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Autore: Eristena_Merisi    13/04/2012    3 recensioni
Questa storia parla di due ragazzi che conosciuti su un social network e che finalmente possono trascorrere tre mesi insieme. Un'amicizia nulla più che sfocerà in una notte bollente su cui ci si è tanto scherzato prima. Buona lettura!
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve anime =)
Ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli con tutti il mio cuore ^^
Ringrazio anche chi ha solamente letto ^^
Ed infine ringrazio chi mi segue sia qui che nelle altre storie.. GRAZIE!
Vi auguro una buona lettura



E’ enorme e non oso immaginare dentro quanto sia spettacolare.
 
-         Ti devi dare da fare qui dentro e scordati di spararti una cresta e metterti un rossetto nero per servire ai tavoli-  Anthony mi affianca mentre facciamo la fila alla reception cercando con un piede di non far cadere la mia valigia rossa.
-         Io sul lavoro sono una persona seria che ti credi, non crederai ai tuoi occhi vedendomi in divisa.- Faccio un sorriso sostenuto e mi faccio avanti quando vedo il signor Taurani, il proprietario dell’hotel farsi avanti per darmi il benvenuto.
 
-         E così lei è la signorina Eristena Merisi? Benvenuta nell’hotel “De la Ville” potrà chiedere tutte le informazioni alle ragazze nel back office. – Era un uomo sulla quarantina, stempiato e con occhiali dalla montatura delicata, sembrava u tipo in gamba.
 
-         La ringrazio di cuore Signor Taurani le premetto che non si pentirà di avermi assunto- Gli sparo uno dei miei sorrisi più professionali e gli offro la mano.
 
-         Oh chiamami pure Giuseppe, quell’appellativo mi fa sentire vecchio, la tua stanza è la 103 eccoti la chiave, per i bagagli si faccia aiutare da uno degli addetti- Mi strinse la mano e mi offrì le chiavi.
 
-         Grazie ancora Signor Ta… Giuseppe – Abbassai lo sguardo imbarazzata e lui mi sorrise di rincuoro – Mi avvicino ad Anthony che mi sta aspettando vicino agli ascensori e intanto do un’occhiata in torno a me. E’ tutto impeccabile e la professionalità degli addetti non è da meno. Chiamo uno dei facchini che ci accompagna davanti alla mia stanza e infilo la chiave.
 
-         Bella la vita ad abitare in un albergo di lusso per tre mesi con uno stipendio di duemilatrecento euro e un giorno libero a settimana, due sere, e due mattine. Vorrei proprio sapere che cavolo hai scritto nel curriculum. -  In effetti aveva ragione, trovare lavoro di questi tempi era un’impresa non facile ma con i contatti giusti si poteva avere tutto.
 
-         Conoscenze caro mio, semplici conoscenze.- apro la porta e mi trovo davanti un letto matrimoniale con candide lenzuola bianche, un arredamento delicato ma pieno di particolari e un armadio in cui son certa non ci sarebbero centrati tutti i miei vestiti.
 
-         Ah però – Mi aiuta a portare le valigie dentro e lo vedo che si ferma sulla porta.
 
-         Che fai non entri? Hai qualcosa da fare nel pomeriggio? – Mi sarebbe dispiaciuto doverci salutare di già volevo passare il più tempo possibile con lui e il lavoro mi avrebbe portato via già molto tempo.
 
-         No, no ti ripeto che ho avvertito famiglia e amici che per tre mesi sarei stato semi raggiungibile – Rido della sua battuta e mi butto sul letto dopo che lui ha richiuso la porta. E’ così confortevole che mi addormenterei all’istante. Lui rimane in piedi un po’ impacciato mentre con lo sguardo studia l’arredamento.
 
-         Che fai lì in piedi come un salame? – Mi alzo e di colpo lo prendo per mano e lo spingo verso il letto buttandomici sopra. Rimane un attimo scioccato e assume un’aria buffissima che mi fa ridere.
 
-         Ti ho spaventato? – e mi metto ancora più comoda sul suo petto mentre sistemo le gambe ai lati delle sue.
 
-         Mi ha semplicemente preso di sprovvista – mi mette una mano sulla schiena e mi sorride. Quel sorriso che riesce a far fermare le stelle che invidiose vorrebbero assomigliare a lui.
 
Come se fosse Alessio il mio migliore amico con cui passo le intere giornate gli do un leggero bacio a stampo e mi accoccolo sulla sua spalla e lo sento irrigidirsi sotto di me. 
Alzo un attimo lo sguardo e lo trovo a fissarmi con aria interrogativa e un’espressione tra il confuso e l’inebetito.
 
-         Ho detto qualcosa che non va?- Sinceramente non ricordo di aver detto qualcosa di sbagliato o che abbia potuto turbare. Strabuzza un attimo gli occhi.
-         Tu mi hai appena baciato!- alza di poco il volume della voce e scoppio a ridere come una scema sopra di lui.
-         E tu per un bacio a stampo ti stupisci così tanto ? Continuo a sbellicarmi dalle risate mentre lui si riprende dallo shock.
-         Ci dovrò far l’abitudine – chiude gli occhi appoggiandosi bene con la testa al letto mentre sorride pacato.  Credo che non si abituerà mai a me e al mio comportamento. Son troppo diversi qui giù, a volte mi sembra di stare in un paese lontano kilometri e kilometri dall’Italia e invece è solamente il sud di questa penisola a forma di stivale.
 
Mentre continuo a perdermi in paragoni tra le nostre città mi ricordo che ho sette valigie da disfare e di colpo mi tiro in piedi per guardare l’armadio e pensare da dove poter cominciare.
 
-         O mio dio me se ciancicano i vestiti se rimangono nell’armadio!- Strillo come una scema mentre apro la valigia rossa e butto tutti vestiti a terra incominciando a sistemarli pian piano.
-         Ma ti sei portata tutto l’armadio? Cazzo ma lo sai che qui ci rimani tre mesi e non tre anni?- Lo vedo alzarsi e prendere in mano i vestiti che di solito uso per andare a ballare e guardarli come se fossero roba venuta da marte.
-         E ho aperto solo una valigia! – Pian piano finiamo di sistemare anche le altre valigie con scarpe, magliette, gonne, pantaloncini e accessori vari. Nel frattempo chiacchieriamo del più e del meno e facendoci le migliori risate con battute riguardo ai calori molto sgargianti del mio vestiario completamente nero. Ci risistemiamo sul letto e lo abbraccio mentre con una mano controllo i messaggi senza rispondere a nessuno.
-         Minchia si son fatte le cinque e mezza! – Guardo l’orologio anche io e sgrano gli occhi, devo ancora farmi una doccia e tra meno di mezz’ora devo stare giù in sala.
 
Do un bacio frettoloso a Anthony sulla guancia e mi levo la maglietta con i pantaloni per buttarla vicino alla finestra mentre mi dirigo in bagno. Apro l’acqua e nel frattempo vado  a vedere se Anthony è ancora di là. Apro la porta e lo vedo prendere le sue cose prima di andarsene.
-         Stasera dopo il turno ti chiamo per sapere come è andata che ne dici? – Si gira e sgrana gli occhi girandosi.
-         Ma non ti metti nulla a dosso?- Mi guardo e non vedo nulla di strano.
-         Ho mutande e reggiseno mica son nuda, non mi vergogno di te sei come un fratello – Annuisce e si gira un po’ rosso in viso.
 
-         Stasera se non sei stanca passo con il computer così ci sentiamo un po’ di sana musica, che ne dici?-  Mi sarei potuta connettere anche un po’ su facebook giusto per scrivere che ero arrivata..
 
-         Ok ma tu considera che stacco verso le due di notte te non hai sonno a quell’ora?- Lo vedo pensarci un attimo ma subito dopo mi risponde.
 
-         Nha tanto sei tu quella che domani deve andare a servire le colazioni io dormo.- Ride divertito e gli rispondo con una linguaccia, mi giro e entro in bagno salutando con la mano e quando entro nella vasca sento la sua risata spegnersi con il tonfo della porta.
 
Un bel bagno ci vuole proprio per distendere i nervi. Esco velocemente e mi metto la divisa consegnata due settimane prima dall’albergo. Una fonata veloce ai capelli e un filo di matita con un rossetto rosso scuso. Pronta per la prima serata di lavoro!
 
Chiudo a chiave la mia stanza e mi getto nell’ascensore vedendo l’orario, non dico di essere in ritardo ma mi piace arrivare un po’ prima. Mentre scendo mi specchio per darmi un’ultima controllata, mi sembro apposto.
   
 
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