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Autore: Kalore    13/04/2012    3 recensioni
«Al terzo piano c’era una porta socchiusa: Harry fece in tempo a vedere un paio di occhi scuri e luminosi che lo guardavano fisso prima che la porta si chiudesse con uno scatto. “È Ginny… È strano che sia così timida. Di solito non sta mai zitta….” ».
Un pezzettino di Harry Potter e la Camera dei Segreti raccontata dal punto di vista di Ginny.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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E la Rossa arrossì.

«Al terzo piano c’era una porta socchiusa: Harry fece in tempo a vedere un paio di occhi scuri e luminosi che lo guardavano fisso prima che la porta si chiudesse con uno scatto. “È Ginny… È strano che sia così timida. Di solito non sta mai zitta….” »
-Harry Potter e la Camera dei Segreti.

Ginny era accovacciata sul gradino più alto delle scale della cucina della Tana, una posizione perfetta per vedere senza essere visti. Suo padre e sua madre stavano discutendo, ma non era quello il motivo per cui lei si trovava in quella posizione a quell’ora del mattino. Infatti Ginny si trovava lì per verificare se i suoi sospetti erano fondati, per scoprire se quel ragazzino con i capelli corvini un po’ arruffati, e gli occhi di un verde unico, era davvero Harry Potter. La notte precedente Ginny aveva visto i suoi fratelli parlottare tra loro a bassa voce e capì che non si volevano far sentire, ma lei era riuscita comunque a cogliere le parole “stanotte”, “macchina di papà”, e “Harry”. Per questo appena la mattina si era svegliata, e aveva sentito un insolito frastuono proveniente dalla cucina, era piombata giù per tre rampe di scale, fermandosi sopra quello scalino che faceva proprio al caso suo. Non riusciva a staccare gli occhi di dosso da quel ragazzo, che cadeva all’occhio facilmente in quella stanza, visto che era l’unico nero in un mare di rossi. Ginny vide Ron dire qualcosa vicino all’orecchio di Harry, e si accorse appena in tempo che si stavano dirigendo verso le scale e probabilmente erano diretti al quinto piano, nella stanza di Ron. Con il cuore che le batteva a mille, Ginny, si alzò in piedi e corse su per le scale più in fretta che poté salendo due o tre scalini per volta. Arrivò al terzo piano, aprì la porta della sua stanza e ci si infilò dentro chiudendosela alle spalle. La piccola Weasley fece in tempo a fare due lunghi sospiri (uno di sollievo e uno di sfinimento dovuto alla corsa) prima che sentisse dei passi avvicinarsi. Aprì di un centimetro la porta, quel tanto che le bastava per vedere una buona porzione di corridoio, e dopo pochi secondi eccolo lì, Harry stava camminando a fianco di suo fratello diretto ai piani superiori. Ginny non capiva ancora perché quel ragazzo che aveva visto due volte, ma di cui aveva tanto sentito parlare, le provocasse quella reazione; il cuore le batteva forte, all’impazzata, sembrava volesse uscirle dal petto. Mentre passavano davanti alla sua porta Harry si fermò e si voltò verso di lei, o meglio verso quel piccolo spiraglio nella porta che lasciava intravedere i suoi occhi e poco altro. Per una frazione di secondo gli occhi di Ginny e quelli di Harry si incontrarono, poi lei chiuse la porta con così tanta velocità che si sorprese da sola. Rimase per qualche secondo appoggiata con le spalle alla porta ed entrambe le mani sulla bocca cercando di fermare il suo cuore che se continuava di questo passo sarebbe esploso; poi sentì suo fratello parlare:
-È Ginny… È strano che sia così timida. Di solito non sta mai zitta…- E in effetti era piuttosto strano; da quando si comportava in quel modo? ”Stupida Ginny, stupida, stupida Ginny” pensò la giovane Weasley. Così si sdraiò sul suo letto ancora sfatto ripensando a quei bellissimi occhi verdi.

La convivenza con Harry era diventata per Ginny piacevole e spiacevole allo stesso tempo, ossessionante ma bellissima. In sua presenza si vergognava anche solo a respirare, e quando capitava che i loro sguardi si incrociassero arrossiva fino alla punta del naso. Harry faceva sempre finta di niente e per questo Ginny lo ringraziava mentalmente cento volte al giorno. Ad accrescere la sua vergogna c’era poi il fatto che la ragazza tendesse a far cadere qualcosa tutte le volte che Harry entrava in una stanza. Una mattina Ginny e i suoi genitori erano già seduti in cucina, e quando Harry scese per la colazione Ginny rovesciò fragorosamente la sua ciotola di porridge, e si precipitò subito sotto il tavolo a raccogliere la ciotola. Quando riemerse era più rossa dei suoi capelli, e anche in questo caso Harry fece finta di niente. La signora Weasley informò Harry che era arrivata posta da scuola, quest’ultimo prese la sua e l’aprì. Intanto scesero Fred e George che presero la loro posta, e quando George ebbe finito di leggere la sua lettera disse:
- Questa volta non ce la caviamo con poco, i libri per quest’anno costano parecchio-.
-Ce la facciamo- Aggiunse la signora Weasley con aria palesemente preoccupata. –Molte delle cose che servono a Ginny penso che le potremmo prendere di seconda mano- Aggiunse poi. Harry si voltò verso Ginny e chise:
-Oh, è il primo anno a Hogwarts?- Lei annuì, arrossendo fino alla puta dei capelli fiammanti (di nuovo), e sgattaiolò su per le scale diretta in camera sua. Mancava poco ormai all’inizio della scuola, e Ginny era certa che sarebbe stata smistata in Grifondoro (proprio come gli altri membri della sua famiglia), e questo significava avere la possibilità di vedere Harry spesso, spessissimo. I suoi fratelli le avevano infatti raccontato che a Hogwarts la tua casa è un po’ come la tua famiglia: -Frequenterai le lezioni con i tuoi compagni di casa, dormirai nei dormitori della tua casa e passerai il tuo tempo libero nella sala di ritrovo della tua casa.- Le aveva detto una volta Percy.
Ginny non sapeva se rallegrarsene o meno.

*Angolo autrice*
Questa One-shot come avrete capito è tratta da Harry Potter e la Camera dei Segreti, e vuole raccontare un paio di pagine del libro dal punto di vista di Ginny. Penso di aver lavorato meglio rispetto alla mia prima FF (Una sera di Febbraio tra fiabe e Cioccorane), e ci tengo a puntualizzare che ho preso tantissimo spunto dal libro tanto che i dialoghi sono gli stessi; io ho solo un po' giocato scambiando la concentrazione della voce narrante da Harry a Ginny. Spero vi sia piaciuta, le recensioni sono sempre ben accette.
Ps: volevo ringraziare chi ha recensito e anche chi ha semplicemente letto la mia prima FF.
  
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