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Autore: Vale9    14/04/2012    3 recensioni
Tratto dalla storia:
"Ho creduto di stare bene. Per anni.
Ci ho creduto veramente. Ma poi ho aperto gli occhi.
In una gelida mattina invernale, ho finalmente aperto gli occhi, sono rimasto a letto per ore, senza aver il coraggio di girare il volto e osservare la porzione di letto da ormai troppo tempo vuota.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ho creduto di stare bene. Per anni.

Ci ho creduto veramente. Ma poi ho aperto gli occhi.

In una gelida mattina invernale, ho finalmente aperto gli occhi, sono rimasto a letto per ore, senza aver il coraggio di girare il volto e osservare la porzione di letto da ormai troppo tempo vuota.

 

Ed è in quel momento, in cui voltai il mio capo per guardare quel cuscino vuoto, che mi sono reso conto, che non sono mai stato bene, MAI, come tutti mi volevano far credere.

Come io stesso ho voluto credere.

 

Ho ingannato me stesso e gli altri per anni, ogni giorno prima di alzarmi mi ripetevo di stare bene, e di non mi sentirmi solo, perché se ci pensavo bene ero e sono circondato da persone che mi vogliono bene.

Ma forse, e solo ora me ne rendo conto, era l’unico a credere nel mio falso spettacolino di felicità, perché io non gliel’ho mai detto ad Hermione, ma non mi era mai sfuggito, neanche uno, tutti i suoi sguardi colmi di preoccupazione che mi aveva lanciato da quel giorno.

 

Flashback

 

-Ginny…?! Ma che cosa ci fai qui? Ti avevo detto di scappare insieme a nostro figlio Albus! Lo hai lasciato solo?!- eravamo tutti in pericolo! Doveva andarsene subito!

-Harry!! Non ti lascio solo! Non ti preoccupare, nostro figlio è già al sicuro l’ho affidato alla nonna Molly!- ero allibito! Mi aveva promesso che se ne sarebbe andata con Albus, a casa dei suoi genitori, ma a quanto pare oggi voleva fare la testarda. Un’improvvisa esplosione alle nostre spalle interruppe la discussione, costringendoci a nasconderci dietro ad un masso volato fino in strada, questa volta i mangiamorte ci avevano trovato, e sembrava proprio che non avessero intenzione di desistere, finché io e Ginny restavamo in vita, eravamo da eliminare.

Da tre anni oramai il Signore Oscuro era stato sconfitto, ma i suoi seguaci non hanno mai accettato la sconfitta, e dopo due anni di silenzio e pace apparente, cominciatrono a perseguitare la mia famiglia con l’intento di sterminarci tutti e vendicare Voldemort.

 

Con uno scatto fulmino io Ginny corremmo dall’altra parte della strada, rifugiandoci nel cortile interno della casa dei nostri vicini, nel breve tratto compiuto, diversi lampi verdi ci sfiorarono andando a creare piccole buche nel prato, la signora Graceland si sarebbe arrabbiata tantissimo, lei amava il suo prato più di ogni altra cosa!

Il nostro obiettivo era raggiungere l’auto nera posteggiata alla sinistra della casa dove ci trovavamo noi in quel momento.

-Ginny accidenti, perché non mi hai dato ascolto? Dovevi andare con Albus, sei in pericolo! Se ti succedesse qualcosa io non…-

-Harry, tesoro! Io non ti lascerò mai solo! E stai tranquillo non mi succederà niente, finché siamo insieme nessuno può batterci!- lo speravo tanto!

All’improvviso un’ombra si estese su di noi, comprendo il sole, -eccoli i due piccioncini! Due in un colpo solo, che fortuna! Dovete ringraziarmi, morirete insieme! È un grande regalo da parte mia!- era un fottuto mangiamorte, non lo avevo sentito arrivare dannazione!

Con un abile colpo di mano fece sgorgare un fiotto di luce verde dalla sua bacchetta, diretto al mio ventre, non feci in tempo a spostarmi, che mia moglie prese il colpo al posto mio.

Il tempo rallentò.

Ginny rimase per un attimo in piedi, poi il suo corpo senza vita si afflosciò ai miei piedi –Ginny! No! Maledetto bastardo, ora ti uccido!- scavalcai il suo corpo e con tutta la forza della rabbia e del dolore mi lanciai addosso al magiamorte, facendogli sbattere violentemente la testa per terra.

Lo avevo ucciso, ed ero contento.

 

Dieci anni sono passati da quel giorno, ed io mi ricordo ancora bene ogni secondo, come se un piccolo film si ripetesse all’infinto nella mia testa, martoriata dal dolore e dalla consapevolezza di aver perso la donna che ho sempre amato sopra ogni altra cosa.

 

Solo mio figlio Albus, che ora frequenta Hogwarts, è al primo anno ed è un coraggioso grifondoro, mi ha dato la forza di andare avanti, non ho mai pianto la sua morte, da quel giorno non ho più conosciuto le lacrime e a volte mi mancano, perché in qualche modo vorrei potermi sfogare.

Ma non ci riesco.

 

Ed ora a dieci anni dalla sua morte guardo la foto del nostro matrimonio, e ripenso a tutta la nostra vita, hai momenti felici, hai momenti tristi, penso alla vita che io e mio figlio abbiamo perso senza di lei, hai fratellini o sorelline che Albus avrebbe potuto avere, alle splendide giornate che avremmo potuto passare insieme.

Ed è solo ora che due solitarie lacrime trasparenti scorrono sul mio viso per andarsi a posare sul volto sorridente di mia moglie.

Sul volto di Ginny.

   
 
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