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Autore: vocalista91    08/11/2006    3 recensioni
"Non capisco cosa attiri a te tante persone che vengono a scrivere tra le tue pagine!! Sono sempre assillati dal fatto di venire a casa, dopo una dura giornata di lavoro o di scuola, per poter venire a scrivere poche righe della loro giornata....Forse è per questo che ho deciso anch'io di scribacchiare sulle tue pagine: per provare la stessa sensazione che prova quella gente, dopo una confessione che li lascia più liberi, perchè troppo codardi di parlarne con qualcuno o troppo scettici....Forse io sono entrambe le cose....Per questo ho deciso che tu sarai il mio vero amico...." Le parole di profonda commiserazione che lesse su quel diario Key, lo sconvolsero profondamente.... E senza attendere oltre, girò la pagina successiva per poter leggere fino a che punto il suo amico, gli aveva nascosto la verità....
Genere: Dark, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Nuovo personaggio, Rei Kon, Takao Kinomiya, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! ^^

Volevo ringraziare del sostegno e prometto di aggiornare spesso, ora che ho concluso una delle mie fanfictions!

In questo capitolo inizio a scrivere del diario di Yuriy quindi non vi preoccupate se non riprendo le vicende del bel “biondo”!

Spero vi piaccia lo stesso! :D

OooO

L'hall dell'ospedale era semi-deserta in quel momento: gli unici occupanti erano la barista che riordinava il bancone di buona lena sapendo che fra poco il suo turno sarebbe finito e si sarebbe goduta un meritato riposo, poi c'erano due signori che leggevano borbottando i loro giornali e poi c'era un ragazzo dai capelli bicolore, con gli occhi rosso scuro fissi su un libro malconcio che sembrava rivelargli chissà quali grandi verità ed infatti per lui era così.

Ma in fondo, era roba di tutti i giorni frugare nei ricordi di un ragazzo che ebbe la malaugurata sorte di finire sin da bambino fra le grinfie di un’organizzazione pazza fino al midollo, capace di fare qualsiasi tipo di esperimento sui giovani corpi delle loro cavie per conquistare il mondo tramite beyblade dotati di imponenti Bit Power geneticamente modificati? Decisamente non rientrava nella sua quotidianità…

Sorridendo leggermente riprese a leggere lasciando stare quei banali pensieri.

*

Mio elettrizzante amico, (1)

E’ da due giorni che sono qui in questo posto terribilmente umido e con il puzzo di medicine che tutti chiamano con grande ossequi Monastero Borkov: l’orfanotrofio non era certo una reggia, ma almeno mi nutrivano con un buon pasto caldo, invece qui mi rifilano una sbobba che disgusterebbe anche un uomo che non tocca cibo da anni: avrei voluto tanto rimanere dove mi trovavo, ma il direttore del mio orfanotrofio mi ha detto che gli hanno dato una bella somma di denaro per “prendersi cura” di me.

Vile uomo attaccato al denaro.

Ma in fondo potrei anche cercare di comprenderlo (ovviamente sai che scherzo!) quel povero uomo: badare in un luogo esclusivamente maschile non deve essere facile per niente, ma nonostante tutto questi “monaci” (io ho capito subito che non sono monaci perché avrò solo dieci anni, ma non sono così scemo!) non si fanno problemi, anzi: più bambini hanno più sembrano essere contenti.

Buon per loro, però per me non lo è neanche un po’.

Mi hanno sistemato in una cella insieme ad altri quattro ragazzini: sembriamo dei piccoli conigli pronti per essere portati dal macellaio e questo riesce solo a deprimermi…

Ma ora è meglio lasciar perdere: fra poco è ora di pranzo ed ho proprio bisogno di prendere anche una boccata d’aria, nonostante fuori ci siano meno quindici gradi sottozero…

------

Carissimo diario,

Oggi credo proprio di aver stretto amicizia con qualcuno!

Non pensavo che sarei riuscito ad avvicinare un ragazzo, infatti è stato lui ad avvicinare me, se così possiamo dire: ero in un tavolo da solo a mangiare con senso di nausea il putridume che avevo davanti, quando udii provenire da una tavolata abbastanza distante dalla mia due ragazzi urlare come scemi, probabilmente vittima di un qualche litigio: alcune guardie si sono dirette verso di loro e li hanno rimproverati aspramente e dopo un paio di minuti ho sentito chiara e squillante la voce di uno dei due che affermava sicura.

“Oh, state pur certi che non accadrà mai più! Io ad un tale idiota non ci voglio stare vicino!” E così concludendo ha afferrato il suo piatto di zuppa e sotto le proteste degli adulti che lo intimavano di rimettersi a sedere nel posto che gli era stato assegnato, è venuto verso il mio tavolo e con decisione mi ha chiesto se i posti erano liberi.

Io avrei voluto rispondergli ironicamente che moltitudini di ragazzi-fantasma erano seduti sulle sedie vuote, ma ho preferito trattenermi forse un po’ per la timidezza: quel tipo era già abbastanza incavolato di suo, quindi ho solo annuito e lui si è fiondato letteralmente sulla sedia davanti alla mia. Così almeno ci siamo potuti vedere bene.

Mi viene un po’ da ridere al ricordare il colore dei capelli: è la cosa più strana che abbia mai visto! (e lo dico dall’alto dei miei dieci anni!)

Non saprei come definirli e forse era meglio se non glielo facevo notare…Ma alla fine mi ha solo risposto che d’ora in poi quel colore lo dovrò chiamare grigio argento.

Ricevuto: come vuole il capo Boris!

Abbiamo parlato poco, ma stranamente ci siamo trovati subito perfetti per essere compagni di tante scorribande e di tante avventure…

Penso proprio che in seguito potremo combinare tante, ma tante belle cose insieme, soprattutto sapendo che le nostre stanze sono tremendamente vicine…Quasi, quasi faccio cambio e penso proprio che lo farò…

Ora scusami, ma devo proprio andare: non voglio che le guardie ti sequestrino

*

Key trattenne a stento un piccolo sorriso pensando a quanto doveva essere ingenuo un bambino come Yuriy all’età di dieci anni: così piccolo e già vittima delle grandi organizzazioni!

Stranamente non aveva così voglia di arrivare al punto: la medicina amara di solito si accompagna con qualcosa di dolce e così lui preferì rimanere ancora un po’ fisso su quelle pagine con sopra impresse emozioni e ricordi di un piccolo bambino alle prese col più brutto monastero che fosse mai esistito.

Sfogliò distrattamente le pagine fino a quando non notò qualcosa di interessante e riprese a leggere incuriosito…

*

Straordinario compagno,

Oggi festeggio il mio secondo anno al Monastero: sprizzo gioia da tutti i pori!

Questa frase non è solo ironia perché in fondo non è stato tanto terribile venire qui: è vero che ti trattano come una pezza da piedi, ti sfiniscono con allenamenti massacranti, ti danno da mangiare del cibo nauseante, ti portano una volta alla settimana in un laboratorio dove fanno delle strane cose che non mi vogliono spiegare, ma alla fin dei conti ho trovato più amici di quelli che mi ero fatto all’orfanotrofio: due anni fa’ ho conosciuto Boris che adesso potrei definire il miglior compagno d’avventure che abbia mai conosciuto e quando ho fatto cambio stanza per andare nella sua, ho incontrato Ivan che si è subito rivelato un ottimo alleato di scherzi, anche se all’inizio lo prendevo spesso in giro per il naso!

E poi l’anno scorso abbiamo avuto modo di conoscere Sergey che fu trasferito nella nostra stanza per via di alcuni dissapori avuti con i precedenti: in principio credevo che fosse solo un’enorme guardaroba, ma alla fine mi sono ricreduto scoprendo che aveva solo bisogno di sfogarsi un po’ attraverso un paio di scherzi!

Non vedo l’ora che arrivi stanotte!

Ne abbiamo pensata una per festeggiare questo grande anniversario: io e Boris abbiamo fatto una fatica matta per riuscire a reperire gli ingredienti necessari per creare almeno cinque petardi, ma il risultato sarà estremamente appagante…

Ora ti lascio che devo scendere a cenare, altrimenti si insospettiranno…

*

Bastò voltare una pagina per vedere solo disegni di quattro bambini dell’età di circa dodici- tredici anni con un’enorme bernoccolo in testa: evidentemente li avevano scoperti alla fine.

Soffocò una risata davanti alla lacrimuccia che scendeva dagli occhi enormi e ben disegnati di quello che doveva essere il leader dei Neoborg che era davvero in gamba nel rappresentare lui ed i colleghi del misfatto come innocenti vittime…

Colto da un’improvvisa domanda si chiese se lui e il rosso si erano già incontrati dentro al Monastero nel periodo d’infanzia: non avendo ancora la memoria completa riguardo al tempo passato in quella prigione mascherata, provò a cercare tra le pagine qualche riferimento ad un possibile incontro con un bambino con degli strani segni sul viso e dai capelli bicolore…

Alla fine trovò ciò che gli interessava e che onore! Addirittura un’intera pagina!

*

Splendente confidente,

Oggi ho conosciuto un ragazzo veramente strano: io e Boris ci stavamo allenando per conto nostro con dei beyblade, quando abbiamo visto un gruppetto che aveva appena concluso i propri duecento esercizi e mossi dalla curiosità si erano diretti verso un beyblade stadium in cui un ragazzo stava affrontando una macchina e gli mancavano circa novantadue incontri. Ma non fu questo a colpire tutti noi, ma più che altro la rapidità e la sua imbattibilità: la durata massima era di un minuto, ma poteva impiegarci anche di meno e in tutti e centootto non aveva mai dovuto recuperare la propria trottola perché fosse stata sbalzata di fuori.

L’ho osservato meglio: dei buffi segni blu sulla faccia, occhi rosso scuro, capelli neri con sopra grandi ciuffi ribelli sparati in aria argentei. Un tipo strano non c’è che dire e con un perenne viso corrucciato: una volta conclusi tutti i suoi duecento incontri ha afferrato il suo beyblade e si è allontanato sotto i nostri sguardi stupiti.

Penso che sia un pochetto egocentrico dopotutto; appena si sono accorti che ci eravamo fermati per troppo tempo, alcune guardie ci hanno richiamato ai nostri doveri e mentre sono stato rispedito insieme a Boris al nostro beyblade stadium, entrambi ci dobbiamo essere domandati se mai saremo riusciti a parlare con quel bambino…

Ma ora ti lascio che devo pranzare.

---------

Cangiante paginetta bianca,

Ti ricordi quello che ho scritto poco sopra, vero?

Bene e sappi che oggi ho avuto l’opportunità di “parlare” con quel ragazzino e sai che ti dico?

Odioso!

Ha delle enormi manie di grandezza pur avendo solo undici miseri anni: io, Boris, Ivan e Sergey stavamo mangiando tranquilli al nostro tavolo (non proprio tanto tranquilli, diciamo che combinavamo del leggero baccano…Forse è meglio dire che ridavamo un po’ sguaiatamente!) e a un certo punto ci arriva questo qui che stava avendo una conversazione con uno degli scienziati del laboratorio, quando all’improvviso ha sbottato.

“La smetta di fare il leccapiedi! Io non sono una nullità come loro!” Ed ha indicato noi! Come osa?! Manco ci conosce e si permette di etichettarci!

Borioso ragazzino viziato…

Boris ha dato voce ai miei pensieri alzandosi e sibilandogli di moderare le parole che altrimenti se no gliela faceva vedere lui la sua nullità: il tipetto si è voltato verso di lui e con freddezza ha ribattuto che un perdente come lui non sarebbe mai riuscito a toccare Key Hiwatari.

Quando ho udito il nome ho capito che non doveva essere russo: Key come nome sembra più asiatico…

Sta di fatto che Boris non si intimorì per niente, anzi: sembrava prontissimo per fare a botte, ma lo scienziato ha minacciato Boris di rimanere con la bocca cucita e si è portato via il bambino e forse è meglio così anche perché non mi piacerebbe sprecare del tempo così…

Ma ora basta che stanno passando le guardie ed oggi ci portano in laboratorio: speriamo in bene!

*

Il vice dei Bladebrackers ghignò fintamente offeso davanti agli insulti che il capitano dei Neoborg gli aveva rivolto: doveva essere stato davvero insopportabile da bambino, visto che concordava ancora con le idee del suo nonnino approfittatore!

Ma gliela avrebbe fatta pagare comunque per quel –Borioso Ragazzino viziato…-

Avanzò di un altro paio di pagine, fino a quando non le vide: i fogli incriminati in cui iniziava la storia…La storia che più gli interessava e che forse in quel momento Boris stava raccontando di sopra davanti a tutti gli altri blader…

Sapendo che non si sarebbe potuto sottrarre oltre alla lettura di quelle pagine, prese il coraggio a due mani e rassegnato, ma con enorme trepidanza, iniziò a fissare con lo sguardo la prima pagina in cui il bambino riportava l’inizio di tutto…

*

Tesoro di cellulosa,

Ieri sera ti avevo scritto che avevo sentito parlare due scienziati al laboratorio, riguardo uno strano progetto di cui non ho capito bene il nome, ma pareva greco o latino...

Bene: si chiama Progetto/Operazione Minerva.

Come lo so ti domanderai?

Te lo spiego volentieri: stamattina è passata una guardia in ogni stanza è ci ha avvertito di non andare nel campo di allenamento, ma nello stanzone principale, dove di solito si danno gli annunci più importanti e quello lo era di sicuro…

Io, Ivan, Boris e Sergey abbiamo iniziato a chiederci ed a fare congetture sul motivo, ma appena entrati nella sana, udendo il silenzio di tomba, ci siamo zittiti subito: l’aria era già abbastanza tesa di suo e continuare a parlare ci avrebbe resi degli ottimi capri espiatori…

Comunque ci siamo sistemati uno dietro l’altro in file ordinate come da manuale ed alla fine da una porta secondaria è comparso un uomo che rare volte ho potuto vedere in giro per l’edificio perché di solito sta con i bambini un po’ più grandi di noi, cioè i ragazzi di quattordici/quindici/sedici anni, però tutti sanno il suo nome per il semplice motivo che da il nome all’intera struttura: Borkov.

Monastero Borkov.

Capelli scuri, viola ed una buffa e brutta maschera sulla parte superiore della faccia, in modo da coprirgli tutto tranne la bocca che si piegò in un sorriso strano, vedendoci da attraverso quel “muro” tutti in riga come dei perfetti soldatini di piombo: mi è venuta quasi in mente la fiaba del soldatino di piombo che si innamora della ballerina di carta…

All’improvviso, dopo un mutismo per rispetto ed ansia, si schiarì la voce ed iniziò il suo discorso.

Il riassunto breve è più o meno questo, ovviamente interpretato da me: essendosi lui rotto le scatole di avere attorno solo leggiadri fanciulli, ha preso la decisione di costituire un’ala del Monastero in cui alloggeranno quattro bambine scelte per allenarsi con noi.

Se Boris potesse scrivere sul mio diario metterebbe una frase come “Finalmente un po’ di presenza femminile!”, ma io non lo farò anche perché, prima che ci venissero presentate, io non sapevo chi è una donna.

Forse dovrei spiegarmi meglio: per quanto riguarda il significato della parola e per chi sia una donna lo so, però non ne avevo mai vista una perché essendo io stato abbandonato ed avendo abitato fino a questo momento in luoghi esclusivamente maschili per me è stato un po’ un turbamento quando ci hanno presentato queste quattro bambine di circa dieci anni a testa.

I loro nomi?

Berit dalla Norvegia, Theresa dalla Germania, Victoria dalla Gran Bretagna e Natasha dalla Russia.

*

Key smise di leggere un istante strofinandosi una mano sulla testa fasciata: stranamente cominciava a dolergli con forza fino a quando i contorni delle immagini che vedeva divennero sfocati ed allora…

-Cazzo, proprio adesso che ho la testa messa male doveva venirmi un flashback!- Pensò mentre si abbandonava a quel ricordo…

“Io sono Natasha e sappi che voi stupidi marmocchi non mi interessate: non sono venuta in questo Monastero per dilettarmi con voi! L’Operazione Ade sarà devastante…”

*

Shangai quella mattina era più affollata del solito: piccoli bambini neofiti e ragazzi più esperti si ritrovava attorno al centro principale di beyblade della città.

Tutti muti con l’attesa che li prendeva e li spingeva a fissare incessantemente gli orologi perché battesse le dieci, il momento in cui la gara sarebbe partita ufficialmente: fra la marea di persone che si accalcavano per entrare per primi e vedere l’estrazione, spuntava il capino biondo oro di una ragazza che fissava con gli occhi indaco l’entrata sbuffando con impazienza.

-Dannazione a loro ed a questa maledetta puntualità: voglio aiutare la signora Wang il più presto possibile!- Pensò Yuriy battendo il piede fasciato in un mocassino in modo ritmico.

Visto che il tempo sembrava essere rallentato ne approfittò per osservare da vicino dei possibili avversari: uomini principalmente, ma si scorgeva anche qualche ragazza tra le file e poi c’erano pochi bambini stranamente...

Forse avevano lasciato perdere sapendo che premio c’era in palio e stanco di guardarsi in giro preferì scoprire quanto fosse interessante il pezzo d’asfalto su cui si poggiavano tutti quanti.

Ma la finta ragazza non sapeva che tra le file c’era qualcun altro travestito per non farsi riconoscere e Wolborg lo sapeva…

Avrebbe voluto avvertire il rosso, ma vedendo i portoni dell’edificio aprirsi lasciò perdere: non ora che la calca diventava più combattiva, mentre il ragazzo cercava anche di concentrarsi per ripassare tutte le strategia che aveva ideato per utilizzare il meno possibile il proprio Bit Power se non per niente: era troppo pericoloso…

E che le danze abbiano inizio.

TBC

Alla fine non ho resistito e Yuriy alla fine l’ho messo anche in questo capitolo, nonostante sia sempre presente sottoforma di narratore di fatti avvenuti in passato! ^^

Spero vi sia piaciuto anche se ho aggiornato un po’ tardi! :D

Francesca Akira89: Non ti preoccupare di questo, del resto pochi ma buoni! ^__-

Yuriy biondo in effetti non me lo immaginavo neanch’io, infatti all’inizio avevo pensato di farlo moro, però la capigliatura dorata mi sembrava più adatta ad un ragazzo straniero e quindi vada per quella, ma per i fan della mitica “corna rosse” non si preoccupino che torna presto, giusto il tempo di concludere la gara! ^__^

(PS Ho riletto “La Regina Dei Digimon” qualche giorno fa’, che aspetti? ^__-)

vaMagic: Grazie mille e per la capigliatura bionda, non lascerei mai che Boris, Key, Rei e gli altri lo vedano in questo stato! XD

Darth Harion: Grazie: quel “notevole” esprimeva molto, grazie ancora! ^^

  
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