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Autore: Zomi    13/04/2012    8 recensioni
-Bhè… su questo libro che sto leggendo, si ipotizza che ogni essere vivente abbia un animale guida legato alla propria anima, che rispecchia la vera identità animale dell’individuo e ne rappresenti il vero io…- spiegò sapiente il dottore -… quindi, io sono già una renna e quindi il mio animale guida è per forza una renna come me, ma… per esempio, il nostro capitano che animale potrebbe rappresentarlo pienamente?-
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chopper, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Scusate, ma non ho avuto il tempo di scrivere qualcosa di più decente di questa One Shot…

Zomi

 

WOLF & FOX

 


-Ma se Rufy fosse un animale, quale potrebbe essere?- chiese d’un tratto Chopper, alzando il musetto dal voluminoso libro che leggeva in quel tranquillo pomeriggio di navigazione.
Nami, stupita, volse lo sguardo sulla renna, guardandola nei suoi grandi occhi color ebano illuminati dalla curiosità, posando un libro sulla mensola.
-Perché me lo domandi Chopper?- sorrise, voltandosi totalmente verso di lui, e addossando la schiena sulla libreria.
-Bhè… su questo libro che sto leggendo, si ipotizza che ogni essere vivente abbia un animale guida legato alla propria anima, che rispecchia la vera identità animale dell’individuo e ne rappresenti il vero io…- spiegò sapiente il dottore -… quindi, io sono già una renna e quindi il mio animale guida è per forza una renna come me, ma… per esempio, il nostro capitano che animale potrebbe rappresentarlo pienamente?-
La navigatrice, intenerita dalla curiosità del compagno, ridacchiò portandosi una mano al viso, chiudendo gli occhi a mezza luna.
-Oh, bhè…- bofonchiò sorridendo -… di certo una scimmia… anzi un Macaco delle Mangrovie, visto che entrambi si arrampicano ovunque e non sanno nuotare…-
Il piccolo medico rise per l’associazione, puntando le braccia pelose sul tavolo e posando il musetto sui zoccoli aperti sotto il mento.
-E Robin?- chiese ancora.
-Uhm… un furetto…- mugugnò Nami, alzano gli occhi al soffitto e portandosi un dito al mento in riflessione.
-Perché entrambi non dormono la notte?- ipotizzò Chopper.
-Anche… ma soprattutto perché entrambi sono silenziosi e appaiono dal nulla come niente fosse…-
-È vero!!!- ridacchiò muovendosi sulla sedia che occupava il medico -… e Franky?!? Il Boss che animale sarebbe?-
La navigatrice chiuse gli occhi, abbassando il capo sui suoi piedi pensierosa.
-Franky… Franky… Franky… Oh…- batté un pugno sul palmo dell’altra mano aperta –Ceto!!! Un Bufalo Blu, per il suo ciuffo azzurro!!!!-
La renna scoppiò a ridere con le lacrime agli occhi, immaginandosi il carpentiere con fattezze bovine in una delle sue mitiche pose Super. Il suono cristallino e acuto della sue risata, svegliarono contrariamente un povero e assonnato spadaccino dalla crapa verde che sonnecchiava appisolato nel corridoio che portava proprio alla Biblioteca della Sunny, dove medico e navigatrice ridacchiavano divertiti.
-Ma che succede?- sbadigliò farfugliando Zoro, alzandosi da terra e avvicinandosi alla porta aperta della stanza.
-Uh uh uh… troppo bello!!!!- rideva Chopper, mentre Nami si asciugava una lacrima che le correva giù dagli occhi.
-Dai, dia un’altro Nami… vediamo… SANJI!!!-
-Oh semplice dai…- si ricompose la rossa -… un pavone: fa la ruota a tutte le ragazze proprio come l’uccello del cortile!!!-
Alla metafora, lo spadaccino ghignò nascosto oltre l’uscio della cabina, divertito dalla lingua affilata della mocciosa.
-E Usop? Brook?-
-Usop un falco, per la sua mira… mentre Brook una cicala, sempre a cantare e suonare d’estate e d’inverno…-
Chopper sorrise ancora, allegro di quel gioco tanto semplice quanto scemotto, ma che lo aveva fatto tanto divertite.
-Vediamo… chi manca?- pensò tamburellando uno zoccoletto sul mento -…uhm… a si!!! Zoro…-
Sentendosi tirato in causa, il verde, ancora in occulto ascolto fuori dalla porta, smise di ridacchiare per i paragoni proposti dalla navigatrice, assottigliando lo sguardo e aprendo al massimo i padiglioni auricolari.
-Oh Zoro…- sussurrò Nami, arrossendo e attorcigliandosi imbarazzata una ciocca di capelli -… lui… lui…-
Zoro respirava appena, aspettando la risposta della ragazza, mordendosi un labbro impaziente. Nami tentennava, indecisa e improvvisamente timida. Teneva lo sguardo basso sui suoi piedi e muoveva lo sguardo velocemente, sorridendo teneramente.
-Lui è un lupo…- affermò, alzando il viso luminoso di un candido sorriso celestiale e tornando a guardare in viso Chopper.
-Perché è sempre pronto a lottare per la sua famiglia, e anche se è solitario e schivo proprio come un lupo selvaggio, è affettuoso e dolce quando vuole… è un nobile e coraggioso lupo nero di montagna, di quelli indomabili e fieri… di cui ti puoi anche innamorare al primo sguardo…- sussurrò alzando la schiena dalla libreria.
Chopper sorrise per il tenero paragone, per poi inclinare il capo su un lato, per vedere meglio il viso rosso e imbarazzato della compagna.
-Ti senti bene Nami? Sei tutta rossa…- affermò notando il cambiamento di colore della giovane.
-Si, si!!!!- si affrettò a rispondere lei, muovendo veloce le mani in aria per minimizzare il suo imbarazzo –Tutto ok… Ma non è Robin questa che ti sta chiamando?!?-
-Eh? Io non ho sentito nulla…- si stupì la renna.
-Ma si, si… è lei… su vai a vedere che vuole…- mentì ancora la navigatrice.
-Vabbè…- e saltando giù dalla seggiola, Chopper trottolerò fuori dalla biblioteca, canticchiando tra se e se.
Nami tirò un profondo sospiro di sollievo, addossandosi con un tonfo al mobile dietro le sue spalle. Si era lasciata prendere troppo dal gioco del Nakama, ed aveva quasi gridato al mondo ciò che sentiva per quella testa di verza di un buzzurro.
-Ma che m’è preso…- sbuffò, tornando a voltarsi verso lo scaffale in ricerca di un libro qualunque per riempirsi il cervello di un qualsiasi argomento purché non di Zoro.
-Un lupo eh…- ghignò entrando nella stanza il suddetto ominide.
-Eh?!?- gridacciò lei, sobbalzando per la sua presenza non notata.
-Un lupo nero di montagna… di cui ci si può innamorare…- ghignò ancora lui, sorridendo al suo modo strafottente e sornione e avvicinandosi a lei.
-Di-di che parli, ominide?!??- fece la gnorri Nami, incrociando le braccia al petto e negando lo sguardo verso il suo.
Veloce e in vantaggio, per una volta, per l’imbarazzo della compagna, lo spadaccino accerchiò perla vita la navigatrice, stringendosela a se e abbracciandola con forza.
-Uhm… romantico da parte tua…- sussurrò sensuale sul suo orecchio, soffiandoci dentro e leccandogli il lobo. Nami tremò appena, all’umido contatto della sua pelle con la lingua calda del verde, non provando nemmeno a divincolarsi dalla sua stretta. Con sguardo malizioso, portò i suoi occhi teneri e di cioccolata contro quello nero e accattivante di lui, afferrandolo per la maglia e pronta al contrattacco.
-Perché? Non sono sempre romantica io?- soffiò contro le sue labbra sottili e incurvate in un ghigno diabolico.
-Mah… non saprei… di certo so, che sei furba e rossa come una volpe, e con le volpi c’è un solo modo per viverci assieme…- ringhiò divertito il samurai, accarezzandole una guancia.
-Cioè?- chiese con tono vellutato e dolce Nami, seguendo con gli occhi color nocciola le dita ruvide e calde del verde sfiorarle ancora il viso.
-Lasciarle libere e amarle così come sono…- ghignò, prima di baciarla a fior di labbra. La navigatrice lo abbracciò passionale, come se stesse aspettando quel contatto da tutta una vita, accarezzandogli dolcemente il collo e non protestando quando sentì le mani di lui sollevarla da terra e prenderla in braccio. Zoro mosse alcuni passi, non staccando mai le labbra da quelle della rossa, avviandosi verso la zona notte della nave pirata.
-Dove andiamo?- chiese maliziosa lei, mordicchiandogli le labbra e leccandogliele.
-Ti mostro cos’altro sa fare un lupo, e quanto può essere… uhm… com’è che hai detto?!?- alzò un sopracciglio.
-Dolce e affettuoso…-mormorò Nami, baciandogli e leccandogli vogliosa il collo.
-Ah si… affettuoso, molto affettuoso…- con un calcio aprì la porta della cabina della ragazza e vi entrò ghignando -… affettuoso da togliere il fiato AUUUUUUUU!!!!-
Di quel pomeriggio, si sa solo che quell’ultimo ululato dello spadaccino non fu l’unico liberato sulla Sunny, ne da lui ne dalla sua donna. 

   
 
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