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Autore: somochu    13/04/2012    13 recensioni
[Thadastian, Slash]
La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:
l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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La piacevole e imponente presenza di Sebastian Smythe presenta:

l'agenda più geniale e crudelmente ingegnosa che una mente umana potesse creare

 

Qualcuno dovrebbe insegnare alle persone intorno a me che non sono un tipo da ignorare.
No, davvero, Sebastian Smythe non può mica venir brutalmente snobbato in questo modo da un ragazzino come Thad Harwood.
Entra in stanza ed è come se non esistessi: non che a me la parola della Piattola manchi così tanto, è solo che è il concetto di “ignorare” che non tollero.
È inaccettabile. È inconcepibile.












Era una settimana che Thad ignorava Sebastian; lo evitava neanche avesse la peste e, anche se dividevano quella stupida stanza, non gli aveva rivolto la parola neanche una misera volta.

Non che Sebastian non ci avesse provato a scuoterlo da quella dimensione ultraterrena in cui Thad sembrava aver messo le radici, ma non aveva funzionato.

Davvero, Thad sentiva che così poteva scordare Sebastian. Poteva dimenticare come desiderasse ficcargli la lingua bocca ogni volta che lo vedeva, o far scendere gli occhi sul suo fondoschiena o...

Insomma, poteva dimenticarlo. Punto.

… Anche se sarebbe stato molto più facile se in quel momento non fosse stato sdraiato sul letto del compagno, la testa sul cuscino a respirarne l’odore e la dignità ormai partita per un paesino lontano.

Quando bussarono alla porta, fece un sobbalzo che quasi arrivò al soffitto; si alzò di fretta e furia, ricomponendosi e esibendo la sua migliore espressione da ‘mi hai interrotto mentre studiavo, come no’.

Si avviò verso la porta con le mani sudate, sperando che Jeff avesse portato i popcorn per il loro pomeriggio da film Horror: avevano deciso di passare il tempo nella maniera più sanguinosa possibile.

Quando aprì la porta, però, Thad si trovò davanti il sorriso smagliante e la gonnellina di Jenny.

“Thad!”

La ragazza si sporse talmente veloce verso le sue labbra che Thad non fece in tempo a ricambiare il bacio. E veloce e allegra com’era arrivata, Jenny s’infilò nella sua stanza.

“Jenny!” disse Thad, cercando di fermarla e allo stesso tempo salutandola. “Qual buon vento?”

“Il tuo amico Jeff mi ha detto che potevo trovarti qui,” rispose lei, sedendosi sul letto di Sebastian, senza smettere di guardarlo con un sorriso.

“Sì, lo avevo immaginato. Ma quello che mi chiedevo è perché sei qui: non dovevamo vederci domani?”

“… Niente, avevo voglia di vederti, ultimamente sei così… scostante,” Jenny abbassò per un attimo la testa, mortificata. “Non volevi vedermi?”

Thad si sedette al suo fianco, ignorando volontariamente di essere sul letto di Sebastian, e poggiò una mano sulla sua.

“Lo sai che mi fa sempre piacere vederti.”

 Si sentiva l’essere più stronzo della terra.

La verità era che stava ponderando di lasciare Jenny, e lei, ignara di tutto, lo cercava e andava da lui.

Come avrebbe potuto farle questo?

Era chiaro che provava interesse per un altro – si era anche disgraziatamente confessato -, ma d’altra parte lui con Jenny stava bene e soprattutto non voleva farla soffrire.

Le labbra di lei, che ora si erano posate sulle sue, non gli davano fastidio e neanche le loro mani intrecciate. Forse… forse lei era semplicemente giusta.

Mentre ragionava, la porta della camera si aprì di scatto, interrompendo il loro bacio; Sebastian era sulla porta, bloccato con la mano sulla maniglia e lo sguardo su loro due.

Thad rimase in silenzio, mentre Jenny arrossiva leggermente d’imbarazzo sotto gli occhi ora inquisitori di Sebastian. Quest’ultimo non disse niente, limitandosi a chiudere la porta, e avvicinarsi al letto.

“Ehm… ciao… Sebastian, giusto? Ci siamo conosciuti qualche giorno fa,” disse Jenny, interrompendo il silenzio creatosi con l’entrata di Sebastian.

“Siete sul mio letto,” la ignorò lui, ostentando un espressione disinteressata.

“Oh… Oh!”

Jenny sembrava davvero mortificata, ma prima che Sebastian potesse continuare la sua opera di sgarbatezza, Thad la prese per mano e si diresse vero il suo letto.

Non guardò Sebastian negli occhi nemmeno per mezzo secondo e il silenzio che era venutosi a creare era piuttosto imbarazzante.

“Beh…” Jenny lo ruppe, arrossendo leggermente. “Io vado.”

Thad ignorò il ‘bene’ che gli sembrò arrivare dall’altra parte della stanza e la condusse alla porta, mortificato a sua volta per l’assurdo comportamento di Sebastian.

Si baciarono brevemente, salutandosi con un sorriso; mentre rientrava in camera sentì la voce di Sebastian che lo prendeva in giro.

“Che amorucci.”

Come al solito – in quelle settimane - non ottenne risposta.




“Ti dà fastidio che Thad non ti parli, vero?”

Sebastian non si voltò verso Trent mentre, seduto sullo sgabello del pianoforte, aspettava gli altri del gruppo per la riunione.

“Sta zitto, Nixon!”

“Ti rode proprio tanto tanto, anche se non lo ammetteresti mai.”

“Cosa non capisci delle parole ‘sta zitto’?”

 “Ammettilo, ammettilo, ammettilo, ammettilo,”

Sebastian si passò le dita sugli occhi, scuotendo la testa.

Perché gli idioti tutti a lui?

Trent non se andò per il resto del pomeriggio, finché gli Usignoli entrarono tutti nella stanza e il chiacchiericcio superò la sua voce ancora intenta a chiedergli di ammettere cose che per Sebastian erano impossibili.

La riunione incominciò e quando Thad entrò nella stanza tutti gli Usignoli erano intenti ad applaudire.

Il suo sguardo interrogativo cercò quello di Jeff, che gli indicò con un dito la figura di Richard che era in piedi.

Richard. In piedi.

Messi nella stessa frase apparivano come un ossimoro.

Quasi commosso, Thad applaudì a sua volta. Era così fiero che gli sembrava di essere un padre che vedeva per la prima volta il figlio camminare.

La seconda cosa che notò, invece, fu l’assoluta mancanza di Wes; quello forse era anche più assurdo di Richard non seduto – o sdraiato -, visto che Wes non mancava mai.

“Dov’è Wes?” chiese, infatti, con gli occhi spalancati.

Jeff si sedette sul tavolino delle riunioni, annuendo con tono solenne. “Felice che tu te ne sia accorto, Harwood, questa tua domanda è in realtà il motivo della nostra riunione di oggi, infatti.”

“Avevo di meglio da fare, in effetti,” disse Sebastian, per amor di critica.

“Parla quando sei interpellato, Smythe,” gli ringhiò contro Jeff, non avendolo ancora perdonato per l'umore nero di Thad in quell'ultimo periodo.

Poi si ricompose, tornando a fissare tutti con serietà.

“Abbiamo un compito di vitale importanza. Lo dobbiamo a tutto quello che ha fatto per noi, dobbiamo fare questa cosa per Wes…”

Tutti si guardarono, interrogativi.

“… Dobbiamo trovargli una ragazza.”

Ci fu un minuto di silenzio in cui neanche le mosche avevano il coraggio di fare il minimo rumore; un minuto rotto bruscamente dalle risate che scoppiarono all’improvviso.

Flint stava ridendo fortissimo, contagiando Thad che si ritrovò costretto a bere per non morire d’asfissia per le troppe risa. Nick e Jeff si guardarono sorridendo.

“Dico sul serio,” disse Jeff, non riuscendo però a trattenere una risatina.

“Veramente credo sia impossibile,” disse qualcuno nella massa.

“Effettivamente…” concordò Jeff, pensieroso. “Se solo potessimo far uscire Morticia dal telefilm.”

Thad sputò tutta l’acqua che stava bevendo, facendo ancor più ridere gli Usignoli.

Il suo sguardo cadde su Sebastian, il quale prontamente restituì l’occhiata; Thad notò che stava sorridendo, divertito a sua volta da quel teatrino giornaliero.

Il suo stomaco fece almeno tre capriole, mentre distoglieva velocemente lo sguardo.

“Io dico che dovremmo andare in cerca di una bella ragazza antipatica come lui, così si sistemano fracassandosi le balle a vicenda.”

Le uscite poco dignitose di Flint non erano educate, ma di certo efficaci.

“Esatto,” annuì di nuovo Jeff, con ancora quel finto – e idiota – tono da maestrina. “E io so già chi sarebbe giusta per lui.”

Gli Usignoli si guardarono di nuovo, ancora incuriositi.

“Chi?” chiede Richard, alzando un sopracciglio.

Jeff ghignò.

“La professoressa Johp.”






Sebastian era seduto al tavolino del bar in cui andava di solito, in attesa del suo amato e aspettato caffè. Ok che era abbastanza nervoso da uccidere qualcuno, quel giorno, e forse il caffè non avrebbe risolto la situazione, ma fumare un intero pacco di sigarette era forse peggio.

Un cameriere gli picchiettò sulla spalla e lui sbuffò, portandosi due dita sugli occhi, già troppo stanco di quella giornata.

Quando riaprì gli occhi, sobbalzò leggermente. Per un attimo gli sembrò di avere di fronte Thad Harwood, mentre quello era soltanto il ragazzo che veniva a servirlo ogni giorno e con cui ci provava spudoratamente.

Probabilmente il troppo fumo cominciava a fargli venire le allucinazioni.

“Scusi, signore,” disse quello, dispiaciuto per averlo spaventato. “Volevo soltanto lasciarle questo drink offerto da quel ragazzo laggiù.”

Sebastian si voltò verso la direzione indicata dal cameriere, spostando gli occhi sulla figura slanciata e affascinante di un giovane. Questo aveva un sorriso smagliante e, ammiccando, fece capire a Sebastian una cosa: l’ennesima sveltina in un bar.

 Ok, forse quella giornata sarebbe migliorata alla fine, no?

Vide il ragazzo alzarsi e dirigersi verso i bagni, a quell’ora probabilmente deserti. Si alzò, sistemandosi la cravatta e dandosi un’aria vissuta.

Ah, le care vecchie abitudini.

Mentre camminava, un ragazzino idiota gli andò a sbattere contro, urtandogli la spalla. “Che fai, tocchi?” disse Sebastian, bruciandolo con lo sguardo.

Un attimo dopo spalancò gli occhi: di nuovo gli sembrò di avere davanti Thad Harwood e di nuovo aveva confuso un tizio qualsiasi con il suo compagno di stanza.

“Scusami, davvero, ma ho la riunione dei Giocatori di Crash Anonimi tra pochi minuti!”

Giocatori di Crash? Di bene in meglio.

Cosa aveva quel tizio bassino, sfigato e… insulso, di comune a Thad?

Nulla.

Le sue condizioni stavano peggiorando e forse doveva darsi una mossa a finire la sua dovuta scopata.

Mandò a quel paese l’esserino inutile, dirigendosi con cautela verso il bagno.

Il suo cellulare squillò, e Sebastian imprecò a mezza voce. “Pronto?” grugnì, al limite della pazienza giornaliera.

“Sebastian?” sentì dire dall’altra parte del telefono.

Non poteva crederci.

“Trent?” disse, chiedendosi come cazzo facesse ad avere il suo numero quel dannato idiota. “Ma che vuoi?”

“… Devi ammettere che ti piac-“

Non lo fece finire di parlare; pigiò il tasto per annullare la chiamata e riportò il cellulare nella tasta del blazer.

Ora basta. Si sarebbe preso ciò che gli spettava e poi sarebbe andato a dormire per almeno quattordici ore.

Aprì la porta del bagno, sorridente e ammiccante.

“Hey, ma lo sai che mi piacciono i tipi intraprendenti come t-”

Non finì neanche di parlare perché al voltarsi del ragazzo-sveltina rimase per la terza volta – in quella singola giornata - interdetto.

Di nuovo vide per un attimo Thad, per poi battere le ciglia e veder ricomparire, in un secondo, quel tizio sconosciuto e carino.

Ma cosa cazz-.












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Allooooora. Come ringraziarvi per la 3749749832749sima volta?

… Magari dicendo “grazie” sì, ma ormai non rende neanche più questa parola. Siete mitici, davvero <3

Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le seguite, chi tra i preferiti e chi tra le ricordate: siete tantissimi e… Aw. Mi fate sciogliere come un gelato al sole!


Che dire del capitolo?

Lascio a voi le varie interpretazioni, dico solo che le pippe mentali di Sebastian sono il mio pane quotidiano: ci rido al sol pensiero, davvero. Soprattutto a scuola, invece di seguire le lezioni come sarebbe il caso di fare *tossicchia*

Poi, mmm, la professoressa Johp è colei che mandò Thad dal preside qualche capitolo fa, ricordate?

No, lo dico, perché effettivamente anche io mi ero scordata di lei e invece! Ecco che rispuntano personaggi come funghi.

Ah! E inoltre c’è una citazione de ‘Le follie dell’Imperatore’ (“Che  fai, tocchi?”), chi di voi l’aveva notata?

Se non avete visto il film… Beh, fatelo u.u *minaccia mode: on


Ringrazio Thalia per averla betata e Linda per averla letta in anticipo. Entrambe mi danno opinioni fantastiche e utili. I love you, girls!
E un ringraziamento dovuto va anche ad "Aika Morgan" e a "therentgirl" che hanno segnalato la storia per le scelte. Non so se ci finirà, ma anche solo il pensiero è una cosa bellissima e non saprò mai come ringraziarvi!


   
 
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