Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    15/04/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona domenica!!!!
Come promesso, passate le vacanze di pasqua (che personalmente sono trascorse benissimo), ritorno tra voi e vi faccio compagnia con la mia storia (che spero non vi stia annoiando... )
Siamo giunti al momento cruciale, ma non anticipo nulla... Vi lascio alla lettura, mentre io vado a sistemare la stanza, che in questo momento è in pieno stile Picasso XD
Kissssssssssè 


Capitolo 50

- Forza Maya, tieni fermo il busto…- disse Rei cercando di allacciare il corpetto del suo vestito da sposa.
Maya quasi non sentì pronunciare quelle parole, poiché lontana anni luce con la mente e con lo spirito.
- Maya, hai capito quello che ti ho detto?-
- Eh?...- chiese lei voltandosi, ma lo sguardo rimaneva vuoto e dannatamente distante.
- Maya… Ti prego, non fare così…- disse Rei con il cuore in gola. Odiava vederla a quel modo.
- Ma io non sto facendo niente…- rispose tornando a stringere il busto trattenendo il respiro.
Mancava poco.
“*Quando ti trovavi nella veglia della devastazione
Quando aspettavi sul bordo dell’ignoto…”

Maya portò lo sguardo verso l’esterno. Quel giorno, ad accompagnare il suo dolore, vi era un cielo nero e cupo, estremamente simile al suo clima interiore… Avrebbe voluto piangere in quelle interminabili ore di attesa, ma ancora una volta, le lacrime non rispondevano più al suo comando, poiché ormai, ogni cosa in lei divenne secco e arido come il deserto. Non vi era luce, ma solo una fitta tela nera ad ornarne il cuore.
“… E con il cataclisma che pioveva giù
Piangendo dentro, “salvami adesso”
Eri lì impossibilmente da solo…”

- Ecco, sei pronta…- disse Rei osservandola con rammarico.
- Ti ringrazio, Rei… Adesso va, vorrei stare da sola…- disse con un filo di voce.
- Ma, Maya…-
- No, veramente… Vediamoci direttamente giù. E poi devi ancora indossare il tuo vestito…- le disse indicando il corpo, ancora rivestito da stoffe semplici e giornaliere.
- va bene, ma se hai bisogno di qualcosa, avvisa Chester ed Hijiri… Sono di guardia davanti la porta-
- Si grazie…- e con un’ultima occhiata d’apprensione, Rei uscì da quelle mura. Finalmente rimase sola. Si osservò allo specchio, ma non provò nessun tipo di emozione contemplando il vestito che ricadeva grazioso sulla vita, per poi aprirsi a vaso verso il basso. Non provò niente. Era come vedere un ricordo lontano, o come vedere l’immagine di un sogno molto simile ad un incubo a dire il vero.
Beh, una cosa era certa: se il buongiorno si vede dal mattino, non osava immaginare cosa sarebbe accaduto nelle restanti ore del dì.
Girovagò nella stanza inquieta, prendendo tra le mani il buche di rose bianche raccolte da Chester quella stessa mattina. La tradizione, voleva che colui che avrebbe accompagnato la sposa all’altare, raccogliesse le rose bianche che si presentassero in piena fioritura all’alba delle nozze. Le rose dovevano essere rigorosamente bianche, poiché come nella tradizione della festa di San Valentino, esse dovevano intingersi di rosso subito dopo la promessa di amore eterno.
Maya accarezzò un petalo candido come la neve d’inizio febbraio, poi l’annusò ed ancora una volta si sentì fuori luogo. Si chiese a lungo se, al posto di Sakurakoji ci fosse stato Masumi, le rose si sarebbero tinte di rosso oppure di viola… Il pensiero delle rose Viola la fece sorridere, ma poi esso morì, nel rammentare che comunque, non avrebbe mai più potuto ammirare quel magnifico colore (o almeno non al di fuori delle sicure mura del proprio cuore).
Trascorse le ore successive meditando su varie cose: dalla notizia appresa dal maestro il giorno prima, a proposito della leggenda di Seya e Koku; a Masumi, che si trovava in un punto indefinito del Regno delle Rose, perché Maya aveva pensato anche a quell’eventualità, non poteva sapere con estrema sicurezza dove Masumi si trovasse, ma contò sul fatto che Masumi si fosse opposto a qualsiasi tipo di offerta proveniente dalla regina e che di conseguenza, fosse stato rinchiuso in un qualche punto del castello… Ma queste rimanevano semplici supposizioni, la verità, era un’incognita vera e propria. In ogni caso, Maya sapeva di dover correre il rischio dell’errore, se voleva avere anche solo una possibilità di liberarlo da quell’inferno. Una cosa era certa, in qualunque contesto Masumi si trovasse, non ebbe dubbi che fosse ben peggiore della sua condizione attuale: lei aveva gli amici al suo fianco, Masumi era solo e per di più aveva subito un trauma tremendo, quale la scoperta del doppio gioco della madre…
Pensò a questo e ad altre cose, poi sentì la testa andare in frantumi, così decise di distrarsi assaggiando i dolcetti portati dalle amiche quella stessa mattina.
- Toc toc- due suoni decisi, sicuri, interruppero il suo spuntino.
- Avanti…- disse affrettandosi a darsi una ripulita.
- Maya, dobbiamo andare…- disse Chester facendo capolino dallo stipite della porta.
- Uff… Va bene…- respirò con fatica, afferrò il buche e poggiò la mano sul braccio di Chester.
- Ti ringrazio ancora una volta per aver scelto di accompagnarmi all’altare…- disse con gratitudine. Giusto la sera prima il ragazzo era venuto nella sua stanza, facendole quella inaspettata proposta. Non credeva di contare così tanto nella vita di Chester, ma evidentemente l’affetto di fratellanza che li univa ormai da tempo, divenne forte e salda, tanto da portarli a sostenersi a vicenda nei momenti di maggiore difficoltà e quello, era decisamente uno di quei momenti…
- Grazie a te per aver accettato… Allora, andiamo?-
- Si…-
Uscirono dalla stanza abbastanza lentamente, consapevoli che una volta fuori, nulla sarebbe stato come prima. Nulla.
“… Ti senti freddo e perso nella disperazione?
Fai crescere la speranza…”

- Coraggio, Maya…- le sussurrò Chester stringendole per un attimo la mano – reggiti più forte se credi di non farcela…-
- va bene…- Maya seguì il suo consiglio e semplicemente stritolò il braccio, quasi fino a farlo gemere di dolore. Si sentiva malissimo…
Oltrepassarono l’atrio del palazzo, dirigendosi a piccoli passi verso l’ingresso della chiesa. Il cuore prese a martellare, la gola si chiuse in una morsa, rischiando di affogare per il circolo ostruito della salivazione.
“… Ricorda tutta la tristezza e la frustrazione
E lasciala andare
Lasciala andare…”

Salirono il primo gradino della cattedrale, mentre la marcia nuziale arrivò con uno strano rimbombo dentro la sua testa. Le gambe divennero molli, tanto che Chester dovette sorreggerla per non farla cadere.
Ayumi (damigella insieme a Rei), da davanti si voltò giusto un attimo, osservando con ansia il volto pallido della cugina. Poi tornò a guardare dritto, continuando a spargere rose bianche sul pavimento in marmo bianco.
- Non ce la faccio…- sussurrò Maya a Chester – non ci riesco…-
- Coraggio, fatti forza…- le sussurrò continuando a sorreggerla. Ma Maya stava combattendo una vera e propria battaglia contro di se. Al posto del Re Sakurakoji, gli apparve il viso dolce di Masumi, il suo sorriso rassicurante, le braccia pronte ad accoglierla a se… Per un attimo, le parve di toccare il cielo con un dito. Maya, vedeva se stessa andare in contro a Masumi, per suggellare la loro promessa di amore eterno.
“…Ed in uno squarcio di Luce
Che ha accecato ogni Angelo…”

- Maya, che ti succede?- chiese Chester vedendola sorridere improvvisamente.
- Masumi….- sussurrò. E la battaglia contro la sua illusione continuò. Maya aveva BISOGNO di vedere Masumi davanti a se, ne sentiva l’irrefrenabile necessità.
“…Come se il cielo avesse esploso
I paradisi nelle stelle
Hai sentito la solennità della grazia temprata…”

Poi ad un tratto, Maya sentì un forte brusio da vari punti della cattedrale. Il sostegno al suo fianco iniziò inspiegabilmente a vacillare, fino ad arrestare il suo passo.
- Maya…- disse Chester osservandola con una nota di preoccupazione.
- Che succede?- chiese allora, risvegliandosi pian piano dal suo personale sogno ad occhi aperti. Vide Chester guardare poco più in basso, all’altezza del suo buche ed allora, iniziò ad aver paura. Si guardò intorno spaventata… Tutti la indicavano o la osservavano con disprezzo, la nonna nella prima fila tra i banchi, aveva un viso particolarmente pallido; il Re Sakurakoji dall’altare maggiore, la guardava sconvolto… Persino Ayumi e Rei rimasero ammutolite.
- Maya…- ripetè Chester afferrandola per un braccio, ma lei scansò il suo tocco e dopo parecchio tempo, le lacrime tornarono ad inondarle il viso con prepotenza.
Osservò il suo Buche, adesso tinto di un viola particolarmente intenso. Alla fine le barriere non avevano retto, non aveva potuto fingere davanti al simbolo del vero amore. E quella per lei, fu la risposta al suo tormento interiore: non avrebbe retto ad un matrimonio combinato.
- per… Perdonatemi… Io… Non posso!!!- disse affogando un singhiozzo, voltò le spalle e scappò.
“… Cadendo nello spazio vuoto
Nessuno lì ad afferrarti tra le sue braccia…”

E corse più veloce che potè, mettendo una consistente distanza tra lei ed il resto degli invitati. Alzò un attimo gli occhi verso le mura del palazzo, notando con orrore come anch’essi fossero adesso intinsi nel viola più puro.
- Che succede?- chiese un servo vedendola correre a quel modo.
- maestà!- disse un altro, rischiando tra l’altro di cadere dopo aver cozzato contro il suo corpo.
E Maya continuò a correre, finchè raggiunse finalmente le porte della sua stanza e si chiuse dentro. Nemmeno il tempo di entrare, che si lasciò cadere sul morbido materasso, diventato improvvisamente freddo e duro, o forse, era il suo peso ad essersi fatto decisamente consistente.
- Che cosa ho fatto? che cosa ho fatto?!?- si chiese piangendo a dirotto. Tra le mani, stringeva ancora il mazzo di rose, parecchie spine si conficcarono nel palmo della mano, ma non vi badò molto, troppo intenta a metabolizzare il gesto volontario del suo corpo.
Alla fine aveva messo un punto a quell’assurda situazione, perché non poteva negare a se stessa il ribrezzo provato nel constatare che all’altare non vi sarebbe stato l’uomo della sua vita, ma un Re di bell’aspetto, anche molto coraggioso, ma che poco aveva a che fare con i suoi modi e con la sua anima.
Ma adesso, rimanevano parecchie cose da chiarire, il peso delle responsabilità schiacciava il petto come fosse un macigno… Come avrebbe retto lo sguardo deluso della sua gente? Come avrebbe spiegato la sua scelta alla nonna? E cosa avrebbe detto ai suoi Cavalieri dopo che il regno dei Crisantemi avrebbe negato il supporto militare alle sue truppe?
Già… Che cosa avrebbe detto?
Ma Maya agì d’istinto. Per una volta, maya diede spazio alla SUA priorità.
Si alzò dal letto in modo deciso e velocemente radunò le sue cose, rinchiudendole grazie alla magia, in un piccolo zainetto. Si strappò di dosso l’abito da sposa, riducendolo a piccoli brandelli, prese i suoi soliti vestiti da allenamento e li indossò di tutta fretta, allacciò il mantello ed alzò il cappuccio, preparandosi ad uscire dalla stanza senza dare nell’occhio. Ma appena afferrò la maniglia, parecchie mani bussarono alla porta. Si bloccò per un istante, in preda alla paura.
- Maya, siamo noi!- le disse Ayumi con fretta –aprici, ti prego!- entrò in crisi… E se l’avrebbero rinchiusa e presa a frustrate? Beh, in effetti poco importava a quel punto, ma decise di fidarsi dei suoi amici.
Aprì uno spiffero della porta, lasciando che Ayumi, Chester, Hijiri, Rei, Arya ed Eragon facessero il loro ingresso nella stanza, divenuta troppo piccola per contenere tutte quelle persone.
- Chiudete, presto!- disse Ayumi rivolta ai tre uomini – Maya!- continuò andando ad abbracciare l’amica. – oh, Maya… Non fartene una colpa… Il cuore ha deciso per te…-
- Oh, Ayumi, mi dispiace, mi dispiace veramente…- disse con un filo di voce, lasciandosi avvolgere dal profumo di affetto della cugina.
- Stai tranquilla, ci siamo qui noi… Non ti abbandoneremo, anche se….-
- … Anche se sono in grossi guai…- concluse lei.
- maya, è per questo che siamo qui…- interruppe l’abbraccio, guardandola attentamente negli occhi – Maya, sei in pericolo… In grave pericolo… Rischi che qualcuno ti ammazzi!-
- Oh, Maya… Ci addolora tantissimo questa situazione…- intervenne Arya – ma crediamo che ci sia un solo modo per salvaguardare la tua persona, in questo momento…-
- Maya, devi fuggire per un paio di giorni…- concluse Rei – lascia che Ayumi si occupi dei fattori burocratici per garantirti l’incolumità, ma in questo momento sei soggetta a rivendicazioni da parte del regno dei Cristantemi… Sai benissimo quanto sia di cattivo auspicio una singola rosa viola, puoi immaginarti come abbiano interpretato un intero buche tingersi di rose viola giusto un attimo prima di convogliare a nozze con il proprio Re. Ricordati che nessuno sa di Masumi, possono aver interpretato il tuo gesto come un’unione insana e sbagliata, che porti svantaggio e sfortuna per entrambi i regni…-
- Sarà meglio che io racconti la verità- disse Ayumi – in modo da smentire immediatamente questa teoria… Ma come dice Rei, in questo momento sei in grave pericolo, è meglio che vai via per qualche giorno…- Maya li osservò piena di gratitudine: in pochi minuti, avevano valutato attentamente le conseguenze di quella situazione, persino meglio di lei ed avevano deciso in ogni caso di aiutarla e coprirle le spalle per quanto possibile.
- Io… Non so cosa dire se non grazie… Mi dispiace veramente per quello che è accaduto. Ho opposto resistenza fino all’ultimo al mio stesso Io, ma alla fine ho perso la mia battaglia-
“… Ti senti freddo e perso nella disperazione?
Fai crescere la speranza…”

- Mi rendo conto che sto mettendo a dura prova un intero regno, ma giuro che porrò rimedio, perché io amo il mio popolo… Ma adesso sento che c’è qualcosa che devo fare per poter affrontare il giudizio degli altri in modo più sereno. -
“… Ricorda tutta la tristezza e la frustrazione
E lasciala andare
Lasciala andare
Lasciala andare”

- Che vuoi dire?- chiese Chester. Allora Maya si sedette al bordo del letto, invitando gli altri ad imitarla.
- State a sentire, ho un piano…-
I presenti si scambiarono una rapida occhiata, pronti ad affrontare il frutto della mente dell’amica…

Continua…

* Il testo in corsivo è tratto dalla traduzione di "Iridescenti" dei Linkin park (colonna sonora di transformers 3)

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xLYiIBCN9ec

Oh caspita, spero di non aver deluso nessuno... Ovviamente la scena era già nella mia mente ad inizio della storia, perchè questa è l'unica ff dove avevo individuato dei punti "chiave" per così dire, anche se poi ovviamente ho modificato qua e la qualcosina... Ad esempio originariamente avevo pensato di far accadere questa scena prima della battaglia nella rocca, ma poi ci ho ripensato, dicendomi che così funzionava meglio (per me ovviamente).
Bene, vi aspetto al prossimo capitolo, che spero di postare nei prossimi giorni...
Un bacione enorme a tutti e grazie!!!

PS. guardate che bello questo video dei Linkin Park, è adorabile ♥
  
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