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Autore: asyouwishmilady    12/04/2012    6 recensioni
Ero totalmente innamorata del mio sexy capo omosessuale da ormai 4 anni, ed ero perfettamente consapevole del fatto che lui non avrebbe di certo cambiato orientamento sessuale. Non per me.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Stavo cercando di volare
ma non riuscivo a trovare le mie ali,
poi sei arrivato tu ed hai cambiato tutto.»

 

Avevo completamente perso la cognizione del tempo: non riuscivo a capire se fosse giorno o notte, se fossi ancora in ospedale o se mi avessero portato da qualche altra parte. Ero sprofondata in un sonno profondissimo – avevo persino sognato – e, anche ora che mi ero svegliata, non trovavo la forza di aprire gli occhio. Del resto, dietro ai miei occhi chiusi, si nascondeva una splendida immagine di felicità: lui che diceva di amarmi. Temevo troppo che sarebbe scomparsa nel nulla se mi fossi svegliata completamente.
«Deve svegliarsi» borbottò una voce femminile rauca e sconosciuta.
«Ci penso io» ed ecco la voce melodica di Nicholas. Udii i suoi passi e, prima che potesse aprir bocca, spalancai gli occhi.
La sua reazione fu un lieve sorriso, accompagnato da una carezza «Credevo non ti saresti più svegliata»
Emisi un risolino leggermente irritato.
Proseguì «Lei sta bene. Tra poco la portano qui per farla mangiare»
Io annuii impercettibilmente «Lei?» domandai, ricordando che non avevamo ancora pensato ad un nome.
Si accarezzò il mento e, come se mi avesse letto nel pensiero, rispose alla mia domanda silenziosa «Io pensavo a Rosalie»
Sorrisi ed abbassai lo sguardo «E’ un bel nome. Rosalie» ripetei pensierosa.
«Solo, pensavo…» riprese lui serio «Che ne dici di pronunciarlo alla francese: Rosalìe»
Annuii «Fantastico»
Lui ridacchiò «Sapevo che trovare un nome last minute sarebbe stata una buona idea»
Prima che potessi rispondere, il suono di un vagito risuonò nella stanza. L’infermiera – forse quella con cui aveva parlato poco prima Nick – apparve, con la piccola Rosalie tra le braccia.
Piangeva, ma non era un suono fastidioso, era cristallino, come un canto.
Allungai le braccia per afferrarla e, solo al contatto con il suo corpo, mi resi conto di quanto era piccola e delicata.
Calò un silenzio di ammirazione. Nicholas fissava la bambina ed io facevo lo stesso.
Aveva le guance leggermente arrossate per il pianto e le labbra socchiuse. Non trovavo alcuna somiglianza fisica tra me e lei, ma questa scoperta non mi rendeva triste.
Ero felice perché somigliava a lui, con le sopracciglia ad ala di gabbiano, le labbra carnose, i capelli folti e castani.
Mi voltai verso Nicholas «Ti somiglia tantissimo» biascicai, con la voce che faticava ad uscire a causa della commozione.
Lui annuì ed accarezzò delicatamente la testolina della piccola «Penso che abbia fame»
Spostai lo sguardo altrove «Serve un biberon» mormorai, presa dall’imbarazzo.
«E’ più sano l’allattamento al seno» ribatté con il suo vecchio tono severo.
Mi arresi e mi lasciai guidare da lui che – maniaco del controllo – aveva letto libri a proposito.
In men che non si dica, Rosalie si addormentò, dolce com’era, tra le mie braccia.
«Ho sognato una cosa» sussurrai, accertandomi di non infastidire la bambina.
«Ho sognato che dicevi di amarmi»
Sospirò intensamente ed alzò gli occhi al cielo.
Sbottai senza contegno «Smettila con questa farsa! Tu mi ami, smettila di prendere in giro te stesso»
«Non era un sogno, io te l’ho detto durante il parto»
Annuii. Sentivo che la mia mente non avrebbe creato tutta da sola una scemenza così grossa.
«Ed è così. Solo che ho paura di non essere abbastanza per te…» confessò, a sguardo basso.
Ridacchiai «Tu non sei abbastanza per me? Tu sei il padrone di una rivista famosa in tutta la nazione, sei uno stratega, sei astuto, bello, sexy, acculturato» mi fermai perché avrei potuto proseguire all’infinito.
«Non è questo il punto» protestò «Sono completamente negato con i sentimenti, con i rapporti umani e con tutto quello che riguarda la sfera emotiva delle persone»
Scossi la testa «Hai solo bisogno di un po’ di esercizio»
Annuì, le guance rosse per l’imbarazzo.
Cercai i suoi occhi ed emisi un risolino «Quindi ti arrendi?»
Sospirò «Sì. Mi arrendo al suo amore, signorina Fox»
Si avvicinò a me quanto bastava per far sì che le nostre labbra si incontrassero.
Rosalie si svegliò a causa del movimento e spalancò i suoi occhioni marroni.
Con una mano strinsi quella della piccola, con l’altra, quella di Nicholas: finalmente era tutto perfetto.

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Sono un po' in ritardo, lo so. Purtoppo la scuola mi sta uccidendo. Alla fine però ce l'ho fatta e posterò prestissimo anche il prossimo :) mi raccomando, in un modo o nell'altro, fatemi sapere che ne pensate. Recensite o scrivetemi su Twitter tutte le vostre impressioni.
Bacione e grazie.

Ho riflettuto un po' e sono giunta alla conclusione che non c'era nient'altro da dire. Che è davvero la fine e il resto lo lascio alla vostra immaginazione ;) grazie davvero di aver letto questa storia. Per me è stata davvero importante: è la prima che scrivo così... diversa. Alla prossima.

 

   
 
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