero sacco da boxe.
- Hey Tom... Tom - è impossibile che non mi sente.
Mi avvicino e gli do un colpetto sulla spalla e... non lo avessi mai fatto. Velocemente si gira e... mi tira un pugno dritto sul naso.
- Porca puttana -
- Oddio... scusa... vieni qua - mi fa sdraiare sul letto e io gia sto piangendo dal dolore.
- Ma che ti ho fatto... ahi che male... papà -
- Oddio Bionda... che è successo? -
- Questo coglione mi ha dato un pugno... mi fa malisismo -
- Ma che sta succedendo? - entra Simone.
- Amore non lo so dice che Tom le ha tirato un pugno -
- Tom con te facciamo i conti dopo... aspetta Bionda ti vado a prendere del ghiaccio -
- Papi mi fa male - piagnucolo come una bambina.
- Lo so amore aspetta che adesso Simone ti porta un pò di ghiaccio - dice asciugandomi con la manica della sua maglia del sangue che mi cola dal naso.
- Macos'è questo casino? -
- Tuo fratello mi ha dato un pugno -
- Tom ho capito che non la sopporti, ma darle un pugno in faccia è esagerato -
- Ma io non... -
- Ecco il ghiaccio - lo interrompe Simone entrando in camera e venendo vicino al letto.
Me lo appoggia delicatamente sul naso e io intanto piango come una matta.
- Papi portami all'ospedale -
- Sì, Alexander credo che dovremmo portarcela - dice Simone.
- Ma dai mamma Tom di pugni in faccia ne ha presi un sacco e all'ospedale non ce l'hai mai portato -
- Bill se tuo fratello non è andato mai all'ospedale è solo perchè è un cavernicolo - gli dico piangendo sempre di più.
- Smettetela... dai amore alzati - papà mi aiuta ad alzarmi e sento un forte dolore al naso e alla testa.
- Mantieniti questo sul naso -
- Papi mi sento svenire... ti prego non voglio moire sono troppo giovane -
- Bionda non muori non preoccuparti... adesso andimo in ospedale -
- Papà morirò dissanguata -
- Datemi qualcosa per tamponargli il sangue - Simone prende una tovaglia e cerca di non far gocciolare sangue ovunque.
- Vengo anche io? - chiede Tom.
- No... sei un animale - lo prendo per il braccio e lo tiro fuori dalla stanza con noi.
Non so perchè l'ho fatto. La mia mente mi diceva di fare una cosa e il mio corpo ne ha fatta un'altra, ma non so perchè.
- Ma devo venire sì o no? -
- Sì -
- Ok -
Il sangue non si ferma e mi fa male, molto male.
- Bhe... allora vengo anche io - dice Bill seguendoci sulle scale.
Arriviamo alla macchina di papà e io mi metto dietro con Simone e Tom. Bill si siede avanti con papà.
- Oddio... se morirò sarà solo colpa tua -
- Dai non esagerare... poi il pugno non te l'ho dato pesante -
- Tom posso sapere come ti è venuto in mente? - gli chiede Simone tenendomi il ghiaccio sul naso mentre io mantengo la tovaglia per cercare di fermare il sangue.
- Ma che ne so... stavo facendo boxe e avevo gli auricolari e lei mi ha datto uno schiaffo e... tu lo sai come sono quando faccio boxe -
- Sì, lo so... diventi più animale del solito -
- Brava Simone - altre lacrime che scendono.
- Vabbè mamma però tu lo sai che Tom quando fa boxe è talmente preso che qulsiasi rumore lo fa sobbalzare -
- Ecco... sì, lui mi capisce -
- Io so solo che quando sarà tutto finito facciamo i conti -
- Sì, facciamo quello che vuoi, ma intanto lei si sta asciugando il sangue con la mia maglia - ok forse non era un asciugamano.
- Ma che m'importa della tua maglia... io sto morendo -
- Se vabbè -
- Papi quanto manca? -
- Simo arrivati amore... stai traquilla - parcheggia e scendiamo.
Arrivati nell'ospedale papà spiega tutto ad un'infermiera che mi porta subito in una stanza e mi fa sdraiare sul lettino.
Non ho mai sentito un dolore così forte. Il sangue oltre a colarmi dappertutto, lo ssento anche in gola e nella bocca.
Dopo pochissimo tempo arriva un medico che mi controlla.
- Oh... non è grave... o almeno non c'è bisogno di operare -
- Sì, ma le esce molto sangue - dice papà.
- Non si preoccupi... adesso lo fermiamo - prende dei piccoli batuffoli di cotone e me li infila nel naso.
- Dobbiamo aspettare che il flusso di sangue diminuisca e poi potremmo accertarci se il setto nasale è rotto, ma non mi sembra rotto... più che altro è fratturato... ma come è successo? -
-Lo chieda a quell'idiota - dico ancora piangendo.
- Stavo facendo boxe e lei mi ha fatto spaventare e... è successo così velocemente... io... io non lo so -
- Va bene... ho capito... infermiera vada a prendere il modulo - una volta che la ragazza è uscita, il medico mi controlla il naso e poi comincia a parlare con papà e Simone. Non seto quello che dicono perchè il dolore è inspiegabile.
- Hey... -
- Stammi lontano... se prima ti odiavo, ora ti odio e ho anche paura di te -
- Bhe... io volevo solo chiederti scusa -
- Minimo ti dovrei minacciare di morte a vita per quello che mi hai fatto - sospira e si allontana dal lettino.
Entra l'infermiera e papà firma quel modulo.
- Allora... come sta questo nasino? -
- Fratturato -
- Oh ma non ti preoccupare... vedrai che fra qualche giorno ti sentirai meglio... dovrete portarla da un otorino che la controllerà meglio, ma per il momento le metterò questo cerotto e vi darò delle pillole che dovrà prendere tre volte al giorno... sono antibiotici quindi dovrà prenderli costantemente, per il resto se ne occuperà l'otorino -
- Grazie mille dottore - dice Simone.
- Bhe... Bionda non andrai a scuola per qualche giorno... sei contenta? -
- Tanto gia non ci andavo - il medico guarda papà con un'espressione interrogativa.
- Ci siamo trasferiti qui solo ieri e quindi l'ammissione a scuola sarà possibile fra due settimane - spiega venendo vicino al lettino e prendendomi una mano.
- Oh... allora sei fortunata - sorride e poi mi toglie i batuffoli di cotone che mi aveva messo prima e me ne mette altri.
- Vi do alcuni bauffoli... li dovrete cambiare ogni mezz'ora - papà annuisce prendendoli.
Dopo qualche minuto, lentamente, usciamo dall'ospedale e torniamo a casa.
- Mettiti a letto amore - dice papà accompagnandomi fino al letto.
- Sì... papi mi fa malissimo -
- Lo so amore, ma vedrai che passerà... non piangere -
- Papà posso chiamare Joe? -
- Lo farai più tardi ades... -
- No, lo voglio fare ora -
- Amore, ma tu quasi non ce la fai a parlare... -
- Per favore papà -
- Va bene coricati... dove ce l'hai il cellulare? -
- Nella mia borsa - mi aiuta a mettermi comoda sotto le coperte e poi mi prende il cellulare.
- Io vado fuori... se hai bisogno chiamami -
- Va bene papà - mi da un bacio sulla fronte ed esce chiudendo la porta.
Chiamo mio fratello e gli spiego tutta la situazione. Noto che è molto preoccupato quindi cerco di tranquillizzarlo il più possibile.
Stiamo al telefono circa venti minuti, poi stacchiamo perchè deve andare a lavoro.
Non mi sento per niente bene. La testa e il naso mi fanno così male che ho quasi la vista offuscata.
- Hey... posso entrare -
- Bill... sì... vieni - entra, chiude la porta e si avvicina al letto.
- Come stai? -
- Come una a cui hanno tirato un pugno in faccia -
- Ok... sai io una volta sono andato in terapia... non perchè fossi diventato pazzo, intendiamoci, ma perhè volevo sapere che si fa durante una terapia... la dottoressa mi disse che a volte per non sentire il dolore si deve pensare a qualcosa che ci piace... cosa ti piace? - si siede ai piedi del letto.
- Mmh... non saprei -
- Dai... ci sarà qualcosa che ti appassiona -
- Bhe... mi piace... mmh... la musica, il nuoto e i cani -
- Vedi... hai sorriso e fidati so che per chi ha ricevuto un pugno sul naso è difficile sorridere -
- Davvero? -
- Sì... io e mio fratello siamo esperti in questo -
- Bhe... poverino che viene picchiato da Tom -
- Sì, li riduce abbastanza male se è incazzato - sorride e a me viene naturale fare lo stesso.
- Bionda posso entr... ah... Bill che ci fai qui? -
- Niente mamma... ho sfoderato le mie doti da strizzacervelli -
- Bene... Bionda sono venuta per farti cambiare i batuffoli -
- Ok - si avvicina e me li toglie, lentamente, per non farmi male, mi mette gli altri due.
- Ti ho fatto male? -
- Un pò - sorrido e lei sembra quasi dispiaciuta della mia risposta - ma è perchè mi fa male preaticamente ogni singola parte del corpo in questo momento -
- Bhe... allora io vado... Bill vieni con me deve riposare -
- Ok... a dopo -
- Ciao - escono chiudendo la porta.
In fondo non è poi così male quel Bill, mi sembrava meno antipatico.
Lentamente tiro le coperte più su visto che sento freddo e solo ora mi rendo conto di una cosa. Ho la maglia di Tom ancora tra le mani.
Quel ragazzo ha dei seri problemi mentali.
Ma dico io come si fa a dare un pugno in faccia ad una ragazza? Ion gia non sopporto la violenza in generale e questo che fa? Mi spacca la faccia? Mha... io non so più che pensare.
Appoggio la magliatta a terra e mi accendo la TV, tanto non riuscirei a dormire.
Tutta la giornata la passo così, sdraiata.
Papà entra in camera ogni tanto per tenermi compagnia e per farmi prendere le pillole.
Non vedo l'ora che tutto questo passi, il dolore è una delle cosa che non sopporto.

                                   * Di sera *

- Bionda -
- Tom esci -
- Per favore voglio parlarti - sbuffo e gli faccio segno di entrare.
- Ecco io voglio dirti che... chie quando... no aspetta... mmh.. io... ehm... senti io mi ero preparato tutto un discorso, ma non ricordo nemmeno una parola quindi ti dico quello che ti devo dire -
- Ok - gli sorrido.
Sorrido perchè è così impacciato che non mi sembra lui.
- Senti ormai io e te sappiamo benissimo che non ci sopportiamo e io ho la voglia di stare qui sotto i piedi, ma mi ci ha mandato Simone per dirti che mi dispiace e tutte quelle cose così - ok... è sempre lui.
- Sì... allora? -
- E bhe... scusa... mi dispiace tanto per averti fatto male -
- Le tue scuse sono sincere? -
- Mmh... no... credo -
- Tom... io invece credo che siano sincere -
- Bhe... fa come vuoi... però se Simone te lo chiede, io le scuse te le ho fatte, ok? -
- Certo... ah... tieni - prendo la maglia da terra e glie la porgo - Non credo che il sangue si tolga però -
- Vabbè non ci pensare - la prende e si avvicina alla porta.
- Sper che ti passi presto -
- Sei sincero? -
- Forse... notte - mi sorride e apre la porta.
- Buonanotte - dico sorridendo per quel forse.
Mi metto il più comoda possibile e lentamante mi addormento. 

  
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