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Autore: CASSYMIRTOLUNA    14/04/2012    2 recensioni
Kurt e Blaine non potrebbero essere più innamorati e felici e Blaine è determinato a mantenere le cose in questo modo anche a costo di tenere nascosto a Kurt una parte importante del suo passato
Ma quando alcune persone entreranno nel quadro e alcuni eventi inattesi si abbatteranno sulla coppa d'oro del McKinley Blaine capirà che il passato non può restare sepolto per sempre...
Attenti alla fluffosità della storia!Tanto angst ma anche TANTO comedy
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaine non era sicuro di come avesse fatto a rimanere sveglio durante ben quattro ore di lezione. Era letteralmente a pezzi. La testa gli pulsava sgradevolmente e si sentiva come se avesse avuto dei tizzoni ardenti al posto degli occhi che minacciavano costantemente di chiudersi.
Ma quello che lo infastidiva maggiormente era la realizzazione di essere arrivato al punto ,dopo una settimana quasi del tutto priva di sonno, in cui fingere che tutto era ok era ormai impossibile.

Finn quella mattina gli aveva detto con un tono che voleva sembrare preoccupato, ma che invece suonò solo come incredibilmente soddisfatto, che aveva un aspetto terrificante.

Quando aveva urtato Santana in corridoio mentre falliva nell’impresa di avere una andatura da essere umano piuttosto che da zombie aveva seriamente rischiato che la ragazza concretizzasse la minaccia di ficcargli il cravattino giù per la gola. Era stato salvato all’ultimo momento dall’arrivo di Brittany che aveva il potere di trasformare Santana in una sorta di santino messicano.
In realtà Blaine non aveva ancora deciso se si potesse proprio considerare un salvataggio dato che la ragazza aveva insistito per trascinarlo al suo armadietto dove conservava un pochino della polvere magica che suo nonno utilizzava per addormentare i topi. Era sicuramente stata un’esperienza nuova trascorrere l’ora di ginnastica sotto una doccia bollente cercando di lavare via i residui di veleno giallognolo dai capelli ingellati.

Almeno Rachel riuscì a farlo ridere quando gli suggerì di provare a farsi biondo dato che ultimamente con quell’aria stanca che si portava appresso sembrava troppo cupo e vecchio. Divenne meno divertente quando sfoderò dallo zaino una parrucca bionda e cercò di ficcargliela in testa per provare il suo punto con il progetto poi di cercare Finn affinché lo vedesse.

Quando Quinn lo beccò in corridoio durante un cambio d’ora con i capelli scombinati e  le due occhiaie sotto agli occhi particolarmente visibili ,dopo che la doccia aveva lavato via il correttore per le occhiaie che Kurt gli aveva applicato quella mattina, sfoderò dalla cintura
della gonna un tubetto di crema scura e cercò di trascinarlo nel bagno delle donne più vicino

“Lo sanno tutti che sei gay! Nessuna penserà che sei lì per qualche motivo malizioso”

Blaine quasi si pentì di aver declinato l’offerta quando nell’ultima ora prima della pausa pranzo un Puck particolarmente determinato cercava di fargli confessare chi gli avesse fatto quei lividi intorno agli occhi promettendo vendetta ed esortando Blaine a non avere paura. I tentativi di Blaine di spiegargli che erano solo occhiaie furono quanto mai vani e quando anche Mike entrò nella discussione sostenendo il punto di vista di Puck Blaine non avrebbe desiderato altro che prendere a testate il banco fino a svenire.

Cominciava seriamente a pentirsi di non aver dato retta a Kurt quando gli aveva suggerito di saltare la scuola e stare a casa a riposarsi. Sulle prime Blaine, ancora parecchio intontito dal sonno e dalla sensazione meravigliosa delle braccia di Kurt strette intorno a lui e della consapevolezza del suo corpo caldo sotto di lui, era andato su di giri quando Kurt gli aveva detto con voce bassa e un po’ assonnata

“Vuoi restare a casa oggi?”  

Ci aveva messo un po’ a capire che Kurt stava suggerendo che  lui restasse a casa. Da solo.

“Tesoro, vuoi farmi uccidere da mio padre quando la scuola  lo chiamerà per controllare che non abbia saltato le lezioni alle sue spalle? Soprattutto se poi scoprisse che manchi anche tu da scuola!" aveva osservato Kurt con fastidiosa ragionevolezza

“Poi in fondo tu devi riposarti, no ? Io finirei per essere una distrazione”

Aveva aggiunto poi guardandolo maliziosamente.

Fu solo per evitare di dover dare  spiegazioni che Blaine si trattenne dal dire che quella mezz’ora accoccolato su di lui era stata la cosa più simile al riposo che avesse sperimentato da tutta la notte. Disse invece che davvero non era il caso di saltare la scuola solo perché in debito di qualche ora di sonno e che con qualche buona tazza di caffè sarebbe tornato come nuovo…e poi non avrebbe perso per nulla al mondo l’assolo che Rachel avrebbe cantato quel giorno al Glee Club non ora che, grazie ad alcuni messaggi notturni di Kurt, sapeva perché Rachel gli aveva chiesto di aiutarla ad arrangiare  “Blondes Have More Fun” di Rod Stewart ad una tonalità più adatta alla sua voce.
In realtà Blaine davvero non vedeva motivo di restare a casa a ciondolare sapendo che la mattinata l’avrebbe trascorsa in una lotta contro il sonno che era destinato a perdere finendo così per scivolare nuovamente nei suoi incubi. Almeno a scuola si sarebbe distratto un po’.

Finalmente la campanella annunciò l’inizio della pausa pranzo. Blaine per una volta fu grato della sua statura grazie alla quale riuscì a confondersi tra gli spilungoni del gruppo dei secchioni – che tra l’altro, Blaine non lo aveva mai notato prima, avevano un look molto simile al suo- e a sfuggire agli interrogatori di Puck .

Si avviò verso la caffetteria un pochino più contento con la prospettiva di trascorrere una mezz’ora piacevole con Kurt prima delle lezioni del pomeriggio. Quando vide il suo ragazzo aspettarlo davanti alle doppie porte della caffetteria quasi non gli sembrò vero che quella giornata di scuola potesse portare qualcosa di positivo. Blaine lasciò indugiare lo sguardo sulla linea elegante della figura di Kurt e al modo in cui spiccava, fiero e bellissimo, anche in mezzo ad una considerevole calca di studenti.

“Hai un aspetto terrificante” lo salutò Kurt con un sorriso quando furono uno di fronte all’altra

“Anche tu sei uno schianto, amore” disse Blaine ironico sorridendogli a sua volta mentre ripeteva nella testa il solito mantra

–corridoio affollato-corridoio affollato- non saltare addosso al tuo ragazzo in un corridoio affollato-

Kurt gli si fece più vicino e gli sussurrò all’orecchio

“Sei bellissimo, sempre e comunque" Blaine strinse gli occhi quando l’alito caldo di Kurt soffiò gentilmente contro il suo collo

CORRIDOIO AFFOLLATO!CAZZO!CORRIDOIO AFFOLLATO!

Fortunatamente Kurt si era già allontanato da lui e lo aveva preso per mano conducendolo nella caffetteria. Le loro mani intrecciate attirarono parecchi sguardi malvolevi e battute di scherno ma a Blaine davvero non sarebbe potuto importare di meno, non con Kurt al suo fianco che camminava a testa alta scivolando con grazia attraverso i tavoli .

 “Allora, vuoi finalmente dirmi cosa diavolo fai di notte invece di dormire?”

gli chiese Kurt mentre sedevano in un minuscolo tavolo in fondo alla caffetteria combattendo con il piccolo ripiano affinché contenesse entrambi i loro vassoi.

Tipico. Kurt non girava mai intorno alle cose. Era stato stupido a sperare in un po’ di tregua.

“Davvero, Blaine. Se non sapessi che sei disperatamente cotto di me potrei pensare anche male sul modo in cui passi le notti”

Disse Kurt chiaramente cercando di incoraggiare Blaine tenendo la conversazione su un tono leggero e casuale. Eppure i suoi occhi tradivano una certa apprensione.

“E non azzardarti a dire ‘ niente’. Lo sai che per me sei un libro aperto “

Lo avvertì Kurt infilandosi in bocca un boccone di insalata e togliendo intanto a Blaine l’unica (brillante) risposta a cui era riuscito a pensare dopo una intera mattinata spesa– tra un amico invadente e l’altro- a pensare a cosa dire a Kurt quando quell’inevitabile discussione sarebbe arrivata.
Blaine aprì la bocca per  rispondere ma poi la richiuse quando si rese conto di non avere la più pallida idea di cosa dire. Preferì invece fissare il suo sandwich al pollo come sperando che potesse suggerirgli delle risposte.
Quasi sobbalzò quando la mano di Kurt arrivò a toccare gentilmente quella che lui teneva appoggiato sul tavolo accanto al vassoio. La osservò mentre alzava gentilmente la sua ed intrecciava le loro dita. Blaine accarezzò con il pollice il dorso della mano ridicolmente morbida di Kurt prima di alzare lo sguardo per catturare quello del bellissimo ragazzo di fronte a lui.
Non vide altro se non amore in quegli occhi meravigliosi che il gioco di luci della caffetteria faceva apparire di un grigio scuro come pietra bagnata

“Lo sai che puoi dirmi tutto, vero?  Qualsiasi cosa."

Lo incoraggiò Kurt stringendogli la mano con fare rassicurante.
Blaine si sentì attraversare da una piacevole sensazione di calore sotto quello sguardo così amorevole. Si chiese perché la realizzazione di quanto Kurt tenesse a lui lo colpisse con così tanta forza ogni volta. Kurt aveva capito solo da un paio di occhiaie che qualcosa lo preoccupava togliendogli il sonno. Cosa poteva voler dire se non che Kurt fosse attento, che ci tenesse a lui al punto di notare ogni sua piccola variazione?

Fu lì sul punto di dirgli ogni cosa. Di dirgli che la prospettiva di una relazione a distanza lo spaventava a morte, di chiedergli se aveva mai fantasticato sulla possibilità di vivere il suo primo anno di college come ragazzo single o se avesse mai dubbi sulla loro storia. Voleva chiedergli se lui fantasticava mai su un futuro in cui sarebbero stati sposati e con dei figli o se gli era mai capitato di immaginare loro due, anziani ma ancora attraenti, seduti sotto il portico della loro casa in riva all’Oceano guardando le onde dove un Blaine più giovane aveva insegnato ai loro nipotini a surfare.
 
Voleva raccontargli degli incubi e di quanto ne fosse spaventato dato che l’ultima volta che ne aveva sofferto non erano stati solo la materializzazione onirica delle sue paure più recondite ma l’avvisaglia del ritorno di un suo sé stesso che non era certo che Kurt avrebbe gradito. Certo, era possibile che fossero incubi e basta ma Blaine non poteva fare a meno di temere che tutto potesse di nuovo sfuggirgli di mano… come era già successo molti anni prima. Questo significava svelare a Kurt una parte del suo passato che gli aveva attentamente tenuto nascosta perché significava ammettere di essere ben lontano dalla perfezione che Kurt meritava.
Blaine non aveva idea di come avrebbe potuto reagire Kurt e non era pronto a scoprirlo, non era pronto a rischiare di vederlo fuggire via da lui. Non avrebbe sopportato l’idea che Kurt lo considerasse un debole già più di quanto probabilmente faceva o comunque mettere a rischio la stabilità e la pace della loro relazione.

“Insonnia” disse infine Blaine in tono casuale

“E’…ne soffro da sempre ma da un po’ sto provando un nuovo farmaco. Mi sa che faccio meglio a tornare al vecchio, che dici?”

Blaine strinse gli occhi e trasse un doloroso respiro quando sentì Kurt sfilare via la mano dalla sua
Blaine si sentì in colpa all’espressione di delusione e irritazione dipinta sul volto di Kurt

“Cosa dico?”

chiese appoggiando i gomiti sul bordo del tavolo e unendo le mani a pugno davanti al volto picchiettandosi la fronte in un gesto di frustrazione. Trasse un profondo sospiro e guardò Blaine dritto negli occhi

“Penso che dopo tutto quello che abbiamo passato insieme e alla luce di quello che tu dici di provare per me o al ruolo che tu sostieni io abbia nella tua vita sia maledettamente frustrante che tu non riesca a fidarti di me. Ad aprirti con me”

Blaine lo guardò a bocca aperta

“No, Kurt. Tu non sai cosa stai dicendo!"

Blaine non riusciva a credere a quello che Kurt gli aveva appena detto. Lui si fidava di Kurt più di sé stesso. Come poteva averlo indotto a pensare altrimenti?

“Ah, no? “ Kurt gli rivolse un sorriso triste

“E’ sempre la stessa storia. Ogni maledetta volta che qualcosa ti turba rigetti ogni mio tentativo di aiuto. Mi tagli sempre fuori e fa maledettamente male. Dici di amarmi ma al tempo stesso non mi reputi una persona degna della tua fiducia…cosa dovrei pensare? “

Blaine guardò Kurt in silenzio sentendosi gelare alle parole che aveva appena sentito. Avrebbe voluto dirgli che si sbagliava, che non era così…ma era vero? Non era forse quello  che stava facendo in quel preciso momento?
Kurt si mordeva nervosamente il labbro inferiore guardandolo con occhi di supplica come sperando di essere smentito.

“Dannazione!” disse passandosi nervosamente una mano tra i capelli

“Cazzo, Blaine. Per favore, parlami! Dimmi qualcosa!”

“Kurt…io “

Gli occhi di Kurt divennero immediatamente speranzosi.

Al diavolo!

Pensò Blaine. Aveva davanti un ragazzo meraviglioso che amava perdutamente e che gli chiedeva – lo scongiurava-di condividere con lui i suoi incubi e che stava invece allontanando comportandosi come un perfetto idiota.
Ma non poteva dirgli quello che avrebbe voluto…O poteva?

“Guardate! Pare ci siano guai nel paradiso delle fatine!”

Kurt alzò gli occhi al cielo quando un gruppetto di giocatori della squadra di hockey capitanato da Davon, un ragazzo con una faccia da cavallo ed una orribile cresta arcobaleno sulla testa, si fece strada fino al loro tavolo

“Sparite, ragazzi! Non è davvero il momento!”  disse Kurt con aggressività voltando di scatto la testa verso il gruppetto

“Oh, avete sentito? La principessa non può ricevere adesso. Ascoltami bene, frocetto. Noi siamo stati tolleranti con voi permettendovi di entrare nella nostra caffetteria ma voi ci ripagate mettendovi in mostra con le vostre manine intrecciate e sussurrandovi cose all’orecchio. E’ fottutamente nauseante”

“Voi non ci permettete un bel niente. “ disse Blaine. Sul serio, che tempismo del cavolo.

“E’ un locale pubblico. Abbiamo tutto il diritto di essere qui e fare quello che ci va di fare “

disse allungando la mano ad afferrare il pugno chiuso di Kurt sul tavolo in segno di sfida. Blaine era sicuro di aver visto del fumo uscire dalle narici di Davon. Un attimo dopo lo stava tirando su per il collo della camicia

“Hey!” urlò Kurt scattando in piedi e spingendo via Davon da Blaine con sorprendente forza al punto che  i suoi compari dovettero sorreggerlo per evitare che cadesse. Blaine sentì la paura farsi strada dentro di lui quando vide la rabbia sul volto dei ragazzi che li accerchiavano.  La sua mente lo riportò al primo anno di liceo ma non era il momento… Non poteva lasciare che i ricordi lo paralizzassero, non quando Kurt contava sul suo appoggio.

“Come osi” fece Davon fulminando Kurt con gli occhi

“Io ti…”

“Tu cosa? ” Finn era apparso dal nulla frapponendosi  tra Kurt e Davon

“Perché non te la prendi con qualcuno della tua taglia?” lo sfidò Finn guardando Davon dall’alto in basso

“Non credere che non possiamo mettervi sotto tutti e tre, Hudson”

“Wow…questo era…veramente gay “ commentò Kurt sarcastico spuntando da dietro Finn per affrontare Davon faccia a faccia.
Fu il turno di Finn di spingere via Davon quando fece per scagliarsi contro Kurt.

“Hey! CHE CAZZO CREDI DI FARE?” Blaine sentì un’onda di sollievo attraversarlo quando Puck, Mike e Sam arrivarono correndo in loro soccorso allineandosi come soldati addestrati accanto a loro e volgendo al gruppo di Davon sguardi torvi.

“Già che cazzo succede?” Santana arrivò con Brittany alle calcagna

“Vorremmo saperlo anche noi “ disse Artie che si era fatto strada verso di loro portando con sé anche Quinn, Rachel , Mercedes e Tina
Il Glee Club al completo si era schierato davanti a lui e Kurt . Blaine non riusciva a credere ai suoi occhi

“Non possiamo picchiare le ragazze” fece un tipo dalla faccia ottusa dietro Davon guardando con paura Santana

“Andiamocene” suggerì un altro .

Ora che era chiaramente in svantaggio numerico tutta la loro arroganza era sfumata.
Blaine si voltò a guardare l’espressione commossa di Kurt e si sarebbe commosso lui stesso se non fosse stato troppo impegnato a trattenere le risate davanti alla faccia sbigottita di Davon quando Puck lo minacciò di restituirgli gli occhi neri che aveva fatto a Blaine.

“CHE DIAVOLO STATE FACENDO?!”

la voce di Figgins risuonò nella caffetteria. Solo allora Blaine si rese conto che erano diventati il centro dell’attenzione della caffetteria. Ma Blaine doveva immaginare che guardare venti persone sul punto di far scoppiare rissa dovesse essere più interessanti che guardare la signora della mensa rigirare le crocchette nella friggitrice.
I due gruppi esplosero contemporaneamente ognuno cercando di addebitare la colpa all’altro ma finendo solo in una confusione pazzesca

“SILENZIO!” urlò Figgins

“TORNATE TUTTI AI VOSTRI POSTI E CHE IO NON DEBBA MAI PIU’ VEDERE UNA SCENA COME QUELLA!”

Davon e i suoi tirapiedi girarono sui tacchi e tornarono verso il loro tavolo non prima di aver rivolto loro delle occhiate sprezzanti

“Non finisce qui” mimò chiaramente Davon con la bocca per non farsi sentire da Figgins chiudendo la cosa del gruppetto

“KURT HUMMEL. Tu invece vieni immediatamente nel mio ufficio” disse Figgins

“Cosa?”

scattò Blaine seguito immediatamente dal coro di protesta del Glee Club al completo
Ma Figgins li ignorò

“IMMEDIATAMENTE!” urlò invece rivolto ad uno spiazzatissimo Kurt prima di voltarsi ed uscire a gran passi dalla caffetteria

Kurt raccolse rabbiosamente il suo zaino e si costrinse a seguire Figgins  passando in mezzo ad un inferocito Glee Club che lo incoraggiò con pacche sulla spalla e la promessa che se Figgins si fosse azzardato a punirlo avrebbero scatenato un putiferio senza precedenti.
Quando passò accanto a Blaine gli sfiorò la mano rapidamente. Lo facevano sempre. Ogni volta che si trovavano in mezzo ad una discussione o un litigio che erano costretti ad interrompere prima di averlo sbrogliato del tutto si lasciavano comunque con una parola o un gesto gentile che significava

“Sei un idiota ma ti amo lo stesso”

Continuarono il pranzo sedendosi tutti intono allo stesso tavolo parlando di quello che era appena accaduto, coprendo di insulti Davon e Figgins e complottando assurdi piani di vendetta che comprendevano canzoni, balli e pugni.
Ma Blaine stava ascoltando solo per metà. L’adrenalina di qualche momento prima era scivolata via lasciandolo solo con il peso di quanto gli aveva detto Kurt.

Sentire Kurt mettere in dubbio i suoi sentimenti verso di lui era stato una specie di schiaffo che lo aveva costretto a guardare le cose da una nuova prospettiva.

Kurt era il ragazzo con cui avrebbe voluto passare il resto dei suoi giorni ed era davvero troppo sperare di portare restare sveglio per un tempo tanto lungo.


 


Lo so...Doveva esserci l'incontro Kurt/Cooper ma ho pensato di rimandarlo di un paio di capitoli.
Credo che la giornata di scuola non sia ancora finita.
Spero di ritrovarvi tutti Martedì sera con il prossimo aggiornamento :)
  
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