Salve
a tutti! Manco per la seconda volta in pochi giorni al consueto appuntamento
con la storia di Lady Bracknell per proporvi questa one-shot
che a me è piaciuta moltissimo ( vi ho già detto che le seleziono con molta
cura, apposta per voi, le mie traduzioni ).
Lo so,
non è il solito chilometrico capitolo, ma vi assicuro che è divertente... al
massimo se la traduzione non vi soddisfa, fate un salto a leggervi l’originale
su www.fanfiction.net .
Spero
questo vi basti per resistere fino a domenica.
Grazie
a fadedstardust per questa simpaticissima storia e per avermi dato il permesso di tradurla per voi.
Morning Attire
Pantaloni,
aveva bisogno di un paio di pantaloni. Avanzò cautamente nella stanza buia cercando a tentoni
coi piedi i suoi pantaloni sul pavimento. Il suo piede sfioro
qualcosa di morbido. Potevano andare. Adesso una maglietta.
“Molly, non mi interessa se dovrò pulire la sua stanza dieci volte al
giorno, lui resta!”
“Fintanto che rimane sotto la
tua custodia, fai quello che vuoi, Sirius. Ma devo dirti
che non abbiamo i fondi sufficienti per nutrirlo così come stiamo facendo ora.”
“Pagherò io il suo cibo. Non
posso abbandonarlo proprio adesso. Ne abbiamo passate
così tante insieme.”
Questa era la parte di
conversazione che Ron era riuscito a sentire.
“State ancora litigando per
Mundugus?” chiese innocentemente.
“Ron, sta zitto!” sbottarono
Molly e Sirius contemporaneamente.
“Quello su Fierobecco è un
discorso molto importante e non ha bisogno di essere interrotto da uno come te.”
Ron si sedette, sentendosi
offeso. Se fosse rimasto ad ascoltare ancora un po’, avrebbe senza dubbio
capito da solo di chi si trattava.
Ginny
entrò nella stanza qualche minuto dopo Ron, seguita da Fred e Gorge. Ciascun
Weasley lanciò un debole sguardo alla madre e a Sirius mentre si sedeva a
tavola, cercando
di
tenersi fuori da faccende che non li riguardavano.
“Finalmente!”
pensò fra sé, mentre si abbottonava la camicia. Si girò e guardò verso il
letto.
Sembrava
completamente immobile, ma nel buio poco si vedeva.
“Buongiorno a tutti!” salutò
allegramente entrando in cucina.
Fred, che aveva appena
iniziato a bere il succo di frutta che sua madre gli aveva messo davanti, sputò
tutto mentre la fissava con gli occhi sgranati
dall’altra parte del tavolo. Molly si voltò verso il figlio.
“Fred! Ma
ti sembrano cose da fare, sputare il tuo succo addosso al povero Sirius e...
Tonks!” Pure lei fissò la giovane strega con occhi sgranati. Tonks si guardò
per la prima volta da quando aveva lasciato la stanza
scura.
“Oh, cazzo! Scusa Molly.”
Arrossì vistosamente, diventando quasi dello stesso
colore dei capelli dei Weasley. Si alzò, dando loro le spalle
mentre contemplava il vergognoso inavvertito incidente. Ron e Sirius
iniziarono a ridacchiare.
“Bei boxer,
Tonks. Appartengono anche quelli al proprietario di quella camicia?” chiese
Ron, con un ampio sorriso divertito. Ginny gli diede uno scappellotto sulla
testa.
“Non sono affari tuoi, Ron! È
difficile credere che tu riesca addirittura a notare quello che una ragazza
indossa, di solito sei talmente tardo quando si parla
di ragazze.” Fred e George scoppiarono a ridere e Ron si limitò a guardare
storto la sorella.
Tonks si sedette di nuovo e
Sirius le fece un sorriso malizioso.
“Così preferisci i vestiti di
Lunastorta ai tuoi adesso?” le chiese in poco più che un sussurro, in modo che
solo lei potesse sentirlo.
“Sirius Black!
Cosa diavolo ti fa presumere che siano suoi?” sibilò
lei. Lui si appoggiò allo schienale della sedia ed inarcò un sopracciglio.
“Credi che non sappia
riconoscere un paio di boxer di Remus?” Fu il turno di
Tonks di sputare il caffé che si era appena versata. Un sorriso soddisfatto
comparve sulle labbra di lui e lei lo fulminò con lo
sguardo.
“Stai bluffando!” esclamò,
alzando un po’ la voce questa volta, così che tutti gli altri si voltarono per
seguire lo scambio di battute. Sirius continuò semplicemente a sorridere.
“Oh, togliti quello stupido
sorriso dalla faccia, tu, bastardo. Stai
bluffando!”
Sirius tacque per un minuto,
come se stesse considerando cosa dire. Le si avvicinò.
“Sento il suo profumo addosso
a tutto quel tuo piccolo, furbetto corpicino. Tu dimentichi, cara cugina, che
trascorro gran parte del mio tempo sotto forma di cane. Le sento
queste cose, lo sai.” Lei alzò gli occhi al cielo. Fintanto che non
condivideva questa informazione con il resto della
tavolata le andava anche bene. La sua testa era ancora vicinissima alla sua.
Sembrava che intendesse continuare a tormentarla all’insaputa degli altri.
“Sembra anche che voi due vi
siate divertiti un po’ la notte scorsa.” Le fece l’occhiolino,
cosa che non passò inosservata fra gli altri seduti a tavola. Per la seconda
volta quella mattina Tonks sputacchiò il caffé nella sua tazza, schizzandone gran
parte del contenuto su tutta la tavola. Sirius semplicemente rise. Si divertiva
a stuzzicare la sua cugina preferita.
Molly lasciò la stanza per
andare a controllare che Arthur si fosse alzato. Non appena fu fuori portata d’orecchio i ragazzi saltarono addosso a Tonks.
“OW! Scende-te!” (ahah, stavo
solo scherzando, non le sono letteralmente saltati addosso.)
“Allora Tonks, a chi
appartengono quei boxer?” chiese George con prudenza,
controllando che sua madre se ne fosse davvero andata.
“Come se lo venissi a dire a
te!” replicò freddamente. Nessun altro in quella tavola avrebbe dovuto capire
di chi erano.
“A me lo dici, vero Tonks?
Dopotutto, sono una ragazza. Puoi fidarti di me.” Disse Ginny dolcemente. Tonks
guardò la più piccola dei Weasley con gli occhi ridotti a due fessure.
“Sì come no, mi tradiresti
subito se solo qualcuno ti offrisse un dolcetto. Persino io ho usato il metodo
‘un dolce per un informazione’ con te in passato.”
Sbottò e scosse la testa, determinata a non cedere alle loro pressioni. Ginny
sbuffò e tornò al suo posto. Sirius alzò la mano.
“Io lo so!” esclamò, come se
stesse rispondendo ad una domanda di Trasfigurazione della McGranitt. Tonks lo
fissò inorridita. Afferrò il suo braccio e lo abbassò con forza.
“Non oseresti!” urlò.
“Forse sì. Che
cosa avete per me ragazzi? Niente che potrei volere in
cambio di questa informazione?” si voltò verso l’Auror terrorizzato.
“Lo sai, sarebbe un attimo
argomento di conversazione all’incontro dell’Ordine di stasera.”
Sirius si alzò repentinamente
ed iniziò a correre attorno al tavolo per sfuggire a Tonks che cercava di
strangolarlo. La ragazza si alzò a sua volta per corrergli dietro finché non
inciampò in un’altra sedia e volò a terra. Questo non sembrò fermarla ed
estrasse la bacchetta, puntandola verso Sirius.
“Per la barba di Merlino,
Dora, credi davvero io voglia sapere dove è stata quella bacchetta?” chiese
Sirius, continuando a stuzzicarla mentre lei non gli
lasciava scampo, mettendolo con le spalle al muro.
“No, ma a
meno che tu non voglia scoprire dove potrebbe andare a finire, farai
meglio a tenere chiusa quella tua boccaccia. Lo sai, non mi importa
molto dove finisce. Si può lavare.” Lo informò, tornando al suo posto. A questo
punto, tutti i Weasley scoppiarono a ridere.
“Potrebbe tornarci utile
questa, prima o poi, George.” Disse Fred, asciugandosi
le lacrime dagli occhi. Sirius alzò le mani in segno di resa.
“D’accordo, cara cugina, hai
vinto. Non lo dirò a nessuno a meno che tu non voglia.”
Al sentire ciò tutti ( meno
Tonks ) assunsero un’espressione delusa nel realizzare
che non avrebbero saputo a chi apparteneva quel misterioso paio di boxer.
Finalmente tutti si calmarono
e continuarono la loro colazione proprio nel momento in cui Molly tornò insieme
ad Arthur. Si sedettero a tavola pure loro e
parteciparono alle cordiali conversazioni ora condotte. Tutto sembrava tornato
alla normalità, tranne per la povera Tonks la quale,
ogni due minuti veniva sbirciata da un paio di occhi divertiti, come se
volessero che lei confessasse davanti a tutti. Tonks sospirò e continuò a
mangiare, non c’era assolutamente verso di farla parlare ora, non dopo che
l’avevano presa in giro in quel modo.
Qualcuno si schiarì la gola
sulla porta della cucina. Tutti alzarono lo sguardo per vedere chi era.
“Oh, Remus, sei ancora in
tempo per una colazione veloce.” Disse Molly alzandosi
per prendergli un piatto. Sirius lanciò un’occhiata a Tonks ed inarcò un
sopracciglio. Lei gli fece una linguaccia.
Remus avanzò di un paio di
passi nella cucina.
“A dir
la verità, devo andare via fra pochissimo e uhm... Tonks?” lei si voltò verso
di lui con un’espressione innocente dipinta in volto.
“Dovresti ridarmi i miei vestiti prima che io vada.”
Allora? Ancora
arrabbiati perché non ho tradotto quello di Lady
Bracknell?
Spero di no.
Nonna
Minerva