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Autore: NinadiOrleanne    14/04/2012    4 recensioni
Vaniglia sta per compiere 16 anni, Felì se ne andata già da un anno e Pervinca è morta due anni prima uccisa da Hulumus Bellepor... o forse no?
Questo è l'inizio della fine per il nemico della valle di Verdepiano, tutto ritornerà come prima ma un albero scomparirà da Bosco che Canta e molti misteri saranno svelati.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grisam Burdock, Pervinca Periwinkle, Un po' tutti, Vaniglia Periwinkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grisam aprì gli occhi e sbatté le palpebre, era in camera sua ed era Mercoledì mattina, non doveva andare a scuola. Aveva iniziato l'università ma era stato costretto a lasciarla per via della guerra.

Aveva fatto un bellissimo sogno: Pervinca era viva ed era tornata al villaggio e lui aveva trovato il coraggio di baciarla e lei, miracolosamente, non lo aveva incenerito. Sentì delle voci provenire dalla piazza e si affacciò, due ragazze camminavano lungo la strada in direzione della Horance. Una indossava una gonna rossa con dei collant bianchi e aveva un giubbetto senza maniche bianco e ai piedi delle ballerine. I capelli color del pane ricadevano sciolti sulla schiena fermati da un paio di mollettine. La senconda aveva un paio di jeans, delle All-Star azzurre, una camicia a quadri bianchi e azzurri e un giacchino di jeans; i capelli color cannella erano raccolti in una semplice coda ed era identica alla prima ragazza. “Allora non era un sogno!” pensò Grisam raggiante, si vestì velocemente e scese a fare colazione.

 

Vaniglia e Pervinca stavano andando a scuola perchè gli insegnanti volevano vedere qual era il livello di preparazione della piccola Vì. Babù guardò sua sorella: non sembrava per niente preoccupata, piuttosto aveva la testa altrove. La sera prima era rientrata in casa con tutta la matita impiastricciata sulle guance come se avesse pianto, aveva tentato di farsi dire cos'era successo ma sua sorella non aveva proferito parola ma aveva pianto tutta la notte. -Allora, ancora non mi vuoi dire cos'è successo ieri sera tra te e Grisam?- le chiese in un ultimo disperato tentativo di capire cos'era successo. -Oh che palle Babù! Non è successo niente che ti riguardi.- sbottò Pervinca, Vaniglia fece per ribattere ma arrivarono alla Horance e Pervinca entrò e disse che gli esami li voleva fare senza pubblico. Babù andò in piazza della Quercia e si sedette su una panchina. -SAAALLLVVVEEE GIIIIOOOVVVAAANNNEEE PPPEEEERRRIIWWWIIIINKKKKKLLLEEE!- la salutò l'albero. -Ciao Quercia, come stai?- -MMMIIIII SSSSSEEEENNNTTTOOOO UUUNNN POOO' SSSTTTTAAAANNNNCCCCCAAAA.- -In effetti non hai un bell'aspetto, hai tutta la corteccia giallognola, vuoi che provi a fare un incantesimo per farti sentire meglio?- -GGGGRRRRAAAZZZZIIIIEEEE VVVVAAAANNNNIIIIIGGGGLLLIIIAAAA! OOOHHH EEEECCCOOO CCCHHHEEE AAAARRIIIVVVAAA IIIILLLL TTTTUUUOOO FFFFIDDDAAANNNZAAAATTTTOOO!- Vaniglia si voltò, Jim le correva incontro. -Ciao Vaniglia, sono passato a casa tua ma non c'eri!- -Ho accompagnato quella brontolona di mia sorella a fare gli esami ma lei non vuole pubblico. Senti ieri sera lei e Grisam si sono parlati e lei è tornata a casa in lacrime e tu sei il migliore amico di Grisam quindi mi chiedevo se sai cos'è successo?- -No, mi dispiace. Proverò a chiedere a Grisam ma non è un tipo che si confida facilmente.- la rassicurò Jim. -Come ti capisco!- -Ora però devo farti vedere una cosa.- disse Jim a Vaniglia prendendola per mano e trascinandola dentro il bosco. -Jim dove mi stai portando?- chiese lei divertita. -Ora lo vedrai.-

Arrivarono in una radura completamente fiorita, al centro c'era una tovaglia e l'occorrente per il pic-nic. -Ti va di mangiare fuori oggi?- le chiese Jim. Vaniglia gli prese il viso tra le mani e lo baciò lieve. -Ma certo.-

Due ore dopo erano sazi e si erano distesi l'uno affianco all'altra nel prato. -Vaniglia- disse Jim accarezzando la testa della ragazza. -Io ti amo e ho troppa paura di perderti durante questa guerra e...- Vaniglia alzò lo sguardo e posò un dito sulle labbra del ragazzo e lo tranquillizzò. -Tu non potrai mai perdermi, perchè dovunque io mi trovi sarò sempre tua.- e si baciarono, un bacio pieno di passione e di desiderio... un bacio pieno d'amore.

 

Pervinca uscì dalla scuola, finalmente aveva finito quei dannati esami. Fece qualche passo quando si bloccò col cuore in gola: un ragazzo era appoggiato ad un albero e la stava fissando intensamente. Le si avvicinò e le chiese:-Posso parlarti un secondo?- -No, Grisam. Abbiamo già parlato ieri sera.- rispose lei secca e fece per andarsene ma lui la seguì. -Io... Pervinca... Mi dispiace per ieri.- -Ti DISPIACE? Grisam, hai idea di quello che mi hai fatto passare?- Pervinca aveva perso il controllo. -Ho pianto tutta la notte e sono confusa, e tutto grazie a te! Come se le cose non fossero già difficili!- lui la fissava incredulo. -E credi che per me le cose non siano difficili, eh Pervinca? Hai anche solo la più pallida idea di cosa ho provato due anni fa quando te ne sei andata? L'idea che tu fossi morta per colpa mia!- anche lui ora urlava e intanto erano arrivati a Bosco che Canta. Grisam afferrò Pervinca per il polso e la fece appoggiare ad un albero in modo che potessero guardarsi faccia a faccia. I loro volti si avvicinarono e quando tra le loro labbra c'era la distanza di un centimetro... Vaniglia arrivò correndo trafelata. -VENITE! QUERCIA STA MALE!-

 

 

Angolo Autrice:

Salve vi sono mancata?............. Ok stendiamo un velo pietoso. Questo è il quarto capitolo che ho buttato così di getto seguendo n'ispirazione improvvisa, spero vi piaccia.

Semmy

  
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