«Tana!»
Il bambino urlò e scoppiò a ridere distendendosi sfinito sull'erba fresca appena tagliata del parco. La bambina uscì dal suo nascondiglio dietro lo scivolo e si sedette accanto all'amico, ridendo.
«Allie, sei una schiappa! Vinco sempre io.» esordì il bambino, sospirando di gioia.
L'amica gli fece la linguaccia e tutti e due scoppiarono a ridere.

Erano amici sin da quando Alison era uscita in giardino a chiamare sua madre e l'aveva trovata a parlare con un'altra signora che aveva subito spinto suo figlio a giocare con la bionda bambina perché voleva rimanere a chiacchierare.
Certo, all'inizio erano stati entrambi un po' timidi perché erano un maschio e una femmina, ma avevano preso a giocare e a ridere senza più smettere. E da quel giorno, non si erano più lasciati.
Avevano solo cinque anni quando si conobbero, ma si giurarono che sarebbero stati amici per sempre.

«Allie» farfugliò il bambino alzandosi dal prato «Devo dirti una cosa.»
La bionda bambina si mise seduta e guardò il suo migliore amico negli occhi.
«Me ne vado.» disse.
Alison spalancò la bocca, gli occhi incominciarono a pizzicarle.
«C-che cosa?» balbettò confusa.
«Papà ha un nuovo lavoro e ce ne andiamo da qua» spiegò il bambino «Non volevo dirtelo. Mi mancherai.»
I due bambini si abbracciarono stretti.
«Anche tu, ti voglio bene Harry.» disse in un sussurro la bambina.
«Ti voglio bene anch'io e non ti scorderò mai.»
Sorrise.

Dieci anni dopo.

«Olivia, quello era il mio toast!» 
La bionda guardò la sorella come se volesse incenerirla.
«Hai mangiato un sacco, un toast in più ti andrebbe tutto sui fianchi. Sei libera di ringraziarmi, Alison.» rispose la sorella facendo spallucce.
«Meno male che è il mio compleanno, altrimenti ti avrei già strozzata.» la bionda frugò nella dispensa alla ricerca di altro pane da tostare.
«Buongiorno.» Drew, il fratello maggiore, entrò canticchiando in cucina.
«Ehm-ehm.» Alison si aspettava i suoi auguri di compleanno.
«Certo, Auguri Allie.» sorrise il fratello.
La ragazza scosse la testa come per allontanarsi dalla sua vita ormai monotona. 
Il fratello le passò accanto e accese la radio che si trovava sopra la dispensa e per poco non cadde sulla testa di Alison.

'ebbene signore e signori oggi abbiamo qui con noi - che onore - i one direction! stanno scalando le classifiche in tutto il mondo e tutte le loro fan li amano alla follia. tra poco ci canteranno il brano che li ha fatti sfondare, what makes you beautiful. ragazzi, volete dedicarlo a qualcuno di speciale?
«In realtà Harry ci ha chiesto un favore, oggi»
«Di che si tratta?»
«Oh, be', non vedo la mia migliore amica da dieci anni e non ho avuto l'occasione di dirle che le voglio bene dopo la mia partenza per Londra. Oggi è il suo diciottesimo compleanno e vorrei dedicarla a lei. Allie, spero che tu possa sentirmi ovunque tu sia. Ti voglio bene.»'

Alison lasciò cadere l'intero pacco di pane tostato. Aveva la bocca spalancata ed era ferma come se fosse rimasta paralizzata. La sua voce. Non la sentiva da dieci anni ma le faceva ancora lo stesso effetto.
«Ti voglio bene anch'io.» 
Il suo mormorio fu così flebile che neanche lei fu sicura di averlo sentito.
Si era ricordato del suo compleanno, la riteneva sempre la sua migliore amica.
Erano passati dieci anni, ma era come se non fossero passati neanche dieci minuti.
Lì, in mezzo alla cucina, Alison scoppiò a piangere.
 

#myspace
okay, è la prima one-shot che scrivo in assoluto.
quindi siate buoni e bravi come i teletubbies ewe
l'ho sognata e mi sono svegliata nel cuore della notte con l'impulso di scriverla.
però non l'ho fatto perché mia madre mi avrebbe uccisa.
così ho aspettato un po' e... TADAAAN(?)
la mia prima opera.
spero vi sia piaciuta.
ciaaaaao.