Ragazze
in questo capitolo comincia a smuoversi
qualcosa e ci saranno sorprese ed imprevisti per tutti.
Grazie
ancora per il vostro tempo e per le vostre
recensioni.
Capitolo 5 -
Arrivo e richiesta di
aiuto
POV LISA
Santo
cielo! Devo correre, devo correre! Oh mammina mia, devo vedere
Sabrina, le devo parlare assolutamente o altrimenti mi
scoppierà il cuore.
Arrivo sgommando
nel parcheggio dei
dipendenti e diversamente dal solito, rinuncio alla sigaretta
pre-inizio e ai
miei stiracchiamenti, per catapultarmi all'interno dell'area di
servizio.
Non appena
avvisto la mia "
mammina", mi fiondo su di lei abbracciandola ma lo faccio con un tale
impeto, che ci manca poco per finire spiaccicate contro il muro.
" LISA, MA CHE
DIAVOLO..."
inizia a urlare lei ma io non la faccio finire e le dico: " Ti devo
parlare, Sabrina ti prego, ti prego, ti prego!".
Lei scoppia a
ridere, guardando la
mia faccia disperata che secondo le sue parole, assomiglia
pericolosamente a
quella di una bambina che si deve fare perdonare una marachella.
" Va bene, va
bene avanti sputa
il rospo" mi dice aggiustandosi la targhetta con il suo nome sulla
divisa,
che le si era spostata per la mia irruenza.
" No, non qui!
Andiamo nel tuo
ufficio per favore e chiama anche Lucia ed Erica, almeno
ripeterò la cosa solo
una volta, dato che non credo di riuscire a farlo di nuovo!" le dico
con
il fiatone.
Lei annuisce con
un sorriso e dopo
aver fatto un cenno alle mie colleghe ci avviamo tutte e quattro nel
suo
ufficio.
Quando siamo
dentro, Lucia dice:
" Ehi pazzoide, ma che sta succedendo? " ed io saltellando da un
piede all'altro, le rispondo: " Stanotte ho fatto il solito sogno...".
Erica sbuffando
m'interrompe dicendo:
" E sai che novità, lo fai tutte le notti!" ma io
fulminandola
con lo sguardo,
le rispondo: "
Se mi faresti finire, forse capiresti il perchè sono
così nervosa".
Lei alzando le
spalle, mi dice:
" Ok, ok mi cucio la bocca, tu però continua!".
Io annuisco e
riprendo a parlare:
" Come dicevo poco fa, prima di essere interrotta, stanotte ho fatto lo
stesso sogno ma stavolta qualcosa è cambiato.
Dopo che io e il
mio principe ci
siamo baciati, gli ho chiesto come al solito il suo nome ma lui, invece
di
dirmi come sempre " Non è ancora il momento" mi ha risposto:
"
Aspettami, perchè sto venendo da te e non sono solo.
Dì a Lucia ed Erica di
prepararsi!".
Le mie amiche e
colleghe spalancano
gli occhi e la bocca, rimanendo senza parole, poi quando riacquistano
l'uso
dell'intelletto dicono, in coro: " Scusa e noi che cavolo
c'entriamo?" ma io non sapendo che cosa dire, mi limito ad alzare le
spalle.
Ora invece di
essere solo io, in
preda ad una crisi isterica, siamo in tre sull'orlo di un collasso e
Sabrina
dall'alto della sua sedia girevole ci guarda, quasi con compassione.
Ci scruta in
silenzio, intrecciando
le dita poi all'improvviso scoppia a ridere dicendo: " Beh, a quanto
pare
i pretendenti ora sono diventati tre.
Tre baldi
principi per tre meravigliose
principesse, è fantastico no?" e noi la fissiamo come se
avesse detto un
eresia, bella e buona.
" Non guardatemi
così, tesorine!
In fondo non ho detto una cosa assurda" ci dice Sabrina, come se ci
avesse
letto nel pensiero.
" Fino a adesso
lo spasimante
misterioso aveva nominato solo Lisa ma ora sta venendo qui con due
ragazzi che
sono destinati a voi, quindi a meno che non vogliate andare contro al
destino,
non potete opporvi ai suoi disegni.
In fondo cosa ci
sarebbe di male?
Siete tutte e due ragazze bellissime e se non sbaglio siete single e
non per
vostra scelta.
Quindi vivete la
cosa con tranquillità,
così come sta facendo Lisa!".
Le mie amiche
portano entrambe, i
loro occhi scettici su di me che sto saltellando sul posto come se
stessi sui
carboni ardenti e Lucia con un sorrisino, dice rivolta a Sabrina: "
Vuoi
dire che per vivere la situazione con tranquillità, dobbiamo
saltellare sul
posto come se avessimo le pulci!".
Erica, Lucia e
Sabrina dopo avermi
guardata, scoppiano a ridere di cuore ed io, comprendendo che si stanno
prendendo gioco di me, faccio a tutte e tre una bella linguaccia poi mi
unisco
anche io alla loro risata.
Quando ci
calmiamo, Sabrina riprende
a parlare: " Allora ragazze mie, in attesa che arrivino i vostri
principi
azzurri che ne dite se oggi non lavorate e ve ne andate in un bel
centro
estetico a farvi coccolare e a rendervi bellissime?".
Noi la fissiamo
come se ci avesse
detto che il sole è verde a strisce rosse e nere, poi
comprese per bene le sue
parole, in preda all'euforia, l'abbracciamo stretta lanciando piccole
urla di
gioia che le hanno di sicuro, perforato il timpano.
Poi
però, cercando di ragionare con
la testa io le dico: " Ma Sabrina, come farai a mandare avanti
tutto da sola?"
e lei con un
sorriso, mi risponde: " Non sarò da sola, Lisa.
Chiederò
a Pietro e a Melania di
sostituirvi; in fondo è un pò di settimane che mi
chiedono di fare dei
straordinari.
Visto che tra
tre mesi si devono
sposare hanno bisogno di un gruzzoletto maggiore da trovare in busta
paga e voi
avete bisogno di un pò di ore tutte per voi e per i vostri
principi!".
Poi mettendosi
un dito sulle labbra,
ci dice: " Ragazze, prima che vi lanciate in questa avventura, io
vorrei
farvi una domanda fondamentale e ci terrei ad avere una risposta, del
tutto
sincera".
Quando noi le
facciamo cenno di
proseguire lei, si schiarisce la voce e dice: " Tenendo in conto il
fatto,
che il principe di Lisa è straniero, possiamo pensare che
anche gli altri due
lo siano.
Questo potrebbe
dire che vivono
all'estero e che magari, si trovano qui solo di passaggio o che stanno
venendo apposta
per voi.
La mia domanda
è: se vi chiedessero
di partire con loro per il loro paese, voi cosa fareste?".
Io, Lucia ed
Erica spalanchiamo la bocca,
esterrefatte.
Dannazione non
avevo mai considerato la
cosa da questo punto di vista e se non l'ho fatto io figuriamoci se
possono
averlo fatto le mie amiche che si sono trovate catapultate nei miei
sogni,
all'improvviso.
La prima a
parlare inaspettatamente, è
Lucia che dice: "Suppongo che per quanto mi riguarda, dovrei vedere
prima
il mio principe!
Se mi rendessi
conto che è l'uomo
destinato a me, credo che non avrei problemi a seguirlo; in fondo qui a
parte
te e le ragazze, io non ho niente che mi trattiene dal restare; non so
se
questa è la risposta che tu ti aspettavi?".
" Lo stesso vale
per me!"
dice Erica con un sorriso e Sabrina, prima di rispondere a Lucia porta
il suo
sguardo su di me, così come fanno le mie amiche.
Io mi mordo il
labbro nervosa e
agitata, poi dico: " Se devo essere sincera fino in fondo, non avevo
pensato alla cosa da quel punto di vista.
Sapete bene che
nel mio caso, io ho
sempre avuto dei problemi con il sesso maschile e se devo dire tutta la
verità,
mi fa paura la possibilità di abbandonare questo posto e
voi, che siete il mio
unico punto fermo!".
Erica, mi
afferra le mani e dopo
averle strette per bene, mi dice: " Lisa, posso capire le tue paure, ma
se
come suppone Sabrina i nostri principi sono amici del tuo, tu non ci
perderai
perchè noi ti staremmo sempre accanto.
So che
può fare paura cambiare il
proprio mondo ma in fondo, qui non avresti nulla che valga la pena di
non
essere lasciato.
Abiti da sola,
non hai più una
famiglia a parte noi e sono certa che un lavoro lo potresti trovare
anche dove
andresti a vivere; so che mollare tutto per qualcosa che è
ignoto ti fa sorgere
molti dubbi ed incertezze ma se per un malaugurato caso, non dovesse
andare
bene, sono sicura che
Sabrina non ti
volterebbe le spalle e
qui avresti sempre un posto d'onore!".
Porto il mio
sguardo sulla mia "
mammina " che annuisce con un sorriso e io, dopo aver tirato un
profondo
respiro, dico: " Hai ragione Erica, mi fa paura il fatto di lasciare il
certo per l'incerto ma in fondo l'ho già fatto, quando mi
sono spostata dalla
mia vecchia casa per cambiare zona e vita, quindi tenendo in conto il
fatto che
sareste con me, credo che potrei prendere in considerazione
questa
evenienza!".
Tutte e tre
spostiamo nuovamente gli
occhi su Sabrina, che dice: " E' proprio questa la risposta che volevo,
ragazze
e per quanto riguarda te piccola, ti confermo le parole di Erica.
Qui avrai sempre
un posto conservato
per te; anche se dovessi essere al completo, tu riavresti all'istante,
il tuo
posto di lavoro e per quanto riguarda la casa, io stessa ti ospiterei.
Ti voglio dare
però un consiglio con
tutta me stessa; cerca di viverti questa avventura con il cuore aperto,
non
avere paura di offrire i tuoi sentimenti e tutta te stessa all'uomo che
ti
amerà.
Non avere paura
di gettarti a
capofitto in questa cosa che può sembrarti indefinita,
vivila per quello che è
e non farti fermare da sciocchi dubbi e stupide riflessioni.
La stessa cosa
vale anche per voi
" dice diretta ad Erica e Lucia " vivetela come
un'opportunità
che
la vita vi sta
offrendo.
E ora piccole
principesse, toglietevi
dai cosiddetti e andatevi a fare belle; vi voglio vedere al meglio di
voi,
pronte a far cadere ai vostri piedi, i tre pollastri che stanno venendo
a
cercarvi, ok?".
Tutte e tre
neanche ci fossimo messe
d'accordo, ci mettiamo contemporaneamente sull'attenti facendo il
saluto
militare poi, dopo esserci rese conto di quello che avevamo fatto,
scoppiamo a
ridere come pazze, subito seguite da Sabrina.
In un men che
non si dica, io e le
mie amiche ci troviamo fuori dall'area di servizio e dopo aver deciso
in quale
centro estetico andare, prendiamo la mia macchina perchè
è l'unica con l'aria
condizionata.
Giunte a
destinazione, dopo aver
parcheggiato, entriamo nel centro e dopo esserci assicurate che ci sia
posto
per tutte e tre ci separiamo, pronte ad affrontare un magnifico
pomeriggio
all'insegna del relax e delle cure estetiche.
POV ROBERT
Devo ammettere
che non vedo l'ora che
l'aereo atterri sul suolo italiano ma perchè questo possa
avvenire, dovrò
attendere ancora 8 lunghissime ore.
In questo
momento ci troviamo fermi
all'aeroporto di Šeremet'evo,
per fare
rifornimento e devo
ringraziare il fatto che non sia stato necessario scendere dal
velivolo, dato
che fuori sta piovendo.
Per fortuna,
Kellan e Jackson, mi
hanno tenuto compagnia nel migliore dei modi: facendomi ridere a
più non posso.
Le battute di
Kellan sono veramente
esileranti ma la
cosa più comica è che le
dice, con l'assoluta convinzione di essere serio e la faccia che fa
quando
cerca di capire se lo stiamo o no prendendo in giro, non ha eguali.
Nei momenti di
calma, mentre i miei
amici riposavano, io mi sono riguardato non so quante volte il dvd che
mi ha
lasciato Kristen e ogni volta sentivo lo stomaco contrarsi per
l'emozione.
La cosa che mi
ha addolorato di più è
stato scoprire che Francesco e Monica sono deceduti e il fatto di non
poterli
più vedere ha riacutizzato il mio senso di colpa per averli
dimenticati.
In quei tre mesi
meravigliosi che
passai con loro, mi hanno fatto da genitori e il fatto di non poter
vedere più
i loro volti né poter scambiare due chiacchiere con loro mi
intristisce da
morire.
Mi sarebbe
piaciuto vedere la faccia
di Francesco quando gli avrei chiesto il permesso di amare sua figlia e
la
prima cosa che vorrei fare, dopo aver incontrato Lisa è
chiederle di andare a
trovarli al cimitero.
Un'altra cosa
che ho capito da quella
registrazione è che Lisa deve molto ad una certa Sabrina,
che a quanto pare
l'ha aiutata quando ne aveva più bisogno e secondo Jackson,
io dovrei
rivolgermi a lei per capire come comportarmi con il mio angelo.
Quello che mi ha
più stupito è stato
il luccichio che ho visto negli occhi di Kellan e Jackson, quando hanno
visto
inquadrate le colleghe di Lisa.
Sembravano molto
interessati: Jack
continuava a fissare quella che si chiama Lucia mentre Kellan non
staccava gli
occhi dall'altra ragazza che a quanto ho capito, si chiama Erica.
Ovviamente di
fronte alle mie battute
hanno negato spudoratamente ma io li ho fatti cadere nella mia trappola
costringendoli a confessare.
E' bastato
dirgli che mi ero pentito,
che avevo cambiato idea e che volevo tornarmene a casa.
Il " NOOOOO!"
che hanno
urlato mi ha lasciato stordito per una ventina di secondi, poi quando
sono scoppiato
a ridere davanti a loro hanno abbassato la testa e hanno dovuto
ammettere il
loro interesse verso le due ragazze.
Finalmente dopo
venti minuti partiamo
da Mosca e ora non mi resta altro da fare che aspettare, con ansia, il
nostro
atterraggio all'aeroporto di Malpensa 2000.
Kellan si
avvicina a me e mi mette
una mano sulla spalla, per attirare la mia attenzione e quando mi giro
verso di
lui, mi dice: " Rob, hai deciso cosa farai quando atterreremo?" e io
gli rispondo:
" Beh,
calcolando che quando
arriveremo all'aeroporto saranno le 18 e che dovremo prendere la
macchina per
Milano, non credo che sia il caso di andare subito all'area di servizio.
Direi di andare
in albergo poi una volta
lì, decideremo il da farsi.
Ashley ce ne ha
trovato uno abbastanza
vicino e poi, poco fa mi ha mandato un e-mail dove mi ha dato il numero
di
telefono del bar.
Ti confesso che
non so come muovermi
in una situazione del genere; non posso andare da lei, così
come se niente
fosse e dirle: " Ciao sono Robert Pattinson, forse tu non ti ricordi ma
io
ho vissuto a casa tua per tre mesi e da cinque mesi ti sogno
costantemente
tanto da essermi innamorato di te!".
" Ah beh, direi
proprio di
no" mi dice con un risolino Kellan " a meno che tu non ti voglia
trovare gettato, nel parcheggio, con un bel calcio in culo!".
Io
sorrido per la sua battuta, che però ha un fondo di
verità e gli dico: "
Già, credo che tu abbia
proprio ragione.
L'unica cosa che
mi viene in mente di
fare è contattare questa Sabrina e parlare con lei di questa
faccenda, sperando
che non mi prenda per un folle maniaco!".
Kellan annuisce,
mostrandosi d'accordo
con me e nelle ore successive insieme a Jack, mettiamo a punto dei
piani, in
verità uno più strampalato dell'altro.
All'improvviso,
la voce di Andrew ci
distoglie dai nostri pensieri: " Signor Pattinson, vorrei pregarvi di
allacciare le cinture di sicurezza dato che il comandante ha iniziato
la
manovra di atterraggio per l'aeroporto di Malpensa 2000!".
Io, Kellan e
Jackson lo ringraziamo e
facciamo subito quello che ci ha detto; mi sporgo verso il finestrino e
il vedere
le luci che si stagliano sotto di noi, mi procura un buco alla bocca
dello
stomaco.
Lisa
sto arrivando da te; non vedo l'ora di vederti e prego che tu possa
ricambiare i miei sentimenti.
POV LISA
Ahhh! Sentirmi
coccolata, mi fa
davvero bene e qui altro che coccole: massaggio drenante total body,
scrub
epidermico (madonna che male), maschera al viso all'argilla, peeling
corporeo,
pulizia del viso, pedicure, manicure e dulcis in fundo una botta di
lampada
abbronzante.
Che dire, so di
essere io perchè la
voce è la mia ma non metterei la mano sul fuoco sul fatto
che il corpo sia
davvero il mio e la stessa cosa vale sia per Lucia ed Erica che si
guardano
incredule.
Ci fissiamo
interdette e poi
scoppiamo a ridere come sceme; Alba, Daisy e Nina, le nostre estetiste
ci
osservano compiaciute, fiere del loro operato e ci salutano dopo averci
lasciate
da Andrè .
Mentre
attendiamo che il nostro coiffeur
si liberi, osservo le mie amiche: Lucia è bellissima,
è alta un metro e
settanta come me, ha gli occhi verdi e dei lunghi capelli scuri che le
arrivano
alla schiena e che lei di solito tiene legati in una comoda treccia.
Erica
è un pò più bassa di noi ma sprizza
energia da tutti i pori.
I suoi capelli
le arrivano alle
spalle, sono dolcemente mossi e di color castano scuro, i suoi occhi
neri sono
profondi e contornati da lunghissime ciglia.
Fisicamente,
Lucia ed Erica si
assomigliano, altezza a parte; sono entrambe ben messe con le curve al
posto
giusto.
Le adoro, sono
le sorelle che non ho
mai avuto e sono contenta che in questa avventura mi siano accanto.
Spero veramente
che ciò che ho
sognato si avveri e che i nostri tre principi azzurri arrivino per
davvero,
perchè sarebbe una grande delusione se questo non succedesse.
Già
me lo immagino; io, Lucia ed
Erica corteggiate da tre baldi ed affascinanti giovani che ci chiedono
di
seguirle e noi che innamorate, li seguiamo anche in capo al mondo.
Certo che
sognare non costa niente e
sognare in grande, fa sicuramente bene alla salute.
Finalmente
arriva il nostro turno e
sotto le sapienti mani di Andrè le nostre chiome diventano
ancora più
splendenti e lucide.
Uscite dal
centro estetico ci
gettiamo alla disperata ricerca dei vestiti che ci possono servire in
caso i
nostri cavalieri ci invitassero fuori.
Lucia acquista
un tubino favoloso in
seta, di colore blu che mette in risalto la lucentezza della sua lunga
chioma.
Le arriva fino
al ginocchio e ha una
sola spallina ricca di luccicanti strass; prende anche dei bellissimi
sandali
color argento con il tacco a spillo che la slanciano ancora di
più.
Erica invece, ha
preso un due pezzi
composto da una gonna nera che le arriva al ginocchio, in seta e un top
con un
adorabile scollo a cuore di color amaranto; le sue scarpe sono delle
decolleté
nere
con il tacco a
spillo.
Il mio abito
infine è in raso, di
color verde petrolio, stretto in vita e la gonna scende a campana fino
alle
ginocchia.
Il corpetto
è rigido e leggermente
scollato sorretto da un allacciatura intorno al collo.
Le mie scarpe
sono nere, di satin
lucido, con il tacco a spillo e l'allacciatura alla schiava che mi
slancia la
caviglia.
Siamo da urlo e
ora l'unica cosa che
spero ardentemente è di non aver fatto tutto questo per
niente.
POV SABRINA
Oh, sono
veramente a pezzi.
Oggi la giornata
sembrava non finire
più e meno male che ora manca solo mezz'ora per finire il
turno e andare a
casa.
Sono le venti e
mi chiedo che cosa
abbiano combinato quelle tre pazze furiose; sono le mie piccole
e io gli voglio
un mondo di bene.
La mia vita
è stata difficile, dura e
complicata come una perenne corsa su per un pendio.
Sono figlia di
genitori separati che
si sono decisi a farlo, dopo violenti e frequenti liti e mio padre si
è rifatto
una famiglia dimenticandosi letteralmente, di me e di mio fratello
Matteo.
Non che la cosa
mi dispiaccia, dato
che anche quando stava in famiglia, non era un padre presente per noi.
Mia madre si
è svenata fino al suo
ultimo giorno di vita, per non farci mancare niente ed io gliene
sarò per
sempre grata.
Matteo ha deciso
di seguire la
carriera militare e adesso si trova in Afghanistan con il contingente
di pace.
E' una gran
brava persona e io gli
voglio tanto bene e il saperlo in pericolo mi agita parecchio.
Quanto a me,
sono arrivata alla
soglia dei quaranta anni e vivo da sola, con due gatti persiani: Milo e
Loca
che sono veramente uno spasso.
A livello
sentimentale sono stata
molto sfortunata dato che ho incontrato sempre e solo, dei buoni a
nulla che, o
non avevano voglia di lavorare o assomigliavano tremendamente a mio
padre.
Da questi ultimi
in special modo,
scappavo a gambe levate e francamente non me ne sono mai pentita anche
se ora
che sto per entrare negli " anta " mi ritrovo con un bagaglio
emozionale non indifferente sulle spalle e un letto a due piazze
desolatamente
vuoto.
La cosa che
più mi rattrista è il
fatto di non aver avuto dei figli ma pensandoci bene, non è
un male.
Ho sempre dovuto
rimboccarmi le
maniche, prima per aiutare mia madre a mandare avanti la famiglia e poi
dopo la
sua morte, per continuare a mandare avanti me.
Quindi non avrei
avuto il tempo
materiale per occuparmi di un bambino, che avrebbe richiesto gran parte
della
mia attenzione.
Per questo tutto
il sentimento della
mia mancata maternità l'ho riversato su Erica, Lucia e Lisa
che sono le mie tre
bambine.
" Sabry? Sabrina
mi senti?"
l'inconfondibile voce nasale di Pietro mi distoglie dai miei pensieri e
volto
lo sguardo verso di lui, dicendo: " Scusami ma mi ero persa nei miei
pensieri e non ti sentivo. Avevi bisogno di me?".
Lui mi fissa con
un sorriso poi dice:
" Si, c'è una telefonata per te, nel tuo ufficio.
Non ho capito
bene chi sia e che cosa
voglia, perchè parla in modo strano; non ho capito se
è ubriaco o straniero!".
Sorrido per la
sua analisi e dopo
averlo ringraziato mi dirigo verso il mio bugigattolo che mi ostino a
chiamare
ufficio, perchè fa tanto imprenditrice.
Mi siedo alla
scrivania e alzata la
cornetta, dico: " Pronto, sono Sabrina De Rossi, chi parla?".
La voce che mi
risponde è con buona
pace di Pietro, indubbiamente straniera e con uno spiccato
accento inglese,
mi dice: "
Buona sera, lei non mi conosce ma avrei bisogno di rubarle un
pò del suo tempo!".
Non so
perchè ma sentire la sua voce
accende una piccola lampadina nel mio cervello e qualcosa mi dice che
questo
ragazzo abbia a che fare con Lisa.
Mi agito
nervosamente nella sedia e
poi dico: " Mi dica! In cosa posso esserle utile!" e la voce del
ragazzo dice: " So che può sembrarle strano ma avrei bisogno
di parlarle
di persona, signora De Rossi.
Voglio
rassicurarla nei miei limiti;
non sono un delinquente né ho cattive intenzioni nei suoi
confronti.
Mi chiamo Robert
e sono inglese e
avrei bisogno di vederla per parlarle di un argomento, che mi sta
particolarmente a cuore!".
Sono sempre
più certa che questo
Robert sia il misterioso cavaliere di Lisa e quindi, decido di
incontrarlo e
gli chiedo: " Va bene! Dove ci incontriamo?".
Lui mi risponde:
" Potrà
sembrarle strano signora De Rossi, ma per un motivo che poi
capirà io non posso
incontrarla in un luogo aperto, dove ci sono altre persone, quindi mi
dica lei
dove possiamo vederci!".
Devo incontrarlo
a tutti i costi,
quindi senza esitare gli do l'indirizzo di casa mia e lui
ringraziandomi mi
dice che ci vedremo alle 21.30.