Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: flox98    15/04/2012    2 recensioni
Non potevano dirle una cosa del genere senza alcuna sensibilità, o almeno un minimo di preavviso. Il suo cuore rischiava di non farcela. Insomma, telefonarle e dirle "Ehi, il tuo più grande sogno si è appena avverato." senza neanche aspettare che lei si preparasse mentalmente era stata una crudeltà. Cavolo se lo era stata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

That One Thing

Capitolo 1: Un sogno che si avvera

La povera Alice, dopo quella notizia, aveva avuto una crisi umorale e stava ridendo istericamente da quasi un'ora. Non potevano dirle una cosa del genere senza alcuna sensibilità, o almeno un minimo di preavviso. Il suo cuore rischiava di non farcela. Insomma, telefonarle e dirle "Ehi, il tuo più grande sogno si è appena avverato." senza neanche aspettare che lei si preparasse mentalmente era stata una crudeltà. Cavolo se lo era stata.


Il suo cellulare aveva squillato due volte prima che lei potesse rispondere. L'aveva aperto senza neppure controllare chi fosse.

-Pronto?-, aveva detto.

-Salve! Senta, volevo dirle che è stata assunta.-, aveva risposto la voce dall'altra parte.

-Assunta? Ma chi parla? Di che cosa accidenti...?-

-Non è stata lei ad inviare le sue canzoni alla nostra casa discografica?-

A quel punto si era ricordata tutto. Più di un anno prima, infatti, aveva inviato un paio di testi e di composizioni alla Syco lasciando il suo numero di telefono. Scrivere canzoni era la sua passione, e desiderava che diventasse il suo lavoro, ma le serviva qualcuno che le cantasse, e lei non era in grado di farlo.

-Signorina?-

-Sì, ci sono.-

Durante il resto della conversazione le erano state date alcune informazioni. Per lavorare non poteva restare in Italia. Doveva vivere a Londra con alcuni suoi coetanei. Erano cinque ragazzi intorno ai diciotto anni che avevano partecipato a XFactor e per cui avrebbe dovuto scrivere i testi da inserire nell'album di debutto. La band si chiamava One Direction. Lei non li aveva mai visti né sentiti, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche vivere tra i coccodrilli, pur di dedicarsi a ciò che amava. Era stato già prenotato un biglietto aereo a suo nome: sarebbe partita tempo una settimana. Una volta in Inghilterra, avrebbe dovuto solo firmare il contratto, e poi poteva cominciare.

Appena finito di parlare al telefono, Alice si chiuse in camera. Prima rise, poi pianse dalla felicità, poi ricominciò a ridere. Terminata la crisi, telefonò ai suoi genitori. Non viveva più con loro da un anno, da quando aveva deciso di lavorare per sentirsi più indipendente e libera. Continuava ad andare a scuola, ma subito dopo le lezioni faceva la cameriera. Era una vera tortura, ma per sentirsi padrona di sé stessa la ragazza avrebbe fatto questo e altro. E poi ormai era tutto finito. Non si doveva più preoccupare di studiare o di ottenere più mance. Ora poteva fare ciò che amava veramente.

Sua madre e suo padre reagirono in maniera molto positiva. Erano abituati ad avere uno spirito libero come figlia, e sapevano che si sarebbe allontanata da loro prima del previsto. Erano felici per lei, e non avevano nessuna intenzione di trattenerla in Italia. Organizzarono una bella cena d'addio, la fissarono per il giorno prima della partenza e si diedero la buonanotte. 

La settimana seguente fu decisamente la più rocambolesca che la diciottenne avesse mai avuto in vita sua. Tra i preparativi, le amiche da salutare e le frasi poetiche da annotare sul suo taccuino in vista di una canzone da comporre, arrivò alla fine senza neppure accorgersene. La ragazza non era stanca, al contrario. Non riusciva a prendere sonno, stesa sul letto, dopo aver appena mangiato assieme alla sua famiglia. Pensò a tutto quello che sarebbe successo, tutto ciò che avrebbe dovuto fare... Per la prima volta da quella fatidica telefonata, si preoccupò del fatto che avrebbe dovuto abitare con cinque perfetti sconosciuti. La sua mente vagò ancora un po', prima di cominciare a sognare.

 

La sveglia suonò prima del solito. Perché? Ah, giusto, era il grande giorno. L'aereo partiva alle sette, doveva prepararsi. Si fece una doccia, si vestì, e poi si osservò allo specchio.

Era piuttosto carina quella mattina, e non era troppo modesta per ammetterlo. Aveva dei capelli neri e mossi, il cui colore scuro metteva in risalto l'azzurro intenso degli occhi. Non amava truccarsi pesantemente, anzi: era quasi sempre al naturale. Era di peso e di altezza media, forse un po' troppo esile, ma non esageratamente. Quel giorno indossava abiti semplicissimi: jeans e camicetta, con scarpe da ginnastica. Non era una che amava farsi notare.

Piuttosto soddisfatta di sé stessa, prese la giacca e uscì. Non si fece troppi problemi nello spendere i soldi per il taxi: voleva un po' di lusso, dopotutto avrebbe guadagnato molto con la Syco. Arrivò in perfetto orario, in tempo per fare colazione al bar prima di imbarcarsi, operazione che svolse con tutta calma. Si accomodò al suo posto, vicino al finestrino, e appoggiò la testa sullo schienale della poltrona. Chiuse gli occhi. La sua vita sarebbe cambiata con quel viaggio, lo sapeva, ed era eccitatissima, ma questo non le impedì di schiacciare un pisolino. Aveva dormito pochissimo durante la notte. 

Quando si svegliò, l'aereo stava atterrando. Alice si rese conto di essere a Londra. La sua nuova casa. O, Dio, non ce la faceva più. Voleva scendere e vedere come sarebbe stata la sua esistenza da quel momento. Non poteva più aspettare. Appena le porte si aprirono, si precipitò fuori. Dovette pazientare cinque minuti per avere la sua valigia, durante i quali il suo cuore cominciò a battere sempre più forte. Appena preso il bagaglio, corse fino all'uscita dell'aeroporto, e poi in strada. A questo punto, si bloccò.

Non sapeva che cosa si aspettasse di trovare lì, ma non era sicuramente ciò che vide.

C'erano cinque ragazzi, tutti bellissimi e sorridenti. E cinque, anzi sei, biciclette. Fu proprio quest'ultima cosa a stupirla di più. Volevano farla arrivare a casa pedalando? All'inizio entrò nel panico e nell'incredulità, ma poi cominciò a rendersi conto di essere ferma, in piedi, davanti al gruppo di individui più attraenti che avesse mai visto.

Doveva dire qualcosa.

-Ciao...-, salutò, a mezza voce. -Sono Alice, e credo di essere la vostra scrittrice di canzoni.-

-Eccome se lo sei! Molto piacere, io sono Louis Tomlinson.- Era un ragazzo dagli occhi blu e il viso simpatico a parlare.

-Io Harry Styles.- Lui invece era un giovanotto riccio dalla voce profonda.

-Niall Horan.- Sembrava un angelo, biondo e dall'accento irlandese.

-Liam Payne.- Sguardo dolce, aveva l'aria romantica e intelligente.

-Zayn Malik.- Di origini straniere, forse pakistane, occhi penetranti e chioma scura.

Sembravano davvero dei tipi simpatici, non sarebbe stato molto difficile abitare con loro.

-Siete i One Direction, giusto?-

-E chi altrimenti?-, rispose l'irlandese ridendo. -Una banda di folletti?-

-Ok... A parte questo breve commento che Niall poteva anche evitare....-, disse Liam, guardando male l'amico. -Dobbiamo spiegarti alcune cose. Domani tu firmerai il tuo contratto e dovremo cominciare a lavorare sulle canzoni, tu scrivendo e noi provando.-

-Capisco...-

-Ma oggi abbiamo tutti e sei la giornata libera, quindi...- Il ragazzo esitò.

-Quindi abbiamo pensato che, magari, potremmo passare un po' di tempo in giro per la città insieme.-, intervenne Harry.

-Dopotutto, se devi vivere insieme a noi dobbiamo pur conoscerci meglio no?-, concluse Zayn.

La diciottenne li guardò, perplessa.

-E ci muoveremo in bicicletta? A me andrebbe anche bene, ma... Le valigie?-

I cinque si scambiarono un'occhiata.

-Cavolo.-, disse Louis. -E' vero, hai le valigie.-

O, Dio. Certo ce le aveva. Non ci avevano pensato?

-Ok, niente bici. Cambiamo piano.-, intervenne Liam. -Dunque, siamo arrivati qui in elicottero. Potremmo farci venire a prendere, arrivare fino a casa, posare i bagagli e poi fare la nostra passeggiata.-

Elicottero. Bene. 

 

Spazio autrice

Salve a tutti. Questa è la mia prima fan fiction. Lo so, è "assurda", ma spero che vi piaccia comunque. Il prossimo capitolo arriverà presto. Recensite, ne sarò felicissima.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: flox98