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Autore: Magnifica Me    14/04/2012    1 recensioni
Tratto dal Prologo:
Ivan sbiancò ben tre volte quella mattina.
Tutto iniziò nella prima mattina di un freddo giorno invernale, quando qualcuno bussò alla sua porta.
“Strano...non ricevo quasi mai delle visite, chissà chi sarà~ ” pensò il russo di buon umore, che si spezzò subito quando aprì la porta e si accorse che era solo il postino.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Russia/Ivan Braginski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Extra- Un compleanno speciale.
 
 
Quel giorno Russia assomigliava ad uno zombie: il volto segnato dalle evidenti occhiaie, più pallido  e meno sadico del solito.
Tutto era iniziato quella mattina alle cinque, quando Nika l'aveva svegliato buttandolo giù dal letto, per lui rimaneva ancora un mistero come, con forza disumana. Ivan si era rialzato dolorante e assonnato ma la ragazza non sembrava preoccuparsene; lei farneticava che fosse una data importante.
"Nika, mi vorresti dire, di grazia, cosa ti ha spinto a svegliarmi così presto?" un aura violacee, capace di far appassire i fiori, si creò intorno all'imponente figura del russo.
La ragazza, dall'altra parte, gli assestò un portentoso calcio al fondo schiena, facendolo finire nuovamente sul pavimento.
"Non rivolgerti così alla Magnifica Me! Insolente!" si passò le mani nei lunghi capelli argentei cercando di ritrovare la calma :"Comunque: dobbiamo partire per Mosca, IMMEDIATAMENTE."
Mosca...?
"E perché...?"
"Che domande! Oggi è il compleanno della mia migliore amica e ho promesso a me stessa di organizzarle una festa Magnifica, come la sottoscritta!"
Russia prese un grosso respiro e staccò la faccia dalle mattonelle: era poco igenico il pavimento, no?
"E dove, secondo te, si terrebbe questa festa?"
"Come dove! A casa tua ovviamente!"
In quel momento l'intero mondo crollò sulle povere spalle della nazione: erano in pieno inverno, la temperatura sfiorava i -20 gradi, imperversava un bufera di neve degna di Generale Inverno e quella folle voleva organizzare una festa!?
"Susu! Non stare lì! Muoviti!" gli disse la ragazza spingendolo fuori dalla camera e scaraventandolo giù per le scale; lei decise di scivolare per il corrimano e calpestare il fondo schiena della nazione.
"Ivan, mantieni la calma. Pensa a Onee-chan...pensa che, quando tornerà, le aumenterai il prezzo del gas" con questi pensieri di pura cattiveria il russo recuperò la calma, evitando di sgozzare la povera e “indifesa” Nika.
“Muoviti! Il nostro aereo parte tra mezz'ora e tu sei ancora in mutande...” immediatamente il volto della ragazza prese colore, voltandosi per l'imbarazzo decise di ignorare le proprie emozioni e si affrettò a cambiarsi.
Ivan, con parecchia fatica, arrivò alla conclusione che non poteva fare nulla contro il fato e avrebbe accompagnato la folle; si preparò velocemente indossando abiti pesanti ma casual, completando il tutto con l'immancabile sciarpa. Quando uscì dalla propria camera, felice d'aver l'occasione di tornare nella propria patria, si ritrovò a pochi metri di distanza Nika, in intimo e completamente rossa.
“I miei a-abiti migliori s-sono ancora n-nel tuo armadio. SPOSTATI.”
SBANG!
“Uhm, Onne-chan dovrebbe tinteggiare più spesso i muri della propria casa...”
 
Dopo dieci minuti di sofferenze, equivoci e un caffè bollente versato in mezzo alle gambe della povera nazione; i due si apprestano a raggiungere l'aeroporto.
 
“Dimmi Nika, la tua amica è russa, da?”
“No, italiana. Umbra, per la precisione...ma sta' tranquillo non è come quei tuoi due amici italiani  pazzoidi; lei assomiglia di più a Kiku. Ti piacerà vedrai!”
Ivan scostò lo sguardo dalla strada e lo rivolse alla ragazza: il tono di voce che aveva usato era insolitamente dolce, come la sua espressione. 
“Le ragazze sono strane, da!” pensò ridacchiando.
A Nika non era sfuggito quello sguardo e quando la sua attenzione fu nuovamente rivolta alla strada, lei non perse occasione per studiare i lineamenti del suo volto: tratti del volto delicati, un naso imponente -”Troppo...”si disse-, labbra carnose e rosse, guance paffute e leggermente arrossate per la bassa temperatura; sì, lo doveva ammettere a sé stessa: Ivan era un bel ragazzo.
Quando l'auto si fermò Nika capì d'averlo fissato per tutto il viaggio; l'imbarazzo fu immediato ed improvviso, uno strano tepore si diffuse per tutto il corpo della ragazza e la fece rabbrividire.
“Siamo arrivati Nika, scendi e attenta...si scivola.” le disse il russo, scendendo e aprendole la portiera gentile.
La ragazza s'alzò di scatto e, rifiutando la mano che il russo le tendeva, uscì frettolosamente fuori dall'auto e dirigendosi a passo svelto verso l'entrata dell'aeroporto. Saliti sull'aereo, il viaggio si rivelò tranquillo e rilassante, Ivan riuscì anche a recuperare un'ora di sonno; ma la pace non poteva durare a lungo: appena atterrato, Nika scattò veloce come un razzo e si precipitò fuori dall'aereo, urlando e strepitando come una bambina dentro un negozio di dolci.
Arrivati sull'uscio della porta dell'enorme villa di Ivan, entrambi si affrettarono ad entrare per sfuggire al maledettissimo gelo russo.
“Accendi il camino! ORA!”
“Da, da...la tua amica tra quanto arriverà a Mosca?”
“Oh, ma è già qui! Da tre giorni, le ho appena inviato la via e il numero civico. Arriverà a breve....quindi...”
“Quindi...?” 
Ivan iniziò a temere per la sua incolumità.
Sul volto della ragazza si dipinse un ghigno di puro sadismo.
“Dovrai aiutarmi con i preparativi!”
Così, il nostro eroe si ritrovò in cima ad una scaletta minuscola, ricoperto da festoni che tentava d'appendere sopra il camino, affiancato da una folle indecisa su quale musica scegliere. Poi, il campanello suonò e il tempo parve fermarsi: Nika spiccò un salto verso la porta, a causa del repentino movimento Ivan perse l'equilibrio e cadde per terra e i festoni finirono dentro il caminetto.
Con grande delusione di Nika e stupore di Russia, alla porta vi erano i tre paesi baltici: Lettonia, Estonia e Lituania; i primi due tremolanti e il terzo sorridente.
“Vi ho detto che il signor Russia è cambiato!” esclamò allegro Toris, incoraggiando le altre due nazioni ad entrare.
“Toris, Raivis e Eduard! C-che sorpresa! Entrate, stavamo organizzando una festa ma...prego ci far-”
Nika si piazzò davanti ai tre ragazzi: “Sapete cantare? In italiano.”
Raivis si fece avanti a testa china: “S-sì signora, s-siamo molto a-amici di F-Feliciano e L-lovino...”
“Bene, farete da supporto sonoro! E tu!” puntò il dito contro il russo:”Se osi replicare farò a pezzi quel peluche a forma di girasole a cui ti appolpi ogni notte!”
Mai aveva desiderato scomparire Ivan, ma...c'era una prima volta a tutto, no?
“Bene, ora...CARI ragazzi entrate dentro e, prima che vi minacci, iniziate a prepararvi. Lei sarà qui a poco!”
Al povero Ivan si aggiunsero, così, tre nuovi schiavi; tutti impegnati con i preparativi, i quali terminarono solo due ore dopo all'arrivo della suddetta amica. Però ne era valsa la pena; il sorriso sulle labbra di Nika, si disse Ivan, era ciò che di più bello avesse visto durante la sua lunga esistenza.
Chiara entrò timorosa e s'inchinò lievemente verso i tre: “P-piacere di c-conoscervi, Signori.”
“Umpf! Lasciali perdere e vieni ad abbracciare la tua Magnifica Amica!” sulla ragazza s'abbatté quel urgano che era Nika. Con grande sorpresa dei presenti, Chiara non cadde sotto il potente abbraccio dell'albina; ciò confermò la teoria del russo: tutte le amiche di quella folle avevano, come lei, una forza sovrumana.
“T-ti avevo detto di non disturbarti ”
Nika “pattò” con forza l'amica: “Dovevo, sei la mia migliore amica! E poi in Russia verrai poche volte con questo freddo!”
In quell'esatto momento il campanello suonò nuovamente.
“Ivan, aru! Sono io Cina, aru. Apri per favore, qui si gela, aru!”
“Ivaaan non mi avevi detto che c'era anche lui!”
Il russo arretrò di qualche passo difronte a quell'espressione terrorizzante di Nika, tanto simile a quella della sua amata sorellina.
“I-infatti no-non doveva esserci!”
Chiara sorrise raggiante: “Non ti preoccupare, Nika. Apro io, infondo non mi crea fastidio.”
Detto fatto: la nuova venuta aprì la porta al cinese e..successe qualcosa che ancora oggi Nika non si sa' spiegare: lo sguardo d' entrambi divenne vacuo, le guance si tinsero di un vivace rosso e nell'aria aleggiò un inquietante imbarazzo, che fu spezzato solo dalla rovinosa caduta di Lettonia dalla scaletta.
“P-piacere, aru. S-sono Yao Wang, aru.”
Lei gli tese la mano, lo sguardo fisso sulle sue scarpe:”C-chiara.”
“Qualcuno mi aiuta, per favore!?” Il povero lettone si ritrovava con il didietro incastrato nel piccolo camino; Russia esplose in una sonora e gioiosa risata.
“Hai mangiato molto Raivis, da?”
Il piccolo si divincolava con le lacrime a gli occhi:”Non è divertente! A-aiutatemi!”
Dopo il salvataggio la festa ebbe finalmente inizio anche se la Magnifica Nika si sentiva trascurata, infatti Chiara sembrava essersi appiccicata a Yao e non aveva intenzione di mollarlo per il resto della serata. Così Nika si ritrovò appoggiata alla parete, accanto all'armadio a quattro ante vivente.
“Non ti diverti, da?”
“Non è quello e...che mi sento trascurata, ecco!”
Il viso di Ivan parve rabbuiarsi: “Posso darti un consiglio?”
“Dimmi, Ivan.”
“Non stringere la mano intorno ad una farfalla, altrimenti morirà.”
“Cosa?”
“L'amicizia è come una farfalla: se la stringi troppo essa morirà, se la lasci completamente libera volerà via.”
Nika volse lo sguardo al viso del ragazzo sinceramente sorpresa: “E'...bellissima!”
“Grazie. Me lo disse un mio vecchio amico...” strinse la mano a pugno “c-che ora...non c'è più.”
La ragazza gli sfiorò il braccio cercando di confortarlo, istintivamente l' abbracciò: “E' in un posto migliore, ora.”
“Uhrm, disturbo...aru?”
Yao era esattamente lì immobile come una statua, le guance leggermente arrossate per l'imbarazzo ed accanto a lui Chiara continuava a rivolgere il proprio sguardo al pavimento.
“No, Yao. Dimmi, perché sei qui?”
“Ho ricevuto un invito da Toris.”
Ed in un secondo il lituano si ritrovò appeso sul lampadario per la cintura.
“Così impari a rovinarmi le feste!” ringhiò Nika, guardandolo soddisfatto. L'amica si fece avanti con uno sguardo truce:”Nika, la festa non è stata rovinata. Anzi m-mi è piaciuta molto.”
“Oh, ma adesso vieni il bello: tu, io e una montagna di manga.”
Lo sguardo della ragazza si accese di pura gioia: “Shoujio? Black Butler!? E-e c'è il wii per giocare a The Last Story, vero!?”
L'albina sorrise: “Certo, tutto pronto.”
Si svolse tutto in pochi attimi: un momento prima Nika e Chiara si trovavano al centro del salone ed un attimo dopo erano sparite, lasciandosi dietro una folata di vento capace di rovinare una piega da un centinaio di rubli.
 
Nella camera di Nika, ore 00:00 dopo un'estenuante lotta di cuscini.
 
Stanche le due ragazze di buttarono sul letto contemporaneamente, poi si voltarono sul fianco guardandosi in volto.
“Che bella festa! Grazie Nika!”
“Ma di nulla, dovere. Piuttosto dimmi: ti piace il cinesino, eh?”
Le guance dell'amica divennero roventi: ”E-ecco...s-sì. M-ma anche tu e l'armadio siete affiatati, vedo.”
”Io ed Ivan!? Tsk. Lo vorrebbe!”
Chiara stava per ribattere quando dal piano inferiore provenne una dolce musica accompagnata da parole altrettanto dolci.
“Vorrei qualcosa che non sia così prevedibile,
sentirmi in gioco sentirmi fragile.
Confesso: vorrei qualcosa che non sappia troppo di me,
sentire paura rischiare anche di perdere, eeh!
Vorrei un'amore non da manuale, amore che fa' stare bene
sentimenti, sensazioni, emozioni e...l'incontenibile! ”
Le due giovani si precipitarono giù per le scale curiose e davanti ai loro occhi si parò uno spettacolo strabiliante: il salone era illuminato da luci rosa e bianche, i tre Paesi Baltici cantavano una dolce canzone ed Ivan insieme a Yao aspettavano le due fanciulle.
Così si concluse questa sconclusionata festa, organizzata in poco tempo, con uno spreco immane di energie e un didietro bruciacchiato.
 
 
Angolo della Magnifica:
Ok, ok. Fa' schifo, lo so. Perdonatemi del ritardo ma l'ispirazione s'era fatta un viaggetto per le Hawaii. Ma è tornata anche se un po' arrugginita, così ecco il risultato.
Questo capitolo extra è dedicato a White_  che mi ha minacciata incoraggiata a pubblicare qualcosa di nuovo. ^_^
Recensite, anche negativamente! 
Baci,
Magnifica Me.
 
P.S: Il personaggio di Chiara sarà fisso in questa fan fiction, ma la sua reale entrata in scena avverrà solo tra un paio di capitoli.
   
 
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