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Autore: _johanna_    14/04/2012    8 recensioni
Edward e Bella un po' diversi da come li conosciamo. Nemici per razza, essendo un cacciatore e una vampira. Spero vi piaccia :3
Dal primo capitolo:
Mi chiamo Edward Masen e sono un cacciatore di vampiri. Vi riassumo i miei compiti: cacciare e uccidere i vampiri. Quindi vi chiederete se avrei già dovuto uccidere quei vampiri. Sbagliato: non potevo uccidere i componenti di quella famiglia per colpa di un accordo fatto anni prima.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
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Salutai mio padre uscendo da casa e salii sulla mia auto, una Volvo grigia metallizzata, per andare a scuola.

Mi chiamo Edward Masen e a quel tempo frequentavo la scuola superiore di Forks, la cittadina dove vivo. Ero un ragazzo tranquillo, più o meno popolare all'interno della scuola, molto ben visto dalle ragazze per il mio aspetto: ero alto un metro e ottanta, lineamenti che iniziavano ad essere duri per l'età,capelli ramati e spettinati ad arte che le ragazze amavamo accarezzare.

 

Parcheggiai la mia auto nel cortile e uscii guardandomi intorno.

Quel giorno c'era poca gente, perciò li notai subito: 3 ragazze e 2 ragazzi, nuovi. Il ragazzo dai capelli neri e ricci, molto più simile a un orso che ad un umano per la grossa stazza, teneva per mano la ragazza bionda e bellissima. Anche l'altra ragazza, quella dai capelli corti e corvini, era stretta al petto del ragazzo biondo e slanciato. L'altra, che in realtà vidi solo dopo qualche secondo, era mora con dei capelli mossi e lunghissimi.

Chiacchierava con loro molto allegramente. O almeno, così sembrava. 

Io sentivo i loro pensieri, come sentivo quelli di chiunque, perciò potevo vedere la sete di sangue che avevano, anche se era controllata, strana. Come se non sentissero il desiderio che ogni vampiro provava guardando un umano.

No, non erano così.

Nelle loro menti solo animali, dissanguati però animali.

Allora aveva ragione mio padre: i Cullen erano tornati e sì, erano una famiglia di vampiri.

Mi concentrai sui loro pensieri ma mi accorsi di non sentire quelli della terza ragazza ed era una cosa parecchio strana.

La vidi voltarsi verso di me, probabilmente sentendosi osservata, ma non capii se mi stesse guardando o no, visto che indossava degli occhiali da sole scuri. La campanella suonò e i 5 entrarono a scuola mischiandosi agli altri, perciò persi la percezione del loro odore.

Ah, non ho detto una cosa: sono un cacciatore di vampiri.

Vi riassumo i miei compiti: cacciare e uccidere i vampiri. Quindi vi chiederete se avrei dovuto già uccidere quei vampiri.

Sbagliato: anni prima, probabilmente non era ancora nato neanche il mio bis nonno, i Cullen avevano fatto un patto con la mia famiglia: noi non avremmo potuto ucciderli fino a che loro avrebbero cacciato animali senza far male agli esseri umani, entro un determinato territorio. Inoltre, avevano il permesso di tornare a Forks per un paio d'anni, però seguendo una rotazione di almeno 30 anni da un ritorno all'altro.

Entrai anche io e continuai a cercare si sentire i suoi pensieri ogni volta che la vedevo, ma tutto fu inutile.

                                                                                                        

Rientrai a casa e fortunatamente trovai mio padre non ancora andato a lavoro.

- C'è un problema- gli dissi senza neanche salutarlo. -

 Cioè?- alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo.

- I Cullen. Un problema coi Cullen-spiegai.

- Hanno fatto del male a qualcuno?- scattò in piedi davanti al divano.

- No, non hanno fatto nulla, però c'è un terza ragazza di cui non mi hai mai parlato. Ed è uno scudo-.

- Andiamo da Billy- annunciò e chiamò alla Centrale per avvisare che non sarebbe andato al lavoro.

 

- Ho capito. So chi è- era il padre del mio migliore amico licantropo, Jacob.

Il ragazzo si alzò dal divano prendendo dallo scaffale un vecchio libro, di cui conoscevo già il contenuto.

- No Billy, lì non c'è- dissi ma lui lo aprii comunque. Ne prese un vecchio foglio ingiallito e me lo mostrò.

Era il nostro accordo, messo per iscritto e firmato.

- L'ho già visto questo. So che non posso ucciderli- ribattei ma lui mi porse di nuovo il foglio.

- Conta le loro firme- mi disse con voce seria. Afferrai il foglio e contai le firme perfette di quella famiglia: erano 7.

- Sette? Mi avete sempre parlato di 6 vampiri, 3 femmine e 3 maschi!- mi lamentai.

- Non abbiamo mai visto Isabella durante i loro ultimi viaggi. Inoltre ne conosciamo l'aspetto solo grazie a questa foto- aggiunse mostrandomi una foto fatta probabilmente con una digitale. La presi e la guardai.

- Ma questi sono Jasper ed Alice, lei non c'è- dissi.

- Guarda bene- mi rimproverò ancora Billy. Guardai meglio tutta la foto e notai una figura tra gli alberi dietro alla coppia, nascosta tra le tenebre della foresta notturna.

- È lei?- chiesi indicandola.

Nella foto era poggiata con la schiena all'albero e guardava davanti a sé senza dar importanza ai due ragazzi che si baciavano a pochi metri da lei.

- Non mi sembra giusto che abbiamo questa foto. Alla fine è privata..-. Beh,se fossi stato Jasper non ne sarei contento.

- Questa ci è stata data da Carlisle, loro padre. Non aveva altre foto di Isabella a disposizione perciò ci aveva dato questa- e dicendo ciò, Billy mi riprese la foto - Inoltre Carlisle aveva aggiunto di stare attenti con lei. È sempre stata la più restia sul cibarsi di sangue animale perciò è la più pericolosa perché ogni tanto beve da sacchette di sangue o roba simile. Inoltre è molto forte: ho saputo di licantropi che hanno perso la vita cercando di farla fuori- aggiunse Billy e mi parve di vedere Jacob tremare e non credo nè di freddo, visti i suoi 42 gradi corporei, nè per un'eventuale trasformazione, visto che era calmissimo.

- Starò attento- dichiarai- Grazie mille dell'aiuto. Adesso possiamo andare- dissi e mi avviai alla porta ma Billy ci invitò a rimanere a cena così accettammo.

 

- Così, hai paura di Isabella Cullen, vero?- presi in giro Jacob giocando con una pallina trovata sulla sua scrivania.

- Io avere paura di un succhiasangue? Che cazzata- mi disse sedendosi sul suo letto.

- Ammettilo, dopo starai meglio- e risi lanciandogli la palla.

- Sarai tu, piuttosto- e rise rilanciandomela.

- Sono un cacciatore, è contro natura che io abbia paura delle mie prede. Semmai il contrario, loro paura di me- e lui rise.

- Comunque sono diventato Lupo Alfa, sai?- mi disse e io fermai la palla che stavo lanciando in aria.

- Ma davvero?! È fantastico amico!- e gli battei il 5- Ma lo si può diventare anche a 16 anni?- malgrado potesse benissimo dimostrare 20-22 anni,in realtà era ancora abbastanza piccolo.

- Non è la patente, non devo essere maggiorenne- mi disse prendendomi in giro- Comunque ho preferito lasciare il posto a Sam. Per ora non voglio esserlo. Lo diventerò quando vorrò io- mi spiegò.

- Del tipo: oggi c'è un supplente- lo presi in giro prendendomi un pugno sulla spalla poi vidi mio padre sbucare da dietro al porta avvisandoci che la cena era pronta.

 

 

Infilai una felpa scura poi scesi le scale sicuro che avrei saltato anche quel giorno la colazione perchè mio padre era già uscito e io non avevo voglia di prepararmi il cibo.

Afferrai la mia borsa nell'ingresso e mi lanciai fuori di casa entrando in macchina.

Arrivai nel cortile della scuola qualche minuto dopo e aspettai in macchina fino a che non arrivarono i Cullen, perfetti come sempre.

Vidi Isabella uscire dalla Ferrari Rossa coi suoi soliti occhiali da sole poi notai la sorella, Alice, avvisarla che loro sarebbero entrati in quel momento ma lei rispose che sarebbe rimasta lì fuori per fare una cosa. Alice annuì e la lasciarono sola, poggiata alla sua auto, a guardare alternativamente cielo e asfalto. Si tolse gli occhiali da sole e sollevò lo sguardo guardandomi.

- Puoi smettere di studiarmi in quel modo, per favore?- parlò con un volume così basso che probabilmente la sentii solo io. Non afferrai subito il significato delle sue parole perchè il colore dei suoi occhi mi aveva sbalordito. Avevo già visto quegli occhi, in foto, video ecc, però i suoi erano diversi, più duri e gelidi degli altri, prova che quel colore fosse la conseguenza di qualcosa non scelto da lei, ma imposto.

Abbassai lo sguardo imbarazzato poi la vidi rimettersi gli occhiali e seguire i familiari dentro la scuola. Entrai pure io ma la persi di vista senza più vederla fino all'ultima ora, dopo il pranzo.

L'aula di Biologia era già piena e l'unico posto libero era quello vicino a me, perciò lei dovette sedersi lì.

- Ci sono troppi umani- si lamentò lasciandosi sedere accanto a me e il suo profumo mi arrivò dritto alle narici: freddo ma dolce, fin troppo.

- Anche tu sei umano, nonostante tutto. Ciao, sono Isabella Cullen- e mi porse la mano.

- Edward Masen- e strinsi la sua mano fredda.

- Wow, erano quasi 3 generazioni che non stringevo la mano a un Masen- e rise abbassando lo sguardo.

- Beh, io ho saputo della tua esistenza solo ieri sera- dissi ma poi mi pentii di averlo detto.

- Sai, io sono la più forte e senza dubbio la più pericolosa della mia famiglia, perciò non sono sicura che per te sia un bene averlo scoperto ieri- mi disse sorridendo e la vidi avvicinarsi sempre di più a me col viso.

Le sue labbra mi tentavano inesorabilmente, senza darmi possibilità di oppormi. Per fortuna una corrente d'aria mi passò sul collo e potei tornare in me, a differenza sua che invece si irrigidì all'improvviso allontanandosi lentamente da me.

La vidi aggrapparsi al tavolo ed ebbi paura che si sgretolasse sotto le sue dita lunghe ed eleganti.

Il professore entrò e lei si alzò ma non parlò e io notai che il suo petto non si muoveva e capii che non stava respirando.

Che cosa strana.



ciao :) questo è il primo capitolo della mia storia..non so che dire quindi grazie per chi ha letto e continuerà a leggere.. un bacio..

  
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