Ciao a tutti! ^^
Volevo ringraziare del sostegno e prometto di aggiornare spesso,
ora che ho concluso una delle mie fanfictions!
In questo capitolo inizio a scrivere del diario di Yuriy quindi non
vi preoccupate se non riprendo le vicende del bel
“biondo”!
Spero vi piaccia lo stesso! :D
OooO
L'hall
dell'ospedale era semi-deserta in quel momento: gli unici
occupanti erano la barista che riordinava il bancone di buona lena
sapendo che fra poco il suo turno sarebbe finito e si sarebbe goduta un
meritato riposo, poi c'erano due signori che leggevano borbottando i loro
giornali e poi c'era un ragazzo dai capelli bicolore, con gli occhi rosso scuro
fissi su un libro malconcio che sembrava rivelargli chissà quali grandi verità
ed infatti per lui era così.
Ma
in fondo, era roba di tutti i giorni frugare nei ricordi
di un ragazzo che ebbe la malaugurata sorte di finire sin da bambino fra le
grinfie di un’organizzazione pazza fino al midollo, capace di fare qualsiasi
tipo di esperimento sui giovani corpi delle loro cavie per conquistare il mondo
tramite beyblade dotati di imponenti Bit Power geneticamente modificati? Decisamente non rientrava nella sua quotidianità…
Sorridendo
leggermente riprese a leggere lasciando stare quei banali pensieri.
*
Mio
elettrizzante amico, (1)
E’
da due giorni che sono qui in questo posto terribilmente umido e con il puzzo
di medicine che tutti chiamano con grande ossequi
Monastero Borkov: l’orfanotrofio non era certo una reggia, ma almeno mi
nutrivano con un buon pasto caldo, invece qui mi rifilano una sbobba che
disgusterebbe anche un uomo che non tocca cibo da anni: avrei voluto tanto
rimanere dove mi trovavo, ma il direttore del mio orfanotrofio mi ha detto che
gli hanno dato una bella somma di denaro per “prendersi cura” di me.
Vile
uomo attaccato al denaro.
Ma in fondo potrei anche cercare di comprenderlo (ovviamente sai
che scherzo!) quel povero uomo: badare in un luogo esclusivamente maschile non
deve essere facile per niente, ma nonostante tutto questi “monaci” (io ho
capito subito che non sono monaci perché avrò solo dieci anni, ma non sono così
scemo!) non si fanno problemi, anzi: più bambini hanno più sembrano essere
contenti.
Buon per loro, però per me non lo è neanche un po’.
Mi
hanno sistemato in una cella insieme ad altri quattro
ragazzini: sembriamo dei piccoli conigli pronti per essere portati dal
macellaio e questo riesce solo a deprimermi…
Ma
ora è meglio lasciar perdere: fra poco è ora di pranzo ed ho proprio bisogno di
prendere anche una boccata d’aria, nonostante fuori ci siano
meno quindici gradi sottozero…
------
Carissimo
diario,
Oggi
credo proprio di aver stretto amicizia con qualcuno!
Non
pensavo che sarei riuscito ad avvicinare un ragazzo, infatti è stato lui ad
avvicinare me, se così possiamo dire: ero in un tavolo
da solo a mangiare con senso di nausea il putridume che avevo davanti, quando
udii provenire da una tavolata abbastanza distante dalla mia due ragazzi urlare
come scemi, probabilmente vittima di un qualche litigio: alcune guardie si sono
dirette verso di loro e li hanno rimproverati aspramente e dopo un paio di
minuti ho sentito chiara e squillante la voce di uno dei due che affermava
sicura.
“Oh,
state pur certi che non accadrà mai più! Io ad un tale idiota non ci voglio stare vicino!” E così concludendo ha afferrato il suo
piatto di zuppa e sotto le proteste degli adulti che lo intimavano di rimettersi
a sedere nel posto che gli era stato assegnato, è venuto verso il mio tavolo e
con decisione mi ha chiesto se i posti erano liberi.
Io
avrei voluto rispondergli ironicamente che moltitudini di ragazzi-fantasma
erano seduti sulle sedie vuote, ma ho preferito
trattenermi forse un po’ per la timidezza: quel tipo era già abbastanza
incavolato di suo, quindi ho solo annuito e lui si è fiondato letteralmente
sulla sedia davanti alla mia. Così almeno ci siamo potuti vedere bene.
Mi
viene un po’ da ridere al ricordare il colore dei capelli: è la cosa più strana
che abbia mai visto! (e lo dico dall’alto dei miei
dieci anni!)
Non
saprei come definirli e forse era meglio se non glielo facevo
notare…Ma alla fine mi ha solo risposto che d’ora in poi quel colore lo dovrò
chiamare grigio argento.
Ricevuto:
come vuole il capo Boris!
Abbiamo
parlato poco, ma stranamente ci siamo trovati subito perfetti
per essere compagni di tante scorribande e di tante avventure…
Penso
proprio che in seguito potremo combinare tante, ma
tante belle cose insieme, soprattutto sapendo che le nostre stanze sono
tremendamente vicine…Quasi, quasi faccio cambio e penso proprio che lo farò…
Ora
scusami, ma devo proprio andare: non voglio che le guardie ti sequestrino…
*
Key trattenne a stento
un piccolo sorriso pensando a quanto doveva essere ingenuo un bambino come
Yuriy all’età di dieci anni: così piccolo e già vittima delle grandi organizzazioni!
Stranamente
non aveva così voglia di arrivare al punto: la medicina amara di solito si
accompagna con qualcosa di dolce e così lui preferì rimanere ancora un
po’ fisso su quelle pagine con sopra impresse emozioni e ricordi di un piccolo
bambino alle prese col più brutto monastero che fosse mai esistito.
Sfogliò
distrattamente le pagine fino a quando non notò qualcosa di interessante
e riprese a leggere incuriosito…
*
Straordinario
compagno,
Oggi
festeggio il mio secondo anno al Monastero: sprizzo gioia da tutti i pori!
Questa
frase non è solo ironia perché in fondo non è stato
tanto terribile venire qui: è vero che ti trattano come una pezza da piedi, ti
sfiniscono con allenamenti massacranti, ti danno da mangiare del cibo
nauseante, ti portano una volta alla settimana in un laboratorio dove fanno
delle strane cose che non mi vogliono spiegare, ma alla fin dei conti ho
trovato più amici di quelli che mi ero fatto all’orfanotrofio: due anni fa’ ho
conosciuto Boris che adesso potrei definire il miglior compagno d’avventure che
abbia mai conosciuto e quando ho fatto cambio stanza per andare nella sua, ho
incontrato Ivan che si è subito rivelato un ottimo alleato di scherzi, anche se
all’inizio lo prendevo spesso in giro per il naso!
E
poi l’anno scorso abbiamo avuto modo di conoscere Sergey che fu trasferito
nella nostra stanza per via di alcuni dissapori avuti
con i precedenti: in principio credevo che fosse solo un’enorme guardaroba, ma
alla fine mi sono ricreduto scoprendo che aveva solo bisogno di sfogarsi un po’
attraverso un paio di scherzi!
Non
vedo l’ora che arrivi stanotte!
Ne abbiamo pensata una per festeggiare questo grande anniversario: io
e Boris abbiamo fatto una fatica matta per riuscire a reperire gli ingredienti
necessari per creare almeno cinque petardi, ma il risultato sarà estremamente
appagante…
Ora
ti lascio che devo scendere a cenare, altrimenti si insospettiranno…
*
Bastò
voltare una pagina per vedere solo disegni di quattro
bambini dell’età di circa dodici- tredici anni con un’enorme bernoccolo in
testa: evidentemente li avevano scoperti alla fine.
Soffocò
una risata davanti alla lacrimuccia che scendeva
dagli occhi enormi e ben disegnati di quello che doveva essere il leader dei
Neoborg che era davvero in gamba nel rappresentare lui ed i colleghi del
misfatto come innocenti vittime…
Colto
da un’improvvisa domanda si chiese se lui e il rosso
si erano già incontrati dentro al Monastero nel periodo d’infanzia: non avendo
ancora la memoria completa riguardo al tempo passato in quella prigione
mascherata, provò a cercare tra le pagine qualche riferimento ad un possibile
incontro con un bambino con degli strani segni sul viso e dai capelli bicolore…
Alla
fine trovò ciò che gli interessava e che onore! Addirittura un’intera pagina!
*
Splendente
confidente,
Oggi
ho conosciuto un ragazzo veramente strano: io e Boris
ci stavamo allenando per conto nostro con dei beyblade, quando abbiamo visto un
gruppetto che aveva appena concluso i propri duecento esercizi e mossi dalla
curiosità si erano diretti verso un beyblade stadium
in cui un ragazzo stava affrontando una macchina e gli mancavano circa
novantadue incontri. Ma non fu questo a colpire tutti noi, ma più che altro la
rapidità e la sua imbattibilità: la durata massima era di un
minuto, ma poteva impiegarci anche di meno e in tutti e centootto non aveva mai
dovuto recuperare la propria trottola perché fosse stata sbalzata di fuori.
L’ho
osservato meglio: dei buffi segni blu sulla faccia, occhi rosso scuro, capelli
neri con sopra grandi ciuffi ribelli sparati in aria
argentei. Un tipo strano non c’è che dire e con un perenne viso corrucciato:
una volta conclusi tutti i suoi duecento incontri ha
afferrato il suo beyblade e si è allontanato sotto i nostri sguardi stupiti.
Penso
che sia un pochetto egocentrico dopotutto; appena si
sono accorti che ci eravamo fermati per troppo tempo, alcune guardie ci hanno
richiamato ai nostri doveri e mentre sono stato rispedito insieme a Boris al
nostro beyblade stadium, entrambi ci dobbiamo essere
domandati se mai saremo riusciti a parlare con quel bambino…
Ma
ora ti lascio che devo pranzare.
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Cangiante
paginetta bianca,
Ti
ricordi quello che ho scritto poco sopra, vero?
Bene
e sappi che oggi ho avuto l’opportunità di “parlare”
con quel ragazzino e sai che ti dico?
Odioso!
Ha
delle enormi manie di grandezza pur avendo solo undici miseri
anni: io, Boris, Ivan e Sergey stavamo mangiando tranquilli al nostro
tavolo (non proprio tanto tranquilli, diciamo che combinavamo del leggero
baccano…Forse è meglio dire che ridavamo un po’ sguaiatamente!) e a un certo
punto ci arriva questo qui che stava avendo una conversazione con uno degli
scienziati del laboratorio, quando all’improvviso ha sbottato.
“La
smetta di fare il leccapiedi! Io non sono una nullità come loro!” Ed ha
indicato noi! Come osa?! Manco ci conosce e si
permette di etichettarci!
Borioso
ragazzino viziato…
Boris
ha dato voce ai miei pensieri alzandosi e sibilandogli
di moderare le parole che altrimenti se no gliela faceva vedere lui la sua nullità:
il tipetto si è voltato verso di lui e con freddezza ha ribattuto che un
perdente come lui non sarebbe mai riuscito a toccare Key Hiwatari.
Quando
ho udito il nome ho capito che non doveva essere
russo: Key come nome sembra più asiatico…
Sta
di fatto che Boris non si intimorì per niente, anzi:
sembrava prontissimo per fare a botte, ma lo scienziato ha minacciato Boris di
rimanere con la bocca cucita e si è portato via il bambino e forse è meglio
così anche perché non mi piacerebbe sprecare del tempo così…
Ma
ora basta che stanno passando le guardie ed oggi ci
portano in laboratorio: speriamo in bene!
*
Il
vice dei Bladebrackers ghignò fintamente offeso davanti agli insulti che il
capitano dei Neoborg gli aveva rivolto: doveva essere
stato davvero insopportabile da bambino, visto che concordava ancora con le
idee del suo nonnino approfittatore!
Ma
gliela avrebbe fatta pagare comunque per quel –Borioso
Ragazzino viziato…-
Avanzò
di un altro paio di pagine, fino a quando non le vide:
i fogli incriminati in cui iniziava la storia…La storia che più gli interessava
e che forse in quel momento Boris stava raccontando di sopra davanti a tutti
gli altri blader…
Sapendo
che non si sarebbe potuto sottrarre oltre alla lettura di quelle pagine, prese
il coraggio a due mani e rassegnato, ma con enorme trepidanza, iniziò a fissare
con lo sguardo la prima pagina in cui il bambino riportava l’inizio di tutto…
*
Tesoro
di cellulosa,
Ieri
sera ti avevo scritto che avevo sentito parlare due scienziati al laboratorio,
riguardo uno strano progetto di cui non ho capito bene il nome, ma pareva greco
o latino...
Bene:
si chiama Progetto/Operazione Minerva.
Come
lo so ti domanderai?
Te
lo spiego volentieri: stamattina è passata una guardia in ogni stanza è ci ha
avvertito di non andare nel campo di allenamento, ma
nello stanzone principale, dove di solito si danno gli annunci più importanti e
quello lo era di sicuro…
Io,
Ivan, Boris e Sergey abbiamo iniziato a chiederci ed a
fare congetture sul motivo, ma appena entrati nella sana, udendo il silenzio di
tomba, ci siamo zittiti subito: l’aria era già abbastanza tesa di suo e
continuare a parlare ci avrebbe resi degli ottimi capri espiatori…
Comunque ci siamo sistemati uno dietro l’altro in file ordinate come da
manuale ed alla fine da una porta secondaria è comparso un uomo che rare volte
ho potuto vedere in giro per l’edificio perché di solito sta con i bambini un
po’ più grandi di noi, cioè i ragazzi di quattordici/quindici/sedici anni, però
tutti sanno il suo nome per il semplice motivo che da il nome all’intera
struttura: Borkov.
Monastero
Borkov.
Capelli
scuri, viola ed una buffa e brutta maschera sulla parte superiore della faccia,
in modo da coprirgli tutto tranne la bocca che si piegò in un sorriso strano,
vedendoci da attraverso quel “muro” tutti in riga come
dei perfetti soldatini di piombo: mi è venuta quasi in mente la fiaba del
soldatino di piombo che si innamora della ballerina di carta…
All’improvviso,
dopo un mutismo per rispetto ed ansia, si schiarì la voce ed iniziò il suo
discorso.
Il
riassunto breve è più o meno questo, ovviamente interpretato da me: essendosi
lui rotto le scatole di avere attorno solo leggiadri
fanciulli, ha preso la decisione di costituire un’ala del Monastero in cui
alloggeranno quattro bambine scelte per allenarsi con noi.
Se
Boris potesse scrivere sul mio diario metterebbe una frase come “Finalmente un
po’ di presenza femminile!”, ma io non lo farò anche
perché, prima che ci venissero presentate, io non sapevo chi è una donna.
Forse
dovrei spiegarmi meglio: per quanto riguarda il significato della parola e per
chi sia una donna lo so, però non ne avevo mai vista
una perché essendo io stato abbandonato ed avendo abitato fino a questo momento
in luoghi esclusivamente maschili per me è stato un po’ un turbamento quando ci
hanno presentato queste quattro bambine di circa dieci anni a testa.
I
loro nomi?
Berit dalla Norvegia, Theresa dalla Germania, Victoria dalla Gran Bretagna e Natasha dalla Russia.
*
Key
smise di leggere un istante strofinandosi una mano sulla testa fasciata:
stranamente cominciava a dolergli con forza fino a quando i contorni delle
immagini che vedeva divennero sfocati ed allora…
-Cazzo,
proprio adesso che ho la testa messa male doveva venirmi un flashback!- Pensò
mentre si abbandonava a quel ricordo…
“Io sono Natasha e sappi che voi stupidi
marmocchi non mi interessate: non sono venuta in questo Monastero per
dilettarmi con voi! L’Operazione Ade sarà devastante…”
*
Shangai quella mattina era più affollata del solito: piccoli bambini
neofiti e ragazzi più esperti si ritrovava attorno al
centro principale di beyblade della città.
Tutti
muti con l’attesa che li prendeva e li spingeva a
fissare incessantemente gli orologi perché battesse le dieci, il momento in cui
la gara sarebbe partita ufficialmente: fra la marea di persone che si
accalcavano per entrare per primi e vedere l’estrazione, spuntava il capino biondo oro di una ragazza che fissava con gli occhi
indaco l’entrata sbuffando con impazienza.
-Dannazione
a loro ed a questa maledetta puntualità: voglio aiutare la signora Wang il più presto possibile!- Pensò
Yuriy battendo il piede fasciato in un mocassino in modo ritmico.
Visto
che il tempo sembrava essere rallentato ne approfittò
per osservare da vicino dei possibili avversari: uomini principalmente, ma si
scorgeva anche qualche ragazza tra le file e poi c’erano pochi bambini
stranamente...
Forse
avevano lasciato perdere sapendo che premio c’era in palio e stanco di
guardarsi in giro preferì scoprire quanto fosse interessante il pezzo d’asfalto su cui si poggiavano tutti quanti.
Ma
la finta ragazza non sapeva che tra le file c’era qualcun altro travestito per
non farsi riconoscere e Wolborg lo sapeva…
Avrebbe
voluto avvertire il rosso, ma vedendo i portoni dell’edificio aprirsi lasciò perdere: non ora che la calca diventava più
combattiva, mentre il ragazzo cercava anche di concentrarsi per ripassare tutte
le strategia che aveva ideato per utilizzare il meno possibile il proprio Bit
Power se non per niente: era troppo pericoloso…
E
che le danze abbiano inizio.
TBC
Alla fine non ho resistito e Yuriy alla fine l’ho messo anche in
questo capitolo, nonostante sia sempre presente
sottoforma di narratore di fatti avvenuti in passato! ^^
Spero vi sia piaciuto anche se ho aggiornato
un po’ tardi! :D
Francesca Akira89: Non ti preoccupare di questo, del resto pochi ma
buoni! ^__-
Yuriy biondo in effetti non me lo immaginavo neanch’io,
infatti all’inizio avevo pensato di farlo moro, però la
capigliatura dorata mi sembrava più adatta ad un ragazzo straniero e quindi
vada per quella, ma per i fan della mitica “corna rosse” non si preoccupino che
torna presto, giusto il tempo di concludere la gara! ^__^
(PS Ho riletto “La Regina Dei Digimon”
qualche giorno fa’, che aspetti? ^__-)
€vaMagic: Grazie mille e per la capigliatura bionda, non lascerei mai che
Boris, Key, Rei e gli altri lo vedano in questo stato! XD
Darth Harion: Grazie: quel “notevole” esprimeva
molto, grazie ancora! ^^