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Autore: bik90    12/04/2012    2 recensioni
E' trascorso un anno dalla fine della loro battaglia e tutte le Hime vivono tranquillamente, incluse Shizuru e Natsuki. E se un incidente potesse mettere in crisi il loro rapporto?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Cos’è questo posto? >>.
Saeko la fissò mentre inforcava gli occhiali.
<< Non ti piace più? >> le domandò a sua volta << L’hai creato tu >>.
Natsuki fece qualche passo verso la riva di un fiume che scorreva placidamente e si specchiò nelle sue acque limpide. Da quando aveva riaperto gli occhi, tutto le appariva per quello che era realmente; nient’altro che un’illusione. Un’illusione felice doveva ammetterlo. Per questo si era rifugiata lì quando tutto andava a rotoli nella sua vita. Un lieve sorriso increspò le sue labbra.
<< Che cosa mi è successo? >> chiese col cuore in gola.
La donna sorrise.
<< Hai chiesto tu di poter stare ancora noi e la tua mente ha fatto il resto >>.
<< E allora perché non c’è anche Shizuru? >>.
<< Non è lei che hai invocato quando stavi male e urlavi per quello che eri costretta a fare. Chiamavi Duran, lo imploravi di tornare, e me. Chiedevi di poter trascorrere anche solo un minuto con noi. Per questo siamo qui. Tu hai realizzato quest’oasi di pace e ci hai racchiuso in un posto dove potessimo ancora stare tutti insieme >>.
<< Senza di lei io sono incompleta >> affermò la diciassettenne stringendo i pugni e abbassando lo sguardo << Come posso restare sapendo che non la rivedrò più? >>.
Una lacrima solitaria le rigò la guancia destra mentre si affrettava a scacciarla con la mano. Si voltò verso Saeko e Duran sentendo una profonda malinconia invaderla.
<< Devo andare da lei >>.
<< Se te ne vai, non potrai più rivederci. Resteremo solo un ricordo, te ne rendi conto vero Natsuki? >>.
Quelle parole bloccarono la diciassettenne che aveva fatto pochi passi. Tornò a guardare sua madre mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
<< Perché devo scegliere? >> chiese in preda all’angoscia.
<< Perché noi siamo morti, figlia mia >> rispose la madre avvicinandosi. La tenne stretta tra le sue braccia prima di continuare << E i morti non possono mischiarsi con i vivi. Tu hai attuato un miracolo, creando con la sola forza della mente, tutto questo e ci è stato permesso stare insieme ancora una volta. Insieme come non lo siamo mai stati. Sei stata brava e sarò sempre fiera di te qualunque sia la tua scelta >>.
Natsuki si sciolse dal suo abbraccio per poterla guardare. Non avrebbe mai dimenticato quello che era successo, il tempo trascorso con sua madre e col suo Child l’avrebbe portato nel cuore.
<< Devo andare da lei >> ripeté mentre il volto di Shizuru faceva capolinea tra i suoi ricordi << E’ la cosa più importante >>.
Solo per te sto facendo tutto questo, pensò.
Saeko annuì sorridendole.
<< Lo so, conosco bene i tuoi sentimenti per quella ragazza >> disse << Ma la risalita da questo posto non sarà facile, Natsuki. La tua volontà non dovrà sgretolarsi altrimenti rischierai di restare imprigionata qui per sempre >>.
La ragazza la guardò senza capire.
<< Pensavo di poter fare tutto quello che volevo >>.
<< Più passa il tempo e più le radici di ciò che hai creato si allungano e si saldano fermamente al terreno. Non è semplice, anche se ho fiducia in te e so che ce la farai a tornare dalla tua Shizuru >>.
L’ultima frase fece arrossire la figlia che chinò leggermente il capo.
<< Quanto tempo… saranno trascorsi si e no, forse… >>.
<< Il tempo non scorre allo stesso modo >> le spiegò Saeko andandole in aiuto << Per questo devi sbrigarti se è davvero quello che vuoi. Resta ancorata a ciò che desideri perché in questa traversata potresti rischiare di perderlo, potresti rischiare di non ricordare più niente >>.
Natsuki guardò la madre con aria decisa.
<< Non potrei mai dimenticarmi di lei >> rispose << Adesso sono pronta a tornare >>.
Solo dopo quella frase si rese conto che quello era un nuovo addio.
<< Allora va >> le disse la donna << E ricorda sempre perché lo fai >>.
Si abbracciarono per l’ultima volta; poi Natsuki si avvicinò a Duran posando la mano sulla sua testa.
<< Siamo stati bene insieme, amico mio >> iniziò capendo che presto avrebbe pianto nuovamente << Abbiamo fatto del bene, abbiamo salvato il mondo. Non possiamo proprio lamentarci >> sorrise tristemente << Sei stato il mio unico amico per anni, la cosa più importante della mia vita e abbiamo condiviso momenti unici. Li ricorderò per sempre ma ora devo andare, Duran. Ti voglio bene >>.
Lo abbracciò, poggiando la testa sul suo freddo collo mentre le prime lacrime le scorrevano sul viso e, solo dopo parecchi secondi, si rimise in piedi pronta ad mettersi in viaggio. A guidarla era la ferma convinzione che presto l’avrebbe rivista.
 
Dall’incidente erano trascorsi due mesi e Shizuru era dimagrita in modo impressionante a furia di restare attaccata a quel letto d’ospedale. Molti avevano iniziato a desistere ma lei no, lei era ostinata e credeva fermamente che prima o poi la diciassettenne si sarebbe risvegliata. Subito dopo la sua caparbietà, seguiva quella di Mai che non aveva mai preso in considerazione l’idea che l’amica potesse non riprendersi più. Conosceva Natsuki e sapeva che, proprio quando meno se lo sarebbero aspettati, avrebbe riaperto gli occhi prendendo in giro coloro che non speravano nella sua guarigione.
<< Perché non vai a prendere un caffè? Sto io qui >> disse la rossa alla diciannovenne arrivando in compagnia di Mikoto.
La ragazza dai capelli castani annuì alzandosi da quella sedia di plastica che spesso era stata anche il suo giaciglio. Si stiracchiò per pochi attimi controllando l’ora al suo orologio da polso. Le tre del pomeriggio, non si accorta che già fosse trascorso tutto quel tempo da quando era arrivata. In effetti, da quando Natsuki era entrata in coma, molte cose avevano perso importanza per lei a partire dall’università e dallo studio. Di fronte allo stato di salute della diciassettenne niente poteva competere. Desiderava essere lì quando si fosse svegliata, voleva essere la prima a stringerle la mano e a darle il bentornato. Scese al piano inferiore e si avvicinò alle macchinette. Dalla tasca del jeans tirò fuori pochi spicci e iniziò a contarli. Nel tornare ad alzare lo sguardo incrociò quello di Nao.
<< Nao >> disse sorridendole sorpresa dalla sua presenza. In due mesi non era mai andata a trovare Natsuki in ospedale << Piacere di vederti >>.
<< Ciao Shizuru >> contraccambiò la più piccola senza nessun tono in particolare << Credo di essermi persa, dove si trova la tua fidanzata? >>.
<< Al piano di sopra >> rispose la diciannovenne già snervata dal suo solito comportamento da menefreghista.
<< Grazie, non vedo Natsuki dal giorno dell’incidente e mi è sembrato doveroso vedere se dopo due mesi ha intenzione di alzarsi da quel letto >>.
Shizuru rimase per qualche istante immobile prima di afferrare la ragazza e sbatterla contro il muro più vicino.
<< Ehi, ma che diavolo… >> provò a dire Nao.
<< Hai visto Natsuki il giorno in cui ha avuto l’incidente? >> ripeté << Perché non l’hai detto? Dove? >>.
<< Me lo sarò dimenticato! >> esclamò l’altra provando a dimenarsi dalla sua presa. Ricordava bene cos’era capace di fare Shizuru quando perdeva il controllo, soprattutto se si trattava della diciassettenne dagli occhi verdi, e non desiderava ripetere l’esperienza << Adesso lasciami! E poi voi non stavate più insieme quindi non vedo perché avrei dovuto dirti che l’avevo incontrata quella notte! >>.
A quelle parole la presa della più grande s’intensificò.
<< Natsuki era con te quando si è ubriacata? Mi stai dicendo che, dopo aver bevuto insieme, l’hai lasciata andare in moto da sola? È tutta colpa tua quindi se ha avuto quell’incidente? >>.
<< Shizuru, mi fai male… >>.
Le cose sarebbero sicuramente peggiorate se in quel momento un’infermiera non si fosse avvicinata dicendo alla ragazza dai capelli castani di salire subito in camera di Natsuki.
 
Mai stava ordinando a Mikoto di non fare troppo rumore mentre erano lì, in cambio le avrebbe cucinato il suo piatto preferito per cena, e non si accorse subito del leggero movimento delle dita della mano di Natsuki. Fu la più piccola a indicargliele leggermente titubante. Nel voltarsi, la diciassettenne dai capelli rossi sentì il cuore esploderle per la felicità. In fretta scattò in piedi andando a cercare un medico. Quando tornò, era chiaramente visibile che la diciassettenne dagli occhi verdi si stava risvegliando. Sorrise felice per quello che stava accadendo. Finalmente. Il dottore si era avvicinato alla ragazza sollevandole il polso e tastandolo mentre contava i battiti; poi si allontanò da lei e fece segno a Mai.
<< La cosa migliore è che veda dei volti familiari al suo risveglio >>.
La rossa annuì energicamente sedendosi sul bordo del letto.
<< Natsuki… >> iniziò a chiamarla << Forza, Natsuki… >>.
Dovette attendere pochi secondi prima di incontrare lo sguardo dell’amica. Il suo cuore perse un battito nel tornare a vedere quel verde intenso. Dovette resistere alla tentazione di saltarle al collo ed abbracciarla e si limitò a stringerle una mano.
<< Ciao Natsuki >> le disse con le lacrime agli occhi.
La mora la fissava senza dire nulla. Sbatté varie volte le palpebre prima di riuscire a mettere a fuoco per bene ciò che la circondava. Aprì la bocca una sola volta ma non ne uscì alcun suono.
<< Tranquilla, Natsuki >> s’intromise il medico notando la sua difficoltà << E’ normale avere dei problemi all’inizio ad articolare le parole. Dovrai riabituarti con calma, nessuno ti porta fretta >>.
Accese una pila portatile e controllò la dilatazione delle sue pupille. Era buona. Le fece un sorriso posandole una mano sulla spalla, col cuore più leggero. Quella ragazza era davvero una lottatrice. Ripose la piccola torcia nella tasca del camice e scrisse qualcosa sulla sua cartella.
<< All’inizio sentirsi stanchi è normale quindi non affaticatela troppo. Ripasserò più tardi con la terapia da iniziare domani. Vedrai Natsuki, presto tornerai quella di sempre >>.
Uscì lasciandole sole.
<< Oh Natsuki >> disse Mai asciugandosi le lacrime << Sono… sono così felice… >>.
Le accarezzò una guancia mentre l’altra ragazza restava in silenzio limitandosi a guardarla. Alzò il braccio verso di lei e la rossa si chinò per lasciarsi sfiorare. Era troppo contenta di sapere che la sua amica stava bene.
<< Natsuki >> iniziò Mikoto alle sue spalle << Ma non hai fame? >>.
Quella domanda fece ridere Mai. La più piccola era sempre la solita.
<< Mikoto, mangerai stasera >> le rispose.
<< Tu… tutti… >> disse improvvisamente la mora sforzandosi di parlare << Mi ch… chiamate… >>.
<< Non c’è bisogno che ti sforzi, Natsuki >> si affrettò a ribattere Mai << Hai sentito quello che ha detto il medico, non bisogna portare fretta >>.
La ragazza dagli occhi verdi scosse il capo mentre una lacrima le solcava la guancia.
<< Tu… >> riprese iniziando a sudare << …chi sei? >>.
A quelle parole Mai si sentì travolgere da una sensazione di gelo. Non era possibile.
<< Sono Mai, Natsuki >> disse cercando di mantenere la calma << Non ti ricordi di me? >>.
Vedere l’amica scuotere il capo fu come una doccia fredda.
<< E lei >> continuò indicando la ragazzina che era con loro << Lei è Mikoto, te la ricordi? >>.
Di nuovo Natsuki scosse la testa. Mai sentì mancarle il terreno sotto i piedi e un senso d’angoscia le afferrò lo stomaco.
<< Cosa ricordi? >>.
La diciassettenne abbassò gli occhi sulle mani che giacevano inermi in grembo e iniziò a piangere.
<< Non… niente… >> rispose << Io… mi chiamo… Natsuki? >>.
A causa di quella conversazione aveva la fronte imperlata di sudore e si sentiva stanchissima. Appoggiò il capo sul cuscino respirando profondamente. Mai gliela asciugò con un fazzoletto di stoffa cercando di sorridere per non metterla in agitazione.
<< Tranquilla >> le sussurrò abbracciandola << Ti ricorderai di noi, ne sono sicura >>.
La sentì gemere tra le sue braccia e ne ebbe una pena infinita. Le accarezzò i capelli per cercare di calmarla e le diede un bacio sulla guancia. Stava per pronunciare altre parole di consolazione masi bloccò nel sentirla di nuovo parlare.
<< Lei… >> disse Natsuki alzando il dito indice.
Una strana sensazione di calore l’avvolse e le fece abbozzare un leggero sorriso.
Mai si voltò nella direzione della porta e vide Shizuru in piedi sulla soglia che piangeva.
 
Shizuru era corsa al piano superiore col cuore che batteva a mille nel petto. Aveva lasciato perdere la rabbia nei confronti di Nao per quello che aveva fatto mentre un unico pensiero le martellava la mente. Natsuki si stava svegliando. Fece più in fretta possibile e, quando fu fuori la camera, dovette fare un respiro profondo per calmarsi. Aprì la porta senza fare rumore e fece un passo avanti. Quello che vide le bloccò il respiro per l’intensità mentre le prime lacrime le rigavano le guance. Natsuki era sveglia e stava seduta sul letto. Non poteva credere che fosse vero. Quando si accorse della sua presenza, le aveva sorriso indicandola con un dito. Lei contraccambiò sentendosi improvvisamente leggera. Dopo quel solo sorriso sarebbe anche potuta morire. Avanzò con passo incerto mentre la diciassettenne non smetteva di tenere il braccio alzato nella sua direzione.
È tutto vero!, pensò con una nota isterica avvicinandosi.
Mai si alzò affinché potesse prendere il suo posto. Shizuru si sedette di fronte a Natsuki trattenendo il fiato e s’impose di restare calma. Dopo tutto quel tempo la stava finalmente guardando negli occhi. Le prese quella mano che fino a poco prima l’aveva indicata e gliela strinse. Nonostante l’inconsapevolezza della ragazza dai capelli scuri, quello che riuscì a trasmetterle nel sentire che stava contraccambiando il gesto fu indescrivibile per lei.
<< Finalmente >> disse semplicemente usando un tono di voce calmo che però veniva tradito dall’emozione che provava. Con la mano libera le accarezzò il volto. Natsuki le asciugò le lacrime capendo che, anche se non ricordava il motivo, quella ragazza doveva essere importante per lei. L’aveva compreso fin dal primo attimo che l’aveva vista. La sentì fremere sotto le sue dita.
<< Tu… >> disse la diciassettenne posandole una mano sul cuore << …vaniglia… >>.
  
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