Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: endlessharold    15/04/2012    19 recensioni
Atlanta.
Un Justin Bieber un po' troppo presuntuoso,
una fan a dir poco sulle nuvole,
e una Noah Kimber dalle mille facce.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
bieber.
Fa l’indifferente, che faccia tosta.
La squadro da testa a piedi, indossa dei leggins neri con abbinata una maglietta dei Beatles, niente di che.
Non ha neanche una taglia notevole  di seno, il suo corpo mi suggerisce strane idee provocanti.
Dalla tasca tiro fuori un pennarello indelebile nero, la guardo.
«Non fare la timida, so che fremi dalla voglia di avere un mio autografo.» ammicco facendole l’occhiolino.
«Preferirei dare di stomaco.» mi risponde fredda guardando altrove.
Sento delle risatine dall’altra parte della stanzetta, mi volto, Chaz e Caitlin si divertono a prendermi per il culo.
Mi sto incazzando, mi stanno facendo innervosire.
«Comunque» cerco di mantenere la calma, «non so il tuo nome.» mi avvicino, scorgo qualcosa sul suo Ipod.
Appoggio il braccio teso lungo la parete con il corpo rivolto verso di lei per guardarla meglio.
«Meglio così, persone come te non sono degne di saperlo.» ribatte pronta.
Faccio una smorfia, poco dopo le guardo il décolleté, e noto una collanina con su un nome.
Sorrido compiaciuto, so come ti chiami piccola.
«Come vuoi, Noah.» scandisco bene il suo nome, mi guarda stupita.
«Complimenti Bieber, non sei così stupido come dicono allora.» molto divertente.
I due omoni di colore rientrano, mi dicono che devono portare la ragazza dalle altre fans.
Rimango impassibile, la squadro un’ultima volta da testa a piedi, attrae parecchio.
Si avvicina al mio orecchio, come per sussurrarmi qualcosa.
E non se ne siete al corrente, impazzisco quando una ragazza mi sussurra all’orecchio con voce sexy.
«Hai perso, Bieber.» mi dice con voce a dir poco eccitante.
Mi lascia come un coglione, quel suo tono di voce mi ha fatto venire i brividi. La vedo allontanarsi, segue i due omoni all’uscita, la porta si chiude.
Caitlin e Chaz mi raggiungono tenendosi per mano, ridacchiano indicandomi, sbuffo.
«Ti è andata male, quella ti avrebbe spaccato la faccia.» dice Chaz tra una risata e l’altra.
«L’ha fatto apposta.» mi giustifico, stringo i pugni.
Sono stato rifiutato da due ragazze nell’arco di neanche un’ora, bella merda, Bieber.
Chaz si avvicina alla porta, si inchina, raccoglie qualcosa.
«Brò e questo cos’è?» mi da una gomitata alzando ritmicamente le sopracciglia.
Mi guarda curioso sventolandomi l’oggetto sotto al naso.
«E me lo chiedi? Cazzo ne so, è una custodia d’ipod, rosa in stoffa.. e quindi?»
«Forza Bieber, arrivaci da solo.» mi dice incrociando le dita.
«Mio non è.» confesso grattandomi il capo imbarazzato.
Ricevo pochi secondi dopo uno scappellotto sul capo da Caitlin, facendomi avanzare in avanti.
«E’ della mocciosa.» dico fissandolo.
«Ma bravo, non ci sarei mai arrivato.» dice con tono sarcastico.
Mi tocco il ciuffo di capelli, un’idea mi passa per la testa.
Corro nella mia “stanza” lasciando Cait e Chaz con un’espressione abbastanza stupita, poco dopo iniziano a.. fare quelle cose orrende che fanno le coppiette, bleah.
Prendo il mio Mac, accendo la webcam, mi siedo, sono difronte.
Schiarisco la voce.
-Play.
«Hey ragazzi, sono Justin Bieber. Volevo semplicemente ringraziarvi per essere sempre così affettuose con me. Siete fantastiche, vi amo. Oh.. e poi – prendo il sacchettino dalla tasca come sorpreso – qualcuna di voi ha dimenticato questa - sorrido beffardo. Se non vi dispiace, di qualunque sia, vorrei tenerla io, come ricordo. Swaag.» spengo la webcam, condivido il link su twitter, chiudo il computer prima che i due piccioncini mi raggiungano.
«Che hai fatto brò?» mi chiede Chaz appoggiandosi sulla mia spalla.
«Niente niente, torna a limonarti con Caitlin.» dico con tono arrogante.
«Non me lo faccio ripetere!» si butta sulla ragazza, facendola sdraiare sul divanetto e appoggiandosi sopra.
Roteo gli occhi, che spettacolo raccapricciante.
Esco dalla stanza, troverò quella fottuta mocciosa e la ribalterò, parola mia.
Mia cara Noah, ho detto che nessuna ragazza mi resiste, e tu sarai tra una di quelle.
 

noah.
Lo odio, è ufficiale.
Una grandissima testa di cazzo, un cretino, un montato, un bamboccio, arrogante, vanitoso, presuntuoso, irritante, scocciante, patetico, e particolarmente antipatico, ecco cos’è.
Alex  continua a strattonarmi per il braccio, con le lacrime agli occhi.
«Stavo per morire, ti giuro, era davanti a me l’ho abbracciato.» dice con aria sognante.
«Ho visto Alex, c’ero anche io quando vi stavate per sentire male.» sorrido compiaciuta.
«Come mai sei uscita dopo dieci minuti?» mi chiede curiosa.
Oh cazzo, non posso mica dirle che il suo idolo ci provava con me.
«Ma no, volevano sapere da dove venivamo e se eravamo l’ultimo gruppo da dieci, nulla di che.»
Alex sembra non darmi retta, continua a fantasticare.
Per fortuna non ho più quelle urla suicide nelle orecchie, grazie al Cielo stiamo tornando in hotel.
Sono quasi le sette di sera, il mio stomaco inizia a brontolare.
Prendo il mio Ipod, è senza sacchetta protettiva, il panico mi assale.
La cerco nella borsa, magari si è sfilato ed è chissà dove.
Non mi soffermo neanche a chiedere ad Alex, probabilmente lei è ancora sotto shock.
Per tutto il viaggio mi tocca subire le sue scarsissime doti canore, avrei preferito le urla, piuttosto che questa tortura.
Dopo una decina di minuti arriviamo, la mamma della mia migliore amica ci aspetta nel parcheggio.
Alex corre ad abbracciarla, la saluto anche io poco dopo.
Neanche il tempo di scambiare due chiacchere che già l’oca starnazzante inizia a riempirle la testa di urla e gli racconta l’avventura di qualche ora fa.
Mi guardo intorno, mi incammino seguendo con la coda dell’occhio la famiglia di Alex che entra nella sala da pranzo.
Sembra tale quale la sala da ballo del Titanic, con una scalinata da favola.
Guardo la sala, in ogni suo minimo dettaglio.
Dev’essere senz’altro un hotel a cinque stelle, sembra tutto fatto di cristallo.
Spengo il mio Ipod, anzi, a dir la verità si è spento da solo, batteria scarica.
Alex si fionda davanti a me, mi prende il borsone di mano, lo lancia a terra, mi trascina di sopra, nella camera che ci spetta. La 385.
Spalanca la porta con un calcio, si butta sul letto, ci salta sopra come una bambina.
Continuo a pensare alla sacchetta del mio Ipod, dove cazzo è finita?
Svuoto la borsa sul letto, cerco tra assorbenti, portafoglio e cazzate simili.
NIENTE.
«Cerchi ancora quel pezzo di stoffa?» mi dice Alex sedendosi accanto a me.
Sgrano gli occhi.
«Come scusa? Pezzo di stoffa? Alex è un regalo di mio padre, non lo vedo da due anni, e importantissimo per me, e tu ti permetti di chiamarlo “pezzo di stoffa?”» mi alzo furiosa gesticolando.
«Scusami, non lo sapevo, mamma mia come sei irascibile.» mi dice cercando di sdrammatizzare un po’.
Cerco di non darle retta, in questi casi meglio lasciarla affogare nel suo brodo.
Poco dopo prende sottomano il suo cellulare, isolandosi completamente dal mondo reale.
Io me ne stavo liberamente stravaccata sul letto a due piazze facendo zapping tra un canale e l’altro.
Avevo appena trovo un canale interessante quando un’urlo di Alex mi fa saltare per aria.
«Ma sei cretina?!» le urlo respirando affannosamente sentendomi il cuore con la mano destra.
Alex scoppiò a ridere lasciando cadere il cellulare sul suo petto, indicandomi con il dito indice con espressione più che divertita.
«Fammi indovinare.. Justin Bieber?» dico con finta sorpresa.
Annuisce con le lacrime agli occhi, mi avvicino a lei con il mio Mac, vediamo con che minchiata si è fatto notare, sono proprio curiosa.
Entro su twitter, svogliatamente vado sul profilo di quell’idiota.
L’ultimo post è di una ventina di minuti fa con un video allegato.
«Devo vederlo per forza? E’ stato abbastanza irritante vederlo dal vivo.» dico guardando Alex.
Mi fulmina con lo sguardo, stringendo le labbra e socchiudendo gli occhi.
«Pff.. okay.» sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Alex schiaccia il tasto play, uccidetemi, ora.
Ahh, il solito video idiota dove ringrazia con fare smielato e alquanto irritante i fans.
Poco dopo cambia espressione, da strafottente, sventolando qualcosa fra le mani.
Un momento.
Quel bamboccio ha in mano la mia custodia dell’Ipod?
Con tutti i soldi che ha non può comprarsene una? Proprio la mia deve andare a rubare?
«La terrò come ricordo» ma neanche se mi paghi, Bieber.
Guardo Alex, ha occhi e bocca spalancata.
Tiene gli occhi sullo schermo, con un braccio mi cerca ripetutamente.
«N-Noah.. quello è.. è..» balbetta con voce tremante.
«La custodia del mio Ipod, fin qui ci arrivavo anche io.» roteo gli occhi terminando la frase.
Guardo l’orologio, sono le sette di sera, non posso di certo andare adesso dal bamboccio per riprendermi la custodia, almeno non a stomaco vuoto.
Al solo pensiero che quel Justin ha fra le mani il ricordo più bello della mia vita mi fa venire i brividi, come minimo dovrò buttarlo nell’immondizia, che schifo.


___________________________________________________________________________________________
aah, okay, dovete scusarmi, sono troppo lunghi çç.
chiedo umilmente perdono *si inchina al loro cospetto*
so che questo capitolo sembra un po' come cenerentola,
ma non sarà così, muahahahahahah.
grazie per le 38 recensioni, vi amo shfhghnjs.
xx, arianna c:
  
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: endlessharold