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Autore: SonrakyUchiha    13/04/2012    4 recensioni
Una grande guerra che dura ormai da anni,due principi, Bulma e Vegeta; due nemici, cosa ne uscirà??
Il loro amore trionferà lo stesso nonostante l'abisso che li divide??
leggete e scopritelo!!!!!
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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NOTE AUTRICE:WOOOOW non mi aspettavo che così tante persone seguissero la mia storia>.<, vi ringrazio di tutto cuore, e ringrazio tantissimo anche L_B_ per aver recnsito; mi fanno sempre piacere i commenti:) Vi chiedo scusa se Vegeta nei capitoli scorsi è stato un tantino.. brusco, ma insomma!!, è quello che lo rende affascinante ihihihXD vi prometto che si addolcirà... forseXD 
alla prossima e buona lettura ;) baciotto by Raky-chan





Un pizzicore alla guancia la fece risvegliare, d’istinto si portò una mano sul volto per massaggiarsi lo zigomo dolorante:
“Quel bastardo ….” Sussurrò
Ma un momento …. le sue mani!
Erano libere!!
Titubante si mise a sedere sul letto e le immagini di quelle ultime ore procedettero davanti ai suoi occhi, come un film:
Il suo rapimento, il risveglio in un posto sconosciuto, la paura, i due soldati; tanto deboli quanto spaventosi e lui.
Lui, che in pochi istanti le aveva fatto provare un terrore mai posseduto in vita sua.
L’ultima cosa che riusciva a ricordare, prima che venisse colpita, erano solo i suoi occhi; intensi e glaciali come due stille di petrolio freddo; quello sguardo carico di collera l’aveva paralizzata, nell’animo e nonostante tutto, forse anche nel cuore.
In poche ore aveva provato talmente tante sensazioni:
Timore, terrore, forza, orgoglio e …. Attrazione??
Scosse il volto ormai bordeaux.
Come poteva, anche solo pensare a lui con tanta leggerezza, dopo quello che aveva tentato di farle….
Non l’avrebbe perdonato nemmeno tra un milione di anni.
Eppure le emozioni provate la sera prima erano vive in lei come marchiate a fuoco.
Scrutò la stanza, alla ricerca di colui che fino a prima era stato soggetto dei suoi pensieri, ma non vide nessuno.
Si coprì il corpo, rimasto completamente nudo,con il lenzuolo in cui si era trovata avvolta al suo risveglio e scostando le lunghe tende di velluto scuro si affacciò alla finestra che dava su una grande balconata marmorea e finalmente il suo sguardo incontrò quel principe tenebroso.
Vegeta era affacciato al grande terrazzo, le braccia serrate al petto, il facoltoso mantello che scendeva leggero sino ai polpacci muscolosi e lo sguardo, duro e impenetrabile intento ad ammirare le prime luci dell’alba.
“Perché mi hai tolto le catene?” una voce soave arrivò al suo orecchio insicura.
“Perché ho deciso così ….” Rispose lui, senza voltarsi.
Bulma tremò al contatto dei piedi nudi col freddo marmo:”Come fai a sapere che non scapperò?” gli chiese nuovamente
“Lo so e basta …” esclamò freddo il principe girando il capo quel che bastava per incontrare gli occhi di lei.
NERO NELL’AZZURRO
La principessa tremò di nuovo ma non per il freddo dell’ambiente, bensì per la freddezza del suo sguardo.
“C-Chi te lo assicura?” sussultò lei.
Il principe non rispose e a grandi passi si avvicinò alla ragazza, che indietreggiò impaurita dallo scatto dell’altro:
“Tieni…”
La principessa trovatasi di fronte al ragazzo abbassò lo sguardo titubante e sorpresa nel vedere il ragazzo porgerle una piccola chiave chiese interrogativa:”Chee??”
“ E’ la chiave dell’armadio, scegli un vestito e mettitelo… ti riporto da tuo padre…”
Gli occhi di Bulma si riempirono di luce e stupore:”Tu-tu COSAAA???”
“Hai capito … Muoviti non mi piace aspettare” disse il principe per poi uscire dalla stanza, con un sorrisetto perfido stampato in viso.
Bulma abbassò lo sguardo sulla chiave che teneva in mano, ancora scoccata dal gesto del Sayan.
Possibile che quel maniaco omicida non fosse poi così cattivo?
Forse le  parole che gli aveva urlato la sera prima,lo avevano fatto ricredere; facendogli comprendere che, se non poteva batterla a parole o a impossessarsi del suo corpo senza essere sopraffatto; i suoi tentativi di conquista sarebbero stati completamente inutili.
Al solo pensiero di aver battuto su tutte le linee quello spocchioso di principe un sorriso ebete si dipinse sul volto della principessa che saltellando si avviò all’armadio. 
L’aprì e vi trovò una vasta scelta di abiti.
Ne prese uno verde acqua, lungo fin sotto le ginocchia, costernato di tanti piccoli brillanti ed abbastanza accollato; non aveva la minima intenzione di scatenare strane fantasie in quella testa quadra di principe, anche se si era rivelato alquanto gentile offrendosi di riportarla a casa:
“Chissà perché ha tutti questi vestiti??” osservò la ragazza mentre guardava le raffinate vesti. Ridacchiò, immaginandosi il duro ragazzo che di nascosto si provava gli abiti da dametta, tutto preso, davanti allo specchio.
Aprì la porta della grande stanza, felice del solo pensiero di tornare al suo castello e non rivedere più quella faccia da schiaffi, se non in battaglia per riempirlo di botte. Glielo avrebbe fatta vedere lei a quel verme:
“Un momento …” esclamò la giovane “… non sono mica arrivata nuda qui!!” sbraitò rossa di rabbia.
Si diresse nuovamente verso quel maledetto letto per recuperare la sua adorata camicetta e dopo varie ricerche e qualche imprecazione finalmente la trovò sotto il letto:
“ Ecco il perché di tutti quei vestiti da donna …” soffiò accigliata la principessina, notando i vari reggi petto e straccetti di quelli che una volta erano vestiti:” Brutto porco …” sussurrò, mentre il disprezzo nei confronti del Sayan raggiungeva i massimi livelli:
“DONNA!!! HAI FINITO???” una voce impaziente attraversò il corridoio.
“si … eccomi ….” Disse Bulma, affiancandosi al principe con una smorfia di dispregio stampata in volto:
“Cos’è quello brutta faccia??” chiese acido Vegeta.
“B-brutta faccia?!?” esclamò la ragazza riuscendo a stento a trattenere l’istinto di spaccargli il regal viso.
“Sì … è orribile!” rispose secco il ragazzo.
“MA TI SEI VISTO ALLO SPECCHIOOO?!?!?!?!?” urlò Bulma ormai fumante.
“Tzk … dai muoviti.” Disse solo il principe restando impassibile alla risposta della ragazza; non si sarebbe di sicuro abbassato a litigare con lei come un  moccioso, le fece cenno di seguirlo e Bulma, ancora una volta fulminata del gelo che gli occhi di quel’ impenetrabile guerriero emanavano, obbedì seguendolo a testa bassa.
 
  
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