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Autore: sofiesticated    13/04/2012    2 recensioni
Doveva averla, doveva essere sua e non avrebbe rinunciato fino a che non sarebbe successo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Possibile che deve sempre fare così?- sbuffò Jennifer indicando un punto non molto lontanto da lei.
- Non capisco che perdi tempo a fare a guardarlo. Se ti da fastidio girati dall'altra parte e ignoralo- le rispose a tono Lea, rimettendo a posto il libro di matematica nell'armadietto.
- Lo so, ma mi da urto solo sapere che respiri- sputò fuori la mora girandosi verso l'amica e rifiutandosi di guardare la scena ancora una volta. Harry Styles era come a suo solito davanti al suo armadietto, pronto a flirtare con qualisiasi essere vivente gli si presentasse davanti. Stava scartando una scatola di cioccolatini datagli da una finta bionda, con una quarta di reggiseno e una gonna inguinale, quando incontrò lo sguardo della morta. Fece un sorriso sghembo e infilò la lingua dentro la bocca della finta bionda, restando però con lo sguardo fisso in quello di Jennifer, fino a quando lei non lo spostò.
- E' un ragazzo di diocciotto anni che ha successo con le ragazze. Che c'è di male?- l'amica stava per risponderle quando la bionda aggiunse - Porca troia, la collana- imprecò chinandosi a raccoglierla. Jennifer rise e le diede una leggera pacca sulla spalla.
- Di male c'è che- farfugliò un po' tornando a guardarlo.
- Che?- insistette Lea rimettendo la collana nell'armadietto. Quella collana era un regalo del suo, longivo e ormai paleolitico, ragazzo Liam. Stavano insieme da circa quattro anni e ogni giorno sembravano più innamorati, come fosse il primo mese. Jennifer si fermava ora ad osservarli e si chiedeva come fosse possibile che non avesse mai avuto nella sua vita una storia che andasse oltre i due mesi. Le ricadde lo sguardo sul riccio e un misto di rabbia e frustrazione la pervarse. Eccolo uno dei motivi pensò, prima di tornare a concentrarsi sulla propria amica.
- Che si atteggia troppo, lui non è nessuno- rispose con sguardo duro verso Lea che alzò le mani in segno di resa.
- Tu sei gelosa- buttò lì poi l'amica cominciando a correre, aspettandosi la sua reazione. Tempo quindici secondi che già Jennifer era alla rincorsa dell'amica, urlandole qualsiasi tipo di minaccia di morte.


- Ti togli?- l'urtò Julie facendo sventolare la sua misera divisa da cheerleader e passando avanti.
- Andrei in prigione se ora l'uccidessi a padellate?- confidò Jennifer all'amica mentre si massaggiava il braccio che poco prima il capitano delle cheerleader le aveva quasi staccato dal corpo.
- Ne varrebbe la pena- rise Lea, dandole un abbraccio furtivo. Sapeva che Jennifer non era mai stata una ragazza da tante effusioni, soprattutto in pubblico. Spesso aveva cercato di aiutarla a stare con un ragazzo, dandole qualche dritta su come comportarsi o su come rivolgersi a lui, ma non c'era mai stata una volta che fosse riuscita a cambiarla. Aveva quel suo modo di fare arrogante e presuntuoso, come se volesse respingere qualsiasi tipo di essere umano di sesso maschile. Erano quasi arrivate davanti alla classe quando una figura si appostò davanti alla porta, non permettendo loro di passare.
- Sfigato- disse in tono piatto Jennifer, rivolta al ragazzo.
- Scappi ancora come una bambina?- le sorrise il riccio ammiccando un po' verso la ragazza.
- Okay, qui sono di troppo- aggiunse Lea, non ricevendo però risposta da nessuno dei due, troppo presi a fulminarsi a vicenda.
- Che vuoi?- sbuffò la mora, incrociando le braccia al petto e spostando lo sguardo verso il corridio, trovando molto più interessante due ragazzi che giocavano con una pallina di carta stagnola piuttosto che Harry Styles.
- Non sei cambiata per niente, Tomlinson- aggiunse il riccio, deviando il discorso, soprattutto per stuzzicarla un po'.
- E' un complimento, Styles?- ammiccò Jennifer, dopo essersi decisa finalmente a non spostare più lo sguardo da lui.
- Può darsi. Porta i miei saluti a tuo fratello, piccoletta- rise lui di gusto, facendo per andarsene.
- Non chiamarmi mai più piccoletta, okay? Mi ci chiama solo Louis- urlò la mora, riprendendolo per un braccio. Lui si strattonò un po' e rigirò la presa, avendo ora lui il controllo. Avvicinò i suoi occhi color smeraldo che spesso arrivavano ad avere il colore del cielo a quelli azzurro mare della ragazza, fino a quando tra loro non vi era neanche più lo spazio di un dito.
- Io ti chiamo come mi pare, tu sei mia- le disse lui, lasciandola senza respiro per circa dieci secondi.
- Io non sarò mai tua, mettitelo in testa- rispose lei spingendolo via, allontanandosi a grandi passi e chiudendosi la porta della classe dietro di sè. Harry Styles girò i tacchi e si incamminò verso la sua classe con un enorme sorriso in faccia.


- Harry, verrai al dopofesta della partita?- gli chiese Zayn, co-capitano con lui della squadra di football, nonchè suo migliore amico.
- Non me la perderei mai- aggiunse il riccio infilandosi la parte sopra della divisa. - Ci sarà molta fauna femminile- rise, dando il cinque all'amico. Zayn Malik rise di gusto, prima di riprendere il controllo di sè e di infilarsi le scarpe.
- Ci porti qualcuno?- chiese poi, come ad aspettarsi una risposta precisa.
- Chi dovrei portarci? Vedrò di rimorchiare quando sono là. Perchè, tu ci porti qualcuno?- gli chiese come se fosse una bestemmia.
- Ti pare? Farò la tua stessa fine- rise Malik, lasciando cadere il discorso e avviandosi verso il campo da football. Harry stava per incamminarsi quando sentì sbattere la porta degli spogliatoi. Si affacciò da dietro l'armadietto e notò che Louis era appena entrato, pronto a cambiarsi.
- Sei in ritardo amico- gli fece notare lui, prima di fargli spazio sulla panchina di fronte agli armadietti.
- Lasciamo stare, tutta colpa di mia sorella- sbuffò lui cominciando a tirare fuori la divisa e sbrigandosi a spogliarsi, sapendo però che si sarebbe preso comunque la strigliata da parte del coach. A quelle parole il riccio si drizzò su come un'antenna e gli si avvicinò.
- Che aveva?- chiese con fare indifferente. Una cosa che Harry Styles era davvero bravo a fare, oltre a giocare a correre per tutto il campo con una palla in mano, era mentire. Dopo anni e anni di tradimenti verso le ragazze, bugie verso i genitori e scuse assurde dette ai professori, quella del mentire era diventata per lui un'arte. Non si riusciva a cogliere nessuna espressione sul suo viso e ogni volta era impossibile sapere cosa gli passasse per la mente. Solo Zayn Malik era in grado di capirlo e lui credeva che anche la piccola sorella di Louis ci riuscisse, non sapendo però il perchè.
- Non ho capito bene, so solo che dovevo accompagnarla al negozio vicino al bar dove andiamo sempre, hai presente?- buttò là allacciandosi la scarpa sinistra. Harry si ritirò un po' indietro, mettendosi una mano sotto al mento. Pensa Styles di disse lui dentro. Cosa poteva spingere una ragazza in quel negozio se non per comprare un vestito elegante? Purtroppo lo conosceva bene perchè per circa due settimane una delle ragazze con cui era stato gli aveva parlato solo di quello. Sapeva che lì si vendevano solo vestiti eleganti, vestiti da cerimonia. Il problema era: cosa ci faceva Jennifer Tomlinson con un vestito elegante se di solito portava jeans e magliette? Poi, come se qualcuno avesse acceso la piccola lampadina presente nella sua testa trasse una conclusione. Sicuramente quel vestito era per la festa del dopopartiva che si sarebbe tenuta quella sera.
- Non potevi darmi notizia migliore, amico- sorrise lui, non facendo caso alle parole che gli uscivano di bocca.
- Cosa?- Louis non fece in tempo a finire la domanda che Harry era già fuori, pronto per un super allenamento.


- Hai intenzione di mettere questo stasera?- chiese Lea all'amica in preda al panico per i troppi soldi spesi per quel vestito.
- Lea, mia madre mi staccherà la testa- le rispose mangiandosi le unghie e camminando avanti e indietro per la stanza.
- Non lo saprà mai, stai tranquilla- la rassicurò l'amica, non convinta però neanche lei di quello che stava dicendo. - Tutto quello che devi fare ora è preoccuparti di come ti truccherai e di come metterai i capelli- le sorrise Lea, cercando di essere più amichevole possibile.
- Cosa?- l'urlo dell'amica non tardò ad arrivare e Lea posò le braccie lungo i fianchi, come sfinita, ripetendo cose come 'lo sapevo'. Le mise un dito davanti alla bocca come a farle segno di stare zitta, fino a che l'amica non si calmò. - Come hai fatto a convincermi?- le chiese poi Jennifer, sorridendo del fatto che ogni volta che Lea si metteva un'idea in testa nessuno riusciva a fermarla.
- Perchè mi vuoi bene- concluse l'amica abbracciandola. Ora non erano in pubblico e in quel momento quell'abbraccio era tutto ciò di cui Jennifer aveva bisogno. Fece un piccolo cenno della testa come a confermare quello che aveva appena affermato Lea, prima di scogliere l'abbraccio e cominciare a vestirsi. Dopo circa un'ora, passata soprattutto a discutere sul fatto di mettere le ballerine o i tacchi, Jennifer era pronta.
- Stai benissimo- le disse a bocca aperta l'amica, guardando soprattutto i tacchi che dopo tanto avevano vinto sulle ballerine.
- Non dire sciocchezze- le disse Jennifer tornando ai suoi modi rozzi e goffi di cui era solita. Lea sorrise un po', soddisfatta del lavoro che aveva fatto. Quella sera non sembrava neanche lei.
- Che si fa ora?- chiese poi tornando dal suo stato di trance. - Manca ancora un'ora- rise, dirigendosi sul divano in quanto già cominciavano a farle male i tacchi.
- Si aspetta. E non dimenticare che dobbiamo passare a casa mia che devo ancora cambiarmi- le suggerì Lea, appoggiandosi sul divano vicino a lei. - Jen, che è successo con Styles?- chiese tutto ad un tratto, lasciando l'amica senza parole. La mora deglutì, notando come facesse caldo in quel momento in quella stanza.
- Che? Che è successo? Nulla- balbettò evitando il suo sguardo. Lea se ne accorse e le prese il viso tra le mani.
- Guardami negli occhi e dimmi che non è successo nulla- le disse seria fissandola senza espressione nello sguardo. Jennifer odiava mentirle ma quella cosa se la sarebbe portata nella tomba, non voleva che nessuno l'avesse saputa.
- Non è successo nulla- mentì come meglio poteva, come aveva fatto negli ultimi due mesi e come avrebbe continuato a fare nei prossimi anni.
- Ti credo- concluse l'amica lasciandole il viso e accendendo la tv, contenta di aver trovato in onda il suo telefilm preferito. La mora cominciava a sudare freddo e le sembrava che i muri della casa si stringessero sempre di più verso di lei, come se la volessero tenere in trappola e non farla uscire mai più. Come poteva mentire alla sua migliore amica? Come poteva un ragazzo, che lei odiava con tutto il suo cuore, entrare ed uscire dalla sua vita in modo così facile? Ma soprattutto, come poteva quel ragazzo condizionarla in quel modo? Presa nei suoi pensieri non aveva capito ciò che l'amica le stava dicendo.
- Eh?- chiese scuotendo un po' la testa e passandosi una mano sul viso, come a togliere tutte le preoccupazioni che l'affliggevano.
- Dicevo che Rachel avrebbe dovuto dire di si a Finn immediatamente, insomma si amano- le rispose l'amica tutta presa dalla puntata trasmessa alla tv.
- Già- concluse Jennifer, scivolando ancora di più nel divano, come a voler scomparire.


- E' questa la casa, sei sicura?- chiese Jennifer ormai spazientita dopo due ore che giravano a vuoto.
- Ne sono certa- concluse Lea dopo aver finalmente parcheggiato la macchina. - Facciamo in fretta, Liam mi sta aspettando.- aggiunse dopo essere scesa dalla macchina ed aver accellerato il passo verso l'interno della dimora. Jennifer non riusciva a stare al suo passo non essendo abituata ai tacchi, infatti in men che non si dica perse la sua amica di vista dietro ad un mucchio di persone che uscivano. Stava per entrare anche lei quando si sentì afferrare da una mano e trascinare con forza verso la sua destra.
- Ma che..?- si voltò per vedere il suo aggressore e notò solo dopo che si trattava di Niall. - Niall, sei impazzito?- chiese all'amico di suo fratello che l'aveva trascinata dietro al giardino della casa. Conosceva quei quattro ragazzi come fossero altri fratelli per lei, in quanto passavano la maggior parte del tempo nella loro enorme casa. Louis li invitava praticamente tutti i giorni, senza contare tutte le volte che erano restati a dormire lì.
- Scusa, sono stato un po' brusco- disse mentre si massaggiava la testa con il braccio sinistro. - Ti cercava Harry e mi ha chiesto di accompagnarti qui se ti avessi vista- aggiunse dopo aver ritrovato una posa normale. Harry la cercava? Cosa voleva ancora da lei? Non poteva sopportare una conversazione con lui, perlomeno non da soli. Niall la lasciò lì e lei fece per andarsene, ma venne bloccata da una presa forte e salda. Comprese subito di chi si trattasse e cominciarono a tremargli le gambe. Ora quei tacchi le sembravano alti almeno trenta centimetri.
- Pensavi di scappare?- le disse quella voce che avrebbe riconosciuto tra mille, anche in una folla urlante. La fece girare con sorprendente delicatezza e avvicinò i loro corpi, come a vederla più sicura lì, vicina alle sue braccia.
- Che vuoi da me, Styles?- chiese Jennifer con tono implorante, sperando che quella situazione finisse presto.
- Io voglio te- gli disse Harry e lei sentì il suo alito fresco attraversarle il viso e percorrerle tutto il corpo, fino ad arrivargli alle ossa.
- Tu non mi vuoi Harry. Mi hai baciata una volta, ma solo per portarmi a letto, lo sappiamo entrambi- gli rispose lei accarezzandogli una guancia. Sapeva che l'unico suo scopo con ogni ragazza era sempre stato quello. Lui sembrò spazientirsi e si staccò da lei, i pugni chiusi e le sopracciglia arcate.
- Non capisci Jennifer?- le urlò contro come un cane rabbioso. La ragazza indietreggiò spaventata da quel comportamento. Non l'aveva mai visto in quelle condizioni e ora sembrava davvero preoccupata.
- Non capisco cosa, Harry?- lei cercò di mantenere la voce calma per far calmare anche lui, ma la cosa non funzionò, anzi sembrò farlo arrabbiare ancora di più.
- Non capisci i miei sentimenti per me?- Indicando prima lui e poi lei. - Non capisci che sei diversa? Non capisci che io voglio solo te- sottolineò la parola solo e fece una pausa, forse aspettandosi una risposta dalla ragazza che non arrivò, così continuò. - Non capisci che tutte le altre sono solo un modo per dimenticare te? Perchè, secondo te, ti ho baciata al compleanno di Niall?- aveva il respiro affannato per quanto stava urlando.
- Pensavo stessi giocando- disse sottovoce Jennfier come se quelle parole fossero sbagliate.
- Pensavi stessi giocando? Diamine, non giocherei mai con i tuoi sentimenti. Sono innamorato di te da un anno, non ti è mai passato per la testa che forse fosse diverso quello che provavo per te?- continuava a gesticolare con le mani, come a spiegare meglio la situazione.
- Sei cosa? Quando pensavi di dirmelo Harry? Secondo te come potevo capire che eri innamorato di me?- anche la ragazza cominciava ad alterarsi dopo gli ultimi risvolti della conversazione. - Come potevo capirlo se ogni giorno ti trovavo attaccato alla lingua di una ragazza diversa?- il ragazzo rimase colpito da quelle parole, rendendosi conto che il suo comportamento non era stato uno dei migliori.
- Io volevo solo farti ingelosire- le rispose lui, ora a testa bassa, avendo lei preso il controllo della situazione.
- Volevi farmi ingelosire? Harry ma quanto sei ingenuo?- rise per la sua affermazione, sapendo che lo era, e molto. - Perchè credi abbia risposto al tuo bacio quel giorno?- gli chiese con fare più calmo e più dolce.
- Sei scappata- gli occhi del ragazzo sembravano del colore della luna lì al buio e in quel momento erano di una freddezza inaudita.
- Sono scappata è vero, ma solo perchè avevo paura che stessi giocando con me. Harry mettiti nei miei panni. Se tu mi vedessi tutti i giorni attaccata ad un ragazzo diverso e poi verrei a baciare te, non crederesti anche tu che volessi trattarti come tratterei gli altri?- per un attimo il ragazzo aprì la bocca come a rispondere ma poi le parole si persero in gola e non trovava la forza di obbiettare. Non aveva mai provato quei sentimenti per una persona e non aveva saputo agire, ora lo riconosceva.
- Mi dispiace- fu l'unica cosa che riuscì a dire, facendosi più vicino.
- Così mi ami?- chiese lei come se quelle parole, uscite dalla bocca del ragazzo fossero state un fenomeno da baraccone.
- Strano, eh?- chiese lui un po' ridendo e facendo unire alla sua risata Jennifer. - Tu sei diversa. Io sono diverso quando sono con te. Sento quella cosa nello stomaco che..-
-.. le farfalle- lo corresse la ragazza facendosi anche lei più vicina.
- Si è uguale. Scusa non sono bravo con le parole.- disse lui imitando lo stesso grattarsi la testa che aveva fatto prima Niall.
- Sei stato parecchio chiaro- rise la ragazza dandogli un bacio sulla guancia.
- Ora che si fa?- chiese il ragazzo con la voce mozzata, un po' per la vergogna, un po' per il bacio.
- Ora si torna dentro e ricominciamo da capo, ti va?- gli sorrise Jennifer, prendendolo sottobraccio e accompagnandolo dentro.
- Mi sembra un'ottima idea- concluse lui - e niente più finte bionde, le odio- aggiunse lui, mettendole un braccio dietro alle spalle.
- Sono d'accordo- rise lei, aprendo la porta della casa e andandosi a godere la festa.


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okay questa è una os che ho
scritto per il contest della team world.
fatemi sapere cosa ne pensate, grazie :)
- sof.
  
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