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Autore: Aelle Amazon    12/04/2012    5 recensioni
Alla June Academy c'è una ragazza a cui nessuno rivolge la parola. Aelle Amazon è il suo nome. E' dislessica e non riesce a stare ferma.
In un giorno di pioggia, Percy Jackson diventa il suo nuovo compagno di banco. E allora i guai si moltiplicheranno all'infinito.
Questa storia si svolge alla fine del quinto libro, con la sconfitta di Kronos, con nuovi e vecchi semidei.
Dal secondo capitolo:
-Grover!- urlò Percy – Fai qualcosa!-
Alle mie spalle Grover si agitò. –Cosa?!-
-Qualunque cosa!- strillò la signora Jackson mettendosi le mani nei capelli –Il mio bambino … -
Io non dissi nulla: ero in uno stato di afasia assoluta. Anche se avevo gli occhi offuscati, guardai Grover dritto in viso.
-Per favore, non gridare- mi disse lui.
Poi si tirò giù i pantaloni. E io commisi l’errore madornale di abbassare lo sguardo.
Svenni.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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juuuuu
Campo Mezzosangue (Parte 2)
 
Per prima cosa Grover mi accompagnò da Chirone, che scoprii essere un centauro. Il satiro rimase parecchio scioccato quando gli dissi che non avevo idea di chi fosse Chirone. Come potevo non sapere il nome dell’allenatore di tutti i grandi eroi? Achille e molti altri erano stati istruiti da lui. Semplicemente non mi ero mai interessata della mitologia. Non così a fondo. Non fino ad oggi.
-Questa è la Casa Grande- mi disse Grover, riferendosi ad un enorme edificio nel mezzo del Campo. –Vieni, entriamo-
All’interno trovammo Percy intento a parlare con Chirone, il centauro. Sgranai gli occhi vedendo il suo aspetto, ma ormai mi stavo abituando. Un po’ come mi stavo abituando a vedere ragazzini di undici anni con in mano spade più grandi di loro.  Passando attraverso il Campo ce n’erano tantissimi.
Chirone mi gettò una rapida occhiata, prima di interrompere la conversazione con Jackson e avvicinarsi a me. Quindi fu Percy a notarmi, salutandomi con un gigantesco sorriso stampato in faccia. Davvero, quel ragazzo avrebbe rischiato la paralisi per quanto sorrideva.
-Tu devi essere Aelle-
Raddrizzai la schiena. –Sì, signore-
Chirone inarcò un sopracciglio, tentando di sopprimere la risata che gli rombava nel petto.
-Non c’è bisogno di essere così formali, bambina- mi abbracciò e io sentii sotto il naso il tipico odore dei cavalli –Qui siamo tutti una famiglia-
-Va … va bene- bofonchiai contro il petto del centauro, non osando però ricambiare il suo abbraccio. Mi sentivo un po’ in imbarazzo.
-Chirone, Chirone- sbottò una voce in un angolo –Sono stufo dei tuoi trucchi. Abbiamo una partita di pinnacolo in sospeso-
Mi allontanai dal centauro con sguardo confuso. Chi aveva parlato?
-Signor D arrivo subito. Non la faccio attendere oltre-
Chirone si spostò verso un angolo tra i più scuri della stanza, dove notai due occhi fiammeggiare. Automaticamente feci due passi indietro.
Una sedia strusciò sul pavimento e dall’oscurità emerse un uomo piccolo e grassoccio. Aveva il naso rosso, gli occhi grandi e lucidi e dei capelli neri che tendevano al blu. Il particolare che mi colpì di più fu la camicia: hawaiana e tigrata. Nonostante il tono irritato con cui si era rivolto a Chirone, sembrava simpatico.
Il nuovo arrivato mi squadrò con occhio critico poi sbuffò: pareva essere sul punto di mettersi a sbattere i piedi a terra dal nervoso. Ma non lo fece.
-Oh, no- si limitò a piagnucolare –Un altro marmocchio semidivino-
Percy ruotò gli occhi. Grover si rimpicciolì guardando l’ometto con timore e rispetto insieme. Chirone, invece, tornò verso di me e mi prese per un polso, portandomi davanti all’ometto grassoccio.
-Aelle, lui è il Signor D. Il direttore del Campo- disse il centauro.
Il Signor D liquidò le parole di Chirone con un gesto blando della mano. –Sì, sì … benvenuta. Ora che l’ho detto, sparite tutti – commentò tornando a sedersi nell’angolo buio –Chirone, tu rimani. Dobbiamo finire la partita!-
 
-La D sta per Dioniso- mi disse Percy –Ma credo che anche deficiente vada bene-
Un tuono rombò in lontananza. Jackson ridacchiò, mentre Grover si guardava ansiosamente alle spalle con occhi sbarrati. Presumo a causa del timore che il signor D potesse spuntare all’improvviso e incenerirlo.
-Il dio del vino- commentai.
-Proprio lui-
Non sapevo esattamente dove stavamo andando, ma seguivo Percy e Grover senza farmi troppe domande. A parte l’incidente della Chimera, affidandomi a loro non avevo ancora passato guai troppo grossi.
All’improvviso la bocca mi si spalancò quando vidi quello splendore. Una grandissima distesa d’acqua si stagliava davanti a me, allungandosi oltre la linea dell’orizzonte. Scintillava, meravigliosa, ogniqualvolta i raggi del sole ne sfioravano la superficie.
Scansai Percy con una piccola spinta e lui, non aspettandoselo, finì gambe all’aria nella sabbia.
-Ehi!Ma cosa … !- sputacchiò.
Non gli prestai la minima attenzione, intenta com’ero a togliermi le scarpe e ad immergere i piedi nell’acqua, arricciando le dita nel sentirla squisitamente gelida.
Avanzai sempre di più nell’acqua finché questa non mi arrivò fino alla vita, infradiciandomi i pantaloni e parte bassa della maglietta. Ma non mi importava di bagnarmi i vestiti, volevo solo continuare a camminare.
-Torna a riva!- mi urlò Grover.
Ma la sua voce era solo un fastidio lontano, un rumore di sottofondo. Avevo la mente annebbiata. Che mi stava succedendo? Non riuscivo più a pensare.
Senza che mi fossi accorta, mi ritrovai immersa nell’acqua fino alla gola. Perché non andare avanti? Che pericolo c’era? Ora che l’acqua mi era arrivata sopra alla testa mi riusciva sempre più difficile respirare. Mi abbandonai alla corrente.
D’un tratto due mani mi afferrarono sotto le ascelle e con un’improvvisa spinta fui fuori dall’acqua, ansimando disperatamente in cerca di aria.
-Cosa ti è saltato in mente? Si può sapere?- mi rimproverò Percy, cercando di superare il rumore prodotto dalle onde.
La vista mi ritornò lucida e fui di nuovo in grado di pensare. Perché ero in acqua se nemmeno sapevo nuotare? Fortunatamente Percy era figlio di Poseidone. Grazie a lui ero ancora viva.
-Non lo so- mormorai –Ma grazie mille per l’aiuto-
Percy annuì, la mascella tesa, e non mi rispose. Spostò un braccio attorno ai miei fianchi, girandosi verso la spiaggia, dove Grover si stava mangiando le unghie per l’ansia. Il satiro si rilassò impercettibilmente quando vide Jackson tenermi a galla.
Mi ritrovai a riva in men che non si dica, infreddolita, con un Grover preoccupato che mi ronzava intorno con un asciugamano preso chissà dove. Me lo avvolse intorno alle spalle e io me lo strinsi addosso, sentendo i brividi corrermi sulla pelle. Di lì a poco starnutii.
A quel punto Percy e Grover mi si piazzarono davanti, in silenzio, forse pensando che una loro occhiata potesse risolvere il problema.
-Non guardatemi così. Non so cosa sia successo!- strepitai con un tono poco convincente. Ma era la verità: non avevo la minima idea di cosa mi fosse capitato. Mi sentivo ancora un po’ scossa  e non avevo molta voglia di parlare. Tanto più che le mie labbra stavano assumendo una sfumatura blu. Come i biscotti della signora Jackson.
Grover sospirò, imitato da Percy. Mi alzai in piedi, traballando su gambe malferme.
-Mi sa proprio che dovremo interrompere la partita di pinnacolo del Signor D- disse sconsolato il satiro –Ma dobbiamo parlare con Chirone-
-Urgentemente- aggiunse Percy.
Senza obiettare li seguii.
 
 
Note:
Aloha!
Eccomi con il nuovo capitolo. Spero che vi possa piacere!
Ora che Aelle ha rischiato di morire dovrebbero nascervi le prime domande sul perché, che ovviamente non vi dirò. L’ho già detto che sono un’autrice malvagia?
Per farmi perdonare da Soni, che voleva momenti fluffosi … nel prossimo capitolo ce ne sono! Spero di aggiornare presto. Sono piena di cose da fare.
Ringrazio come sempre chi ha recensito e chi ha messo la storia tra le seguite! Grazie mille!
Fatemi sempre notare errori o perplessità varie. Se sbaglio sono sempre pronta a correggermi.
Al prossimo capitolo!
Baci,
Aelle
 
P.S. Soni! Sto leggendo “The demigod files”. In inglese! E ce la faccio! Grazie per avermi spronato!
  
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