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Autore: Mango_    13/04/2012    2 recensioni
"Cosa cazzo vuoi fare?Io ho la mia vita qui!Come fai a controllarmi da Holmes Chapel,vuoi venire a Londra?Perché sappi che io non ti ci vo…"
Mio padre mi interruppe:"Ciao Sophia e' sempre un piacere parlare con te"disse ironicamente
"Pensi che non sappia badare a me,eh?Urlai infuriata
"Fammi il piacere di calmarti,come pensi di saper badare a te stessa se sei sette giorni su sette ubriaca o sotto effetto di stupefacenti?Disse Mike con voce pacata,che a me dava ai nervi.
"Tu che ne sai della mia vita?Cosa vuoi veramente da me?Cos'è all'improvviso ti è venuto in mente di fare il paparino premuroso con me?Dissi alzando sempre di più il tono della voce.
Si limito`a dire:"Domani ti verro`a prendere a Londra"Sempre con voce distaccata.
Di sicuro non mi avrei lasciato che l'ultima parola fosse la sua così,con tono acida,annunciai la mia opinione a quell'uomo che si definiva mio padre:"Per quanto mi riguarda io rimango qui a Londra,e tu andrai avanti con al tua vita ad Holmes Chapel."
"A domani Soph"queste furono le prima di riagganciare il telefono.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quando mia madre mori`,probabilmente non mi resi conto di quanto fosse grave la situazione,non gli avevo dato tanta importanza,io me l’ero riuscita a cavare sempre da sola,anche perché a nessuno interessava veramente di me,mio padre Mike che aveva lasciato mia madre anni prima per un’altra donna,della quale non so e non tengo a sapere il nome,viveva a Holmes Chapel e mi chiamava solo per i compleanni e le varie feste,pensando così di svolgere con successo il suo ‘lavoro’ di padre mentre mia madre non si era mai curata veramente di me,io praticamente vivevo sola dato che mia madre ogni volta che cambiava compagno andava a vivere a casa di quest’ultimo,praticamente vivevamo insieme solo tra il periodo in cui lasciava un compagno per poi trovarne un altro.

Nel quartiere dove vivevo a Londra,io e mia madre eravamo le uniche ad avere la pelle chiara,ciò non mi impedì di stringere amicizia con i vari ragazzi del vicinato,avevo diversi amici per l’appunto,passavo la maggior parte del tempo con i miei amici ascoltando musica rap o hip hop,mi insegnarono molte cose:a rimare,a rappare e a ‘pararmi il culo’ dagli infami come dicevano loro.

Quando fui messa al corrente del fatto che mio padre aveva richiesto la mia custodia e che il giudice aveva approvato la proposta,mi sentii mancare,non potevo credere che lo avesse veramente fatto,non ci vedevamo da così tanto tempo,e io non lo volevo vedere dopo tutto quello che aveva fatto,fui presa da un momento di ira:gridai e buttai a terra  con la mano la lampada che era collocata sul comodino alla mia destra,cercai il mio cellulare per chiamare Mike,digitai il suo numero per la prima volta dopo diversi anni.Il telefono squillò per diversi secondi prima che una voce,sicuramente quella di mio padre,rispondesse:”Pronto sono Mike Karve…”,
lo interruppi bruscamente:"Cosa cazzo vuoi fare?Io ho la mia vita qui!Come fai a controllarmi da Holmes Chapel,vuoi venire a Londra?Perché sappi che io non ti ci vo…"

Mio padre mi interruppe:"Ciao Sophia e' sempre un piacere parlare con te"disse ironicamente

"Pensi che non sappia badare a me,eh?"Urlai infuriata

"Fammi il piacere di calmarti,come pensi di saper badare a te stessa se sei sette giorni su sette ubriaca o sotto effetto di stupefacenti?Disse Mike con voce pacata,che a me dava ai nervi.

"Tu che ne sai della mia vita?Cosa vuoi veramente da me?Cos'è all'improvviso ti è venuto in mente di fare il paparino premuroso con me?Dissi alzando sempre di più il tono della voce.

Si limito`a dire:"Domani ti verro`a prendere a Londra"Sempre con voce distaccata.

Di sicuro non avrei lasciato che l'ultima parola fosse la sua così,con tono acida,annunciai la mia opinione a quell'uomo che si definiva mio padre:"Per quanto mi riguarda io rimango qui a Londra,e tu andrai avanti con al tua vita ad Holmes Chapel."

"A domani Soph"queste furono le prima di riagganciare il telefono.

Soph?Mi aveva davvero chiamata così?Non avevamo così tanta confidenza da abbreviare il nome l’uno del altro,quel nomignolo mi fece adirare più di quanto già non lo fossi,gettai con forza il telefono a terra,lasciando che esso si aprisse in due,lo lasciai a terra incurante delle sue condizioni.

Una lacrima mi rigo`il viso,decisi che non ci volevo pensare ai miei problemi per quella sera,la mia ultima sera a Londra ,corsi in cucina,mi precipitai verso la vetrina dove vi erano esposti tutti i diversi tipi di alcolici,afferrai con decisione la prima bottiglia che mi capitò sotto gli occhi,la osservai e mi domandai se quella bottiglia di Vodka russa fosse il giusto modo per non pensare ai miei problemi,sarei potuta uscire e salutare i miei amici per un’ultima volta,ma in quel momento non mi interessava molto cosa fosse o non fosse giusto,volevo solo dimenticare,e credo che quella bottiglia me lo avrebbe permesso anche se solo temporalmente.Mi diressi in salone,dove accesi al televisione per poi sdraiarmi sul divano in malo modo ed attaccarmi come un neonato al seno della propria madre,alla mia bottiglia ancora per poco piena di Vodka,non ricordo molto bene cosa vidi alla televisione quella sera,perché l’alcool aveva cancellato i miei ricordi o forse solo alterati,so solo che dormii un bel po`.

Il mattino seguente il campanello di casa mi svegliò,avevo un dolore lancinante di testa,ci misi un po’ ad alzarmi dal divano dove dormii alquanto scomoda,intanto il ‘ding dong’ del campanello di casa si fece sempre più intenso così che fui costretta ad urlare:”Arrivo” proseguendo sotto voce con un “cazzo!”.

Mi diressi verso l’ingresso di casa,dove si trovava la porta d’ingresso,aprii la porta di casa e mi apparve un ragazzo dalla faccia famigliare,aveva i capelli castani e ricci,e sorrideva notai subito le sue fossette che trovai assolutamente adorabili non riuscii a capire di che colore fossero gli occhi dato che li nascondeva sotto un paio di ‘Ray Ban’ neri,

”Tu devi essere Sophia!”Affermo`con un tono allegro il ragazzo.

Io lo guardai storta e dissi:”E tu devi essere…”ci pensai un po` su,in realtà non sapevo chi diamine fosse quel tipo,”…Aspetta,non lo so…chi sei?”proseguii con faccia interrogativa

“Io sono Harry,il figlio di Anne”disse,ma vedendomi un po’ confusa proseguì:”La compagna di Mike,hai presente tuo padre?”disse con tono ironico.

Io non ci trovavo nulla di divertente,ed appena appresi chi fosse quel ragazzo,assunsi un atteggiamento serio.Ma poi ebbi una brillante idea:accennai un sorriso e di scatto chiusi la porta in faccia a quel ragazzo,mi misi le mani in testa non sapevo che avrei dovuto fare ma sopratutto mio padre era riuscito a deludermi nuovamente:non aveva nemmeno avuto il buon senso di venire a prendere sua figlia.

“Sophia!apri la porta,dai su ho da fare,non fare la difficile Soph!”grido` Harry da dietro la porta,non appena sentii pronunciare ‘Soph’  ripensai alla sera prima,quando quello che mi era capitato come padre,mi chiamo in quello stesso modo facendomi innervosire,odiavo che essere chiamata in quel modo,e di sicuro anche quando Harry mi chiamo in quel modo non potei far a meno di innervosirmi.Riaprii la porta velocemente,potetti vedere che Harry si era rallegrato vedendo quella porta spalancarsi,mostrandomi tutto lo splendore dei suoi perfettissimi denti bianchi,ma a me non faceva differenza se lui era felice o infelice.

Aprii la bocca e le miei parole furono molto chiare,alle orecchie di Harry:”Fottetevi!Tu,Mike e quella sfascia famiglie che e` tua madre,ah e mi raccomando di a mio padre che stanotte mi sono fatta fuori una bottiglia di Vodka tutta da sola,che preferirei essere mandata in riabilitazione invece di vivere con lui e la sua famiglia da foto sui cereali”dissi con un sorriso da sfacciata,Harry non disse nulla,mi guardo` in dritto in faccia sfilandosi i suoi occhiali da sole,solo in quel momento potetti notare i suoi bellissimi occhi color verde,mi afferro` per un braccio e disse:”Senti ubriacona di sedici anni,non ho..”

“Ne ho 17”tenetti a precisare

“Non mi interessa quanti anni hai!Non ho tempo da perdere con certe idiozie e tanto per la cronaca mia madre non e`una sfascia famiglie,adesso metti le tue stronzate da parte,prendi la tua roba e andiamocene,”Disse Harry con tono non molto dolce,feci in modo che lasciasse il mio braccio.

“Non ho paura di te,di mio padre o di tua madre,io voglio restare qui,grazie dellla tua visita”feci per chiudere la porta,ma Harry mise un piede per non farla chiudere,e si precipito` dentro casa.

“Non ti ho invitato ad entrare,ma entra pure!”dissi 

Harry fece un passo verso di me,ma avendo le scarpe slacciate inciampo`,finendomi addosso,cademmo entrambi a terra,lui sopra di me;ero imbarazzatissima il figlio di Anne rimase li per diversi secondi fissandomi negli occhi,fin quando,imbarazzata dalla situazione dissi:”Sai,magari potresti alzarti…ma non ti preoccupare se stai comodo rimani pure,tanto non ho nessuna fretta”accennai un sorriso ed Harry fece lo stesso.

“Scusami non volevo”disse diventando un po’ rosso dall’imbarazzo.Ci guardammo ancora,ma lui non fece cenno di alzarsi così esordii con un colpetto,finto,di tosse.

Harry si rese conto che magari sarebbe stato il caso di rialzarsi,e così fece.

Non mi andava di fare la difficile con lui dopotutto non sembrava poi così male come fratellastro,taccemmo per un po` poi capii che mi sarei dovuta scusare:”Scusa..”

“No!sono io che ti sono venuto addosso”mi interruppe

“Non dicevo per quello,dicevo per averti trattato in quel modo,non e`colpa tua se tutto questo sta`accadendo”dissi con tono dispiaciuto.

Lui si limito` a sorridere e tento`di cambiare argomento:”Allora prendi le tue cose,così ce ne possiamo andare?”

Io mi morsi il labbro inferiore e feci cenno con la testa di si

”In realtà non ho nemmeno preparato i bagagli”Dissi con tono molto pacato

Harry sbuffo`:”Se vuoi ti posso aiutare basta che ce ne andiamo presto di qui,ci aspettano 3 ore di macchina!”mi comunico`con tono poco entusiasmante,

Feci cenno di seguirmi,ci dirigemmo nella mia stanza da letto e ci mettemmo a preparare la roba da portar via,Harry apriva i cassetti come se stesse a casa sua,e a me questo diede molto fastidio,tanto che ogni tanto gli puntavo delle occhiate per controllare che non ne  aprisse alcuni dove avrebbe potuto trovare cose alquanto scomode da spiegare.E ovviamente Harry aprì il cassetto che non avrebbe dovuto aprire:nel cassetto della biancheria intima nascondevo foto di tutti i ragazzi che riuscivo a baciare in tutte le serate nelle quali andavo in discoteca,era un gioco che facevo con le delle mie amiche,ma ovviamente il mondo di Harry era molto diverso dal mio,e non credo avrebbe facilmente capito,ma soprattutto avrebbe potuto pensare che fossi una poco di buono,quando vide le prime tre foto la sua espressione era normale,ma poi noto` che sotto quelle foto ve ne erano molte altre,le volle sfogliare,vedevo che la gli occhi di Harry si aprivano sempre di più e io volevo sempre di nascondermi,vidi spuntare sul suo faccino apparentemente innocente un sorriso a dir poco malizioso,poi si volto`verso di me ed esclamo`,come per farmene una colpa

“Non ti facevo così,non ne hai la faccia!”disse sogghignando,

“Sono vecchie”dissi come se volessi giustificarmi,

“Era meglio se non lo avessi detto,quanti anni avevi?”disse storcendo il naso

“Ne avevo 15…”Dissi diventando sempre più rossa,

“E perché ti facevi fare foto mentre baciavi dei ragazzi”domando`molto confuso

“Era un gioco che facevo con delle vecchie amiche”dissi con un filo di voce

“Che razza di giochi facevi a 15 anni?ma poi ci guadagnavi qualcosa?”domando`incredulo

“Dovevi cercare di rimorchiare il maggior numero di ragazzi in una sera,e dopo baciarli per avere le prove,e a fine mese chi aveva baciato più ragazzi,vinceva 300 sterline da spendere ad Harrods”dissi con un tono di nostalgia dei vecchi tempi

Il ragazzo mi guardo`confuso ma non volle fare altre domande disse solo:”Ah!”

Poi aggiunse con tono scherzoso:”Queste le porto con noi da far vedere al cenone di Natale con tutti i parenti!"

“Spero scherzi!”Dissi preoccupata

Fece cenno di ‘si’ con la testa ma poi borbotto`qualcos’altro:”Le porto lo stesso per ricattarti”

Io feci per strappargliele dalle mani,ma i miei tentativi furono inutili,

“Bastardo”dissi ridendo,

“Allora hai fatto queste valige,dai su andiamo!”Mi ordino`

  
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