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Autore: Pan17    13/04/2012    4 recensioni
"Sei molto più carina quando sorridi"
Io mi fermo, rimango indietro di qualche passo e sconvolta, ti guardo.
Cavoli.
Il tuo viso così bello sotto tutti gli aspetti non riesco a vederlo, ma nella mia mente già lo immagino.
Arrossisco poi quando ti volti verso di me e prendendomi per le spalle mi porti dinanzi a te.
"Rimani dove posso vederti." mi dici.
"So badare benissimo a me stessa!" Ti urlo contro, mascherando la mia timidezza.
"Certo certo"
Porca miseria.
Non pensavo oggi facesse così caldo..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti quanti!!! Come vi va la vita :D stavolta c ho messo un po' in più a scrivere il capitolo! Ma non è colpa mia giuro T.T ma degli eccessivi compiti e delle simulazioni di esami di mer.. Ehm.. 

Vabbè lasciamo stare xD comunque stando ai miei calcoli... Un altro capitolo e poi avremo il salto temporale! :) finalmente u.u la storia si farà un po' più interessante :D 

Leggete leggete miei carissimi lettori :* un bacione e un grazie mille a tutti voi :D ci vediamo alla prox.. Recensite se vi va :P cmq sotto c'è un'immagine di Ryo... nn so in realtà chi sia ma io Ryo lo immagino così xD

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"Dannazione!"

Correva come un razzo per le vie affollate della città. 

"Giusto oggi dovevo far tardi... Vegeta mi ucciderà" 

La sveglia non le era suonata anzi a dire il vero non ricordava nemmeno se l'avesse impostata la sera prima! Era tipico: nei giorni di noia assoluta Pan era la solita mattiniera, nei giorni importanti invece si abbandonava ad un sonno talmente pesante che niente aveva il potere di svegliarla... In effetti tutto era una diretta conseguenza dei pensieri che le affollavano la mente la notte precedente un evento importante e infatti anche in quel caso l'unica cosa che ricordava alla perfezione era la lunga nottata passata in bianco a causa dell'emozione per tutto ciò che le era accaduto lo stesso giorno:

1- Vegeta aveva accettato di allenarla, evento più unico che raro!

2- Ryo le aveva chiesto di uscire... 

E lei dopo qualche esitazione aveva accettato!

A dire il vero non era proprio un appuntamento, Ryo aveva usato le parole "allenarci insieme", ma quanto potevano essere differenti quelle due misere paroline da quel parolone che vigeva nel linguaggio femminile!? 

Che differenza faceva?! 

Nonostante facesse di tutto per apparire serena e indifferente, la vispa sayan quel giorno era più euforica del solito e fortunatamente quello era un particolare eccezionale dato che l'euforia era capace di trasmetterle un'invidiabile vitalità! 

Quando giunse di fronte la residenza dei Brief bussò senza ritegno il campanello più volte, con l'intenzione di farsi aprire il prima possibile e di incominciare il suo primo allenamento. 

Dicono che il buongiorno si vede dal mattino, e a giudicare dall'inizio perfetto ( apparte per il ritardo) che aveva preso la mattinata Pan poteva certamente aspettarsi una giornata fantastica! Peccato però che tutte le  sue certezze svanirono nel momento in cui vide la persona che con garbo le aveva aperto la porta.

"Pan, piccola mia..."

Sorrideva lui. Sorrideva con quel sorriso perfetto lasciando intravedere il puro biancore di quei denti che illuminavano il suo sorriso, facendo risaltare stranamente anche gli occhi celesti come il mare di una zona costiera. Sorrideva in tutta la sua bellezza e a giudicare dall'espressione aveva il grande bisogno di essere ricambiato, Pan non sapeva il perché e non voleva saperlo. Credeva sarebbe riuscita a far finta di nulla e a continuare il loro rapporto come se quella dannatissima sera non fosse mai esistita, in quei pochi messaggi che si erano scambiati sentiva di esser riuscita nel suo intento, ma in quel momento... In quel momento in cui erano faccia a faccia sentiva di non poter essere padrona delle sue azioni. I muscoli della mano destra si contraevano quasi volessero spingerla con violenza verso quel viso candido perfettamente Bianco, e l'avrebbe fatto sul serio se lui non avesse interrotto quel silenzio imbarazzante. Sentì cingersi la vita con un braccio adulto e poi inaspettatamente con dolcissima violenza il suo viso si ritrovò immerso nella pelle profumata del suo amato. 

"Perdonami" le disse. 

Non fu tanto quella parola a sconvolgerla ma il fatto che nel momento in cui quell'ammasso di lettere uscì dalle labbra del sayan, il tono dell'amico sembrò essere colmo di... Disperazione! Sofferenza! 

Pan che all'inizio era un po' tesa, sentì dopo quel frangente di potersi abbandonare fra le braccia del suo compagno... Forse era stata troppo severa con lui! Era comunque un presidente e poteva succedere che il suo lavoro lo avrebbe tenuto occupato in alcuni giorni... 

E se invece fosse successo qualcosa con Marron? Se Trunks stesse cercando un po' d'affetto da Pan solo per allontanare Marron dai suoi pensieri? 

Era una codarda, una schifosa codarda! Tant'è che Non ebbe nemmeno  il coraggio di chiedergli delle spiegazioni.  

Lo strinse ancora più forte un'ultima volta e poi si liberò del suo abbraccio, si asciugò gli occhi e andò via, promettendogli prima: 

"Ne riparliamo al più presto... Devo andare"

Allontanò Trunks e si diresse verso la Gravity Room. 

Quanto il suo gesto fece male a Trunks non poté immaginare, mentre lei sofferente si dirigeva, non più a passi svelti verso il suo maestro, Lui era rimasto sull'uscio della porta a pensare, probabilmente al modo migliore per farsi perdonare... 

Era pensieroso e distante... Distante dalla realtà stessa. Fu una vocina familiare a destarlo dal suo mondo cupo e controverso!

"Le hai parlato?" 

Probabilmente Bra aveva assistito a tutto, e ora che Pan era andata via stava raggiungendo il fratello lentamente. 

"Non mi vuole ascoltare" rispose rassegnato Trunks. 

Bra chiuse la porta e con dolcezza abbracciò il suo fratellino. In quel momento la piccola Bra, la sorellina minore si stava prendendo cura del fratello maggiore, concedendogli solo dopo 16 anni quella protezione che invece Trunks le  stava donando da sempre, soprattutto nei momenti in cui si sentiva sola e persa. 

"Dalle tempo Trunks... Pan è stata molto male, vedrai che appena le dirai la verità tutto tornerà alla normalità... Spero!"

"Grazie Bra"

 

 

Si era fermata 5 minuti nel corridoio, con l'intento di ritrovare serenità. L'incontro con Trunks era stato devastante! Il cuore ancora le batteva forte e non era intenzionato a fermarsi! Tuttavia era perfettamente consapevole che se fosse rimasta un minuto di più in quel corridoio  come minimo sarebbe corsa fra le sue braccia oppure avrebbe fatto lunghe riflessioni sui suoi sentimenti, arrivando così a ricordare sofferenze che ancora avevano un certo effetto sul suo animo.

Entrò nella stanza della gravità, e appena mise piede in quello che per anni sarebbe stato il suo inferno, inaspettatamente cadde costretta a terra e senza aver possibilità di muoversi. 

Lottare la Gravità era più difficile di quanto pensasse, era stesa a terra e con gran fatica provava a rialzarsi!

"Sei in ritardo" le disse Vegeta, quasi indifferente all'accaduto. 

"Sul serio?" rispose ironicamente la piccola Pan ancora intenta a sfidare la gravità. 

Non doveva essere tanto superiore alla norma, lo poteva capire dalla facilità con cui Vegeta si muoveva, eppure lei si sentiva come se avesse un masso addosso. 

Si alzò lentamente anche se con gran fatica e Spavalda come suo solito, irruppe: 

"Combattiamo?" 

Vegeta la scrutò per qualche secondo... Poi sorrise. Che sorriso terrificante! Pan non poté far a meno di notarlo... 

"Vuoi combattere?" le chiese ghignando, e infine aggiunse: "Combattiamo!" 

Si trasformò in super sayan e sotto l'urlo di protesta di Pan, che riteneva ingiusta la tattica usata dal maestro, le si avventò addosso scatenando la reazione della ragazzina, che terrorizzata impiegò tutte le sue forze per scappare da un Vegeta terrificante! 

Non capiva perché stesse scappando... In fondo aveva combattuto nemici ben peggiori e con Vegeta era semplicemente un allenamento! 

Si voltò di scatto lanciando addosso all'uomo che si stava dirigendo verso di lei una Kamehameha! 

La mossa però non fu efficace, Vegeta infatti si dimostrò ben più veloce di essa, allora Pan gli si scagliò addosso e cominciò a colpirlo in ogni singola parte del corpo ma come Pan già si aspettava, Vegeta seppe evitare o parare ogni attacco! L'uomo rispose all'attacco della nipote di Karoth più o meno allo stesso modo: ininterrottamente e senza fermarsi le lanciò addosso una serie di sferette, Pan le evitò per parecchio tempo, ma poi la stanchezza prese il sopravvento, non era mai stata particolarmente veloce, eppure in quell'occasione il suo obbiettivo era proprio dimostrare di essere rapida nello spostarsi, nel sferrare i propri attacchi e di essere forte nel sostenere una gravità superiore alla norma!

Perciò quando una Kamehameha sferrata dal suo sfidante la colpì, cadde a terra esausta. 

Sbattè i due pugni a terra, arrabbiata per la sua sconfitta, ma dovette calmarsi all'istante perché la luminosità della stanza da rossa che era, diventò improvvisamente normale... 

"Puoi andare" le disse Vegeta senza ricambiare lo sguardo che Pan le rivolgeva terrorizzata. 

Aveva paura che Vegeta non la volesse allenare più e Lei sentiva di non essere pronta a un colpo del genere! Aveva bisogno di tenersi sempre allenata, lo doveva fare per Goku perché quando sarebbe tornato, Pan aubito gli avrebbe subito mostrato  tutto ciò che aveva imparato, attendendo di intravedere quello sguardo fiero che sempre in occasioni del genere lui rivolgeva alla nipotina. 

"Vegeta, perdonami..." cominciò a dire ma non fece in tempo terminare la frase che lui nuovamente affermò: 

"Sei stata brava" 

Ok era impazzito. Vegeta era letteralmente fuori di testa! 

"sei stata in grado di sostenere la gravità e sei stata sufficientemente veloce"

"io... Ce l'ho fatta.... Io ce l'ho fatta! CE L'HO FATTAAAA!"

La voce di Pan divenne sempre più acuta ogni qual volta ripeteva quella frase. 

"Da domani riprenderemo dallo stesso punto." aggiunse con tono autoritario il principe dei Sayan. 

"Ma io sento di potercela fare.. Io... So che posso continuare... Credimi io lo so..." tentava in tutti i modi di fargli capire che lei voleva continuare, che ora era carica si adrenalina e sentiva di poter distruggere tutto ma Vegeta sembrava non volesse capire e infatti si limitò a dire:

"sei stanca non mi servi! Domani ricomiceremo da capo!"

"D-D-DA C-C-Capo?" chiese incredula. 

"Ho detto che sei stata sufficiente non perfetta!" rispose infastidito il sayan. 

Uscirono dalla stanza entrambi con un asciugamano in testa per asciugare un po' i capelli colmi di sudore. S'incamminavano per gli ampi e lussuosi corridoi di casa Brief ma di colpo Vegeta si fermò, in prossimità di una finestra, a guardare l'orizzonte. 

"Davvero credi che tornerà?"

Non aveva più un tono autoritario, terrificante o perfido... Sembrava stesse soffrendo sul serio, ma questo Pan l'aveva capito quasi da un mese ormai: Vegeta dalla partenza del nonno non era più lo stesso.  

Era comprensibile, si erano tanto odiati e magari non erano stati mai ottimi amici all'apparenza, ma in fondo entrambi si volevano bene e avevano un rapporto particolare basato sul reciproco rispetto e sulla fiducia. Entrambi erano i capostipiti che avevano dato vita a nuove generazioni di Sayan, entrambi sapevano che c'era qualcosa a legarli  e che ci sarebbe sempre stata, Forse la stessa cosa che legava ormai da molto lei e Trunks, questo non lo sapeva. Fatto sta che Vegeta e Goku erano gli unici due Sayan puri rimasti vivi sulla Terra, Vegeta aveva sempre fatto affidamento alla natura del suo amico-nemico e ora che Goku era volato via, lui era l'unico sayan rimasto. Ed era solo... 

Non sapeva se il nonno avrebbe mai fatto ritorno, lo sperava ma non ne aveva la certezza, ma in quell'occasione capì che tutto quello di cui Vegeta aveva bisogno era un po' di conforto per cui si affrettò a rispondere: 

"Ma certo che tornerà!"

Vegeta la guardò pensieroso, forse per il tono eccessivamente materno che aveva assunto ma che in realtà non immaginava nemmeno di avere! O forse per il fatto che mai qualcuno si era rivolto a lui con un tono del genere! O probabilmente sconvolto dal fatto che stavolta era la bambina a dover dare una lezione di vita a quel gigante buono? 

Chi poteva saperlo... Fatto sta che ancora una volta fu capace di mascherare i suoi dolori, abbassò lo sguardo, sorrise di nuovo maleficamente e disse:

"bene io e lui abbiamo un incontro in sospeso!"

Pan sentiva le persone! 

Le era sempre successo... Riusciva a capirle bene e in quel momento sentiva che Vegeta non avrebbe mai testimoniato il suo affetto per il nonno, ma che sempre lo avrebbe tenuto nascosto nelle zone più oscure del suo cuore.

 

Quel giorno non voleva volare... Avrebbe impiegato un po' nel tornare a casa ma non le importava, arriva un momento nella vita in cui tutti bramano un po' di solitudine... Per riflettere... Per capire... Per cambiare. 

Pensava a quanto le cose stavano cambiando, a quanto lei stessa era cambiata dall'anno prima: era perfettamente consapevole che fino a un anno prima era una bambina viziata arrabbiata col mondo per nessun motivo in particolare, rifiutata da tutti i ragazzi per l'estrema forza; ora invece sapeva chiaramente che era cambiata: prima di tutto aveva imparato ad essere sempre meno sprucida, poi aveva conosciuto il tanto atteso amore e forse un po' era anche maturata. 

Grazie a lui, al suo Trunks... 

Ripensò all'incontro della mattina e non capiva... Perché mai Trunks era così triste? Quell'espressione... Quegli occhi da cane bastonato le erano rimasti impressi e peggio di un incubo si ripresentavano ogni volta che chiudeva gli occhi. 

Gli avrebbe parlato, ma anche lei aveva bisogno di tempo... 

In fondo le aveva fatto molto male.

Non aveva fatto nemmeno un terzo della strada che le attendeva e già era stanca morta, quindi alla fine si abbandonò al volo anche perché aveva deciso che Sarebbe entrata direttamente dalla finestra di camera sua dato che quel giorno casa sua sarebbe stata particolarmente affollata. 

Il nonno Satan, infatti, rifiutando la sua condizione di solitudine a cui si era costretto dopo l'unione di Majin

Bu e Ub, aveva concesso al ragazzo e alla sua numerosa famiglia di andare a vivere con lui. Non era un segreto che Mr. Satan nutrisse un certo affetto per Ub, d'altronde in lui non poteva non riconoscere il suo amico Bu, ma forse farlo trasferire da lui era stato un po' eccessivo. Ma forse era quello che serviva al nonno,dunque decise di non intromettersi, anzi riteneva che probabilmente anche per nonna  Chichi fosse arrivato il momento di trasferirsi da qualche compagna... Da Bulma per esempio... Almeno per non farle avvertire troppo la solitudine. 

Entrò furtivamente in camera sua, stette una buona oretta a fare il bagno poi decise di entrare in scena, scese al piano di sotto e quasi rimase pietrificata dalla situazione che le si presentò: una dozzina di bambini... Troppi bambini! Chiassosi e terribili.

Casa sua era diventata una giungla. 

 

Tuttavia passò ore di completo divertimento, durante le quali fu troppo impegnata a tenere a bada la squadra di piccoli teppisti per pensare a qualsiasi altro problema. 

Le squillò il telefono e capì che Ryo era fuori, allora urlò a gran voce: 

"Io esco... Ciao a tutti!"

Fu inondata da un'onda di ragazzini che tentarono di mantenerla per non lasciarla scappare, Ub poteva essere anche più forte di lei ma i fratelli non erano la reincarnazione di nessuno per cui le fu facile muoversi anche con Loro addosso!

Fu l'arrivo burrascoso del nonno che fece staccare tutti i bambini. 

"Ciao piccola mia... Il nonno ti vuole bene, sta attenta... La mia piccola bambina, nipotina!"

Stava per perdere la pazienza! Il nonno imperterrito continuava a trattarla come fosse una poppante, quindi per evitare questioni inutili diede un abbraccio tempestivo al nonno e corse via di casa. 

All'uscio della porta una stretta eccessivamente forte la fece sussultare... Era Ub!

"Pan... Volevo dirti... Che... Goku sarebbe stato molto fiero di te!"

Che carino... Eccolo colui che forse più di tutti poteva capirlo! Goku era stato con lui per circa 10 anni.. Avevano convissuto insieme per un arco di tempo sicuramente più lungo rispetto al tempo in cui lei e il nonno erano stati assieme! e lui stava soffrendo almeno quanto lei...

"Io credo che mio nonno sia molto più fiero di come stia affrontando tu tutta la situazione... E lo sono anch'io! Da oggi la città avrà un protettore in più." 

Si scambiarono un abbraccio fraterno, poi si salutarono e Pan corse da Ryo che aveva assistito a tutta la scena.

"Chi era quello?" chiese senza nemmeno salutare Pan.

"Un amico di famiglia che m'ha visto crescere e di cui sarebbe impossibile essere gelosi!" rispose Lei, particolarmente felice delle attenzioni particolari che Ryo le stava rivolgendo.

Lui non rispose... Beh almeno non rispose all'affermazione di Pan perché in realtà chiese: 

"Pan... Ehm... È la tua famiglia quella?"

Pan rivolse lo sguardo Verso casa sua: ogni singola finestra era occupata da un numero sinceramente troppo elevato di persone curiose! Erano letteralmente spiaccicati ai vetri e Pan poté distinguere chiaramente la nonna che lamentava il poco rispetto nei confronti della nipote, nonno Satan che stava dando di matto per aver visto la nipote con un ragazzo e infine il Papà che guardava la figlia con rassegnazione e tenerezza, quasi dovesse ancora abituarsi al fatto che ormai avesse a che fare con una ragazza!

"IMPICCIONI! Andiamo Ryo..."

Si limitò a dire sbuffando, e particolarmente mortificata daa figuraccia di poco prima. 

"Io non ho voglia di allenarmi... Vieni con me Ryo.."

A giudicare dall'espressione che assunse il ragazzo, evidentemente nemmeno lui era giunto sui monti Paoz con quell'intento. 

Pan lo condusse nel luogo dove lei era solita rifugiarsi nei momento di tristezza quando era molto piccola: era un Luogo che potesse far invidia al mondo, vi era un laghetto di acqua cristallina, che a Pan ricordava il colore di due occhi in cui tante volte nell'ultimo periodo si era persa... Poi tutto attorno una grande distesa di verde, vi era una perfetta armonia fra l'acqua e la Terra mentre tutti gli elementi della natura sembravano dipingere un paesaggio idilliaco. 

"Wow..."

Ryo era sbalordito e Pan si sentì soddisfatta, si stesero vicini sull'erba incominciando una conversazione che si prolungò per tutto il pomeriggio.

"Cosa vogliamo fare oggi?"

Chiese un Ryo incuriosito dal luogo in cui l'amica l'avesse portato. 

"Voglio conoscerti!" rispose seria la ragazza, poi continuò : "sembra che ci frequentiamo da mesi e che siamo amici di lunga data, sento di poter parlare di qualunque cosa con te, sento di poter andare dovunque con te... Mi sembra di conoscerti praticamente da sempre... Eppure non so niente di te!"

"Sei fantastica Pan...  

Il punto è che non c'è moto da sapere di me..."

"come mai vivi senza i tuoi genitori?"

Lo interruppe la mora. 

"Non sono mai andato molto d'accordo con i miei.. Sono entrambi due rinomati ricercatori e hanno cercato sempre di trasferire la loro passione anche a me, imponendomi eccessive ore di studio quotidiane. 

Potevo accettare il tutto da bambino.. Ma poi si cresce e incominci a voler uscire, a conoscere la realtà... I miei guai cominciarono quando incontrai Hitoshi, un ragazzo che nel mio quartiere era considerato poco raccomandabile. 

Incontrai Hitoshi su un bellissimo Prato, in un pomeriggio estivo come tanti, durante i quali ebbi una discussione accesa con i miei. 

Cominciammo ad uscire sempre più spesso insieme, e io feci uscire la personalità Che i miei genitori tentavano di soffocare col passare del tempo. Hitoshi divenne il mio modello, incominciai a comportarmi come lui, a Vestirmi come lui, a passare la maggior parte del tempo in mezzo alla strada, come fossimo due vagabondi. Diventai la pecora nera della mia famiglia, una famiglia dell'alta società, Conosciuta e Rispettata da tutti! Il disonore cadde sul mio casato e i miei genitori cominciarono ad usare le maniere forti. Mi tennero chiuso in casa per lungo tempo, facendomi saltare anche la scuola  ma facendomi continuare gli studi con un insegnante privato. 

Mi tenevano in gabbia, Pan... 

E in una città dove tutti ti conoscono e tutti riferiscono, era impossibile uscire di nascosto. 

Era notte inoltrata quando presi la mia decisione... 

Uscii di casa per dirigermi da Hitoshi, che viveva da solo in una baracca poco lontana da me, lo informai della mia situazione e insieme partimmo... 

E da quel giorno non vidi mai più i miei

Genitori... 

Poi arrivammo qui... All'inizio, prova a capire per un ragazzino abituato ad avere tutto e subito, costruire una vita da solo con le proprie forze Non era facile, ma parecchio eccitante. E col tempo ci riuscì, la mia forza era Tsukino! Una splendida ragazza che mi aiutò durante quegli anni difficili... 

Alla fine però anche lei, come i miei genitori, mi tradì, la vidi baciarsi con Hitoshi e da allora persi qualsiasi contatto con entrambi! Volevo tornare dalla mia famiglia ma ormai era troppo tardi..."

Aveva smesso di osservare Pan negli occhi da parecchio ormai... Si era seduto sull'erba e guardava fisso in corrispondenza del laghetto, ma il suo sguardo era vuoto. 

"Non li ho rivisti mai più ti rendi conto? E ho saputo anche che hanno avuto un'altra bambina dopo la mia scomparsa... È così che si disperavano per me i miei genitori?"

Ora i suoi occhi non erano più vuoti, anzi erano colmi di lacrime, lacrime di sofferenza, di amarezza alla vista delle quali Pan non poté non intenerirsi. Mentre Ryo raccontava la storia aveva poggiato il capo sulle sue gambe e l'aveva scrutato per tutto il tempo ma a quell'immagine di sofferenza non poté rimanere ferma! Si alzò sulle ginocchia si avvicinò a Ryo prendendo fra le mani il suo viso, che subito fece affondare sul suo petto. 

Ryo soffriva, era solo. Proprio come lei. 

E lei sarebbe stata la sua salvezza, lei che aveva visto quelle lacrime amare anche sul suo stesso viso. 

"Quanto tempo è passato Ryo?" 

Lo stava invitando a continuare, voleva che riuscisse a sfogarsi completamente perché sapeva bene che quello era il primo passo per ritrovare la serenità.

" Avevo appena la tua età quando fuggii, sono passati 4 anni... Bene o male..." 

Aveva la voce rotta dai singhiozzi, evidentemente tutto questo tempo aveva taciuto la verità e solo in quell'occasione aveva trovato la forza o il coraggio di parlarne. 

"Mi hanno cercato, ma io ho cambiato nome, sono cambiato fisicamente... Ho fatto sparire tutte le mie tracce..."

"Aspetta quindi tu non t chiami Ryo?" urlò sconvolta la piccola Sayan. 

Tra tutti i particolari che il nuovo amico le aveva raccontato lei si era soffermato proprio su quello! Che imbecille!

"Piacere Goro, per gli amici Goru :S ... ma preferisco che mi continui a chiamate Ryo " intervenne il giovane. 

Trasalì non appena avvertì la somiglianza fonica fra il nome Goru e l'incantevole nome del nonno Goku!

Ryo dovette accorgersene a dal punto che preoccupato chiese alla ragazzina: "Pan stai bene?"

Si era calmato, senza rendersene conto Pan con la sua spontaneità lo aveva fatto calmare. Si sentì felice perché per una volta non era lei a dover essere rincuorata o a dover essere aiutata, ma forse per la prima volta era lei a dover aiutare e l'aver fatto riprendere Ryo la rese immensamente fiera di sé stessa. 

Abbracciò il 19enne nuovamente e poi con estrema dolcezza lo rassicurò: "Io sto bene......... Ehi ma guardati sei tutto impiastricciato!!! Lavati nel lago muoviti!!!"

Ryo rise, divertito probabilmente dallo strano cambio d'umore della ragazza ma subito diede ascolto al suo consiglio, sfortunatamente per lui però Pan non seppe resistere alla tentazione di buttarlo in acqua e così in men che non si dica si ritrovò bagnato fradicio nel laghetto. 

Meditò a lungo la sua vendetta e appena Pan fu abbastanza vicina le afferrò la caviglia, facendola scivolare in acqua. Seguì una guerra di schizzi senza tregua che terminò poco dopo con la vittoria di Ryo. 

Il ragazzo alla fine prese l'amica per un braccio e la portò vicino a sè, a Pan sembrò naturale cingergli la vita con le gambe mentre l'acqua dolcissima del lago dipingeva una danza naturale attorno alle loro figure. 

Pan era tesa, non era mai stata così vicina a un amico, eccezione fatta per Trunks; Ryo prese ad accarezzarle il viso con delicatezza e incominciò:

"Quando quella sera ti vidi così piccola, così sola e persa... Mi ricordasti me qualche tempo fa! Dalla delusione avuta con Tsukino, incominciai ad avere una concezione negativa Delle donne, le odiavo e disprezzavo tutte, le usavo e poi le buttavo quasi fossero oggetti.

Con te mi dovetti ricredere, tu non eri una semplice donna ma un dolce angelo venuto a salvarmi qui in terra. Da allora ho capito che tu eri speciale e non ho smesso di pensarti un secondo, Pan!

Perché soffrivi in quel modo?"

La stretta di Ryo era diventata sempre più forte e con una mano le massaggiava delicatamente tutto il corpo, ma Pan a quella domanda dovette allontanarsi di malavoglia da quell'abbraccio risanante. 

Se lo ricordava bene perché soffriva in quel modo, era lo stesso motivo per cui quella mattina stessa il cuore aveva incominciato a martellarle incessantemente nel petto. Lo stesso motivo Che ogni santo giorno le dava la forza di andare avanti. 

Semplicemente in una parola poteva essere riassunta la motivazione di tutto questo: Trunks! 

Naturalmente non gliel'avrebbe mai detto... 

Uscì dal lago, stendendosi sulla fresca erba e cominciò il suo breve racconto:

"C'è poco da dire in effetti. Mio nonno è partito improvvisamente causando in tutta la mia famiglia un dolore atroce, il mio migliore amico mi aiutò, era sempre vicino a me e io col tempo me ne innamorai... Poi lui cominciò a frequentare un'altra nostra amica d'infanzia e io non ho avuto più spazio fra i suoi pensieri!"

Fu felice di capire che ora era capace di riuscire a parlarne senza piangere, anche se comunque un velo di tristezza s'impadronì del suo viso. 

Ryo che fino a quel momento era rimasto sulla sponda del lago ad ascoltare le parole della ragazza, uscì dall'acqua e si chinò su Pan, i loro visi erano talmente tanto vicini che La Sayan non poté provare un pizzico di disagio, ma finse di nulla e prese ad ascoltare Ryo che nel frattempo diceva: 

"Siamo uguali io e te... Così soli... Abbandonati dai nostri cari... I miei genitori ... Tuo nonno... Il tuo migliore amico! Non ci meritano Pan... Sono inutili!"

Quelle parole colpirono Pan così duramente che quasi fu in tentazione di ridurre il nuovo conoscente a pezzi, però nell'ultimo periodo aveva lavorato molto sul suo autocontrollo per cui non fece nulla. Ryo attendeva una risposta, Pan lo guardava e pensava a quanto fosse cattivo... Come osava parlare così di Goku? Lui era lì, vivo e vegeto solo grazie al nonno e alla loro grande famiglia... Se non fosse stato per lui e per gli altri, Ryo probabilmente non sarebbe nemmeno mai nato! Che essere odioso! E Trunks poi... Come poteva parlare male di un essere così immensamente perfetto? Come osava... 

"CHI DIAVOLO SEI TU PER SPARARE GIUDIZI A PIÙ NON POSSO SUI MIEI CARI? MIO NONNO TI HA SALVATO IL CULO  NON IMMAGINI NEMMENO QUANTE VOLTE E IL MIO MIGLIORE AMICO È UNA PERSONA DEGNA DI RISPETTO E QUINDI NON OSAR...."

Ryo che all'inizio s'era mostrato un po' confuso per le parole senza senso di Pan, non le fece terminare la frase, ma prese a baciarla.

La baciava con passione, come se attendesse quel bacio da troppo tempo ormai... La baciava e l'accarezzava il viso, poi l'abbracciava finchè... 

Un rumore riecheggiò nella tranquillità del paesaggio... Il rumore di una mano che violentemente andò a sbattere contro la pelle liscia di quel ragazzo senza pudore. 

Pan all'inizio aveva ricambiato poi, pentita e risentita, si alzò e dopo aver rivolto al ragazzo un:"Mi fai schifo!", Scappò via. 

Corse verso casa sua, entrò dalla finestra per non farsi vedere da nessuno e si buttò sul letto... Dove vi rimase per tutta la notte... E dove fra lacrime e tanta rabbia trovò un po' di tempo per riposare. 

 

 

"Amore buongiorno!"

Eccola la mamma che come al solito la svegliava con grande gentilezza. 

"Dovresti andare fuori il prima possibile."

No... Quello era stato l'unico risveglio diverso dopo circa 15 anni... 

Che fine avevano fatto le coccole? Lei voleva gli abbracci e le carezze mattutine! Oggi più che mai ne aveva bisogno. 

Eppure la mamma non era arrabbiata... Anzi le sorrideva. 

Si alzò di scattò.. Era curiosa! 

Ci mise pochissimo a prepararsi e con velocità fulminea si diresse verso le scale che l'avrebbero condotta alla porta principale... Ma poi si ricordò di prendere il cellulare. 

2 messaggi. 

Primo messaggio: 

"Piccola mia dopo che avrai finito l'allenamento con mio padre desidero parlarti! Ti voglio bene!"

 

Il cuore in gola... Era Trunks... E forse era lui che la stava attendendo proprio al piano di sotto. Era felicissima al solo pensiero di rivederlo e buttarsi fra le sue braccia, ne aveva bisogno! Non le importava niente! Aveva solo bisogno di lui e di sentirsi sempre protetta, come solo lui riusciva a farla sentire. 

Scese di corsa le scale, con la speranza di rivedere subito il suo volto.

"Trunks Trunks Trunks Trunks..."

Ripeteva sottovoce mentre correva dalla persona che amava più di qualsiasi altra cosa al mondo! Aprì la porta di casa ma l'immagine che le si presentò dinanzi la lasciò a bocca aperta, e la fece rimanere anche un po' male.

"Ryo..." disse in tono dispregiativo. 

"Allora?" chiese il ragazzo stranamente speranzoso.

"Cosa?" rispose Pan sempre più confusa.

"Hai letto il messaggio?"

Pan prese il cellulare e guardò il display.

2 messaggio. 

"Perdonami..."

 Tanta era la voglia di riabbracciare Trunks, che aveva dimenticato il secondo messaggio.

"perché sei tornato qui?" disse, fingendosi indifferente. 

"non me ne sono mai andato..."

 Rispose il ragazzo sofferente. Perché stava soffrendo in quel modo.. Perché aveva passato la notte sotto casa sua? Perché la guardava con quei occhi dolcissimi?  E soprattutto perché l'aveva baciata?

Era stato il primo ragazzo a cui aveva dato un bacio, in quel modo o in quel frangente non l'aveva mai immaginato, era stata la prima persona capace di parlar male dei suoi cari... Eppure perché Pan sentiva l'impellente Bisogno di abbracciarlo? Perché sentiva di doverlo difendere dalla vita crudele che le era stata riservata?

Non se ne preoccupò più di tanto e abbracciò il ragazzo, affermando:

"certo che t perdono!"

 

Erano ancora abbracciati stretti, sembravano due bambini dell'asilo intenti a far pace dopo una burrascosa litigata. Che bella sensazione che provava Pan, sentiva che Ryo sarebbe stato per lei un ottimo amico!

"Pan?"

Ryo la chiamò, frantumando tutti i pensieri che si erano posti dinanzi gli occhi della sayan. 

"uhm?" fu la sua risposta. Stava prendendo l'atteggiamento di Vegeta, dopo solo un giorno a contatto. La cosa non le andava proprio a genio! 

"Pan... So che ti ho detto che ho smepre usato le ragazze dopo quello spiacevole episodio... Eppure con te mi sento diverso, mi sento vivo... Perciò... Ti va di... Di... Stare assieme?"

Voleva essere il suo ragazzo! VOLEVA ESSERE IL SUO RAGAZZO?!

Ecco quello era il momento adatto per staccarsi, lo fece e sconvolta disse:

"C-c-cosa?"

 

 

 

 

DAL DIARIO DI TRUNKS... 

 

Io di risposte non ne ho.. 

Mai avute, mai ne avrò... 

Di domande ne ho quante ne vuoi... 

Non so se la rotta è giusta o se mi sono perduto ed è troppo tardi per tornare indietro... Così meglio che io vada via, non pensarci è colpa mia...

Questo mondo non sarà mio!

Io non sono quel tipo di uomo e non lo sarò mai... 

  
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