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Autore: Muffins    15/04/2012    2 recensioni
Se una ragazza di 15 anni si trasferisse da Parigi a londra? e se a Londra conoscesse 5 ragazzi? e se uno di questi non la guardasse proprio come un'amica??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lo so c'è gia una FF con questo titolo e indovinate :D è mia.. si sono sempre io Cokies ma credo che abbandonerò quel profilo per tornare da voi di qua con un nuovo nome Muffins. fatemi sapere che ne pensate. sisi bla bla bla le solite cose mi siete mancati ecc..
pultroppo inizio a lavorare. non so bene quando spero il prima possibile cosi avrò i meiei 2000 euro entro 90 giorni lavorativi.. c'è andare in vacanza con 2000 è una cosa *si commuove* sono davvero commossa .. ok basta!
bene chi mi conosce su FB sa che mi sono rotta di Twilight, no non è vero ma basta con FF su Twilight. mi sono venute fin sopra ai capelli per non fare la volgare perciò mi dedicherò ai One Direction yeah! poi capirete il messaggio subliminale nel coso sottolineato..
bene.. vi chiederete perchè questo cambiamenteo??
è che mi mancano i video Diary e le cavolate fatte sulle scale o in palestra.. mi manca Kevin the pegeon! perciò ieri notte mentre guardavo quei video e piangevo.. dal ridere.. ho detto. prendo more than this la correggo e la posto di qua!!
Questo è il prologo!


 ≈
More than this  ≈
Siamo in macchina da piu di tre ore dissi scocciata voltando leggermente la faccia verso mio padre che guidava. Mio padre 
è un agente finanziario per questo viaggia molto, ogni tre mesi dovevamo trasferirci e questo aveva come dire.. creato delle
difficoltà alla sottoscritta nel socializzare con i miei coetani. Mio padre mi rispose con un grugnito il che per me non voleva 
dire niente, se tanto tempo se poco. Sbuffai per la centesima volta, mi sarei messa a dormire. Mi misi il cappuccio della 
felpa che indossavo e misi al volume massimo del mio i-pod e chiusi gli occhi in attesa di arrivare a destinazione.
Quando arrivammo era gia buio e davanti a me si stagliava una modesta villetta a due piani circondata da un giardino ben 
curato. Mio padre sembrava orgoglioso del suo nuovo acquisto a me non me ne importava niente.. avevo smesso di 
affezionarmi alle case come alle persone. Presi le mie due valigie ed entrai in casa. Dentro sembrava ancora piu grande che 
fuori.
C'era una grande sala con un mega schermo, l'impianto stereo un mega divano. La cucina era la affianco ed era 
modernissima e grande anch'essa. Sbuffando sali le scale per andare a vedere come fosse camera mia - oh - fu l'unico 
commento che riusci a dire o fare. Lascia cadere le due valigie per terra e accesi la luce. Senza troppo entusiasmo andai a 
vedere il bagno.. vasca idromassaggio? Questa cosa mi piaceva. Mentre curiosavo tra sali da bagno e armadio senti mio 
padre chiamarmi per la cena e lo raggiunsi - ancora pizza? - dissi sedendomi al tavolo -cosa ti aspettavi Grace un pranzo 
completo sono le undici. Se non vuoi mangiare non mangiare -  disse categorico cosi cominciai a mangiucchiare qualcosa 
della pizza al formaggio che aveva ordinato. Non appena ebbi finito la mia pizza risali in camera e cominciai a sfare le 
valigie e misi in carica il telefono - faccio una chiamata veloce - urlai dall'alto delle scale con il cordless in mano -si ma non
starci tanto - mi rispose - sisi risposi sbrigativamente e chiudendomi nella mia stanza chiamai la mia migliore amica in
francia che non vedevo da quasi due anni ma ogni volta che potevamo ci sentivamo passando ore al telefono -.
Dopo aver parlato quasi per tre ore al telefono con lei andai a dormire con le lacrime agli occhi, mi mancava la francia,
mi mancavano i miei amici e la mia vecchia scuola e anche se erano pochi quegli amici che avevo per me erano importanti.
tutta la notte dormì male, ogni tanto piangevo ogni tanto singhiozzavo ogni tanto mi svegliavo e mi guardai intorno sperando di essere nella mia vecchia camera, a parigi e invece ero a Londra.
Era mattina quando mi svegliai di nuovo ma quella volta era per andare a scuola.
Di nuovo mi toccava alzarmi per trascinarmi a scuola; non era una cosa normale la mia repulsione per quel posto e tutte le mattine mio padre o a voce o in un bigliettino appeso al frigo non faceva che ricordarmelo.
Anche quella mattina mio padre era già uscito e aveva lasciato un biglietto penzoloni sulla porta metallica del frigo con scritto: torno stasera, il pranzo è nel frigo. Come se non lo sapessi -pensai mentre mi preparavo la colazione,
così anche quel giorno mi sarebbe toccato andare a scuola a piedi, Meraviglioso- .
Fini di fare colazione e raggiunsi la scuola a piedi. Non era molto distante, non ci avrei messo molto, almeno speravo dato che quello era il mio primo giorno e non avevo la ben che minima idea di quello che avrei potuto trovare nella mia nuova scuola.

   
 
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