Sapeva che non c'era modo di andare avanti, di poter attraversare quella piccola barra di cui lei non era mai riuscita a capire il significato della sua esistenza. Non riusciva più a capire che fine avesse fatto la vera se stessa, quella ragazza timida che non parlava spesso, ma che se si metteva in testa qualcosa la timidezza spariva in un istante. Invece ora la piccola Scarlett, così la chiamava suo padre, si trovava in posto dove puzza di fumo e alcool erano assicurati. Ormai ubriaca, non riusciva a collegare niente. Camminando tra tutte quelle persone riuscì ad uscire da quell' incubo. Era così ubriaca che non riusciva a camminare, infatti cadde. Con le poche forze che aveva riuscì ad alzarsi lentamente. Capendo che da sola a casa non sarebbe mai riuscita ad andare, prese il suo telefono dalla borsa per chiamare la persona più cara che aveva in quel momento. Suo fratello. Andò sulla rubrica per poi scendere e posizionarsi sul nome di suo fratello e cliccare quel tasto verde. Squillava, ma nessuno rispondeva. Ci riprova di nuovo. Questa volta aveva risposto. -Hey fratellone come ti butta la vita?- disse lei per poi a scoppiare a ridere intensamente. -O mio dio Scarlett, un'altra volta no. Cosa ti avevo detto a riguardo niente più alcool. A quanto pare quando parlo con te parlo col muro.- ormai suo fratello non ce la faceva più era sempre la stessa storia, ogni sera riceveva sempre una chiamata non piacevole da sua sorella. -Come sei antipatico..invece di blaterare vienimi a prendere- rideva ancora. -Dove sei?- chiese lui. -ehm..fuori al OneTime, ti aspetto con ansia ciao fratellone.- non lo fece neanche rispondere che lei gli attaccò il telefono in faccia, ormai era sua abitudine. Dopo vari minuti di attesa, Scarlett senti un suono di un clacson. Voltò il suo sguardo da dove provenì il rumore e fu accecata dai fari della macchina. Si alzò velocemente, ma sbagliò perchè gli venne un capogiro improvviso ma che passò subito. Si avvicinò alla macchina, capì che era suo fratello. lentamente si avvicinò di più aprendo la portiera per poi chiuderla essendo entrata dentro. -Parleremo domani noi due.- disse suo fratello appena la ragazza salì in macchina. Lei annuì semplicemente per poi voltarsi verso il finestrino. Dopo un pò, la ragazza si addormentò improvvisamente, senza accorgersi di nulla. La mattina seguente si sveglio con un mal di testa incredibile, ma trovò sul suo comodino acqua e aspirina già preparata per lei. Si sentì così in colpa, aveva promesso a suo fratello che non sarebbe pù successo, invece cosa aveva fatto? l'opposto. Dopo aver bevuto quello che prima si trovava sul suo comodino, scese giù già sapendo cosa sarebbe successo. Prima di scendere l'ultimo gradino di quelle scale fece un sospiro ed entrò in cucina. -Scarlett sei sempre un irresponsabile.- gridò quasi suo fratello appena vide che entrò in cucina. Sapeva benissimo che sarebbe nata una nuova discussione con suo fratello, ormai ci era abituata. -Buongiorno anche a te, eh! comunque lo so che ho sbagliato, non lo arò più.- disse seriamente dispiaciuta. -Non lo fai più? certo Scarlett, certo. Non so quante volte hai detto questa frase. L'hai detta così tante volte che il mio cervello è pieno e sta per scoppiare. Ti voglio solo far capire che stai facendo male a te stessa e tu non te lo vuoi far proprio entrare in quella testa che c'hai.- lo disse con così tanta freddezza che a Scarlett a solo sentirlo gli vennero i brividi. -Senti Louis, lo so che sbaglio sempre, che non riesco mai a mentenere una promessa, che non riesco mai a fare una cosa buona e so perfettamente che tutto questo e solo colpa mia. Ma vorrei migliorare, con il tuo aiuto..- gli vennero le lacrime agli occhi dopo aver finito quel mini discorso che aveva fatto a Louis, infatti scoppiò. Louis si avvicinò a sua sorella, come ogni fratello fa per una sua sorella in certe situazioni e incominciò a consolarla. -Hey dai non piangere altrimenti piango anche io, sai come sono fatto. Comunque se vuoi migliorare non hai bisogno di aiuto tanto meno del mio, ma dipende tutto da te, sei tu che controlli te stessa e sei tu a dicidere le tue azioni. Bhe si, all'inizio sarà difficile ma ti abituerai presto. Esai come potresti ricominciare una nuova vita?- disse lui sorridendole. Lei amava il suo sorriso, la faceva sentire protetta, sicura, fuori dal mondo. Lei amava suo fratello come nessun'altro ed era fiera di lui. -No come?- disse lei asciugandosi una lacrima. -Trasferendoci a Londra.- A quelle parole gli mancò un battito, ma anche lei era daccordo con quella decisone. Londra. Lì avrebbe ricominciato tutto daccapo, avrebbe ricominciato la sua vita come brava ragazza. Avrebbe reso fiero suo fratello e soprattutto suo padre che ormai non c'era più. "Cambierò, è una promessa papà" pensò, per poi abbracciare Louis e sussurgliandogliun semplice e tenero grazie.

Spazio autrice.
Buon salve a tutti (?) ho scritto questa nuova storia all'improvviso,
cancellando quella di prima che non mi ispirava molto e quindi eccovi qui
*rulli di tamburi* questa nuova fan fiction. Vabbè comunque spero che l'inizio vi piaccia
e fatemi sapere quello che pensate. Alla prossima x