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Autore: eliocentrica    14/04/2012    1 recensioni
«Amore? Pronto! Ascolta... ho perso il treno. … No, era l'ultimo. Mi cercherò un posto dove passare la notte...» dissi sconsolata prima di salutarlo e chiudere la chiamata.
Non mi fidavo a vagabondare per una città sconosciuta alla ricerca di un albergo, così tirai fuori dalla tasca il cellulare e cercai nella rubrica il numero dell'amico che ero venuta a trovare quel giorno.
-- Probabilmente erano passate due ore, e io non ero ancora riuscito a prendere sonno.
Continuavo a pensare che lei era lì, a un passo da me, ma mi sembrava lontanissima. E poi pensavo a come avrebbe reagito la mia ragazza...

A volte, perdere un treno cambia tutte le carte in tavola.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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= The Night =

 

 

Probabilmente erano passate due ore, e io non ero ancora riuscito a prendere sonno.

Continuavo a pensare che lei era lì, a un passo da me, ma mi sembrava lontanissima. E poi pensavo a come avrebbe reagito la mia ragazza... Già non aveva mandato giù il fatto che avessi trascorso tutta la giornata con un'amica, anche se non la vedevo da un sacco di tempo.

Per allontanare i pensieri e cercare di dormire, mi girai sull'altro lato del letto; stavo proprio per addormentarmi quando sentii un sospiro e dei movimenti, così i miei sensi tornarono all'erta.

Gemma si era alzata in piedi e poi era sgusciata nel mio letto. Chiaramente non era riuscita a resistere sul pavimento.

Sentii il cuore che aumentava le pulsazioni, ma cercai di stare fermo, con le orecchie tese. Silenzio.

Poi respiri profondi. E infine anche russare. Mi venne da ridere, ma con uno sforzo immane mi trattenni. “Ecco una buona battuta per domattina” pensai.

Dopo qualche secondo, facendo attenzione a non toccarla, mi girai sulla schiena e appoggiai la testa in modo da poterla vedere in faccia.

Osservai l'espressione rilassata, tutte le difese abbassate. Con la luce del lampione che entrava dalla finestra e la colpiva di sbieco, il suo viso appariva veramente bello. Subito mi pentii del mio pensiero.

Nonostante fossero passati quasi cinque anni e io stessi bene con la mia attuale ragazza, i sentimenti che nutrivo per Gemma erano ancora lì, latenti e inalterati. Sicuramente erano stati questi a guidare inconsciamente le mie azioni durante la serata.

Cercai di svuotare nuovamente la mente per dormire, ma mi risultava difficile persino chiudere gli occhi e smettere di guardarla. Presi quasi uno spavento quando lei si girò di scatto su un fianco, rivolta verso di me: pensavo avesse avvertito i miei pensieri! E invece dormiva serena.

“Che elefante, anche nel sonno!”, pensai sorridendo.

Mi accorsi che i nostri volti erano vicinissimi e il cuore ricominciò a battermi forte; quasi lo sentii esplodere quando la sua mano scivolò verso di me, per poggiarsi sul mio petto, come ad abbracciarmi.

“Oh no. Oh no no no no.”, pensai terrorizzato, sentendo che non solo il cuore, ma tutto il mio corpo stava reagendo.

Cercavo di stare il più immobile possibile, ma sentivo che non sarei riuscito a controllarmi a lungo. Per fortuna lei si girò dall'altra parte e ci rimase per tutto il tempo in cui fui ancora cosciente, prima che finalmente arrivasse il sonno.

Mi svegliai per colpa di un clacson suonato da un impaziente per strada. Aprii gli occhi e mi resi conto che era l'alba perché il cielo si stava rischiarando e c'era più luce anche in camera.

Richiusi gli occhi, ancora intontito dal sonno, e mi sopraggiunse un pensiero: chi stavo abbracciando se ieri non avevo visto la mia ragazza?

Riaprii gli occhi di scatto e vidi che cingevo Gemma su un fianco, lei che mi dava le spalle. Subito ritrassi il braccio, respirando agitatamente. Chissà come ero finito in quella posizione, mentre dormivamo. Ma poi accadde una cosa che mi lasciò stupito: un mugugno e la mano di Gemma che cercava la mia a tentoni.

Che fare? Fosse se avessi riportato il mio braccio dov'era prima, lei si sarebbe calmata, riaddormentata e io avrei potuto sgusciare fuori dal letto in tempo prima che si accorgesse. Così feci, ma sul più bello mise il suo braccio sul mio, prendendomi polso e avvicinando la mia mano al suo petto.

“Oh, cazzo.” E non potei fare un pensiero più appropriato.

Sentii Gemma sospirare la parola "tesoro" e rimasi agghiacciato. Ma probabilmente pensava di essere a letto col suo fidanzato, probabilmente i suoi erano solo movimenti istintivi nel sonno.

Cercando di allontanare lentamente il mio corpo dal suo, mossi inavvertitamente il braccio e sentii stringere la presa attorno al mio polso.

«Dove vai?...» disse con la voce impastata dal sonno.

“Merda! L'ho svegliata.” Non sapevo come reagire.

O meglio, sapevo cos'avrei voluto fare, ma sapevo anche che non potevo. E mentre mi costruivo castelli mentali, lei si girò verso di me, ad occhi chiusi. Si appoggiò al mio petto ed intrecciò una gamba alla mia. «No!» dissi con un tono un po' troppo alto, facendola sobbalzare mentre apriva gli occhi di scatto e si trovava di fronte il mio viso.

 

 

 

N/A: Rileggendo anche questo capitoletto, mi viene da ridere da sola. Mi sembra un po’ sciocco. Però dall’altro lato continua a piacermi l’idea di alternare il punto di vista del narratore, passando dalla protagonista femminile a quello maschile.

Ho visto che qualcuno ha letto il primo capitolo, spero che proseguirete anche con questo! E se magari mi lasciaste la vostra opinione, sarebbe il massimo! ^_^ Grazie!

  
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