Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: yuki    09/11/2006    2 recensioni
Piccola storia nata così, spontaneamente...quando parlare potrebbe risolvere tutto
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fuori dalla finestra scendono gocce di pioggia

 

L’ultima lacrima

 

Fuori dalla finestra scendono gocce di pioggia. E’ come se il cielo fosse triste per me. Ma non ce n’è bisogno, perché presto la mia sofferenza avrà termine. Devo solo trovare il coraggio di lasciarmi cadere nel vuoto. Dopo tutto sarà un po’ come volare no? Perché allora non riesco a salire su quella maledetta balaustra? Devo sbrigarmi…tra poco Manuel tornerà ed io non potrò più fare nulla. E non posso perdere l’occasione adesso che ho quasi trovato al coraggio…un ultimo sforzo e sono sulla balaustra, con le gambe libere nel vuoto.  E’ una sensazione strana: paura mista ad eccitazione. La pioggia mi bagna ed è mista alle mie lacrime…ma perché non trovo il coraggio? Dopotutto che senso ha continuare a vivere quando tutti pensano che sei solo una brutta secchiona? Cosa importa se tu soffri, se tu piangi, se stai male, se non riesci a vivere…non importa nulla a nessuno…

Solo per te ero importante. Tu, l’unico ragazzo che mi accettava per com’ero, tu con le stesse mie passione, tu che mi vedi solo come un’amica.
Un’altra lacrima…

Penso a te…

Ripenso a qualche mese fa quando tutto questo mi stava bene…io e te passavamo molto tempo insieme, eravamo inseparabili…non potevi fare a meno di me. Ero la tua migliore amica. Ma poi tra noi è arrivata lei ed io da allora non ho più posto nel tuo cuore. Prima passavamo ore e ore a parlare, distesi sul prato ad ascoltare i nostri silenzi tenendoci per mano. Per me tu eri però più di un amico: mi ero innamorata di te.

Dei tuoi riccioli mori che avevi fatto crescere per permettermi di accarezzarli.

Dei tuoi occhi ebano così profondi che mi scrutavano.

Delle tue mani con dita da pianista.

Del tuo corpo da sportivo.

Tu che con le tue grandi braccia forti mi prendevi in braccio.

Vorrei vederti almeno un’ultima volta, sentire le tue labbra sulle mie…ma sappiamo entrambi che questo non accadrà mai. Ti ho scritto una lettera: è giusto in nome di quello che c’era tra noi che ti dia almeno una spiegazione…beh da lì capirai tutto.

Mi sveglio da questo utopico e immaginario dialogo con te. Sento che adesso è ora di andare…chiudo gli occhi e mi abbandono. Sento l’aria accarezzarmi il viso: è come se stessi volando…Verso l’ultima lacrima…Addio dolce amore mio…

 

Da un’altra parte un giovane è appena tornato a casa. Guarda nella cassetta della posta. C’è una busta bianca. Non c’è scritto il mittente, ma la calligrafia con cui è stato scritto il destinatario è inconfondibile: è di Marta, il suo grande amore non corrisposto. Nel viso passa un’ombra di amarezza: lui per lei prova qualcosa oltre l’amicizia, ma per lei sembrava non esserci altro. Così per dimenticarla si era buttato a capofitto in una storia che era finita poche ore prima.

Decide che è ora di aprire la lettera:

 

Ciao Mirco,

quando leggerai questa lettera sicuramente tutto sarà finito. Ho finalmente trovato il coraggio di farla finita. Mentre leggerai questa lettera io me ne sarò già andata…ma prima di farlo ho deciso di darti una spiegazione…

Ti ricordi quando un giorno ti dissi scherzando che sembravamo due fidanzati? Tu sembrasti infastidito e io non toccai più quell’argomento. In quel momento capii che tra me e te non poteva esserci altro se non amicizia. Cercai di rassegnarmi da allora, di convincermi che mi andava bene essere tua amica…ma non è stato così. Io non volevo solo la tua amicizia e me ne accorsi quando hai scelto Claudia. Bella, intelligente, amata da tutti. Non avrei mai potuto competere con lei.Pensavo che il mio cuore avrebbe smesso di lacrimare,che avrebbe accettato tutto, ma non è stato così e il tutto è diventato così insopportabile, così doloroso, così duro…troppo per la ragazza debole che sono…ho deciso di farla finita, ma prima volevo dirti tutto quello che non ho mai avuto il coraggio di dirti: ti amo Mirco, e perdonami per tutto quello che sto facendo.

Tua Marta.

 

Il ragazzo è sconvolto. Gli occhi sono spalancati e pieni di paura, timore…che quelle parole siano vere. Preferirebbe che tutto fosse uno scherzo, ma conosce troppo bene la sua amica per sapere che non è così. Di botto si alza, esce correndo dalla porta, e si dirige verso la casa della sua amata che dista pochi minuti dalla sua. Mentre corre vede il fratello della mora. Gli corre incontro, gli chiede se la giovane è sola a casa e insiste per salire il più in fretta possibile nella casa. Lì dentro, in quelle stanze, un silenzio impassibile…morto. I due giovani cercano in tutte le stanze la ragazza sino a quando Mirco nota qualcosa di strano nel bagno. La finestra era aperta nonostante poco prima piovesse. Istintivamente la vede, con il volto rivolto verso l’alto. Il suo cuore fa un balzo, si spazza in due, e correndo come un pazzo si dirige verso il punto ove si trovava la giovane dopo avere ordinato all’amico di chiamare il 118. Si avvicina lentamente, le tocca il polso. Nota che alcune parti del corpo hanno assunto una strana posizione, ma il cuore batte…Vi è ancora qualche possibilità di salvezza. In fretta arriva l’ambulanza, la caricano sopra. Gli infermieri tentano di convincere il ragazzo a non salire, ma il giovane non desiste…non vuole lasciarla sola neppure un minuto. E’ già stato troppo ingenuo. Se non fosse stato così cieco e stupido quello non sarebbe successo. Arrivati in ospedale gli infermieri dicono al ragazzo che non può entrare in sala operatoria. La situazione è più grave del previsto. L’operazione durerà un po’…gli consigliano di tornare a casa, ma lui no…nel frattempo arrivano i genitori e il fratello della mora…sono molto preoccupati e insieme aspettano il risultato dell’operazione.

Un’ora.

Due ore.

Tre ore…

Il tempo sembra non passare mai, quando dopo cinque ore il medico esce dalla sala. L’operazione non è riuscita. Sono riusciti a salvarla, ma vivrà solo per qualche giorno a meno che non accada un miracolo. Possono vederla, ma non devono farla stancare. Lei si trova in una stanza, ricoperta da tubi e garze. Dal viso di Mirco scendono lacrime…adesso che aveva trovato l’amore della sua vita lo stava perdendo…

Quando entrano lei è sveglia e sorride.

“Maledette poste…sono sempre in ritardo e giusto giusto ieri dovevano essere così efficienti?”

“Non essere stupida Marta, perché l’hai fatto? Perchè non me ne hai parlato? Potevamo chiarire insieme tutto e io avrei potuto dirti finalmente che ti amo…da sempre, da quando ti ho vista la prima volta.”
”Beh adesso l’hai detto no? Posso andarmene tranquilla…forse non sono morta prima perché Lui lassù aveva deciso che dovevo sentirti dire questo, forse è un premio per morire felice, o una punizione, adesso è più difficile accettare di morire…non lo so. So solo che sono felice di averti accanto. Ti amo.”

Le loro mani si strinsero e le loro labbra si unirono in un unico bacio. Terminato la mora chiese perdono ai suoi, che la zittirono, per non farla affaticare.

“Mamma, anche se i medici avranno detto che vivrò qualche altro giorno non è così, so che è arrivato il mio momento. Per questo voglio dirvi che vi voglio bene e che vi guarderò da qualunque luogo mi trovi. Manuel, prenditi cura di Mirco ok? E tu Mirco, innamorati di nuovo, non vivere nel mio ricordo…Ti amo.”

Dal viso della mora scese un’ultima lacrima.

Il ragazzo teneva la sua mano tra le sue, e pian piano si accorse che la giovane allentava la presa.

Se ne stava andando. E questa volta era per sempre…

 

Non ci credo che sei qua Mirco, davanti a me, che mi tieni per mano, che mi confessi il tuo amore. Non me lo merito. Che  cavolo ho fatto? Perché ho fatto questa sciocchezza? Avremmo potuto parlarne, è vero, e magari a quest’ora saremmo insieme…ma io ho scelto la via più facile, la più comoda…e adesso sono qua che ne pago le conseguenze…non è vero, le paghiamo in due…io e te…Sto per andarmene, sento le forze abbandonarmi. Ci diamo il nostro primo e ultimo bacio. Dai tuoi begl’occhi scendono copiose le lacrime. No, non piangere amore mio…non piangere per me che non me lo merito…Neppure voi dovete piangere…mamma, papà, Manuel, perdonate le sciocchezze di una stupida diciassettenne…forse se avessi parlato tutto sarebbe diverso…

Ma ormai ciò che è fatto è fanno…perdonatemi…

Adesso è ora di andare…

Addio mamma…

Addio papà…

Addio Manuel…

…ma soprattutto addio amore mio…non ho più tempo…Mi chiamano da lassù…posso solo versare l’ultima lacrima…

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: yuki