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Autore: Allegra_    15/04/2012    2 recensioni
Tante volte mi è capitato di sognare il principe azzurro , ho interpellato tante persone perché trovassero quello giusto per me , ma tutti mi hanno sempre risposto la stessa cosa .
Mi hanno sempre detto che per una ragazza come me non esisteva il principe azzurro , che io mi meritavo solo di andare all’inferno e mi ero auto convinta di questo .
È per questo che quando lo incontrai lo odiai dal principio : lui , tanto diverso da me , che riusciva a catturarmi con uno sguardo .
Lui non era un principe azzurro , non era quello che volevo , non era quello che speravo .
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marianella, Thiago, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                       CAPITOLO 11 :
NON ERO QUELLO CHE VOLEVI, Né CIO CHE SPERAVI

 
Era passata una settimana dalla serata in discoteca, e Thiago non mi aveva più rivolto la parola, anzi andava avanti ignorandomi.
Non che io avessi fatto molto per avvicinarmi a lui, ma avrebbe sempre potuto fare il primo passo … o no ???
Eppure, per quanto andassi avanti ad orgoglio – come amavano dire le mie amiche – mi mancava da morire, e non riuscivo più a tollerare quella situazione.
Da quando c’eravamo conosciuti tra noi era successo di tutto: avevamo litigato, lui ci aveva provato, lo avevo schiaffeggiato, visto con Melissa, poi c’eravamo baciati e messi insieme, avevamo rovinato tutto in una serata…. Tutto questo, ma non c’eravamo mai ignorati.
Ero stesa sul mio letto a pensarci e ripensarci, da giorni ormai, quando Vale mi si avvicinò stufa anche lei di quella situazione.
- Basta Mar !! Non posso più vederti così !! Insomma, non puoi aspettare che sia lui a venire da te, perché anche se ha sbagliato a parlarti in quel modo, l’errore lo hai compiuto tu. –
La guardai di traverso incenerendola, quando dentro di me sapevo avesse ragione.
- E non fare quella faccia perché so che ti senti persa senza di lui !! – mi ammonì lei.
- E cosa dovrei fare ??? – domandai scettica e alquanto disinteressata.
Ti prego, dimmi che hai un piano …
- Va da lui e parlaci, genio !!! – urlò, come una madre ad una bambina stupida.
- E che gli dico ??? –
- Quello che provi . –
 
Digli quello che provi … facile a dirlo, un’impresa a farlo.
Eppure, una parte di me mi aveva spinta a darle ascolto: la stessa parte di me che ora stava fuori alla porta della camera dei ragazzi ad aspettare il momento propizio per bussare.
- Vai Mar, ce la puoi fare . – sussurrai, prima di colpire il legno con le nocche della mano.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata: e se non mi avesse aperto ??? E se non volesse vedermi ??? e se stesse con un’altra ???
- è aperto !! – tuonò una voce scocciata, che non servì per nulla a far smettere di correre quel pazzo che era diventato il mio cuore.
Entrai lentamente contando i passi – dodici – e con un coraggio pari a quello di un coniglio senza una gamba mi avvicinai a lui …. Poverino il coniglio !!
- Ciao – disse con voce a metà tra l’annoiato e lo stupito, guardando altrove.
- Ciao … ehm … volevo …. ehm … parlarti . – mormorai con un tono da stupida e molto poco convincente .
- Sono tutt’orecchi !! – sorrise con aria di sfida.
Mi mancava il suo sorriso, che anche se non aveva nulla di dolce ma un tocco di antipatia, riusciva come sempre a farmi sciogliere.
- Inizio dicendoti che questa è la cosa più difficile che abbia mai fato in vita mia , e ti assicuro che ne ho fatte molte di cose …
Solo che nessuna implicava esprimere i miei sentimenti, anzi … se prima di venire in questa casa avessi detto a qualcuno di averne mi avrebbe riso addosso.
E lo avrei fatto anch’io ….
Tu mi hai detto che ho vissuto per strada e che dovrei conoscere persone che non hanno buone intenzioni nei confronti altrui, ma tu ti sbagli, tu non sai niente della mia vita e non voglio raccontarti niente per avere la tua compassione o per farti capire di aver sbagliato, voglio raccontartelo solo per farti rendere conto che non hai capito niente di me .
Mia madre è morta di parto, mio padre la amava da morire e non è riuscito ad accettare che per colpa mia ,di una creatura inutile al contrario di sua moglie, lei lo avesse lasciato.
Quindi mi abbandonò da sua madre, la donna che è stata ed è per me un angelo.
Non che fosse buona e dolce, al contrario: era schietta, determinata, saggia, sarcastica, divertente, talvolta manesca (anche se non con me) e antipatica.
È proprio da lei che ho preso il mio carattere, e anche se certe volte lo odio, gliene sarò grata a vita.
Quando avevo 5 anni è morta, ed io sono stata sbattuta in diversi orfanotrofi e dopo in riformatorio.
Tu credi che quelle persone fossero cattive, ma è qui che i sbagli: la cattiva ero io.
Loro cercavano di accontentarmi e di venirmi incontro, ma io non volevo sentire ragioni, dopo la morte della nonna ero diventata una porta blindata, che era convinta di non potersi più aprire. –
Parlavo e mi sentivo sempre più inopportuna: perché gli raccontavo la mia vita ?? Perché non partivo direttamente da lui e dal nostro rapporto ???
Semplice, perché io volevo che mi conoscesse: volevo che sapesse quanto era difficile per me fare amicizia, essere gentile e … amare.
Volevo che capisse che lui era riuscito a penetrare dove nessuno da quando avevo 5 anni era riuscito, volevo che comprendesse cosa significava lui per me.
Tirai un lungo sospiro e continuai, facendo prendere al discorso però, una piega diversa.
- Poi sono arrivata in questa casa e ho conosciuto tutti voi, considerandovi la famiglia che non avevo mai avuto.
Ma non mi piace girare tanto intorno alle cose, io sono schietta ricordi ??
Quindi veniamo al punto.
Io e te … -
Una scarica elettrica percorse la mia schiena al sussurrare quelle parole, ma ormai ero carica, quindi continuai.
- è successo tutto così velocemente che ancora faccio fatica a rendermene capace.
Non credevo di poter provare qualcosa per te, tu che sei così … stupido, menefreghista, tu che hai una ragazza diversa ogni giorno, tu che non ami impegnarti in qualcosa, tu che non hai mai amato nessuno e che probabilmente mai lo farai.
E non credevo neanche che tu potessi ricambiarmi, perché –parliamoci chiaro- io non sono la stereotipo di “ragazza ideale”, né di “principessa”.
Io non sono lo stereotipo di niente, né assomiglio a nessuno, io sono semplicemente me stessa e forse e proprio questo il mio sbaglio.
Io non so cosa sognavi per te, ma di certo io non ero quello che volevi, né ciò che speravi, e lo stesso vale per me .
Però, anche se credevo che non fosse possibile … mi sono innamorata di te. –
Dissi tutto così velocemente, che dubitavo fosse riuscito a seguirmi, se non per l’ultima parte che era piuttosto chiara; ma nonostante questo decisi di marcare di più quel concetto, forse per far capire a me stessa che anch’io ero riuscita a provare quel sentimento.
- Ti amo, Thiago. –
 
Piccolo Angolo Di Luce :
Hola Chicas !!! Grazie mille a tutte per le recensioni dello scorso cappy … allora che ne pensate ??? Vi ho deluse ???
Spero vi piaccia, mi sono impegnata molto a scriverlo, anche se avrei potuto narrare meglio.
Mi dispiace dirvelo, ma il prossimo cappy sarà l’ultimo … sarà l’epilogo, dove scriverò anche tutti i ringraziamenti.
Ho pensato di pubblicare, separatamente dalla storia un missing moments con i pensieri di Thiago durante la serata in discoteca … che ne dite ???
A presto, un bacino <3

   
 
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