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Autore: _xheystyles    12/04/2012    32 recensioni
"Io lo guardai negli occhi, in quel momento mi sembrò che il tempo si fosse fermato. Come se noi due fossimo in un universo parallelo. Gli feci un sorriso. Un sorriso che spiegava tutto. Mi avvicinai a lui, gli misi le mani al collo e lo baciai."
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 45.
 


POV LIAM;


Uscì da quella discoteca.
Tutto quello che volevo era prendere una boccata d'aria fresca.
Avevo perso il ragazzi; Alex e Zayn erano spariti a inizio serata, Harry e Brit ballavano insieme e Louis e Niall provavano più drink possibili per stabilire un loro record personale.
Le discoteche: quelli non erano posti per me, Liam Payne.
Mi sedetti su una panchina che stava sul marciapiede.
Sentì qualcosa vibrare in tasca.
Scoprì che era un cellulare che vibrava, ma non era il mio, era quello di Louis.
Che ci faceva il cellulare di Louis nella mia tasca?
Non ci feci troppo caso, e risposi al telefono.
«Lei è Louis Tomlinson?» disse una voce femminile dall'altro capo del telefono.
«No sono un suo amico.» risposi.
«Il signor Tomlinson è con lei?» chiese.
«No, ma può lasciarmi un messaggio.» risposi, cercando di non mostrare alla donna che avevo bevuto qualche birra di troppo.
«Dica al signor Tomlinson che Alex White è stata portata d'urgenza nell'ospedale di south Londra.» disse la voce.
In quel momento non capì più niente.
Com'era possibile? avrei potuto giurare di aver visto Alex in discoteca appena dieci minuti fa, e ora mi dicevano che era stata portata in ospedale.
«Come.. come sarebbe?» chiesi, senza voce.
«Questo è tutto quello che possiamo dirle al momento, arrivederci.» disse la donna, chiudendo subito il telefono.
Rimasi in silenzio per almeno cinque minuti, non riuscendo a capire la situazione.
Forse era per colpa dell'alcol, o forse per la paura e preoccupazione, ma non riuscivo a sentirmi le gambe, e non riuscivo neanche a parlare.

Idiota, corri dai ragazzi ad avvisarli.

Si, il mio cervello mi aveva dato un buon consiglio questa volta.
Con tutta la forza che avevo mi alzai da quella dannata panchina ed entrai in discoteca per cercare Louis.
Lo vidi ballare con un drink in mano, e affianco c'era Niall.
«Louis, Niall, uscite fuori, è importante!» urlai a loro, e loro annuirono con la testa.
«Chiamate anche Harry e Brit, io vado a cercare Zayn, ci vediamo fuori.» dissi velocemente, sperando con tutto il mio cuore che fossero abbastanza sobri da aver capito l'urgenza della situazione.
Feci il giro della pista almeno tre volte, e non vidi neanche una volta Zayn.
Andai anche in bagno, ma non lo vidi.
Così decisi di controllare nel corridoio che portava ai privè e li lo vidi, seduto su un tavolo a guardare il vuoto.
«Zayn..» dissi, guardandolo.
Aveva il viso strano, non riuscivo a capire a cosa pensasse, ma era strano.
Guardava un punto della stanza, un punto in cui non c'era niente e nessuno, ma lui lo guardava come se li ci fosse tutto il suo mondo.
«Amico, devi venire fuori!» dissi, avvicinandomi a lui.
Lui rimase in silenzio, nella stessa posizione di prima.
«Cazzo Zayn, è urgente, Alex è in ospedale!» urlai, muovendogli le spalle per svegliarlo da quella fase.
Lui alzo' lentamente lo sguardo e mi guardo' negli occhi.
«Merda Zayn, non c'è tempo.» dissi, prendendogli il braccio e portandolo fuori con me.
Io ero praticamente in preda dal panico.
Finalmente uscimmo fuori, e i ragazzi erano già lì.
«Chiama un taxi!» urlai a Harry, che mi sembrava quello più sobrio e quindi quello più adatto a un'operazione così importante.
Non persi neanche tempo a domandarmi perché Harry non era ubriaco, perché di solito lui era il primo che si sballava di più alle feste.
«Va bene, ma che è successo?» chiese, mentre componeva il numero del taxi.
«Te lo dico in taxi.» tagliai corto.
Volevo mantenere un po' la calma tra i ragazzi, perché ero sicuro che se avessero saputo che, per qualche motivo a me sconosciuto, Alex era in ospedale, sarebbero sicuramente impazziti tutti.
Guardai Brittany, che sembrava abbastanza preoccupata per la situazione, nei suoi occhi riuscivo a leggere che si sentiva spaesata.
Poi notai che aveva il rossetto metto male, come se avesse baciato qualcuno.
Non ci pensai troppo.
«Amico, mi fai preoccupare, dicci che succede!» disse Niall, e Louis annuiva spaventato.
«Ragazzi, davvero, ve ne parlo in taxi, ma dobbiamo andare velocemente.»
«Andare dove?!» urlò Brit, che ormai era in preda dal panico pur non sapendo cosa stava succedendo.
Potevo solo immaginare che reazione avrebbe avuto appena avrebbe saputo la verità.
«Pazienza, Brit, sta arrivando il taxi.» le disse Harry, abbracciandola, e lei appoggio' la testa sul suo petto, ricambiando l'abbraccio.
Mi girai verso Zayn, che continuava a guardare un punto nel vuoto.
Non sapevo se stava ascoltando la nostra conversazione, ma mi auto-convinsi che sicuramente era in una fase di shock, perché lui era un ragazzo intelligente, e in un'altra situazione avrebbe sicuramente capito che c'era qualcosa che non andava, e che c'entrava con Alex.
«Ecco il taxi!» urlò Harry, indicando una macchina nera, tipico taxi inglese.
Entrammo e ci sedemmo velocemente.
«Dove vi porto?» chiese il tassista.
«All'ospedale di south London.» dissi, dandogli subito i soldi. «E velocemente, è urgente.»
I ragazzi mi guardarono sconvolti, e io iniziai a spiegare.
«Alex è in ospedale.» dissi, guardando in basso.
«Cazzo stai dicendo, Liam?!» sbraito' sua sorella, Brit.
«Si, mi ha chiamato l'ospedale, l'hanno portata d'urgenza lì.»
Tutti erano preoccupati, ma Louis era quello più shoccato, come se ci fosse un pericolo molto più grande di quello che ci immaginavamo.
Potrei giurare di aver visto una lacrima scendere dalla guancia di Louis, ma che lui asciugo' subito.
Notai che Zayn stava ancora in silenzio, con la stessa espressione indecifrabile sul visto.
«Cazzo Zayn, che hai?» chiesi, non riuscendo più a vedere la sua espressione.
Lui alzò lentamente il viso, e notai che aveva le lacrime imprigionate nei suoi scuri occhi.
C'era una luce nei suoi occhi, che era molto simile a quella luce che hanno i bambini quando ricevono i regali di natale, quindi era come se avesse ricevuto una buona notizia, ma allo stesso tempo gli occhi erano lucidi, e trasmettevano tristezza, vuoto.
Harry si torturava i capelli ricci, tenendo stretta la mano di Brittany.
Niall era semplicemente sconvolto, e guardava fuori dal finestrino.
Louis non guardava niente e nessuno, era completamente chiuso in se stesso.
E io, io cercavo solo di non esplodere in una crisi di panico.
«Eccoci arrivati.» disse il tassista dopo quindi minuti di silenzioso viaggio.
«Grazie.» sussurrai piano, uscendo velocemente, seguito dagli altri.
Corsi alla segreteria dell'ospedale, insieme ai ragazzi.
«Siamo qui per Alex White.» urlò Harry, fregandosene della fila che c'era davanti a noi.
«Signore, deve mettersi in fila per..» cerco' di dire la signora, ma venne interrotta.
«Non me ne frega un cazzo, dimmi dove è Alex White.» urlò più forte Harry.
Notai che Louis gli appoggiò una mano sulla spalla.
Lo faceva ogni volta che notava che Harry era giù di morale, o quando c'era qualcosa che non andava bene.
«Quarto piano, ma ora non può ricevere visite, è sotto controlli.» disse pazientemente la signora.
Noi non restammo neanche ad ascoltare l'intera frase, che ci dirigemmo direttamente all'ascensore.
Pochi secondi dopo ci trovavamo nel quarto piano.
Il corridoio era vuoto, e incuteva paura.
Dalla stanza 4b uscì un'infermiera, e subito ci fondammo su di lei.
«Alex White, dov'e?» chiese Niall.
«E' in questa stanza, non potete entrare ora.» disse, tranquillamente.
«Ma noi..» cominciai a dire, per protestare.
«Ma niente, la signorina White potrà ricevere visite solo domani mattina dalle 9.» disse, passiva.
Io la guardai male, con tutto l'odio che avevo.
Sicuramente non si meritava quell'occhiata, ma avevo bisogno di sfogare da qualche parte la mia preoccupazione.
Ci sedemmo sulle sedie d'attesa ad aspettare. Anche se erano le due di notte a noi non importava.
Alex aveva un ruolo fondamentale nella vita di ognuno di noi.
Era una sorella, un amica e una fidanzata.
Faceva parte del nostro mondo, e nessuno di noi aveva intenzione di andare a casa.
Noi cercammo di dormire un pò, anche se la tensione e la preoccupazione non lo permettavano.
Zayn rimase in piedi, e dopo venti minuti si appoggio' delicatamente al muro fino a scivolare e sedersi per terra.
La preoccupazione era negli occhi di tutti.

 




 

 



RRRRagazze,
e ragazzi, sempre se ci sono (?)
spero che questo capitolo vi sia piacciuto come sempre,
perchè ci tengo davvero tanto alla vostra opinione!


 

vi informo che ho appena scritto una one-shot,
la mia prima one-shot,
e mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate:)
grazie a tutte, come sempre.

questo è il link:
http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1024995&i=1


<3

  
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